Dischi Hope flottanti su impianto Avid

figaro54

Biker perfektus
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Artena (Roma)
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con il disco piu' piccolo rischi che le pasticche non lo tocchino tutto, ed arrivato ad un certo punto di usura delle stesse, si toccheranno posteriormente fra loro dove non si sono consumate, costringendoti a cambiarle preventivamente............ e poi ne risentirebbe anche la frenata con minor superficie di contatto.
trova un disco flottante da 185 ce ne sono tanti
 

eliografo

Biker superioris
9/11/06
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Bike
Intense Primer s
Grazie per la risposta, sapresti indicarmi un modello di disco da 185, pensavo che l'unico marchio ad adottare questo standard fosse la Avid, tutte le altre vedo che hanno il 180 e proprio la Hope il 183 (che visto la diff. minima pensavo di adattarli, ma appunto non vorrei buttare via dei soldi)
 

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endry

Biker superis
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Focus
ciao scusate se mi intrometto io ho un impianto avid il 3 per la precisione ma la frenata nn mi soddisfa troppo e poi per il mio stile di guida il 160 lo scaldo all'inverosimile... detto questo volevo maggiorare il diametro e piazzarci un 203 davanti e dietro. il problema è che ci sono ingiro una quantita di tipi di dischi e come li scelgo? e poi (scusate l'ignoranza) cosa cambia nei dischi flottanti?
 

GIUIO10

Biker marathonensis
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treviso
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Sx Trail '09 e '11; RM Powerplay
ciao scusate se mi intrometto io ho un impianto avid il 3 per la precisione ma la frenata nn mi soddisfa troppo e poi per il mio stile di guida il 160 lo scaldo all'inverosimile... detto questo volevo maggiorare il diametro e piazzarci un 203 davanti e dietro. il problema è che ci sono ingiro una quantita di tipi di dischi e come li scelgo? e poi (scusate l'ignoranza) cosa cambia nei dischi flottanti?

Coi dischi ø 203mm, sicuramente potenzierai la frenata, accertati solo che la forcella ed il telaio della tua bici possa sopportarne i carichi aggiunti.
Per la scelta: gli originali Avid sono ottimi dischi, in primis, non è difficile trovarne usati a poco. Poi, tieni presente che quasi tutti sono compatibili, con alcune eccezioni: i V2 Vented di Hope (troppo spessi) e, sempre di Hope, le serie di semi-flottanti con pista bassa (non i V2, con pista frenante alta), che potrebbero interferire con gli attacchi pinza e/o i bindellini delle pastiglie. Se fai un "cerca", troverai post che ne parlano.

I "flottanti": sono erroneamente definiti con questo termine, generalmente, i dischi realizzati in due parti (e materiali diversi), la classica pista periferica in acciaio e la parte interna (definita spyder, normalmente in lega leggera), vincolate fra loro da nottolini, anche questi in lega leggera. Dico erroneamente perchè in realtà la separazione fisica fra i due elementi sopra descritti dovrebbe, tramite i cilindretti (nottolini) interposti, potersi muovere separatamente nella direzione ortogonale al senso di rotazione, come avviene nei dischi usati nelle motociclette. In questi ultimi gli spessori e le dimensioni in genere sono molto più sostaziosi che nel nostro settore, va da se che la meccanica permetta a questi cilindretti (i nottolini di cui sopra), di comportarsi come dei giunti assiali: scostando lateralmente la pista, si può notare come questa sia libera di disassarsi parallelamente rispetto lo spyder. Questo per permettere di compensare differenze di interspazio tra pastiglie e disco, dovute a fattori di deformazione termica e dinamica, in fase di frenata e quindi di migliorare la stessa. Nel nostro caso la realtà è diversa, le due superfici non sono così svincolate e le bussole finiscono per identificarsi praticamente come dei semplici giunti di dilatazione (sono ribattute su rondelle), svolgendo però anche l'importante funzione di tagliare la trasmissione del calore: la forma della pista frenante (quella sottoposta all'energia termica che determina la frenata), in questo tipo di costruzione, è semplificata e così le tensioni determinate dalla deformazione saranno più controllate, in particolar modo nei diametri più grandi. In pratica lo spyder centrale restarà quasi intatto nella sua planarità, lasciando all'anello periferico la possibilità di deformarsi più uniformemente.
In un certo qualmodo anche i dischi compositi di Shimano svolgono la funzione sopradescritta, anche se i nottolini sono effettivamente sostituiti da rivetti.
Ancora, dischi effettivamente semi-flottanti, possiamo definire il modello della Braking, non in composito di materiali diversi, ma con dei tagli sulla piastra che compone l'assieme pista-spyder, vincolati sempre da bussole in lega, che permettono un grado di libertà tra la parte vincolata al mozzo e la superfice frenante.
Infine, l'unico vero esempio di sistema di frenata flottante nella bici, può reputarsi quello di Magura con l'impianto Gustav: in questo caso è però la pinza che è montata su un supporto che le permette di traslare lateralmente per mezzo di perni in acciaio, schematizzando, si tratta dello stesso sistema adottato dalla quasi totalità degli impianti anteriori delle automobili.
 

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Coi dischi ø 203mm, sicuramente potenzierai la frenata, accertati solo che la forcella ed il telaio della tua bici possa sopportarne i carichi aggiunti.
Per la scelta: gli originali Avid sono ottimi dischi, in primis, non è difficile trovarne usati a poco. Poi, tieni presente che quasi tutti sono compatibili, con alcune eccezioni: i V2 Vented di Hope (troppo spessi) e, sempre di Hope, le serie di semi-flottanti con pista bassa (non i V2, con pista frenante alta), che potrebbero interferire con gli attacchi pinza e/o i bindellini delle pastiglie. Se fai un "cerca", troverai post che ne parlano.

I "flottanti": sono erroneamente definiti con questo termine, generalmente, i dischi realizzati in due parti (e materiali diversi), la classica pista periferica in acciaio e la parte interna (definita spyder, normalmente in lega leggera), vincolate fra loro da nottolini, anche questi in lega leggera. Dico erroneamente perchè in realtà la separazione fisica fra i due elementi sopra descritti dovrebbe, tramite i cilindretti (nottolini) interposti, potersi muovere separatamente nella direzione ortogonale al senso di rotazione, come avviene nei dischi usati nelle motociclette. In questi ultimi gli spessori e le dimensioni in genere sono molto più sostaziosi che nel nostro settore, va da se che la meccanica permetta a questi cilindretti (i nottolini di cui sopra), di comportarsi come dei giunti assiali: scostando lateralmente la pista, si può notare come questa sia libera di disassarsi parallelamente rispetto lo spyder. Questo per permettere di compensare differenze di interspazio tra pastiglie e disco, dovute a fattori di deformazione termica e dinamica, in fase di frenata e quindi di migliorare la stessa. Nel nostro caso la realtà è diversa, le due superfici non sono così svincolate e le bussole finiscono per identificarsi praticamente come dei semplici giunti di dilatazione (sono ribattute su rondelle), svolgendo però anche l'importante funzione di tagliare la trasmissione del calore: la forma della pista frenante (quella sottoposta all'energia termica che determina la frenata), in questo tipo di costruzione, è semplificata e così le tensioni determinate dalla deformazione saranno più controllate, in particolar modo nei diametri più grandi. In pratica lo spyder centrale restarà quasi intatto nella sua planarità, lasciando all'anello periferico la possibilità di deformarsi più uniformemente.
In un certo qualmodo anche i dischi compositi di Shimano svolgono la funzione sopradescritta, anche se i nottolini sono effettivamente sostituiti da rivetti.
Ancora, dischi effettivamente semi-flottanti, possiamo definire il modello della Braking, non in composito di materiali diversi, ma con dei tagli sulla piastra che compone l'assieme pista-spyder, vincolati sempre da bussole in lega, che permettono un grado di libertà tra la parte vincolata al mozzo e la superfice frenante.
Infine, l'unico vero esempio di sistema di frenata flottante nella bici, può reputarsi quello di Magura con l'impianto Gustav: in questo caso è però la pinza che è montata su un supporto che le permette di traslare lateralmente per mezzo di perni in acciaio, schematizzando, si tratta dello stesso sistema adottato dalla quasi totalità degli impianti anteriori delle automobili.
urca grazie mille che descrizione.... per i dischi si ho già controllato che reggano le forcelle e il telaio e quindi sono apposto... molto bello il disco della seconda foto!! di che marca è?
 

endry

Biker superis
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Focus
li ho trovati ma costano un occhio della testa!! cosa ne dite?
BRAKING DISCO WAVE DH 203 € 54,90
BRAKING SEMIFLOTTANTE 203 € 59,90
Avid G2 Clean Sweep Disco 203 € 43,00
Avid G3 Clean Sweep Disco 203 €42,00

ahh dimenticavo ho un impiando Avid Juicy 3.... allego foto
 

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li ho trovati ma costano un occhio della testa!! cosa ne dite?
BRAKING DISCO WAVE DH 203 € 54,90
BRAKING SEMIFLOTTANTE 203 € 59,90
Avid G2 Clean Sweep Disco 203 € 43,00
Avid G3 Clean Sweep Disco 203 €42,00
ahh dimenticavo ho un impiando Avid Juicy 3.... allego foto​


Braking è una ottima company e produce dischi di alta qualità, da qui i prezzi alti, quelli in foto sono senz'altro compatibili col tuo impianto. Come semiflottanti valuta gli Hope (qualità al top, materiale allo stesso livello di Braking, finiture eccellenti), i V2 se vuoi andare sul tranquillo, prezzo in rete intorno ai 50 (o poco meno) euro al disco. Per i G2 (eccellente acciaio e costruzione), come ti dicevo precedentemente, rivolgiti all'usato, al costo di uno nuovo, prendi una coppia di dischi poco usati, io stesso ne vendo una coppia, nel mercatino.​
 

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