...per farmi perdonare gli OT
MAI PEDALATO IN FREEZER? NOI SI'
Prevedevano la giornata più fredda di fine anno. Ed avevano ragione.
Ma per poterlo verificare con mano (e anche con piede e anche con chiappa e anche...), tre biker si danno appuntamento a Caldonazzo, per la scalata allo Spitz Vezzena, ovviamente dal versante Nord.
Un itinerario a Sud no, eh?!
Tranquilla che poi sei sempre al sole!
Sarà o non sarà, ci troviamo alle 8,30 nel paesino intirizzito, affacciato su un lago scuro e tenebroso.
Ma le cime del Priaforà illuminate dai primi raggi confortano l’animo e infondono coraggio.
Scendiamo dall’auto e capiamo subito che sarà dura. Il freddo non solo lo senti. Lo vedi.
Tiro fuori dallo
zaino ed indosso a strati tutto quello che ho, eccetto la giacca himalaiana over 8000 accuratamente riposta nello zaino a tutela della mia pace interiore.
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lonebiker sfoggia orgoglioso il suo equipaggiamento tecnico multi-proof.
Contro le peggiori intemperie, dalla pioggia ai tornado, è già stato più volte collaudato alla presenza di @
albert1978, suo personale certificatore di qualità.
@
Nomad 42...beh su di lui niente da dire… ormai è BdBizzato al 100%.
Garanzia totale, efficienza estrema, prestanza assoluta, divertimento massimo.
Tutto il resto non esiste. Che ne so...fatica, freddo...no, niente!
Con queste ottime premesse, si parte.
Iniziamo subito a salire lungo la Kaisercomecavolosichiama, già pronti a togliere qualche strato di vestiario dopo i primi tornanti.
Ma nessuno lo fa. Lone è nero, quasi cianotico…
Bobo…Bobo è l’unico che si toglie qualcosa. I guanti per scattare…ecco, click!
Ci provo anch'io. Sfilo il guanto ma mi pento amaramente. Uno solo click mi costa 10 minuti di insensibilità alle falangi.
Saliamo ad un ritmo che ci consenta di mantenere la temperatura corporea, estremità escluse (che quelle ormai son congelate)…
Pedala e pedala, ora dovremmo essere al sole…sì siamo al sole
Ma dura poco, dentro al bosco il sole non arriva
Bobo scatta e poi photoshoppa le nostre smorfie in sorrisi
Ogni tanto scendiamo dalla bici e procediamo a piedi, giusto per ricordare alle dita dei piedi che esiste una circolazione sanguigna
ma ecco che usciamo dal bosco e....ohhhhhhhhhh....siamo sulla cresta dello Spitz che cade a picco sulla Valsugana
Sguazziamo felici nella neve vaporosa e lucente
Dal fondovalle intravedono tre mati che i salta de qua e de là in gresta
Uno màto in particolare che se rampega sul picco
uno che fa i numeri da circo
e che imita la croce di vetta
‘staltra che la se capòta da sola
e tutti e tre in cima per il merendìn.
Pranzo a secco perchè i tubi della sacca idrica sono diventati dei tondini di acciaio.
Eccetto quello di Bobo, ovviamente. Zeo o no zeo un BdB?!
E adesso un'infinita discesa.
Un po' al sole...
e tanto all'ombra, tra nevi e ghiacci...
Sbaglio o qualcuno aveva detto
"Tranquilla che poi sei sempre al sole!"???
MORALE DELLA FAVOLA, parafrasando Powell:
Non esiste bello o brutto tempo ma palle o non palle di affrontarlo
eravamo in 3 con 4 palle... praticamente 1 a testa
quindi... ze bòni tuti!!!
(foto mie, di Bobo e di Lone)