Consiglio per lunghezza pedivelle

Felix93

Biker poeticus
12/4/09
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Ma scusa ti do ragione.. ma ascolta Se io da 175 passo a 165 il piombo sara sempre quello che tu avanza o indietreggia la sella quello che cambi sara la distanza dal terreno che sara minore utilizzando quella da 175 e maggiore di 1 cm utilizzando quella da 165.

no il piompo non sarà sempre quello, se hai una pedivella più corta di conseguenza il tuo ginocchio sarà spostato più avanti rispetto alle tacchette.. cmq si, quello sulla distanza è ovvio.. ma devi contare che se si passase ad una più corta sfrtutti di meno le leve, avendola più lunga si avrà quindi una velocità angolare diversa..
 

HaViK

Biker popularis
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Scusate se mi intrometto, ma porto una testimonianza diretta:

Altezza 183, cavallo 89. Ho testato sia pedivelle da 175 che da 180

Con le 180 rispetto alle 175: sensazione di maggiore forza sia sul passo in pianura che in salita, diminuisce la cadenza ma spingi rapporti molto più lunghi che con le pedivelle "corte". Estrema fatica nei rilanci e nei cambi di ritmo in gara, in pratica ti stacchi e poi con due pedalate ti riagganci, ma così facendo perdi un po di brillantezza alla lunga. I muscoli lavorano in modo completamente diverso a causa della cadenza per forza di cose inferiore (a pedivella più lunga corrisponde una circonferenza più ampia che richiederebbe una velocità angolare maggiore per compiere lo stesso numero di rivoluzioni nell' unità di tempo). Ci si stanca prima muscolarmente (prima fascicolazioni e poi crampi) e poi dal punto di vista cardiovascolare e questo è ovvio: a bassa cadenza corrisponde un impegno cardiaco minore ma un impegno muscolare maggiore dato che i muscoli, contraendosi per un tempo più lungo costringono le proprie fibre a lavorare in condizione di scarsa ossigenazione da cui deriva un aumento di produzione / un ridotta rimozione dell' acido lattico, di conseguenza "la gamba si intossica prima".

Per quanto riguarda la posizione della sella è naturale che vada adeguata sia per quanto riguarda l'altezza che l'arretramento. Una pedivella più lunga (nel mio caso di 0,5cm), quando si trova in posizione orizzontale, porta il pedale più in avanti di 0,5cm, Ne deriva che la sella, per mantenere le quote, debba essere avanzata di 0,5cm.
Allo stesso modo, quando la pedivella si porrà in posizione verticale, con il pedale al punto morto inferiore, si troverà più in basso di 0,5cm rendendo la sella troppo alta della stessa misura e richiedendo di conseguenza un abbassamento pari a 0,5 cm.

Per quanto riguarda l'attacco manubrio, infine, secondo la mia esperienza un avanzamento del biker verso il manubrio di 0,5 cm non è normalmente avvertibile dall'atleta. E' tuttavia intuitivo che, almeno teoricamente, se la sella avanza di 0,5cm, per mantenere la stessa distanza sella manubrio, anche il manubrio andrà avanzato della stessa misura.

@lr.marco: alla fine, la scelta della corretta lunghezza delle pedivelle non può trascendere dalle regole classiche di proporzione tra lunghezza degli arti inferiore e lunghezza delle pedivelle. Questo tuttavia deve rappresentare solo un punto di partenza, è chiaro che poi saranno le preferenze del biker (in primis il tipo di pedalata) a dover affinare la scelta (vedi gli esempi illustri citati prima dagli altri forumendoli )

Scusatemi per la lungaggine...

HaViK
 
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lr.marco

Biker novus
26/3/08
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Scusate se mi intrometto, ma porto una testimonianza diretta:

Altezza 183, cavallo 89. Ho testato sia pedivelle da 175 che da 180

Con le 180 rispetto alle 175: sensazione di maggiore forza sia sul passo in pianura che in salita, diminuisce la cadenza ma spingi rapporti molto più lunghi che con le pedivelle "corte". Estrema fatica nei rilanci e nei cambi di ritmo in gara, in pratica ti stacchi e poi con due pedalate ti riagganci, ma così facendo perdi un po di brillantezza alla lunga. I muscoli lavorano in modo completamente diverso a causa della cadenza per forza di cose inferiore (a pedivella più lunga corrisponde una circonferenza più ampia che richiederebbe una velocità angolare maggiore per compiere lo stesso numero di rivoluzioni nell' unità di tempo). Ci si stanca prima muscolarmente (prima fascicolazioni e poi crampi) e poi dal punto di vista cardiovascolare e questo è ovvio: a bassa cadenza corrisponde un impegno cardiaco minore ma un impegno muscolare maggiore dato che i muscoli, contraendosi per un tempo più lungo costringono le proprie fibre a lavorare in condizione di scarsa ossigenazione da cui deriva un aumento di produzione / un ridotta rimozione dell' acido lattico, di conseguenza "la gamba si intossica prima".

Per quanto riguarda la posizione della sella è naturale che vada adeguata sia per quanto riguarda l'altezza che l'arretramento. Una pedivella più lunga (nel mio caso di 0,5cm), quando si trova in posizione orizzontale, porta il pedale più in avanti di 0,5cm, Ne deriva che la sella, per mantenere le quote, debba essere avanzata di 0,5cm.
Allo stesso modo, quando la pedivella si porrà in posizione verticale, con il pedale al punto morto inferiore, si troverà più in basso di 0,5cm rendendo la sella troppo alta della stessa misura e richiedendo di conseguenza un abbassamento pari a 0,5 cm.

Per quanto riguarda l'attacco manubrio, infine, secondo la mia esperienza un avanzamento del biker verso il manubrio di 0,5 cm non è normalmente avvertibile dall'atleta. E' tuttavia intuitivo che, almeno teoricamente, se la sella avanza di 0,5cm, per mantenere la stessa distanza sella manubrio, anche il manubrio andrà avanzato della stessa misura.

@lr.marco: alla fine, la scelta della corretta lunghezza delle pedivelle non può trascendere dalle regole classiche di proporzione tra lunghezza degli arti inferiore e lunghezza delle pedivelle. Questo tuttavia deve rappresentare solo un punto di partenza, è chiaro che poi saranno le preferenze del biker (in primis il tipo di pedalata) a dover affinare la scelta (vedi gli esempi illustri citati prima dagli altri forumendoli )

Scusatemi per la lungaggine...

HaViK

Grazie mille!!
Io sono appena entrato nel mondo xc agonistico e volevo capire oltre ai vantaggi/svantaggi tra pedivelle corte e pedivelle lunghe se ci sono delle controindacazioni ad usare la misura "sbagliata"
Cerco di spiegarmi:
Dalle mie ricerche sul web il fattore principale che determina la lunghezza delle pedivelle è la lunghezza del femore!
Se io uso pedivelle più lunghe di quelle che dovrei usare rischi traumi o infiammazioni al ginocchio o ai muscoli della gamba??
Oppure sarebbe soltanto una personalizzazione al mio stile di pedalare senza controindicazioni??
Purtroppo non ho modo di provare le pedivelle da 172,5 se non le compro!!!
 

HaViK

Biker popularis
22/9/06
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Grazie mille!!
Io sono appena entrato nel mondo xc agonistico e volevo capire oltre ai vantaggi/svantaggi tra pedivelle corte e pedivelle lunghe se ci sono delle controindacazioni ad usare la misura "sbagliata"
Cerco di spiegarmi:
Dalle mie ricerche sul web il fattore principale che determina la lunghezza delle pedivelle è la lunghezza del femore!
Se io uso pedivelle più lunghe di quelle che dovrei usare rischi traumi o infiammazioni al ginocchio o ai muscoli della gamba??
Oppure sarebbe soltanto una personalizzazione al mio stile di pedalare senza controindicazioni??
Purtroppo non ho modo di provare le pedivelle da 172,5 se non le compro!!!

Ciao, innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui giunge la risposte...
Ciò che hai trovato su internet corrisponde alla realtà: la lunghezza del femore condiziona la scelta della lunghezza delle pedivelle tuttavia non la determina in senso assoluto. Come hanno riportato altri infatti, esistono atleti che, con profitto, non usano pedivelle teoricamente adatte ai loro valori antropometrici. Molto dipende dalle caratteristiche della padalata proprie di ciascun atleta...

Ti faccio un piccolo esempio: prendi il classico "picchiatore" che pesta sui pedali a 60-65 pedalate/minuto. Un soggetto del genere tenderà, per fare velocità, ad utilizzare rapporti lunghissimi, costringendo i suoi muscoli a contrarsi molto intensamente per tempi lunghi.

Al contrario, chi va agile, potrà usare rapporti più leggeri ed andare alla stessa velocità del picchiatore, mantenendo i muscoli ossigenati.

Ora, se consideri che il primo avrà certamente muscoli grossi come un culturista ed una tolleranza all' acido lattico elevatissima mentre il secondo avrà una muscolatura più armonica e definita e maggiore capacità di far lavorare i muscoli in aerobiosi, ti risulterà chiara la prima (a mio avviso) controindicazione ad usare una pedivella della lunghezza non adatta alle proprie caratteristiche antropometriche e di pedalata.

Se sei abituato ad andare agile e passi da pedivelle corte a pedivelle lunghe avrai maggiore difficoltà a frullare e ti sentirai più potente un po ovunque. Se poi picchi sul serio e per un tempo sufficientemente lungo arriveranno i crampi perchè i tuoi muscoli non sono in grado di sopportare contrazioni molto intense troppo a lungo.

Se sei abituato ad andare duro, ti direi mantieni le pedivelle che hai ed allenati ad andare agile. Tuttavia, per completezza di informazione, se il "picchiatore" passasse a pedivelle più corte avrebbe grande difficoltà a fare velocità perchè non è in grado di far girare rapidamente le pedivelle.

In realtà, secondo la mia esperienza, non esistono vere e proprie controindicazioni nel variare la misura delle perivelle nell' ambito di 2,5mm max 5mm. Ciò che influisce sicuramente di più sulla buona salute del sistema muscoloscheletrico è il corretto posizionamento in sella . Ciò non toglie che in alcuni casi ho osservato in alcuni atleti un aumento nell' incidenza di lombalgia dopo aver cambiato, maggiorandola, la lunghezza delle pedivelle.

Ciò si spiega pensando al fatto che quando con pedivelle più lunghe il pedale si trova al punto morto superiore questo aumento in altezza verrà compensato da caviglia, ginocchio ed anca ma anche dal bacino che andrà a basculare all' indietro (retrovergere) per poi riportarsi in avanti (antivergere) in fase di spinta. Questo naturalmente andà a sovraccaricare il tratto L-S che ci ripagherà con la lombalgia.

In conclusione, se sei normalmente proporzionato (normotipo) ti direi di utilizzare le tabelle classiche. Se presenti qualche asimmetria o comunque ti allontani sotto qualche aspetto dalle proporzioni somatiche classiche, ti conviene farti seguire da un buon biomeccanico che abbia la possibilità di sottoporti al test dinamico per determinare la corretta lucghezza delle pedivelle....

A disposizione per ulteriori chiarimenti....

HaViK
 

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