Transcarpatia 2010

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Wu Ming

Biker velocissimus
12/10/05
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Dopo un anno di sosta per infortunio, il team Ruotequadre Italia "105" si ripresenta al via di una gara a tappe internazionale; Pizzorni e Zanetta, padri di famiglia sovrappeso, hanno all'attivo numerose "prime": primi italiani a terminare Transrockies (2004), Cape Epic (2006), Mtb Challenge (2007), Transwales (2008), oltre alla Transalp nel 2005, ritornano all'Est per la Transcarpatia.
La scelta è caduta sulla gara polacca per il livello di difficoltà non estremo (circa 500 KM su 7 giorni), il costo ragionevole (199 euro) e la valida organizzazione già riscontrata nel 2007.
Pizzorni (io) sarà a cavallo della Niner Jet da 29", mentre Zanetta è ancora ai 26".
Le gare a tappe sono, per noi, un'espressione bellissima del nostro sport, dove all'agonismo si affiancano l'avventura, lo spirito di gruppo, la dimensioine "epica", un'esperienza assolutamente da provare, ed alla portata di tutti (ferie permettendo).
 

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Diretur
Diretur
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brianza
www.miniraduno.it
Dopo un anno di sosta per infortunio, il team Ruotequadre Italia "105" si ripresenta al via di una gara a tappe internazionale; Pizzorni e Zanetta, padri di famiglia sovrappeso, hanno all'attivo numerose "prime": primi italiani a terminare Transrockies (2004), Cape Epic (2006), Mtb Challenge (2007), Transwales (2008), oltre alla Transalp nel 2005, ritornano all'Est per la Transcarpatia.
La scelta è caduta sulla gara polacca per il livello di difficoltà non estremo (circa 500 KM su 7 giorni), il costo ragionevole (199 euro) e la valida organizzazione già riscontrata nel 2007.
Pizzorni (io) sarà a cavallo della Niner Jet da 29", mentre Zanetta è ancora ai 26".
Le gare a tappe sono, per noi, un'espressione bellissima del nostro sport, dove all'agonismo si affiancano l'avventura, lo spirito di gruppo, la dimensioine "epica", un'esperienza assolutamente da provare, ed alla portata di tutti (ferie permettendo).

Buona fortuna!

Quest'anno sono finalmente riuscito a seguire le tue orme in terra polacca ed è stato molto divertente.
Ovviamente quando ero su ho parlato (bene) di te a Gregory e Woody anche se non sono sicuro che abbiano capito esattamente chi tu fossi.

Ti sto scrivendo indossando la vostra maglietta :D
 

Wu Ming

Biker velocissimus
12/10/05
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PER CHI FOSSE INTERESSATO, ECCO IL RESOCONTO DELLA TRANSCARPATIA 2010

Giovedi 12 Agosto, caricato il furgone di bici, cibo, sciamano (la bravissima massaggiatrice Gloria) e team manager Pedro, si parte: 1300 km con sosta notturna nei pressi di Vienna; il 13 a mezzogiorno siamo ad Ustron, un misto tra località termale e stazione sciistica, nonostante i 350 metri SLM, ci sono molti impianti di risalita, si vede che d'inverno fa freddo davvero..
Esplorando la città vediamo diversi manifesti che promuovono la mtb, sopra tutti un curioso trofeo di mtb in salita su asfalto con gomme slick (potete immaginare peggior piacere perverso?) solo un'esile traccia della partenza della Transcarpatia.

Il 14 facciamo una sgambata fino alla cima di una delle montagnette (circa 800\900 Mt) e, dopo una pasta come si deve, cerchiamo l'hotel base della gara: alle 14 è ancora tutto in alto mare, finalmente verso sera si può ritirare il numero, il chip, il pacchetto gara e le mappe del percorso.
Alle 19 c'è il briefing in inglese, tenuto da una ragazzina sui 18 anni molto timida che non sa nulla della corsa e deve di continuo fare riferimento agli organizzatori polacchi, dopo alcune ovvietà iniziano le domande ed apprendiamo che ci sarà ogni giorno un solo rifornimento di acqua e viveri, un meccanico (che in realtà non si vedrà mai) ed altre amenità, ad un certo punto chiedo di che colore sono i cartelli del percorso: la risposta mi lascia sbalordito: non ci sono segnali, le mappe bastano perchè il percorso è già tutto segnalato dagli escursionisti, se vogliamo possiamo anche avere una traccia GPS! Fantastico avevo sempre desiderato fare dell'orienteering, ma iniziare a1300 km da casa con una gara di sette tappe mi sembra ambizioso. Eppure avevo letto bene il regolamento e si accennava solo al fatto che "saranno date delle mappe" esattamente come in tutte le altre gare a tappe cui ho preso parte...Dopo vani tentativi di caricare la traccia sul 305 del mio socio, la notte passa tranquilla ed il 15 ci prepariamo al via.

Ha piovuto molto ed il cielo è nerissimo, ci avviamo al via su una strada in discesa, dopo due minuti sento un grido dietro, non faccio in tempo a girarmi che il mio pard è già risalito in sella: l'asfalto polacco da bagnato è peggio del ghiaccio, ci facciamo una risata e raggiungiamo la piazza di Ustron.
Un arco ci indica che quello è il via, lo speaker annuncia qualcosa in polacco e, accompagnati dal suono dei bonghi di quattro emo\punkabbestia\afro iniziamo la corsa; per oggi il menù prevede 82 km e 3100 metri di dislivello.
Si inizia su asfalto per circa 5 km al 10%, finita la strada siamo ai piedi di una seggiovia e si risale a spinta verso la cima del monte, inizia a piovere forte, moltissimi fulmini si abbattono ad una sella sulla nostra sinistra, il mio socio ha noie al cambio, piegato nella caduta del mattino, io, più scarso in salita, inizio l'arrampicata da solo scoprendo con raccapriccio che la sella dei fulmini è sul nostro tracciato, ho appena letto da qualche parte che la terra frigge quando riceve un fulmine e sto all'erta, non mi sono mai sentito così stupido nel mettere in gioco la mia vita, il cielo è illuminato costantemente e l'aria odora di metallo, alla cima degli impianti i fulmini danno tregua e solo la pioggia cade costante, il mio socio non arriva, passano decine di concorrenti finchè qualcuno mi avverte che è ancora in panne a solo pochi metri da me, sistemiamo il cambio, risucchiato dalla ruota ma ancora servibile fino al 32 e ci lanciamo in discesa lungo il torrente-pista; dopo un paio di kilometri le rocce bagnate sono davvero troppo grosse e perdo il controllo, cado su un fianco e immediatamente mi accorgo che la caviglia destra ha un problema: il vissuto rugbistico mi viene in aiuto, stringo scarpa e denti e continuiamo di buon umore, continua a piovere ma non fa freddo; fino a questo punto non è stato necessario usare la mappa, bastava seguire gli altri concorrenti; decidiamo di dare un'occhiata e capiamo bene dove siamo e dove svoltare, i segni escursionistici non ci sono, ma azzecchiamo bene la strada; ad un certo punto incappiamo in una coppia di austriaci con tanto di GPS cartografico che ci offrono collaborazione, accettiamo senza sapere che è forse il nostro errore più grande, con loro, affidati al gps e perdendo di vista la mappa (progressivamente più zuppa) perdiamo il senso della posizione in gara e li seguiamo anche in diversi viaggi a vuoto lungo false tracce, dopo 4 ore di gara abbiamo fatto 40 km, la media è bassa, ma ci sta, il tracciato non è malaccio, non c'è molto asfalto, ma vuoi per la pioggia, vuoi per la ripidezza, almeno la metà delle salite si fanno a piedi ai 3\4 kmh.
tra il km 45 e 55 succede qualcosa di strano, la navigazione diventa complicata, concorrenti si incrociano e si vedono sopra e sotto di noi, in tutte le direzioni, è un casino: alle 4 del pomeriggio abbiamo fatto 62 km e 3000 metri di dislivello, sotto una pioggia costante fermiamo un'auto e chiediamo lumi per una località vicina al checkpoint 5: Kolonia, mancano 10 kilometri, lasciamo gli austriaci al loro destino e prendiamo una strada forestale in salita, finalmente siamo a Kolonia, consultiamo la mappa e decidiamo di risalire una valle per arrivare in tempo al checkpoint 5, all'inizio la strada è pedalabile, poi via via si stringe fino a diventare tutt'uno col torrente, gli ultimi 200 metri di dislivello li risaliamo con le bici in spalla nel greto del torrente in piena, sbuchiamo in un bosco e dopo, un interminabile traverso tra i rovi e lamponi selvatici, ci innestiamo sul tracciato originale, ma non c'è traccia dei checkpoint, decidiamo di proseguire anche perchè non ci sono scelte; è quasi il tramonto e siamo a 1200 metri in una zona disabitata; dopo qualche kilometro di bel singletrack Marco fora, ma la valvola del tubeless, troppo stretta con le pinze non vuole svitarsi, scivola, è ingrippata, proviamo in tutti i modi, ma non c'è verso; ci rassegniamo a proseguire a piedi, scende il buio, siamo chissà dove e chissà quanto ci manca per arrivare, ma stiamo bene, gli amici sono avvisati via cellulare e siamo tranquilli.
Alle 21 sbuchiamo ad un colle ci sono case e baite ed un rifugio con la luce accesa, chiediamo informazioni, ci fanno capire che mancano ancora molti chilometri lungo il sentiero per terminare la tappa e ci consigliano di raggiungere l'asfalto e di li chiamare i nostri amici, ci imprestano una frontale e finalmente, alle 22 siamo a Kolonia, di nuovo..., chiamiamo Pedro, che ci chiede, a nome degli organizzatori, se per caso con noi ci sono altri concorrenti, mancano più di dieci persone all'appello, molti concorrenti dopo il checkpoint 4 hanno optato per il percorso breve, finalmente, alle 22, 40 arriva il nostro mezzo che ci riporta all'albergo; ora la caviglia può farmi male davvero.
Morale, siamo ovviamente fuori gara ma vogliamo cercare di capire meglio perchè succedono certe cose e restiamo un giorno a seguire la corsa: il disastro organizzativo è totale, non ci sono staffette, il personale è scarsissimo, saranno dieci persone in tutto; non ci fidiamo di partecipare ad altre tappe per perderci nuovamente; all'arrivo della tappa due scopriamop che la tappa 1 era di oltre 100 km, anzichè 80 e che la 2 è 85 invece di 60.
Il nostro dubbio è che i percorsi siano stati designati da casa, al computer o sulla mappa e dati in pasto ai concorrenti; la mancanza totale di rispetto per la nostra integrità fisica, l'irresponsabilità totale degli organizzatori sono sbalorditive; non andate alla transcarpatia!
Bisogna dire che i posti sono belli, i prezzi bassi e che lagara MTB Challenge, da noi corsa nel 2007 è organizzata molto bene!
W la Polonia
 
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Reactions: Spirit In The Sky

Spirit In The Sky

Biker assatanatus
31/12/08
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Aotearoa
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Più che gara, questa mi pare una sfida di sopravvivenza!
La MTB Challenge che ho fatto quest'anno presentava qualche incomprensione organizzativa sui chilometri e dislivelli (i km erano pochi di più ma il dislivello minore del previsto), ma mi ritengo molto soddisfatto dell'esperienza.
Certo il maltempo ha condizionato la vostra gara ma certe cose mi risultano incomprensibili, siamo nel 2010!
 

Classifica mensile dislivello positivo