BUONA PASQUA IN DOLOMITI - 6-9 aprile
Eccoci alle vacanze di Pasqua.
Tempo previsto pessimo ma si parte lo stesso, familly&bike, destinazione San Vito di Cadore.
Mica pioverà per quattro giorni
Ci siamo: le nuvole toccano terra ma ogni tanto uno squarcio inaspettato fa ben sperare.
Domani ci aspetta Poncio dallaltra parte del Pelmo, in val Zoldana.
La mia piccola ha unidea,
mamma, se domani è brutto andiamo alla Spa?, che io stronco sul nascere:
No, no, domani è bello, vado in bici. Sono certa che il tempo migliorerà.
Le ultime parole famose
alle 6,30 di sabato allungo lorecchio fuori dalle coperte e sento uno scrosciare dacqua che batte sulle imposte.
Speremo bèn.
Alle 7,30 non piove più ma questo è quello che ci aspetta fuori.
Un sms a Poncio per vincere lultima esitazione.
Siamo in auto: neanche ci accorgiamo di aver passato Passo Cibiana (dovera che non lho visto?) e poco dopo siamo a Forno di Zoldo, dove troviamo Sandro.
Rapida consultazione di fronte a un buon caffè e altrettanto rapida decisione: non piove quindi si va.
Inforchiamo le bici e via, lungo la bellissima Val Pramper che oggi però non vuol svelare le sue forme.
Saliamo con buona pendenza, a tratti sostenuta, verso la malga, inumiditi da una leggera acqua nebulizzata.
Se fosse estate farebbe anche piacere, ma con questa temperatura poco sopra lo zero decisamente meno.
Ma la salita è divertente, la compagnia anche e tra una chiacchiera e laltra si macina dislivello.
Ed ecco la Malga, chiusa ovviamente.
La sosta è breve perché il freddo umido si fa sentire.
Si riparte attaccando il sentiero, ora più impegnativo.
Unocchiata al panorama
si fa per dire
ma con un po di fantasia puoi immaginare cosa devesserci nascosto, lì dietro
Mentre mi perdo nei miei pensieri, ecco la prima neve...
...cosa vuoi che sia, si pedala!
non proprio, non si pedala
adesso si spalla
...e si sprofonda, pur senza perdere il sorriso e il piacere di una gita insolita, fuori stagione
ma più si sale è più la neve si fa insidiosa.
Ora anche le tracce degli escursionisti si interrompono.
Devono aver rinunciato.
Che si fa?
Andiamo avanti lo stesso e arriviamo al bivio attorno ai 1900 mt, 1100 D+ al momento
niente di che, ma gli ultimi 200 D valgono come 2000, anche se il gps non lo segnala
Non vale la pena di salire in forcella per scoprire se le nuvole agordine sono migliori di quelle zoldane.
In onore di Poncio decidiamo, a tavolino, che è così.
Quindi proseguiamo per il sentiero che, in costa e in parte esposto, dovrebbe portarci dallaltra parte della valle ad imboccare la discesa.
Ma proseguire è una parola grossa
Immersi nella neve fin quasi alla cintola, siamo completamente inzuppati dai piedi in su.
Mi viene in mente la proposta di mia figlia. Forse dovrei ascoltarla, ogni tanto
.
Ma il ripensamento dura poco.
Sono contenta così.
Gli imprevisti fanno parte del mestiere tanto più se si programma una gita fuori stagione attorno ai 2000 metri e con il brutto tempo
cosa mi aspettavo, le pratoline?
Procedere oltre non è possibile e quindi desistiamo.
Torniamo indietro, tagliando qua e là e finita la neve ci fiondiamo in discesa fino a valle, dove, ben asciutti e per niente delusi,
di fronte ad unottima birra ci diamo appuntamento alla prossima.
Prosit! o-o
Ma intanto speriamo di rifarci nei prossimi giorni.
Al rientro in Cadore il Monte Rite ci fa ben intravedere la linea di confine, sopra e sotto la neve.
Qualcosa mi dice che è meglio cercare di rimanere
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Il giorno dopo cè un vento gelido a forti raffiche. Riposo.
Ma il tramonto prospetta una Pasquetta invidiabile
Programmiamo un bel giro tranquillo e panoramico da 1300 D+ nella conca ampezzana,
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Si parte con 2°C ma le ripide rampe sulla destra Boite ci scaldano subito.
Da S. Vito a Pianozes sulla destra Boite, poi Lago dAjal e Mortisa, Cadin e Fiames per passare dallaltra parte fino a Mietres e poi giù a Pecol, Baita Fraina e rientro.
Uno spettacolo!
...Pianozes
...la Croda da Lago
...il Pelmo e le Rocchette
...il Pomagagnon
...le Tofane
...e il mio preferito: il Sorapiss!
Ciao Dolomiti, ci rivediamo al più presto.
Prosit! o-o