I Sibillini...quei "monti azzurri"

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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andrea66

Biker poeticus
2/4/08
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donca town
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Liteville, Bronson
... il cardiofrequenzimetro non lo uso perché se no me fa pija li colpi!!!
E in quanto al cilicio la nomadona tutta a molla da quasi 15 chili e mezzo per me che sono un po' gnomo mi sembra già una punizione sufficiente (quasi quasi ricomincio ad usare la front da XC... hai viso Silas in Svizzera?!)
salut

:spetteguless: me so rifatto la nomadona anch'io (dopo 9 mesi di blur leggerina leggerina), pesa n'pochino meno della tua ma se riesco a veni via il 18 settembre faremo le retroguardie a sti giovincelli baldanzosi :)
 

glassman

Biker grossissimus
10/4/09
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Riccione
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trek pro caliber
ciao ragazzi, siamo 12 bikers di Riccione, sicuramente vorremmo fare un bel giro partendo da Piedilama nei giorni menzionati , dove abbiamo un appoggio. stò consultando una cartina CAI, ma ho un pò di confusione e non trovo file GPX eventualmente da caricare sul garmin.chi ci aiuta??grazie :celopiùg:
 

darrenio

Biker tremendus
19/11/07
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ancona
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Ciao a tutti,
se qualcuno volesse unirsi a questa idea malsana l'appuntamento è per giovedì a Montemonaco: partenza verso le 5.00 (muniti di luce) e rientro sempre a Montemonaco, probabilmente di nuovo con le luci. L'itinerario è quello sopra esposto, a parte la discesa finale da Altino (che è a Rocca e non a Tofe), così come tutte le considerazioni fatte sui possibili tagli: non si tratta di mettere le mani avanti ma della semplice consapevolezza della difficoltà del giro, comprese tutte le varianti dell'andare in bici in montagna. Ovviamente ci si prova seriamente, mettendo in conto comunque una bella sfacchinata.
Aggiungo a scanso di equivoci che conosco solo una parte del percorso, ma non ho mai fatto il tratto che va dalla sella della Sibilla fino alla valle di Pilato, per cui io e il mio compare (biker "svizzero" in vacanza nella natia Ancona) ci affideremo alle carte ed alle indicazioni e ai consigli raccolti.
Nel caso portare cibo e acqua - lunghi tratti senza possibilità di rifornirsi - e soprattutto tanta pazienza e lo spirito giusto (e chi lo sa qual è?!).

salut


... era da molto che nei giri in montagna in cui c’è da spingere avevo tentato senza esito di imparare a portare la bici in spalla, come avevo tante volte visto in varie foto e video di bikers più o meno forti. Ieri finalmente ho avuto il tempo – e soprattutto la necessità – di capire come si fa, e mi sono accorto che l’ombra della bici posta ortogonalmente sulle spalle disegna a terra l’immagine di una sorta di crocefisso, evocando immediatamente l’idea del Calvario, anche per la pendenza del terreno e la fatica, rispettivamente causa ed effetto della scomodissima forma di trasporto.
Ecco, dopo questa introduzione un po’ misticheggiante, vorrei raccontare il giro di ieri, che come previsto dai più saggi visitatori del forum, si è rivelato alla fine una discreta via crucis...

Da Montemonaco siamo partiti bravi bravi alle cinque e un quarto della mattina,

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e dopo un quarticello d’ora di asfalto abbiamo iniziato a salire lungo lo stradone della Sibilla, dove una bellissima luna piena ci ha permesso di spegnere le luci; dopo poco l’atmosfera già magica è stata illuminata dalle prime luci dell’alba,

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e in circa due ore e mezza, compresa una sosta sui tavolini del rifugio ancora chiuso, siamo arrivati alla sella che collega la Sibilla a cima Vallelunga.
Da lì abbiamo iniziato a percorrere le creste... bici in spalla:

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pochi infatti i tratti, per esposizione o pendenza, dove poter scendere

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o


o salire in sella.

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Giunti sotto al Porche abbiamo evitato la cima tagliando per il pendio sottostante, per incrociare in basso lo zappacenere, e risalire quindi al passo di Sasso Borghese. Da lì finalmente abbiamo potuto per un po’ rimettere le ruote a terra, sia in discesa che in salita, per arrivare in vista di casale Argentella, dove il nostro giro ha preso una triste svolta: a Luigi si incastra un sasso nel cambio che gli spacca di netto il forcellino, forse già criccato (spero, oppure comincio a pensare che sono io che porto sfiga!!!).

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Lunghi tentativi di trasformare la bici in singlespeed si rivelano infruttuosi, forse per le caratteristiche dell’hammerschimdt che monta, e Luigi decide di tornare indietro, incoraggiandomi a continuare.
E’ destino dunque che questo giro lo debba provare da solo, così riparto rinfrancato dall’acqua gelida della fonte delle fate. Dopo poco sono a Forca Viola, guardo giù ed alcuni escursionisti commentano un po’ scettici, ma riesco, con qualche zampata a terra e rischiando un po’, a fare in sella un bel tratto dei ripidi tornantini sottostanti; peccato che poi il sentiero, meno difficile tecnicamente, abbia una esposizione decisamente eccessiva per i miei gusti, per cui di nuovo bici a fianco. Arrivo sotto il sole più caldo nella valle di Pilato, dove ricomincio il mio calvario che poco prima delle due mi conduce al cospetto dei laghi (dove un signore assai partecipe della mia impresa tenta di convincere i forestali a concedermi un bagno in deroga per premio!?).

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Foto di rito e breve pausa, sono in ritardo e mi aspetta soprattutto il passaggio delle roccette. Quando arrivo lì decido di non smontare le ruote (come avevo previsto nel caso fossi stato da solo) e con moltissima prudenza e una discreta fatica mi porto su la bici intera.

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L’essermi tolto questa spina un po’ mi rincuora e riparto in direzione dello Zilioli.
Ormai sono qui sotto, e sono stanco morto, ma il Vettore è troppo vicino, per cui su, di nuovo, bici in spalla, e stavolta come stazione della mia via crucis c’è proprio una croce, anche se un po’ malridotta (la mia consorte dice che non si capisce nella foto se sono più storto io o la croce).

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Adesso arriva il bello, finalmente, anche se la stanchezza richiederà un po’ di prudenza in più: l’idea sarebbe quella di non fermarmi mai fino a Forca di presta, ma in un paio di brevi punti appena sotto lo Zilioli preferisco non rischiare e metto i piedi a terra: scendo un po’ in conserva e dopo 25 minuti e un paio di jolly, sono sull’asfalto, la discesa è più faticosa che bella, ma la soddisfazione è grande.
Per la stanchezza e l’ora gia avanzata avevo già deciso di tagliare Arquata, per cui continuo sul GAS verso Altino, per scendere poi su Rocca con una bellissima discesa un po’ difficile, come al solito, da trovare (ancora una volta stendiamo un velo pietoso sulla segnaletica del Parco). Vorrei buttarmi nella fontana di Rocca,

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ma mi mancano ancora una decina di chilometri, di cui cinque in salita, per chiudere il giro a Montemonaco.
Pedalo sull’asfalto un po’ in trance e alle porte del paese un’altra croce mi ricorda la fatica della giornata,

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ma è la luna che è sullo sfondo che accompagna le ultime pedalate fino alla macchina...

note tecniche: 15 ore e 15’ in giro; più o meno 4 ore di soste; 6 ore e mezza con le ruote per terra (“pedalato” mi sembra eccessivo) per circa 50 chilometri; circa altre 4 ore e mezza con la bici in spalla, per non so quanti altri chilometri; 2650 metri di dislivello percorsi (in su e in giù, naturalmente).

che dire, nonostante la gran fatica (o forse proprio per quello): giornata indimenticabile...
(e un ringraziamento a Whattis/Luigi - grande amico e forte biker - per aver condiviso il progetto e una buona parte del giro)
salut
 
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Reactions: Barto

THE BART

Biker celestialis
16/2/05
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Pesaro
www.mtbsorciverdi.it
..a Darrè..solo 3 parole..tu sì pazzo!:loll:
..ma un pazzia di quelle sane...;-)..anche se non sono un patito del genere, ovvero di giri così extreme..questa più che mountainbike si può dire trattasi di CicloAlpinismo.
..vabbè diciamola tutta...non mi piace fare ste robe perchè nun ciò il fisico!:-)
...meritati complimenti! :hail:
 

darrenio

Biker tremendus
19/11/07
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ancona
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..a Darrè..solo 3 parole..tu sì pazzo!:loll:
..ma un pazzia di quelle sane...;-)..anche se non sono un patito del genere, ovvero di giri così extreme..questa più che mountainbike si può dire trattasi di CicloAlpinismo.
..vabbè diciamola tutta...non mi piace fare ste robe perchè nun ciò il fisico!:-)
...meritati complimenti! :hail:

grazie Bart,
effettivamente in questo sport, e credo un po' in tutte le sue varianti, il confine tra la passione e un po' di sana pazzia è piuttosto labile, ma il bello è anche questo, no?
salut & a presto
 
inserisco il conciso:smile:, ma intenso e sentito resoconto di MDfrancesco (:spetteguless:detto "diggey") dell'escursione fatta a frontignano-passocattivo.

MONTI SIBILLINI - VALLE LUNGA (22.08.2010)​
Ci vorranno un paio d’ore abbondanti per arrivare a Castelsantangelo, l’appuntamento con geppo è alle 6.30 sotto casa, je la dovremmo fa. Alle 6.20 sono seduto di fuori al bar facendo un solitario … ma non viene ed è un brutto segno, considerando che ho una percentuale di successi del 63,23456% mi gratto le balle per scaramanzia e do una pacchetta alle ossa a rischio per tranquillizzarle, proprio mentre arriva zio geppo. Prendiamo il caffè, carichiamo la sua bici e partiamo in linea con la tabella di marcia. Il viaggio si srotola pigramente quando squilla il cell, è il vence … “che fate?!?” … “’ndo state?!?” … La prima domanda è facile e zio geppo risponde facile ma creativo, inanellando una serie di immagini pittoresche al limite del bucolico, ma non nel senso paesaggistico del termine segue un fitto scambio di coordinate satellitari, interpolate con immagini 3d di tutta l’Italia centrale e supportate da curvature geostazionarie della crosta terrestre che, purtroppo, non riescono a triangolare la nostra posizione, d’altra parte è il minimo che può succedere quando uno parla in ANALogico e l’altro gli risponde in digitale. Alla fine i due trovano una piattaforma comune identificando un bar sulla valnerina Ci arriviamo in un quarto d’ora, parcheggiamo, zio geppo rischia di farsi ammazzare ancora prima di scendere, ma riusciamo ad entrare illesi. La combriccola è già intenta a gozzovigliare … “questo è il tottero!!!” mi fa il vence … “ciao, Francesco” … c’è anche Stefano … “che nick hai sul forum, io vi conosco così” … dubito, ma … “md” … “ahhhh sì” e mi fa il classico sorriso di chi in realtà avrebbe voluto dire “md?!? E chi c….o sei?!?” Il tottero assiste, interessato unicamente a mettere insieme le ordinazioni in tempo utile. E’ da un’escursione a piedi sul Gennargentu che diffido delle guide che non hanno la struttura di un Indiana Jones o, che so, di un Tarzan, nel caso specifico il fisico era quello di Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, sì, insomma Cico, l’aiutante di zagor tant’è che dopo averlo visto avevo preso delle corde con cui mettere insieme una barella con cui riportarlo a valle Il maledetto, invece, saltava tra le rocce meglio dei mufloni che eravamo andati a fotografare, facendomi arrivare molto vicino alla tumulazione in loco I racconti sul tottero, sono molto poco rassicuranti, il ghigno dipinto sul suo volto e la luce sinistra nei suoi occhi lo sono ancora meno, ma tant’è, ormai sono in ballo Fortuna che almeno uno dei partecipanti ha un aspetto rassicurante, ed anche piuttosto grazioso … no, no, nessun outing, sono un talebano del taglio classico … il partecipante è UNA partecipante … il vence fa gli onori di casa … “lei è Alberta … fiacca” … entriamo subito nel vivo, improvvisando una conferenza stanza sui poteri taumaturgici del power balance … geppo è interessato agli effetti sulla sua vertebra operata, il vence all’aumento delle prestazioni … cerco di fargli capire che non ci riferisce a quelle sessuali, ma senza successo, esce dal bar col sorrisetto di un bimbo che ha appena scoperto la cioccolata

Partiamo alla volta di Castelsantangelo, anzi no, il tottero ci devia verso Frontignano, arrivando su vedo delle bici, tutte da dh, l’abbigliamento è quello tipico delle discese a vita persa mi guardo intorno smarrito, me sa tanto che m’hanno inc….o zio geppo non si è portato nulla, ma la cosa non mi tranquillizza, semplicemente perché lui NON c’ha nulla, il tottero anche procede ad una vestizione classica, il vence e fiacca tirano fuori gomitiere e ginocchiere … il vence si avvicina e mi fa “te lo sei portato tu il casco integrale?!?” … vabbè, mi sta prendendo per il culo, penso, invece lo guardo negli occhi e capisco che è serio … maròòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò … questi so matti!!! Le mie ossa cominciano a scricchiolare solo al pensiero di quello che mi aspetta emettendo il classico suono degli acchiappasogni indiani, insomma l’incubo ha inizio :loll: :loll: :loll: Andiamo a fare i biglietti, chiedo a Stefano … “il biglietto lo faccio solo andata o andata e ritorno?” … lui mi guarda e mi risponde, e già questo è strano, ma mi risponde serio “beh, no, solo andata!!!” Ma forse mi conosce meglio di me, perché arrivato ad un certo punto l’idea di scendere in seggiovia non mi sembrerà più tanto assurda!!!

La colonna marchigiana della missione ha pensato bene di scaldarsi un pochino su bitume salendo in bici anziché in auto quindi decidiamo di cominciare ad andare, in salita, as usual, di fronte a noi un rampone della madonna, ma dopo una trentina di metri giriamo a sinistra per andare a prendere la seggiovia, per fortuna Il meccanismo è quello classico, seggiolino per una persona e bici agganciata per la ruota anteriore, partono tutti, uno dopo l’altro, arriva il turno del vence … bici agganciata come da manuale, che parte da sola, però, e questo “no è belo” come direbbe un’amica mia il vence la raggiunge con un balzo, ma lo zaino gli chiude la barra di sicurezza e non riesce a sedersi, gattona per qualche metro alla ricerca di uno spiraglio ma niente :loll: … l’addetto, impietosito da una scena così straziante, si muove a compassione … cciiisuaaaa … e rallenta la seggiovia dando modo al vence di superare l’impasse e recuperare il suo posto al fianco dell’adorata tomac Partiamo anche noi, facendo tesoro della vicissitudine del vence ed arriviamo in cima, il panorama è strepitoso in tutte le direzioni e ci ripaga della fatica fatta per raggiungerla …

Il vence tira fuori una cartina talmente vecchia che viene ancora rappresentato il confine con lo Stato Pontificio ma sapientemente plastificata in casa con circa sei metri quadri di scotch!!! Si mette a discutere col tottero di creste, gole, cime, valli … lo guardo atterrito … pensavo che i biker più sciroccati con cui potessi uscire fossero zio geppo ed il vence, ma il tottero je da na pistaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Questo è matto sul serio!!! :loll: :loll: :loll: Però una cosa ci accomuna, il fatto che entrambi viviamo la mtb a 360°, l’unica cosa in cui ci differenziamo è il verso … eh sì, perché lui lo intende in orizzontale, mentre a me il 360° riesce benissimo in verticale :loll: :loll: :loll: Si parte, in salita, as usual, la pendenza è nella norma ma si pedala sulla classica pietraia di alta montagna a circa 2.000 mt quindi si fatica comunque, anche perché nell’ultimo tratto prima di arrivare alla sella si supera il 20% … di fronte a noi una rampona micidiale … “ma si fa in sella?!?” il tottero risponde per tutti … “tu fa come ti pare, io spingo!!!” … un vero leader sa come tenere unito il gruppo!!! Ed anche quelli che, come me, erano già pronti a sputare sangue nell’estremo tentativo di immolarsi per raggiungere la vetta, tirano un sospiro di sollievo Tutti tranne uno … Stefano!!! … parte in preda ad un raptus mistico prima di avere il tempo di fermarlo … ha già attaccato la madre di tutte le salite quando riusciamo ad allertare l’unità coronarica e l’eliambulanza :loll: :loll: :loll: ma va su, imperterrito, senza un cedimento, lo vediamo farsi sempre più piccolo ma pedala ancora. A circa metà salita la possibilità che arrivi vivo alla vetta viene pagata a 30, quella che gli venga un enfisema polmonare a 10, quella che si cominci a chiedere “ma sarò scemo a fa sta cosa?!?” a 5 … ed infatti, a ¾ dell’ascesa scende dalla bici … c’è chi tira un sospiro di sollievo per non doverlo portare a valle in spalla, chi tira la bici di sotto sentendosi inadeguato di fronte a cotanta impresa e chi, come me, si mette a spingere consapevole del fatto che per fare una cosa del genere dovrebbe pesare come minimo la metà!!!

Arrivati in vista della sella, si rimettono le chiappe sulla bici, la cima è vicina, il tottero, posizionato sul cucuzzolo, ci sprona a superarlo di slancio con un “si fa, si fa!!!” Pur se la conoscenza è recente, ho assolutamente chiaro il fatto che se qualcuno si fa, quel qualcuno è lui!!! :loll: Quindi procedo con cautela, do, guardingo, le ultima pedalate … tutto bene … comincio a credere che un bagliore di lucidità abbia attraversato la mente obnubilata dall’OMC del tottero, quando scavallo il cucuzzulo e mi trovo di fronte ad un incrocio di rocce a doppia croce uncinata ma è troppo tardi per fermarsi e mi butto giù, qualche braccio lo evito in slalom, su qualcuno passo sopra … la mojo che scalcia come un somaro tarantolato, ma arrivo giù sano e salvo!!! Istinto di sopravvivenza batte tecnica di guida 2 a 0!!! :loll: :loll: :loll:

Arriviamo all’inizio della discesa, provo a chiedere al tottero “com’è?!? È tosta?!?” temendo la risposta “bohhhh, non lo so, non l’ha mai fatta nessuno!!!” il bagliore passa di nuovo nei suoi occhi, ma non è di lucidità, no no … è di follia pura, di quelle che un tempo gli avrebbero garantito una camicia molto attillata ed una stanza con pareti moltooooooooooooo morbide … maledico Basaglia e la sua Legge … “ma se non l’ha mai fatta nessuno, ci sarà un motivo noooooooooooooooooooo!!!” Ma l’essere mitologico, metà uomo e metà Giant non sente ragioni e con un ghigno si butta giù, c’è chi lo segue per convinzione, chi per dedizione e chi, come me, perché non ha la più pallida idea di dove altro potrebbe andare Si scende a vista su pratoni di quelli che hanno il simpatico vezzo di nascondere in mezzo alla tenera erbetta dei duri pietroni su cui impuntarsi e cappottare è un attimo … scendo colle chiappe praticamente sulla ruota posteriore, col peso talmente dietro che la ruota davanti fatica a toccare per terra … fatico come un somaro e sbuffo come un mantice ma riesco a d evitare il cappottamento una decina di volte :hovinto: , il vence, davanti a me, si distrae un attimo e si impunta adagiandosi mollemente sul prato manco fosse Paolina Bonaparte :loll: … passando cerco di darmi un tono e vado giù in slalom tra le rocce col vence che si lascia andare ad un “anvedi come scende l’amico mio!!!” ma prendo un po’ troppa velocità, perdo aderenza sul brecciolino con l’anteriore e mi “appoggio” ma molto meno mollemente del vence, di costola su un bel pietrone … mi aspetto il classico “crack” inequivocabile segnale della rottura di una costola, ma fortunatamente non arriva, mi rimetto in sella un po’ indolenzito e finisco lo slalom arrivando al poggetto dove il tottero scruta la valle alla ricerca di un passaggio … sicuro, direte voi … naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa l’insano amore per gli scarupi lo porta a trovare quello più incasinato … anche se l’inizio promette bene … una specie di pratino al’inglese, in cui le pietre sporgono quanto basta per scendere divertendosi a zigzagare … “tiè guarda che pratino che v’ho preparatooooooooooo!!!” … è il tottero, che, manco a dillo, gasato come una marmotta in calore assiste ai nostri passaggi Sto per rilassarmi, pregustando una bella discesa guidata, quando girata una curva mi trovo davanti una pietraia allucinante, un festival di pietroni smossi che appena ci passi sopra scivolano da tutte le parti, costringendoci ad una interminabile serie di sterzate e controsterzate per rimanere in piedi, oltretutto in velocità, perché passare piano è impossibile … per fortuna non è lunghissima e passiamo senza danni, ma giocandoci parecchi jolly.

Troviamo un sentiero che passa nel bosco e porta a valle, finalmente, e ci buttiamo giù a capofitto, io dietro al vence che, conscio del pericolo, scende a mazzetta, in un baleno siamo dietro a monster il quale, all’oscuro della mia trista fama si ferma per togliere un rametto che gli si era infilato tra la ruota ed il telaio … il vence inchioda in una nuvola di rami foglie e terriccio, io mi attacco ai freni, la hr davanti tiene botta e si aggrappa al terreno nell’estremo tentativo di evitare una tragedia annunciata, l’ardent dietro si blocca, la bici comincia a scodare controsterzo più di una volta per rimetterla dritta alleggerendo la pressione ed alla fine riesco a fermarmi una manciata di centimetri prima di porre fine alle vite dei due malcapitati … il vence ben consapevole del rischio mortale appena corso … “ahooooo, ma che sei matto a fermatte così!!!” … “se non mi fermavo subito rischiavo di rompere qualcosa” … “e c’hai ragione, ma se non avessimo freni potenti e riflessi pronti ce sarebbero voluti i pompieri per estrarti dalle lamiere contorte!!!” Arriviamo alla fonte e ci rilassiamo con una breve pausa spuntino, tutti al sole, tranne due … io e zio geppo, as usual refrattari al sole for ever!!! :loll: :loll: :loll:

Si riparte, l’incubo di passo cattivo incombe la pattuglia di testa parte incitata dal tottero, io mi attardo con i fratelli anconetani e Alberta, mentre il vence corona la spasmodica ricerca di un posto appartato dove ... partorire :loll: :loll: :loll: Dopo le prime rampe di assaggio, e che assaggio!!! io e gli anconetan’s brothers ci fermiamo ad ingurgitare ossigeno quando ecco che arriva Alberta “grazie” esclama radiosa ... non siamo in grado di proferire parola ma la fissiamo in tono interrogativo tant’è che si sente in dovere di aggiungere ”sì, insomma, grazie per avermi aspettata“ … colgo al balzo l’occasione di fare un figurone a costo zero e taccio annuendo benevolmente ma i miei giovani ed inesperti compagni di sventura ancora non avezzi a tutta quella serie di piccole bugie che permettono ad un uomo di sopravvivere al rapporto con le donne :loll: :loll: :loll: di rimando “ma veramente non ci siamo fermati ad aspettarti ma perché non ce la facevamo più” sicuri che la loro schiettezza sarebbe stata apprezzata benedetti ragazzi, che errore strategico, quasi come scendere uno scarupo con me dietro … ed infatti, Alberta sospira a mezza bocca un “ahhhhhhhh …” che mette una pietra tombale sulle nostre nomine a cavalieri della tavola rotonda

Riprendiamo a salire, molto tranquilli, siamo stati avvisati sulla durezza della salita, quindi procediamo di conserva, anche se il terreno non è infame come mi era stato descritto e si prosegue nel bosco come piace a me, ma la pendenza si fa sentire, o meglio mi urla nelle orecchie ad ogni pedalata, il sangue scorre come birra all’oktoberfest ritroviamo zio geppo che ha saggiamente accannato la pattuglia degli scalatori per fisico per accasarsi con quella degli scalatori per scelta … degli altri!!! … il vence non è presente in nessuno dei due gruppi “sta avanti” … “ma no non l’ho visto, sta dietro” … la maldicenza affiora “di solito gli piace stare … in mezzo” … batte la lingua sul tamburo :loll: … proprio mentre compare il vence, che ci illustra i motivi del suo ritardo e del suo ritrovato peso forma, tacendo i particolari, per fortuna Dopo aver disquisito sulla distanza fatta per avere un’idea su quella ancora da fare, ci troviamo d’accordo sul fatto che siamo più o meno a metà strada, ed è una di quelle notizie che non sai se considerare buone o cattive Ma non passa molto che, per me, diventa una cattiva notizia, anzi pessima le gambe si inchiodano, non ne vogliono più sapere di girare, fatico anche a tenere velocità nell’ordine dei 5 km/h, la sensazione è quella di aver fuso il motore … siamo intorno ai tre chilometri e mezzo, ne mancano ancora due al valico, mi appare Filini che mi incita “vadi ragioniere vadi!!!” … poi Gesù di Nazareth che mi offre la sua mangiatoia per riposare … poi un vecchietto molto autoritario che mi mostra un KTM 650 e mi urla “in hoc signo vinces!!!” … vabbè, faccio un po’ di strada a piedi così mi sciolgo i muscoli … ma è una pia illusione nel senso che appena provo a rimontare in sella me la pijo ‘n der c…. :loll: :loll: :loll: le gambe non ne vogliono sapere, riscendo ma fatico anche a piedi perché adesso il fondo è quello odioso di cui mi avevano parlato, molto ma molto simile a quello della salita di sette chilometri affrontata nel giro di Roccacalascio ma qui la pendenza è un'altra cosa visto che quella media sarà del 12,6% per quasi 6 km … è la fine, la debacle stavolta la salita vince a mani basse, arranco faticosamente con i quadricipiti al limite dei crampi, nei brevi tratti in cui la salita spiana al di sotto del 10% mi rimetto a pedalare, ma appena la strada ricomincia a salire sono costretto a desistere … sarà stata l’inattività vacanziera cui non ero più abituato sarà stato l’aver voluto provare un gommone gripposo al posteriore oppure la tensione accumulata in discesa ma la salita che, di solito, mi piace, si trasforma in un calvario con stazioni ad ogni tornante, litanie liturgiche incluse loll: :loll: :loll: Carramba che totterata, inizia la minkiagita!!! :loll: :loll: :loll: Rimpiango di non aver fatto testamento e per ingannare il tempo comincio a farlo a partire da quello biologico, e sì perché visto l’andazzo le possibilità che una volta arrivato venga intubato e riportato a valle sono parecchie, quindi meglio fare chiarezza e cominciare a dire che voglio essere cremato e voglio che le mie ceneri vengano sparse AL MARE … HAI CAPITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO … AL MAREEEEEEEEEEEEEEEE AL LIVELLO DEL MAREEEEEEEEEEEEEEEEE, CIOE’ O METRI!!! Niente montagne, niente colline e neanche pianure, perché le salite cominciano sempre con una pianura, poi con un falsopiano poi con dei tratti vallonati alla tottero e poi … zac … te lo ritrovi nel posteriore e ti tocca sputare sangue fino a data da destinarsi!!! Eh nooooooooooooooooo, m’avete fregato da vivo ma da morto me vojo prende una bella rivincita!!! Vabbè, ma prima de esse caramellato, famme vedè se c’è qualche organo che può essere utilmente riciclato a favore della comunità … mumble mumble … allora, il cervello no, perché se funzionasse adesso non mi troverei in questa situazione … le gambe, il cuore e i polmoni no, perché ci sono in questa situazione, il fegato sì, cacchio perché chiunque si faccia convincere a seguire il tottero in una “gita” di questo genere, di fegato ne ha da vendere!!! Tra un’imprecazione e l’altra registro le mie ultime volontà sul cell alzando ogni tanto lo sguardo per valutare quanto manca alla fine della salita e, presumibilmente, delle mie peripezie su questa terra

La cima è vicina vedo i miei compagni di sventura, TUTTI i miei compagni di sventura visto che sono l’ultimo che si stanno cambiando per affrontare l’ultima discesa della giornata, quella che ci porterà a Castelsantangelo. Sapevo che sarei morto su quella salita, e speravo che il calvario che mi era stato imposto dalla mia defaillance ascensionale fosse stato sufficiente a garantirmi il purgatorio, ma i miei sforzi devono aver commosso l’altissimo perché sulla cresta intravedo due angeli anzi no, devono essere due madonne perché gli angeli non hanno sesso, mentre le due figure in questione mettono chiaramente in risalto due discrete coppie di tette!!! mi sono venute a prendere niente meno che la Madonna di Lourdes e quella di Loreto?!? … no, non mi pare, dall’accento sembrano italiane entrambe e l’inflessione mi è famigliare, al massimo possono essere di stanza al Divino Amore, ma nemmeno, direi più “centrali” … insomma so le Madonne del Trullo, quelle che invoco ogni volta che trovo la fila al Monte delle Capre!!! Ma sto monte è fuori giurisdizione per loro, sarà una visione!!! Vabbè, basta un pizzicotto per capire se sono reali … anche se, nel caso di specie, sarebbe meglio una palpata di natica per togliersi ogni dubbio, ma sono troppo veloci per le mie stanche membra e desisto, anche perché da come le sta broccolando il vence devono per forza essere reali, conoscendo il suo fervore cattolico :loll: :loll: :loll:

Si riparte, il tottero, fermo all’inizio della discesa che ha scelto, fiuta l’aria e verifica le condizioni psicofisiche dei malcapitati io comincio a pensare che mi converrebbe riprendere la seggiovia e scendere così ma non lo dico per non rischiare la scomunica con ignominia :loll: :loll: :loll: Vabbè, speriamo bene, se le gambe stanno come l’ho lasciate sulla salita il rischio di abbracciarsi a qualche albero o stamparsi su qualche roccia è decisamente elevato ma il potere taumaturgico di cotanta visione deve aver prodotto il miracolo, perché le gambe sono tornate a funzionare e riesco a scendere bene, divertendomi a pennellare le traiettorie La discesa è decisamente facile, ma i tratti esposti impongono attenzione e precisione di guida, poi … … nooooooooooooo, uno stradone!!! Mica sarà così fino alla fine!!! … naaaaaaaaaaaaaaa, dopo qualche centinaio di metri ci infiliamo nella pineta, il tracciato a tornantini stretti non è difficile, anche perché il morbido strato di aghi di pino e la mancanza di rocce e pietre rende agevole derapare col posteriore per impostare le curve. Ma la ritrovata funzionalità degli arti inferiori mi porta a farli in controllo, girandoli senza derapare o aiutarmi col piede interno alla curva … e infatti accumulo un forte ritardo … e sbaglio un tornantino rischiando di ritrovarmi chissà dove, ma arriva Alberta che mi fa “di qua, di qua!!!” … “conosci la strada, Albè?” … “no, ma ho visto le tracce lasciate dalle ruote, ti fidi?” … of course, mi fido e la seguo, stavolta curvando col macete anziché con fioretto, sicché in poco tempo ci riaccodiamo al gruppo

Ecco il paese!!! Una breve ma ripida rampa ci porta al punto di discesa alle macchine, vado su bello tonico, i muscoli si sono definitivamente sciolti … prima noooooooooooo, ehhhhhhhhhhh, cciiiiii vostri!!! La discesa comincia con dei gradoni su fondo smosso solcato da rigagnoli d’acqua, non sono altissimi ma il terreno viscido li rende infidi, anche perché sono in rapida successione e sbilanciarsi su uno vuol dire arrivare male su quello successivo e finire lunghi su quello dopo … mi butto tutto dietro e li scendo divertendomi rischiando soltanto su uno Poi comincia una serie di scalini di cemento, corti ed abbastanza alti, quindi da affrontare né forte né piano per dar modo alla forcella di recuperare la corsa senza però rischiare di sbilanciarsi. Seguo il vence per un improvvisato “master of steps” con tanto di esame finale con foto ricordo … il vence approva, esame superato!!!

Siamo alle auto, andiamo a recuperare quelle lasciate a Frontignano, ci cambiamo al volo, salutiamo il tottero che deve scappare e ci andiamo a fare un panino ristoratore … ahhhhhhhhhhh, finalmente un po’ di relax Stiamo tornando quando squilla il cell di zio geppo, è il vence … “ahooooooo, guarda che avete sbajato strada!!!” … “a Mario ma che stai a di?!?” … “sì, v’ho visto che giravate” … “ma noi stamo a prende la galleriaaaaaaaaaaaaaaaa, la strada è giusta” … continuano così per qualche minuto, il vence che parla di segnali e punti di riferimento e zio geppo che gli risponde a suon di navigatori e coordinate gps, as usual.
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guapo73

Biker grossissimus
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inserisco il conciso:smile:, ma intenso e sentito resoconto di MDfrancesco (:spetteguless:detto "diggey") dell'escursione fatta a frontignano-passocattivo.

MONTI SIBILLINI - VALLE LUNGA (22.08.2010)​
Ci vorranno un paio d’ore abbondanti per arrivare a Castelsantangelo, l’appuntamento con geppo è alle 6.30 sotto casa, je la dovremmo fa. Alle 6.20 sono seduto di fuori al bar facendo un solitario … ma non viene ed è un brutto segno, considerando che ho una percentuale di successi del 63,23456% mi gratto le balle per scaramanzia e do una pacchetta alle ossa a rischio per tranquillizzarle, proprio mentre arriva zio geppo. Prendiamo il caffè, carichiamo la sua bici e partiamo in linea con la tabella di marcia. Il viaggio si srotola pigramente quando squilla il cell, è il vence … “che fate?!?” … “’ndo state?!?” … La prima domanda è facile e zio geppo risponde facile ma creativo, inanellando una serie di immagini pittoresche al limite del bucolico, ma non nel senso paesaggistico del termine segue un fitto scambio di coordinate satellitari, interpolate con immagini 3d di tutta l’Italia centrale e supportate da curvature geostazionarie della crosta terrestre che, purtroppo, non riescono a triangolare la nostra posizione, d’altra parte è il minimo che può succedere quando uno parla in ANALogico e l’altro gli risponde in digitale. Alla fine i due trovano una piattaforma comune identificando un bar sulla valnerina Ci arriviamo in un quarto d’ora, parcheggiamo, zio geppo rischia di farsi ammazzare ancora prima di scendere, ma riusciamo ad entrare illesi. La combriccola è già intenta a gozzovigliare … “questo è il tottero!!!” mi fa il vence … “ciao, Francesco” … c’è anche Stefano … “che nick hai sul forum, io vi conosco così” … dubito, ma … “md” … “ahhhh sì” e mi fa il classico sorriso di chi in realtà avrebbe voluto dire “md?!? E chi c….o sei?!?” Il tottero assiste, interessato unicamente a mettere insieme le ordinazioni in tempo utile. E’ da un’escursione a piedi sul Gennargentu che diffido delle guide che non hanno la struttura di un Indiana Jones o, che so, di un Tarzan, nel caso specifico il fisico era quello di Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, sì, insomma Cico, l’aiutante di zagor tant’è che dopo averlo visto avevo preso delle corde con cui mettere insieme una barella con cui riportarlo a valle Il maledetto, invece, saltava tra le rocce meglio dei mufloni che eravamo andati a fotografare, facendomi arrivare molto vicino alla tumulazione in loco I racconti sul tottero, sono molto poco rassicuranti, il ghigno dipinto sul suo volto e la luce sinistra nei suoi occhi lo sono ancora meno, ma tant’è, ormai sono in ballo Fortuna che almeno uno dei partecipanti ha un aspetto rassicurante, ed anche piuttosto grazioso … no, no, nessun outing, sono un talebano del taglio classico … il partecipante è UNA partecipante … il vence fa gli onori di casa … “lei è Alberta … fiacca” … entriamo subito nel vivo, improvvisando una conferenza stanza sui poteri taumaturgici del power balance … geppo è interessato agli effetti sulla sua vertebra operata, il vence all’aumento delle prestazioni … cerco di fargli capire che non ci riferisce a quelle sessuali, ma senza successo, esce dal bar col sorrisetto di un bimbo che ha appena scoperto la cioccolata

Partiamo alla volta di Castelsantangelo, anzi no, il tottero ci devia verso Frontignano, arrivando su vedo delle bici, tutte da dh, l’abbigliamento è quello tipico delle discese a vita persa mi guardo intorno smarrito, me sa tanto che m’hanno inc….o zio geppo non si è portato nulla, ma la cosa non mi tranquillizza, semplicemente perché lui NON c’ha nulla, il tottero anche procede ad una vestizione classica, il vence e fiacca tirano fuori gomitiere e ginocchiere … il vence si avvicina e mi fa “te lo sei portato tu il casco integrale?!?” … vabbè, mi sta prendendo per il culo, penso, invece lo guardo negli occhi e capisco che è serio … maròòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò … questi so matti!!! Le mie ossa cominciano a scricchiolare solo al pensiero di quello che mi aspetta emettendo il classico suono degli acchiappasogni indiani, insomma l’incubo ha inizio :loll: :loll: :loll: Andiamo a fare i biglietti, chiedo a Stefano … “il biglietto lo faccio solo andata o andata e ritorno?” … lui mi guarda e mi risponde, e già questo è strano, ma mi risponde serio “beh, no, solo andata!!!” Ma forse mi conosce meglio di me, perché arrivato ad un certo punto l’idea di scendere in seggiovia non mi sembrerà più tanto assurda!!!

La colonna marchigiana della missione ha pensato bene di scaldarsi un pochino su bitume salendo in bici anziché in auto quindi decidiamo di cominciare ad andare, in salita, as usual, di fronte a noi un rampone della madonna, ma dopo una trentina di metri giriamo a sinistra per andare a prendere la seggiovia, per fortuna Il meccanismo è quello classico, seggiolino per una persona e bici agganciata per la ruota anteriore, partono tutti, uno dopo l’altro, arriva il turno del vence … bici agganciata come da manuale, che parte da sola, però, e questo “no è belo” come direbbe un’amica mia il vence la raggiunge con un balzo, ma lo zaino gli chiude la barra di sicurezza e non riesce a sedersi, gattona per qualche metro alla ricerca di uno spiraglio ma niente :loll: … l’addetto, impietosito da una scena così straziante, si muove a compassione … cciiisuaaaa … e rallenta la seggiovia dando modo al vence di superare l’impasse e recuperare il suo posto al fianco dell’adorata tomac Partiamo anche noi, facendo tesoro della vicissitudine del vence ed arriviamo in cima, il panorama è strepitoso in tutte le direzioni e ci ripaga della fatica fatta per raggiungerla …

Il vence tira fuori una cartina talmente vecchia che viene ancora rappresentato il confine con lo Stato Pontificio ma sapientemente plastificata in casa con circa sei metri quadri di scotch!!! Si mette a discutere col tottero di creste, gole, cime, valli … lo guardo atterrito … pensavo che i biker più sciroccati con cui potessi uscire fossero zio geppo ed il vence, ma il tottero je da na pistaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Questo è matto sul serio!!! :loll: :loll: :loll: Però una cosa ci accomuna, il fatto che entrambi viviamo la mtb a 360°, l’unica cosa in cui ci differenziamo è il verso … eh sì, perché lui lo intende in orizzontale, mentre a me il 360° riesce benissimo in verticale :loll: :loll: :loll: Si parte, in salita, as usual, la pendenza è nella norma ma si pedala sulla classica pietraia di alta montagna a circa 2.000 mt quindi si fatica comunque, anche perché nell’ultimo tratto prima di arrivare alla sella si supera il 20% … di fronte a noi una rampona micidiale … “ma si fa in sella?!?” il tottero risponde per tutti … “tu fa come ti pare, io spingo!!!” … un vero leader sa come tenere unito il gruppo!!! Ed anche quelli che, come me, erano già pronti a sputare sangue nell’estremo tentativo di immolarsi per raggiungere la vetta, tirano un sospiro di sollievo Tutti tranne uno … Stefano!!! … parte in preda ad un raptus mistico prima di avere il tempo di fermarlo … ha già attaccato la madre di tutte le salite quando riusciamo ad allertare l’unità coronarica e l’eliambulanza :loll: :loll: :loll: ma va su, imperterrito, senza un cedimento, lo vediamo farsi sempre più piccolo ma pedala ancora. A circa metà salita la possibilità che arrivi vivo alla vetta viene pagata a 30, quella che gli venga un enfisema polmonare a 10, quella che si cominci a chiedere “ma sarò scemo a fa sta cosa?!?” a 5 … ed infatti, a ¾ dell’ascesa scende dalla bici … c’è chi tira un sospiro di sollievo per non doverlo portare a valle in spalla, chi tira la bici di sotto sentendosi inadeguato di fronte a cotanta impresa e chi, come me, si mette a spingere consapevole del fatto che per fare una cosa del genere dovrebbe pesare come minimo la metà!!!

Arrivati in vista della sella, si rimettono le chiappe sulla bici, la cima è vicina, il tottero, posizionato sul cucuzzolo, ci sprona a superarlo di slancio con un “si fa, si fa!!!” Pur se la conoscenza è recente, ho assolutamente chiaro il fatto che se qualcuno si fa, quel qualcuno è lui!!! :loll: Quindi procedo con cautela, do, guardingo, le ultima pedalate … tutto bene … comincio a credere che un bagliore di lucidità abbia attraversato la mente obnubilata dall’OMC del tottero, quando scavallo il cucuzzulo e mi trovo di fronte ad un incrocio di rocce a doppia croce uncinata ma è troppo tardi per fermarsi e mi butto giù, qualche braccio lo evito in slalom, su qualcuno passo sopra … la mojo che scalcia come un somaro tarantolato, ma arrivo giù sano e salvo!!! Istinto di sopravvivenza batte tecnica di guida 2 a 0!!! :loll: :loll: :loll:

Arriviamo all’inizio della discesa, provo a chiedere al tottero “com’è?!? È tosta?!?” temendo la risposta “bohhhh, non lo so, non l’ha mai fatta nessuno!!!” il bagliore passa di nuovo nei suoi occhi, ma non è di lucidità, no no … è di follia pura, di quelle che un tempo gli avrebbero garantito una camicia molto attillata ed una stanza con pareti moltooooooooooooo morbide … maledico Basaglia e la sua Legge … “ma se non l’ha mai fatta nessuno, ci sarà un motivo noooooooooooooooooooo!!!” Ma l’essere mitologico, metà uomo e metà Giant non sente ragioni e con un ghigno si butta giù, c’è chi lo segue per convinzione, chi per dedizione e chi, come me, perché non ha la più pallida idea di dove altro potrebbe andare Si scende a vista su pratoni di quelli che hanno il simpatico vezzo di nascondere in mezzo alla tenera erbetta dei duri pietroni su cui impuntarsi e cappottare è un attimo … scendo colle chiappe praticamente sulla ruota posteriore, col peso talmente dietro che la ruota davanti fatica a toccare per terra … fatico come un somaro e sbuffo come un mantice ma riesco a d evitare il cappottamento una decina di volte :hovinto: , il vence, davanti a me, si distrae un attimo e si impunta adagiandosi mollemente sul prato manco fosse Paolina Bonaparte :loll: … passando cerco di darmi un tono e vado giù in slalom tra le rocce col vence che si lascia andare ad un “anvedi come scende l’amico mio!!!” ma prendo un po’ troppa velocità, perdo aderenza sul brecciolino con l’anteriore e mi “appoggio” ma molto meno mollemente del vence, di costola su un bel pietrone … mi aspetto il classico “crack” inequivocabile segnale della rottura di una costola, ma fortunatamente non arriva, mi rimetto in sella un po’ indolenzito e finisco lo slalom arrivando al poggetto dove il tottero scruta la valle alla ricerca di un passaggio … sicuro, direte voi … naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa l’insano amore per gli scarupi lo porta a trovare quello più incasinato … anche se l’inizio promette bene … una specie di pratino al’inglese, in cui le pietre sporgono quanto basta per scendere divertendosi a zigzagare … “tiè guarda che pratino che v’ho preparatooooooooooo!!!” … è il tottero, che, manco a dillo, gasato come una marmotta in calore assiste ai nostri passaggi Sto per rilassarmi, pregustando una bella discesa guidata, quando girata una curva mi trovo davanti una pietraia allucinante, un festival di pietroni smossi che appena ci passi sopra scivolano da tutte le parti, costringendoci ad una interminabile serie di sterzate e controsterzate per rimanere in piedi, oltretutto in velocità, perché passare piano è impossibile … per fortuna non è lunghissima e passiamo senza danni, ma giocandoci parecchi jolly.

Troviamo un sentiero che passa nel bosco e porta a valle, finalmente, e ci buttiamo giù a capofitto, io dietro al vence che, conscio del pericolo, scende a mazzetta, in un baleno siamo dietro a monster il quale, all’oscuro della mia trista fama si ferma per togliere un rametto che gli si era infilato tra la ruota ed il telaio … il vence inchioda in una nuvola di rami foglie e terriccio, io mi attacco ai freni, la hr davanti tiene botta e si aggrappa al terreno nell’estremo tentativo di evitare una tragedia annunciata, l’ardent dietro si blocca, la bici comincia a scodare controsterzo più di una volta per rimetterla dritta alleggerendo la pressione ed alla fine riesco a fermarmi una manciata di centimetri prima di porre fine alle vite dei due malcapitati … il vence ben consapevole del rischio mortale appena corso … “ahooooo, ma che sei matto a fermatte così!!!” … “se non mi fermavo subito rischiavo di rompere qualcosa” … “e c’hai ragione, ma se non avessimo freni potenti e riflessi pronti ce sarebbero voluti i pompieri per estrarti dalle lamiere contorte!!!” Arriviamo alla fonte e ci rilassiamo con una breve pausa spuntino, tutti al sole, tranne due … io e zio geppo, as usual refrattari al sole for ever!!! :loll: :loll: :loll:

Si riparte, l’incubo di passo cattivo incombe la pattuglia di testa parte incitata dal tottero, io mi attardo con i fratelli anconetani e Alberta, mentre il vence corona la spasmodica ricerca di un posto appartato dove ... partorire :loll: :loll: :loll: Dopo le prime rampe di assaggio, e che assaggio!!! io e gli anconetan’s brothers ci fermiamo ad ingurgitare ossigeno quando ecco che arriva Alberta “grazie” esclama radiosa ... non siamo in grado di proferire parola ma la fissiamo in tono interrogativo tant’è che si sente in dovere di aggiungere ”sì, insomma, grazie per avermi aspettata“ … colgo al balzo l’occasione di fare un figurone a costo zero e taccio annuendo benevolmente ma i miei giovani ed inesperti compagni di sventura ancora non avezzi a tutta quella serie di piccole bugie che permettono ad un uomo di sopravvivere al rapporto con le donne :loll: :loll: :loll: di rimando “ma veramente non ci siamo fermati ad aspettarti ma perché non ce la facevamo più” sicuri che la loro schiettezza sarebbe stata apprezzata benedetti ragazzi, che errore strategico, quasi come scendere uno scarupo con me dietro … ed infatti, Alberta sospira a mezza bocca un “ahhhhhhhh …” che mette una pietra tombale sulle nostre nomine a cavalieri della tavola rotonda

Riprendiamo a salire, molto tranquilli, siamo stati avvisati sulla durezza della salita, quindi procediamo di conserva, anche se il terreno non è infame come mi era stato descritto e si prosegue nel bosco come piace a me, ma la pendenza si fa sentire, o meglio mi urla nelle orecchie ad ogni pedalata, il sangue scorre come birra all’oktoberfest ritroviamo zio geppo che ha saggiamente accannato la pattuglia degli scalatori per fisico per accasarsi con quella degli scalatori per scelta … degli altri!!! … il vence non è presente in nessuno dei due gruppi “sta avanti” … “ma no non l’ho visto, sta dietro” … la maldicenza affiora “di solito gli piace stare … in mezzo” … batte la lingua sul tamburo :loll: … proprio mentre compare il vence, che ci illustra i motivi del suo ritardo e del suo ritrovato peso forma, tacendo i particolari, per fortuna Dopo aver disquisito sulla distanza fatta per avere un’idea su quella ancora da fare, ci troviamo d’accordo sul fatto che siamo più o meno a metà strada, ed è una di quelle notizie che non sai se considerare buone o cattive Ma non passa molto che, per me, diventa una cattiva notizia, anzi pessima le gambe si inchiodano, non ne vogliono più sapere di girare, fatico anche a tenere velocità nell’ordine dei 5 km/h, la sensazione è quella di aver fuso il motore … siamo intorno ai tre chilometri e mezzo, ne mancano ancora due al valico, mi appare Filini che mi incita “vadi ragioniere vadi!!!” … poi Gesù di Nazareth che mi offre la sua mangiatoia per riposare … poi un vecchietto molto autoritario che mi mostra un KTM 650 e mi urla “in hoc signo vinces!!!” … vabbè, faccio un po’ di strada a piedi così mi sciolgo i muscoli … ma è una pia illusione nel senso che appena provo a rimontare in sella me la pijo ‘n der c…. :loll: :loll: :loll: le gambe non ne vogliono sapere, riscendo ma fatico anche a piedi perché adesso il fondo è quello odioso di cui mi avevano parlato, molto ma molto simile a quello della salita di sette chilometri affrontata nel giro di Roccacalascio ma qui la pendenza è un'altra cosa visto che quella media sarà del 12,6% per quasi 6 km … è la fine, la debacle stavolta la salita vince a mani basse, arranco faticosamente con i quadricipiti al limite dei crampi, nei brevi tratti in cui la salita spiana al di sotto del 10% mi rimetto a pedalare, ma appena la strada ricomincia a salire sono costretto a desistere … sarà stata l’inattività vacanziera cui non ero più abituato sarà stato l’aver voluto provare un gommone gripposo al posteriore oppure la tensione accumulata in discesa ma la salita che, di solito, mi piace, si trasforma in un calvario con stazioni ad ogni tornante, litanie liturgiche incluse loll: :loll: :loll: Carramba che totterata, inizia la minkiagita!!! :loll: :loll: :loll: Rimpiango di non aver fatto testamento e per ingannare il tempo comincio a farlo a partire da quello biologico, e sì perché visto l’andazzo le possibilità che una volta arrivato venga intubato e riportato a valle sono parecchie, quindi meglio fare chiarezza e cominciare a dire che voglio essere cremato e voglio che le mie ceneri vengano sparse AL MARE … HAI CAPITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO … AL MAREEEEEEEEEEEEEEEE AL LIVELLO DEL MAREEEEEEEEEEEEEEEEE, CIOE’ O METRI!!! Niente montagne, niente colline e neanche pianure, perché le salite cominciano sempre con una pianura, poi con un falsopiano poi con dei tratti vallonati alla tottero e poi … zac … te lo ritrovi nel posteriore e ti tocca sputare sangue fino a data da destinarsi!!! Eh nooooooooooooooooo, m’avete fregato da vivo ma da morto me vojo prende una bella rivincita!!! Vabbè, ma prima de esse caramellato, famme vedè se c’è qualche organo che può essere utilmente riciclato a favore della comunità … mumble mumble … allora, il cervello no, perché se funzionasse adesso non mi troverei in questa situazione … le gambe, il cuore e i polmoni no, perché ci sono in questa situazione, il fegato sì, cacchio perché chiunque si faccia convincere a seguire il tottero in una “gita” di questo genere, di fegato ne ha da vendere!!! Tra un’imprecazione e l’altra registro le mie ultime volontà sul cell alzando ogni tanto lo sguardo per valutare quanto manca alla fine della salita e, presumibilmente, delle mie peripezie su questa terra

La cima è vicina vedo i miei compagni di sventura, TUTTI i miei compagni di sventura visto che sono l’ultimo che si stanno cambiando per affrontare l’ultima discesa della giornata, quella che ci porterà a Castelsantangelo. Sapevo che sarei morto su quella salita, e speravo che il calvario che mi era stato imposto dalla mia defaillance ascensionale fosse stato sufficiente a garantirmi il purgatorio, ma i miei sforzi devono aver commosso l’altissimo perché sulla cresta intravedo due angeli anzi no, devono essere due madonne perché gli angeli non hanno sesso, mentre le due figure in questione mettono chiaramente in risalto due discrete coppie di tette!!! mi sono venute a prendere niente meno che la Madonna di Lourdes e quella di Loreto?!? … no, non mi pare, dall’accento sembrano italiane entrambe e l’inflessione mi è famigliare, al massimo possono essere di stanza al Divino Amore, ma nemmeno, direi più “centrali” … insomma so le Madonne del Trullo, quelle che invoco ogni volta che trovo la fila al Monte delle Capre!!! Ma sto monte è fuori giurisdizione per loro, sarà una visione!!! Vabbè, basta un pizzicotto per capire se sono reali … anche se, nel caso di specie, sarebbe meglio una palpata di natica per togliersi ogni dubbio, ma sono troppo veloci per le mie stanche membra e desisto, anche perché da come le sta broccolando il vence devono per forza essere reali, conoscendo il suo fervore cattolico :loll: :loll: :loll:

Si riparte, il tottero, fermo all’inizio della discesa che ha scelto, fiuta l’aria e verifica le condizioni psicofisiche dei malcapitati io comincio a pensare che mi converrebbe riprendere la seggiovia e scendere così ma non lo dico per non rischiare la scomunica con ignominia :loll: :loll: :loll: Vabbè, speriamo bene, se le gambe stanno come l’ho lasciate sulla salita il rischio di abbracciarsi a qualche albero o stamparsi su qualche roccia è decisamente elevato ma il potere taumaturgico di cotanta visione deve aver prodotto il miracolo, perché le gambe sono tornate a funzionare e riesco a scendere bene, divertendomi a pennellare le traiettorie La discesa è decisamente facile, ma i tratti esposti impongono attenzione e precisione di guida, poi … … nooooooooooooo, uno stradone!!! Mica sarà così fino alla fine!!! … naaaaaaaaaaaaaaa, dopo qualche centinaio di metri ci infiliamo nella pineta, il tracciato a tornantini stretti non è difficile, anche perché il morbido strato di aghi di pino e la mancanza di rocce e pietre rende agevole derapare col posteriore per impostare le curve. Ma la ritrovata funzionalità degli arti inferiori mi porta a farli in controllo, girandoli senza derapare o aiutarmi col piede interno alla curva … e infatti accumulo un forte ritardo … e sbaglio un tornantino rischiando di ritrovarmi chissà dove, ma arriva Alberta che mi fa “di qua, di qua!!!” … “conosci la strada, Albè?” … “no, ma ho visto le tracce lasciate dalle ruote, ti fidi?” … of course, mi fido e la seguo, stavolta curvando col macete anziché con fioretto, sicché in poco tempo ci riaccodiamo al gruppo

Ecco il paese!!! Una breve ma ripida rampa ci porta al punto di discesa alle macchine, vado su bello tonico, i muscoli si sono definitivamente sciolti … prima noooooooooooo, ehhhhhhhhhhh, cciiiiii vostri!!! La discesa comincia con dei gradoni su fondo smosso solcato da rigagnoli d’acqua, non sono altissimi ma il terreno viscido li rende infidi, anche perché sono in rapida successione e sbilanciarsi su uno vuol dire arrivare male su quello successivo e finire lunghi su quello dopo … mi butto tutto dietro e li scendo divertendomi rischiando soltanto su uno Poi comincia una serie di scalini di cemento, corti ed abbastanza alti, quindi da affrontare né forte né piano per dar modo alla forcella di recuperare la corsa senza però rischiare di sbilanciarsi. Seguo il vence per un improvvisato “master of steps” con tanto di esame finale con foto ricordo … il vence approva, esame superato!!!

Siamo alle auto, andiamo a recuperare quelle lasciate a Frontignano, ci cambiamo al volo, salutiamo il tottero che deve scappare e ci andiamo a fare un panino ristoratore … ahhhhhhhhhhh, finalmente un po’ di relax Stiamo tornando quando squilla il cell di zio geppo, è il vence … “ahooooooo, guarda che avete sbajato strada!!!” … “a Mario ma che stai a di?!?” … “sì, v’ho visto che giravate” … “ma noi stamo a prende la galleriaaaaaaaaaaaaaaaa, la strada è giusta” … continuano così per qualche minuto, il vence che parla di segnali e punti di riferimento e zio geppo che gli risponde a suon di navigatori e coordinate gps, as usual.
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Che tajo...troppo forte il diggey!!!!
 

stefanoscott

Biker dantescus
6/5/10
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Castiglione del lago (PG)
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allora, in estrema sintesi:

- escursioncina del 22 agosto sui monti sibillini

-appuntamento: ore 09 al bar del capitano (il primo a salire verso castelluccio se si viene dal pian grande, l'ultimo in discesa se si viene da visso);

- itinerario: pian grande (piè di colle)- capanna ghezzi - strada imperiale per palazzo borghese - discesa attraverso fonte acero e fonte s.maria verso fosso zappacenere fino a foce - tofe - altino - GAS sino a forca presta -singletrack sino al pian grande

- dislivello+: circa 1700
-----------------------------------------------------------------------


Visto che sabato e domenica è previsto bel tempo perchè non organizzare in uno dei due giorni l'uscita che il Vence voleva fare il 22 agosto e che dopo non è stata più fatta in quanto il Tottero ha cambiato itinerario ????:nunsacci:

stex,:arrabbiat: Vence che ne dite ?? :i-want-t:
 

Stex_mtb

Moderatur pelosissimus
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Moderatur
25/9/06
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macchia
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Santa Cruz Bronson
domenica sarei libero, il giro del Vence lo conosco e rifarlo un'altra volta non ne avrei voglia...ho un conto in sospeso con un altro monte minore dei Sibillini, il monte lieto

ci provammo con Tottero e Viagra a inizio stagione ma prima della salita finale al Tottero gli si è rotta la ruota libera bloccandogliela e tornammo indietro

ovviamente anche in questo giro non sò come e se c'è la discesa...sono circa 1200 mt negativi da esplorare...non sò se è esposta e quanto, ma penso di no tranne in alcuni punti

il giro è prima tutta salita per la val rapegna, al fresco e all'ombra...per poi salire i pratoni fino a sotto il monte delle rose e poi salire gli ultimi 300 mt a spinta immagino sul Monte Lieto fino a 1944 mt

da qui inizia una discesa segnata sulla mappa selca fino a castel sant angelo sul nera...da provare!

che ne dite?!
 

zuvio

Biker serius
26/11/08
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magione
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domenica sarei libero, il giro del Vence lo conosco e rifarlo un'altra volta non ne avrei voglia...ho un conto in sospeso con un altro monte minore dei Sibillini, il monte lieto

ci provammo con Tottero e Viagra a inizio stagione ma prima della salita finale al Tottero gli si è rotta la ruota libera bloccandogliela e tornammo indietro

ovviamente anche in questo giro non sò come e se c'è la discesa...sono circa 1200 mt negativi da esplorare...non sò se è esposta e quanto, ma penso di no tranne in alcuni punti

il giro è prima tutta salita per la val rapegna, al fresco e all'ombra...per poi salire i pratoni fino a sotto il monte delle rose e poi salire gli ultimi 300 mt a spinta immagino sul Monte Lieto fino a 1944 mt

da qui inizia una discesa segnata sulla mappa selca fino a castel sant angelo sul nera...da provare!

che ne dite?!

Dopo una settimana di duro riposo (ho rosicato come pochi) penso che potrei scalare anche il K2.......forse mi aggrego
 

bigstones

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il giro è prima tutta salita per la val rapegna, al fresco e all'ombra...per poi salire i pratoni fino a sotto il monte delle rose e poi salire gli ultimi 300 mt a spinta immagino sul Monte Lieto fino a 1944 mt

da qui inizia una discesa segnata sulla mappa selca fino a castel sant angelo sul nera...da provare!

bello! era quello che volevo provare quest'estate, ma l'amico mio (un malcapitato eroe con una rigida) non ce la faceva piu' e siamo tornati indietro mentre raggiungevamo la cima. la valle di rapegna e' davvero rude e selvaggia, fresca, piena di tafani e umidissima! l'acqua si spreca. la fonte della sparviera buttava cosi' forte che non ci si teneva davanti la mano.

se non ho capito male, una volta finita la carrareccia prenderete il sentiero che fiancheggia il fosso di pian falcone. con quel sentiero abbiamo avuto qualche problema perche' dopo i primi due-tre tornantini abbiamo perso la traccia nell'erba alta. abbiamo tagliato di traverso sperando di ammorbidire la salita, erba piu' erba meno, e poi abbiamo ritrovato la traccia bella pulita. a quanto pare la parte che va a mezza costa e' a posto. spero possa essere utile. (l'amico mio ancora mi manda i colpi, battevamo i piedi a ogni passo e nonostante tutto abbiamo incrociato una vipera)

purtroppo per mancanza di finanziamenti mi sa che non saro' dei vostri.
buona esplorazione e mi raccomando postate la traccia!

(ho caricato qualche foto, cliccare sotto per l'album)


 

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se non ho capito male, una volta finita la carrareccia prenderete il sentiero che fiancheggia il fosso di pian falcone. con quel sentiero abbiamo avuto qualche problema perche' dopo i primi due-tre tornantini abbiamo perso la traccia nell'erba alta. abbiamo tagliato di traverso sperando di ammorbidire la salita, erba piu' erba meno, e poi abbiamo ritrovato la traccia bella pulita. a quanto pare la parte che va a mezza costa e' a posto. spero possa essere utile. (l'amico mio ancora mi manda i colpi, battevamo i piedi a ogni passo e nonostante tutto abbiamo incrociato una vipera)

purtroppo per mancanza di finanziamenti mi sa che non saro' dei vostri.
buona esplorazione e mi raccomando postate la traccia!

come i tafani?mai avuto problema sui sibillini, e nemmeno in quella zona da croce di cardosa fino a sotto il monte lieto.

cmq l'idea è arrivare fino alla sella tra monte delle rose e lieto, poi a spinta per il 184 fino alla vetta, foto di rito e poi giù per il 252 fino a castel sant'angelo facendoci più di 1200 mt di dislivello negativo....

metto due foto: la prima è il 184 a salire

Verso%20Monte%20Lieto.jpg


la seconda è la cresta nord che si fa a scendere

Cresta%20del%20ritorno.jpg
 

Classifica mensile dislivello positivo