RUOTALPINA mtb club Mestre

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RUOTALPINA

Biker novus
2/11/09
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La questione è stata dibattuta più volte con sostanziale accordo tra i soci, se qualcuno ha dei dubbi legga con attenzione:

Premesso che i due indici possono coesistere e sono entrambi soggettivi;
è evidente che, anche misurando i Km, ciò che è ciclabile per Andrea in discesa e quello che è ciclabile per Renato in salita NON lo è per Luigi e per la maggioranza di Ruotalpina.
Quindi la ciclabilità (come la misura dei tempi di percorrenza e la classificazione del grado di difficoltà) va riferita al "ciclista medio" o standard - VAM=600 m/h - V=20 Km/h .... ovviamente anche l'abilità nello stare in sella dev'essere quella del ciclista medio ..... non ci sono formule per definirlo ma solo la nostra esperienza 20ennale vissuta correndo a fianco di centinaia di bikers .... spero possa bastare !

Un criterio che riduce un po' la soggettività è quello di stabilire che se un tratto è ciclabile per un ciclista particolarmente abile nell'equilibrio ma non gli consente di andare più forte di altri appiedati, con meno equilibrio ma stessa potenza, è bene considerare il tratto come NON ciclabile.

Ciò premesso, perchè preferiamo usare l'indice di ciclabilità rapportato al tempo ? (CT = Tempo di sella/Tempo totale)

a) Un primo motivo banale è che tutti hanno l'orologio ma non tutti il ciclo-computer; ma ci sono altri 2 motivi più importanti.
b) supponiamo di aver percorso 50 Km di cui 5 a piedi, in salita;
la ciclabilità "spaziale" risulta del 90% e può sembrare buona a chi deve decidere se affrontare o meno il percorso.
supponiamo anche che i 45 km in bici siano sati percorsi alla media di 15 Km/h (quindi in 3 ore) ed i 5 Km spingendo la bici alla media di 2,5 Km/ora, impiegando quindi 2 ore. In tal caso abbiamo pedalato per 3 ore su 5 e la ciclabilità "temporale" è del 60%
Liberi di fare comunque il giro ma solo questo dato mi permette veramente di capire cosa mi aspetterà.

Per inciso, c'è stato un vicepresidente di RA, appassionato di downhill che trovava appagante scalare una montagna (tipo monte Serva) con la bici in spalla per poi godersi una discesa adrenalinica ..... de gustibus.......

c) Altra considerazione fondamentale (a favore della C.T.)
sempre con i dati del suddetto esempio, supponiamo che il tratto "cattivo" sia in discesa, anzichè in salita.
La ciclabilità spaziale non se ne accorgerebbe: sempre C.S.= 90%
invece può accadere che si possa scendere camminando spediti a 5 Km/h
impiegando 1 ora e poichè in tal caso avrò pedalato per 3 ore su 4, la C.T. sale al 75%.

Analoghi discorsi si possono fare sulla "gradevolezza" di un percorso:
non potendo evitare un tratto molto trafficato, si preferice scegliere il verso di percorrenza che lo affronta in discesa per diminuire il tempo di "sofferenza" anche se ovviamente i Km non cambiano.
 

RUOTALPINA

Biker novus
2/11/09
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L'importanza di un costante allenamento e di una corretta alimentazione per poter praticare una sport faticoso come il cicloescursionismo da montagna, dovrebbe essere ben nota a tutti i praticanti; chi non la comprende subito è destinato a cambiare attività dopo poche gite !
Non vogliamo quindi dilungarci su consigli circa l'allenamento e l'alimentazione che già altri, con magggior autorevolezza, hanno dato,
ma solo osservare che prima di intraprendere un percorso impegnativo, ogni aspirante cicloescursionista dovrebbe darsi ... una misurata !
Il metodo più semplice per valutare l'attitudine di un ciclista ad affrontare percorsi di montagna, impegnativi per dislivello e durata,
è sicuramente quello di misurarne la V.A.M.
( acronimo di Velocità Ascensionale Media);
ossia il dislivello che riesce a superare, pedalando in salita continuativamente per un'ora.
In pratica si procede nel seguente modo:
- si sceglie una salita asfaltata con pendenza media sostenuta e abbastanza costante
(assolutamente senza tratti piani nè, tanto meno, contropendenze!) che abbia un dislivello attorno ai 600/900 metri
(se conoscete già le vostre forze sceglierete un percorso della durata di circa un'ora. ) .
Liberatevi dei pesi superflui (tenete però la borraccia con acqua ed integratori salini, specie se sudate molto !) e percorrete un tratto quasi piano di alcuni Km per un indispensabile preriscaldamento muscolare.
Cronometrate il tempo della vostra prestazione (senza effettuare soste) nella quale cercherete di "affaticarvi in modo uniforme" (guai a spendere tutto nei primi minuti!).
Detto H il dislivello in metri e T il tempo di percorrenza in minuti ( non fate i pignoli e trascurate pure i secondi !), la vostra V.A.M. sarà data da:
H * 60 / T

Siete ansiosi di provare ma non conoscete una salita idonea ed a portata di .. pedale ? Vi suggeriamo la salita da Villa di Villa al Parco dei Carbonai.- Si parcheggia a CANEVA e per stradine secondarie e quasi piane si arriva a Villa di Villa dopo circa 5 Km.
Chiedete della strada che sale verso il Parco in località LAMAR
(da lì si può proseguire per Pian Cansiglio) ed arrivate senza forzare al bivio di q. 170 ( Rugolo/Lamar ); da questo punto, prendete a Dx, e date inizio alla prova facendo partire il cronometro (se annotate l'ora con l'orologio va bene lo stesso!). A quota 850 sarete in località Lamar avendo percorso un dislivello di 680 m;
sulla Sx tavoli e panchine (oltre a una grande tettoia e la casetta in legno dei carbonai) vi permetteranno di riconoscere il posto.

A questo punto leggete il tempo T (in minuti, ad es. se avete impiegato 1 ora e 10 minuti, allora T = 70) e fate la divisione: 40800 /T
il numero ottenuto è la vostra V.A.M.
 

RUOTALPINA

Biker novus
2/11/09
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Dal 20/5/2010 abbiamo variato un po' la formula introducendo nel calcolo anche il dislivello in salita e di conseguenza anche la scala di difficoltà.
Tutti gli itinerari sono stati modificati.


Abbiamo deciso di contribuire alla sezione itinerari seguendo uno standard interno al Club ben definito e più completo di quello predefinito dal forum, non per contrapporci, anzi, per integrare e completare le informazioni necessarie a chi scarica delle tracce dal web.

P.C.R. = Percorsi Certificati Ruotalpina
In una fase iniziale la certificazione verrà data da un comitato ristretto tra i “veterani” di Ruotalpina.
Si auspica che sempre più soci saranno in grado di valutare le caratteristiche di un percorso garantendo gli utenti da “brutte sorprese”.
Questa premessa è avvalorata dall’esperienza di molti di noi fatta su tracce scaricate dal web; c’è davvero di tutto e portare amici inesperti e neo-soci su tracce non collaudate è perlomeno rischioso.
Vorremmo quindi che i P.C.R. fossero descritti con alcuni requisiti minimi, oggettivi e standardizzati, indipendentemente dal socio che ne è l’autore.

- Paradossalmente, il più importante requisito non è né oggettivo né standardizzabile:
un percorso Ruotalpina dev’essere soprattutto “UN BEL PERCORSO”;
l’unica possibilità che ci viene alla mente è di votare con un gradimento, da 0 a 5 stelline, e calcolare la media delle stelline ricevute; ovviamente la media si aggiorna automaticamente dividendo il totale stelline ricevute per il n° di valutazioni.

Prima parte: LA SCHEDA TECNICA:
La descrizione deve contenere i seguenti elementi oggettivi:
- Lunghezza in Km
- Dislivello in salita (anche in discesa se non coincidenti) in metri
- Quote minima e massima raggiunte
ed altri parametri più soggettivi come:
- Ciclabilità riferita al tempo (minuti a piedi e, in percentuale, tempo di sella/tempo totale)
Ad. es. se ho dovuto camminare per 15 min ed il tempo del percorso (soste escluse) è stato di 3 ore = 180 min dovrò scrivere “A piedi: 15 min – ciclabilità: 92 % “
Nota: il 92 si ottiene dividendo in tempo in bici (180-15=165 min) per il tempo totale (180 min) e moltiplicando per 100 (si ottiene 91,6666 e si arrotonda a 92)
Per ridurre la soggettività bisogna che l’autore si sforzi di riferirsi al “ciclista medio” che si può definire solo per una lunga esperienza maturata pedalando con molti altri bikers di gruppi con diverse caratteristiche (non solo agonisti – né solo cicloturisti stile A.D.B.)
Ovviamente il nostro “Checco” non deve dare il suo tempo di appiedamento (sempre = 0) né io posso indicare i minuti delle mie mitiche camminate: ma nel dubbio è meglio sbagliare per eccesso di prudenza ! Anche per non distruggere psicologicamente chi proverà il nostro giro; sarà invece ben felice di poter dire: ” …. la guida riportava 15 min. a piedi, ma io sono sceso solo per 5 !!”
- Tempo di percorrenza. Qualcuno osserverà che questo è un dato oggettivo: sia i GPS che i ciclocomputer forniscono il tempo totale ed il tempo in movimento …. ovviamente questo è il tempo di chi ha realizzato il percorso mentre chi legge vorrebbe sapere quanto impiegherà lui stesso; dovrebbe conoscere e poter confrontare le proprie forze con quelle dell’autore .
Anche qui il problema si risolve con una “standardizzazione”; ricordate il ciclista virtuale utilizzato per dare i tempi e le difficoltà sul CD e sul libro “Alpago, Cansiglio e Piancavallo in mtb”? Si tratta di un ciclista con una V.A.M. di 600 m/ora e che in pianura fa 20 Km/all’ora (per almeno un’ora)
Per standardizzare il tempo basta ora moltiplicare il nostro tempo effettivo per la nostra VAM e dividere per 600. Ad es. se Renato ha impiegato 3 ore (180 min) con una VAM di 1000, per ottenere il tempo standard basta fare: 180 * 1000/600 = 300 min = 5 ore.
Ovviamente, con la mia VAM di 700 io dovrei impiegare meno (4 ore e 20 min circa)

- GRADO DI DIFFICOLTA'. Su questo attributo che, bene o male, tutti gli autori assegnano ai propri percorsi, sono scorsi fiumi d’inchiostro, ma si va sempre a ricadere sullo stesso problema: si tratta sempre di giudizi soggettivi basati sulla sensazione e sulla capacità atletica dell’autore e poi, come pesare ed amalgamare la difficoltà dovuta alla pendenza di un tratto con quella dovuta alla sua lunghezza e quanto influisce il cattivo fondo stradale sul giudizio complessivo ?
Basta leggere le descrizioni di alcune decine di percorsi dei vari autori di libri e articoli mtb e fare un po’ di confronti per rendersi conto che l’anarchia è totale.
Dopo aver sperimentato vari metodi basati sulla suddivisione del percorso in tanti tratti omogenei (per fondo stradale, pendenza) legati da formule che producevano in automatico sia i tempi standard che il grado di difficoltà, abbiamo dovuto convenire che il lavoro preparatorio di rilievo e classificazione era troppo gravoso per essere proposto ad altri.

Ecco, finalmente, un metodo innovativo che dovrebbe consentire ad ogni Ruotalpinista di buona volontà di assegnare ad un percorso un grado di difficoltà standard senza complicati rilievi né lunghi calcoli matematici:
I dati da conoscere sono soltanto 3:
- la V.A.M. dell’autore del percorso (dato variabile da inizio a fine stagione ma non troppo)
- La lunghezza del percorso
- Il tempo impiegato (quello in corsa e per il percorso effettivo, escludendo eventuali digressioni, “zampe di gallina” ….)

- basta così, con una sola avvertenza: se in un gruppo si decide che uno o più dovranno valutare il grado di difficoltà, è bene che questi non facciano digressioni e procedano del loro passo, fermandosi poi ad aspettare ai bivi (se necessita per motivi di orientamento) od in cima alle salite (come spesso accade) perché così si ferma anche il cronometro.
Il calcolo matematico è poi semplicissimo :
Indicato con G il Grado di difficoltà, con L la lunghezza del percorso in Km e con T il tempo di percorso effettivo (soste escluse) in minuti e con la VAM sia espressa in m/ora

Si userà la formula G = VAM/100 * rad( L ) * (T/6/L)^2

Preoccupati ? …. no, nonostante le apparenze è semplicissimo:
il simbolo * è quello di moltiplicazione; rad( L ) significa radice quadrata di L
T/6/L significa T diviso 6 e poi diviso ancora per L; infine ^2 significa elevato al quadrato.

Spieghiamo meglio con un esempio: Il solito Renato ha fatto un percorso di 36 Km nel tempo di 3 ore e vuole calcolare G.
Sappiamo che la sua VAM è di 1000 m/ora, per cui abbiamo i dati per il calcolo (attenzione che il tempo è T = 180):
G = 1000/100 * rad(36) * (180/6/36)^2 = 10 * 6 * (0,83)^2 = 60 * 0,69 = 41

In pratica, vi chiederete, cosa significa 41 ? Insomma è facile, medio, difficile ??
Solo dopo aver testato il metodo su vari percorsi, da quelli notoriamente molto facili ad altri medi o difficili (come ora li riteniamo) sarà possibile tarare una scala metrica, tipo:
per G da 10 a 20 il percorso si definisce “FACILE”, per G da 21 a 40 il giro sarà “MEDIO”, per G da 41 a …..ecc. ecc. Con l’ovvio vantaggio che il valore numerico di G esprime le differenze interne a delle categorie inevitabilmente grossolane.

ATTENZIONE: la formula ha delle motivazioni che qui, anche per motivi di spazio, non riportiamo
 

RUOTALPINA

Biker novus
2/11/09
29
1
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MESTRE
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Ecco la scala per classificare i percorsi.

< 5 FACILISSIMO
5 < G < 15 FACILE
15 < G <30 MEDIO/FACILE
30 < G < 50 MEDIO
50 < G < 75 MEDIO / DIFFICILE-DURO
75 < G < 105 DIFFICILE - DURO
105 < G < 140 DIFFICILISSIMO - DURISSIMO
G > 140 IMPOSSIBILE !
 

The Voice

Moderatur lagunare
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7/5/08
9.078
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Repubblica Serenissima
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1 Trail e 1 Gravel
Su desideri incompiuti di soci più o meno anziani e aspirazioni dei nuovi, che vogliono fare percorsi a loro ancora sconosciuti, si sta lentamente delineando il programma per la prossima stagione :omero: ecco le prime idee:

  • Baita Segantini e Passo Lusia
  • Sella Ronda Off Road antiorario
  • Civetta
  • Carega
  • Passo Silvella (Pedalonga)
  • Malghe Fossernica e Fiamena in Val Vanoi
  • Rif. Calvi , Sorgenti del Piave
  • Carso
  • Istria

attendiamo altre idee e/o proposte e nuovi amici con cui condividere le fatiche, ma anche le soddisfazioni che questi percorsi ci regaleranno. o-o
 

Farrier

Biker dantescus
1/2/09
4.576
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arzignano (vi)
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Su desideri incompiuti di soci più o meno anziani e aspirazioni dei nuovi, che vogliono fare percorsi a loro ancora sconosciuti, si sta lentamente delineando il programma per la prossima stagione :omero: ecco le prime idee:

  • Baita Segantini e Passo Lusia
  • Sella Ronda Off Road antiorario
  • Civetta
  • Carega
  • Passo Silvella (Pedalonga)
  • Malghe Fossernica e Fiamena in Val Vanoi
  • Rif. Calvi , Sorgenti del Piave
  • Carso
  • Istria
attendiamo altre idee e/o proposte e nuovi amici con cui condividere le fatiche, ma anche le soddisfazioni che questi percorsi ci regaleranno. o-o

rifugio papa (pasubio) con annessa discesa molto AM
ciao grande the voice
 

Classifica mensile dislivello positivo