Questa mattina ho gli occhi pesanti, le palpebre hanno una gran voglia di chiudersi e riposare, ma ieri erano spalancati alla massima apertura, e sondavano tutto quello che potevano dei paesaggi circostanti...
Una giornata piena, ricca, succosa, calda, primaverile, acuminata e spinosetta si può dire, in qualche punto, ma di quelle che ti lasciano con una bella sensazione in corpo e con la mente pulita, rilassata.
Il mare ci ha accompagnato per gran parte del giro, peccato solo non aver potuto fare il bagno, anche se freddo, avrei gradito.
Mauro ci ha guidati in un bellissimo giro.
Abbiamo sofferto un po' in qualche tratto a causa dello stato di abbandono in cui vengono lasciati alcuni sentieri, ma dal mio punto di vista è stata una bella sofferenza. Una sofferenza che ci rende grandi.
Mi dispiace solo aver sforacchiato alla prima uscita le mie belle calze arcobaleno... SOB
La prima parte del giro è stata quella più fluida. Mi immaginavo già di transitare per quelle sterratone con il mio carrellino saltellino in compagnia di Dario e Seby, in versione cicloturistica, per qualche traversata epica.
E mi sono tornati alla mente i primi giorni dell'Alta Via da Ventimiglia, l'estate scorsa...
Ho sentito bene le mie gambe, anche dopo il giro sabatino, e le ho fatte girare meglio che potevo, con soddisfazione.
Al momento di scegliere tra un tratto di asfalto rilassante (previsto dalla traccia) ed il sentiero bello ma duro, c'è stata la votazione: tutti hanno scelto il sentiero. Che gruppo!
Ed infatti ci saremmo persi una delle più belle - e dure - salite su single track della giornata. Ma che soddisfazione poi.
Una pausa nel bosco, con spuntino di frutta, pizza, cioccolato e... droghe varie e poi ancora per un infinito single track, con Mauro in testa che ad un certo punto, scherzando esclama: "ma che coioni sto sentiero!"
Un brisciù senza conseguenze per la nostra guida al termine di una S inSidiosa, con foglie e sassi smossi e poi si inizia il primo tratto explo. Dopo una prima parte ciclabile, con punti in contropendenza piuttosto ripidi, incominciamo a trovare diversi alberi caduti. Alcuni riusciamo a passarli impennandoci e cappottandoci, altri invece vengono superati solo a piedi.
Il mal di gambe mi è venuto dopo, per scendere a Manarola per una ripida mulattiera gradonata. Vedevo saltellare i miei amici bi-ammortizzati, ed io con la rigida non potevo che essere sballottato alla grande!
La pausa pranzo-relax in paese, con addosso la curiosità di tutti i turisti, come se avessimo delle bici da downhill
, e poi la risalita.
Mauro fora in galleria per colpa di una vite sporgente, e poi, bici in spalla, provocando la simpatica risata di stupore ad una signora, risaliamo lungo una ripida mulattiera fino all'imbocco di un presunto sentiero. In questo punto troviamo una coppia di escursionisti a piedi, con bambino, sempre alla ricerca del fatidico sentiero 4b?
Dopo un tratto iniziale a sbalzo su di una muraglia, ma pedalabile, in corrispondenza di un grosso albero caduto, ogni traccia si perde. Esplorati i paraggi per qualche metro, Mauro ci invita a ritornare sui nostri passi.
Siamo in traccia, ma il sentiero non esiste proprio.
Faccio qualche metro a monte e in corrispondenza di uno dei tanti muretti a secco, vedo un grosso tubo nero per il trasporto dell'acqua. Da qualche parte porterà, immagino, ed invito i miei compagni d'avventura a seguirmi.
Lungo una debolissima traccia, guidati da un tubo nero e da un pazzo con i calzettoni arcobaleno, i BdB si ritrovano finalmente su una traccia decente e con una certa fatica nelle gambe, con qualche graffio in più, riprendono a pedalare verso Campiglia.
Vedo qualce volto stanco e provato, ma nessun lamento si è mai udito.
Sul tratto più panoramico, a strapiombo, trialistico del giro, siamo agli sgoccioli in quanto a carica delle batterie, ma riusciamo comunque a goderci anche questo gran finale.
Con il sudore sulla fronte vediamo il sole scendere verso l'orizzonte fino a Porto Venere, una gemma. Quando l'uomo, non costruiva capannoni prefabbricati, ma opere d'arte in armonia con l'ambiente.
Raggiunte le macchine, con i volti sorridenti, ci salutiamo e ritorniamo alle nostre case. Che bei momenti da ricordare, e quando tra un po' ritorneremo sulle foto e sui video della giornata, sentiremo, forse ancor di più, le emozioni vissute alle 5 Terre, una domenica di Marzo.