CATINACCIO E SCILLIAR in due giorni
1° giorno:
Tutti i colori del Catinaccio
...ombre e sfavillanti raggi di luce tra le chiome di secolari faggeti premontani,
prati rinverditi dalle ultime copiose piogge chiazzati quà e là di grassa terra bruna,
pendii ancorati da affioranti radici di larici ossidati dalla calda estate ancora non finita,
cime lontane che si tingono di azzurro cielo,
cielo azzurro che si tinge di pulito,
limpidi ruscelli di fresca acqua che da candidi nevai alimentano speculari laghetti,
piccoli specchi d'acqua riflettenti enormi masse rocciose,
rocce bianche sfumate d'ocra a mezzodì,
rocce color fuoco al calar del sole,
rocce blu scozia prima della notte,
notte che porta con sè un cielo buio,
nero assoluto tempestato da miliardi di diamanti puri e luminosi,
rocce che all'alba si spalmano di caldo giallo sole,
sole che crea ombre e sfavillanti raggi di luce tra le chiome di secolari faggeti premontani...
Ore 08.30 in sella da Tires (BZ)
Dario 88,
Perse ed io
Nomad 42 intenti ad arrivare tra le guglie del Catinaccioa, al rifugio Principe
Si inizia nei sentieri boscosi che portano al passo Nigra e Costalunga
Pochissimi clic per me...non mi posso permettere di perdere nemmeno un secondo se voglio limitare le attese dei due E.T.che ho davanti, troppo avanti haimè, quindi trascuro di fotografare il Latemar, le Pale di San Martino, la Marmolada ed una giovane biker germanica che pedala al nostro fianco prima che cominciamo, come al nostro solito, a spallare.
Fortunatamente posso prendere fiato ad ogni rifugio incontrato sorseggiando una radler (limonata per Dario)
Dopo un lungo tratto con bici a spalla si ricomincia a pedalare
si giunge in zona seconda radler (a ri-limonata per Dario)
poi, si sale...
si sale...
si sale...
si sale...
si sale...
si sale...
si rifiata
si osserva
si medita
si cade e ci si medica
ancora uno sforzo...il rifugio d'arrivo è là a tiro de s_ciòpo
Ops! non è questo! ma radler sia ugualmente! (Dario...)
la meta del 1° giorno è ancora lontana...a un tiro de canòn
Nonostante ciò me la rido comunque
la valle da dove siamo saliti, anzi no, solamente una parte della gittata del cannone
manca poco...Dario si perde in un'immenso spazio fatto di roccia
finalmente il rifugio Principe dove abbiamo cenato e pernottato ma non prima di farci un bicchierone di limonata (radler per Dario
)
Perse stende i panni
sullo sfondo la spallata dell'indomani per raggiungere la forcella a quota 2770
Dario assapora il momento nel silenzio...probabilmente rammentando il trascorso
io mi allontano per far pratica degli insegnamenti di Elena lisabike
la sequenza che segue la dice tutta sulla emozione provata nel dormire in un posto così bello a ben 2600 m.
arriva il tramonto di fuoco e mentre Perse si accinge ad immortalarlo io colgo l'attimo
ora il sole è calato
il sole comincia a nascondersi
è giunta la notte...sdraiati su una panca qualche ora più tardi ammiravamo una intensa via lattea in un cielo nerissimo e pulitissimo!
al mattino pronto a cogliere l'alba
oggi è un giorno nuovo ma ho ancora nella mente la meravigliosa fotografia di ieri!!! Se a fianco dei colori della natura ci metto i mufloni che ci fecero visita a tarda sera, ci metto il ricordo dei sapori delle birre, radler e limonate bevute, se ci metto le risate, le ciacole e ancora risate con i due mitici amici "alieni" davanti all'ottima cena e al litro di rosso che non parèa bon ma che bon sè rivelato, se metto lo strano russar del tedesco vicino di branda, il lavarsi a turno nell'unico lavandino parsimoniando l'acqua, lo stendar i panni nel terrazzo pensile su un' inquietante baratro, se metto la simpatia del gestore del Principe, se ci metto assieme al ricordo dei colori della montagna tutto questo allora, amici miei, allora non andrei più via da questo rifugio...
ma l'avventura continua in una domenica che si preannuncia straordinaria nella montagna più bella del mondo, lo Scilliar!!!
be continued...
secondo giorno:
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