[report] Giro in giro sul Pasubio

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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scratera

Biker nirvanensus
30/6/07
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rovereto TN
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Agosto rinfresca il bosco.
Proverbio che ben si adatta a questo periodo. Infatti dopo il temporale di ieri la temperatura di oggi è direi ben più che gradevole: frizzante. Dopo aver proposto il giro mi avio verso il punto di ritrovo dove dovrei trovare @FabioL, che se riusciva a svegliarsi dopo l’abbuffata della sera prima si sarebbe aggregato volentieri. Purtroppo però non vedo nessuno a parte alcuni bituminari che salgono a tutta. Mi avvio seguendo la solita salita che faccio tutte le volte che salgo sul Pasubio da questa parte; strada della Ca Bianca con relativa sterrata e sterrata degli acquedotti che mi portano in meno di un’ora e mezza mi ritrovo in Giazera, non so se sia merito delle ruotelle da 27,5” o della temperatura che segna 14°C. Mi disseto alla fontana e proseguo in direzione del rifugio Vincenzo Lancia. Le gambe girano bene e mi balena una strana idea: salire sul Col Santo tanto per fare u po’ di dislivello in più vista la giornata limpida e la facilità con cui salgo. Appena imboccata l’ultima rampa prima del rifugio devio su di un sentiero che sale a zeta ai prati sopra al rifugio e da lì verso il Doss dell’Anziana. Mentre salgo sto pensando ad @endurik a cui avevo proposto questa deviazione.


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I classici 5 minuti con bici a spalle e sono alla croce. E ora si comincia a scendere verso la Selletta del Col Santi con di fronte il Carega.


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E dall’altro versante l’altopiano di Asiago e il Col Santi di fronte.


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E si continua a scendere chiudendo per intero tutta la discesa…complice probabilmente le ruotelle ma a mio giudizio il fatto di avere un ingombro in altezza sul movimento centrale talmente minimale montando la sola corona a 28 denti che mi permette di passare dove prima con la 42 toccavo…o meglio sbattevo.


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E’ presto per fermarmi a mangiare qualcosa non sono ancora le 11 di mattina e allora lascio alle mie spalle il rifugio e mi avvio sui tornanti del 105



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E una volta in quota è un piacere pedalare in direzione della Selletta del Roite


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E quindi scendere verso la Selletta del Groviglio


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E’ mezzo giorno e mi fermo a mangiare un frugale panino….frugale è un eufemismo e con calma mi dirigo verso i ruderi di Malga Costa su una flebile traccia che avevo suggerito a @lonebiker, @Spa, [MENTION=36042]Nomad 42[/MENTION], @albert1978, @Geep sperando di averli nominati tutti con il loro tentativo di andare dal Carega all’Altopiano di Asiago. In meno di 45 minuti giungo sui prati sommitali della malga con alcuni tratti a spinta ma altri molto gustosi in sella.


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Ed ecco che cosa mi son lasciato alle spalle.


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Ma ora sono sui prati e sul segnavia 147 con destinazione Passo Borcola.


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In breve siamo nei pressi dei ruderi della malga. In questi luoghi ci passano solo gente a piedi non mi risulta sia molto trafficata da noi bikers.

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Ed ora comincia il divertimento…a dire il vero era già cominciato stamattina


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Il 147 scende con continui cambi di direzione, gradoni e passaggi tecnici mai al limite…forse è una giornata in cui i miei bioritmi sono al massimo…forse il merito va alla mia nuova biga che mi ha disarmato talmente scende con naturalezza su questo tipo di terreno, mai in crisi nemmeno sui cambi di direzione più stretti e su passaggi non proprio semplici ..l’occhio corre avanti e il mio 64bit elabora i dati fornendo input e output disegnando linee che seguo fedelmente senza mai un tentennamento e in meno di un’ora sono al passo dopo essermi fermato a bere a due sorgenti trovate lungo il sentiero.


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Dal passo fino a Rovereto è un percorso che già conosco e che corre lungo il torrente Leno nella sua prima parte seguendo prima il 148 verso malga Gulva e sterrate e tratti di sentiero con fantanelle dissetanti che sono molto gradite

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Dalla Sega saliamo verso Piazza di Terragnolo e poi seguo i vecchi sentieri che portavano in valle


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E anche questo è fatto. Devo dire, e qua tiro in ballo @ataro, che il nuovo formato di ruote a dalla sua molti pregi delle 26” soprattutto sui tratti in cui la bici deve girare e il pregio di passare più agevolmente sullo sconnesso avendo un angolo di attacco più favorevole. Ne sono rimasto molto soddisfatto e per nulla deluso.
p.s. grazie a @vitamina76

 

endurik

Biker pazzescus
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l' anticamera della bicibitume
...certo...anche se non è una semplice passeggiata per vie della pendenza da superare ma in ogni caso il tratto più pendente lo facevi anche prima per arrivare sui prati...o-o..

vabbè ... io detesto camminare ( con la bike), ma se sono 5 minuti è accettabile o-o

P.S.& O.T.: se ti trovi bene con le 650b, non immagini quanto meglio sia una 29er, ovviamente full rigid :loll:
 

ataro

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16/4/09
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E anche questo è fatto. Devo dire, e qua tiro in ballo @ataro, che il nuovo formato di ruote a dalla sua molti pregi delle 26” soprattutto sui tratti in cui la bici deve girare e il pregio di passare più agevolmente sullo sconnesso avendo un angolo di attacco più favorevole. Ne sono rimasto molto soddisfatto e per nulla deluso.
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Sono contento Scratera, è una conferma a quello che pensavo.
.. Azz che bei giri che fai .....

vabbè ... io detesto camminare ( con la bike), ma se sono 5 minuti è accettabile o-o

P.S.& O.T.: se ti trovi bene con le 650b, non immagini quanto meglio sia una 29er, ovviamente full rigid :loll:
E' difficile fare una 29 con lo stesso carro ed interasse inferiore ad una 26.
Con la sua Custom Made Scratera ha trovato il bandolo della matassa. Io ce l'ho una 29. Si è meglio, ma non su tutto. Sulle linee obbligate in curva stretta, tipo un tornante, la mia è peggio di una 26. Quella di Scratera è meglio ovunque (occhio cmq, non voglio assolutamente affermare che le 27 sono migliori delle 26 ovunque, temo che quelle di serie avranno i difetti delle 29 rispetto alle 26).
 

Classifica mensile dislivello positivo