Storia di una migrazione.
Premetto che, come ho scritto da qualche parte sono sempre stato consapevole dell'utilizzo dei flat, pedale che ritengo ottimo per il tipo di escursioni votate alla passeggiata che effettuo io. Ho usato, praticamente sempre, il pedale Exustar 525. Ottimo prodotto dall'eccellente rapporto qualità prezzo. Nonostante fossi in procinto di acquistare un paio di Trail Cross, un giorno ho fatto una prova con un paio di Air Max. Fu amore a prima vista fra scarpa e pedale. Almeno per ciò che chiedevo io da questa unione posso dire di ritenermi soddisfatto, si in termini di grip che di resistenza della suola. Ripeto, ovviamente tutto ciò in funzione di ciò che io faccio.
Gli SPD mi hanno sempre tentato, ma non hanno mai usato argomenti convincenti per tirare acqua al proprio mulino. Il problema è che comunque sono sempre stato incuriosito dalla voglia di provarli, almeno per qualche giorno, anche solo per poterli amare oppure odiarli per sempre. L'importante è farlo in maniera consapevole.
Ma da dove iniziare? Come, quando, perchè? Pedali Click,r dallo sgancio comandato dal pensiero? Tacchette 56 o 51? Oppure magnetici? E ancora, Shimano o CB o varie ed eventuali?
Alla prima domanda la risposta è praticamente immediata. Niente Click'r e niente tacchette 56. Voglio iniziare in maniera "tosta". Se devo cadere da fermo difronte a milioni di passanti voglio farlo con onore.
Benone, ora devo scegliere il pedale. I finalisti sono i soliti Shimano e CB, ma questi ultimi vengono esclusi per questioni economiche. Visto che non conosco ancora gli esiti dell'esperimento, vorrei comunque non spendere una fortuna, pur mettendomi sotto i piedi un buon prodotto. La scelta cade sugli intramontabili M520. Leggo qua e le che fanno bene il loro lavoro. Ottimo, ora è tempo di pensare alla scarpa. Leggo sempre un po' qui e un po' la e l'occhio cade sulle Shimano MT34. Azzurre sono anche carine, e male che vada investo 5 per i due coperchietti della suola e le riconverto per andare a cercare asparagi.
Su un famoso sito on line trovo l'abbinamento a poco meno di 70 . Ci aggiungo la chiave per il fermo della guarnitura e con 70,10 ho la spedizione gratuita.
Ottimo! La spesa è contenuta e in ogni caso sarà un successo.
Un pomeriggio intero lo dedico al montaggio delle tacchette. Fortunatamente il web, forum compreso, non è geloso del sapere in merito al corretto posizionamento ed alle decine di metodi, scientifici e/o empirici da utilizzare.
Monto i pedali che è già buio, dopo aver portato la tensione delle molle al minimo. Di default erano circa a metà corsa. Una buona mezz'ora a fare sganci e agganci. Ah però! Pensavo fosse più complicato! Bene, la prima parte del training è andata. Non mi rimane che fare la prova su strada.
La prova su strada è stata, ovviamente una lunga passeggiata in paese. Sganci e agganci in continuazione, senza andarmi ad infilare in situazioni "pericolose". Devo cambiare il mio modo di scendere dalla bici. Con i flat scivolavo avanti verso il tubo orizzontale, mentre ora devo abituarmi a usare principalmente un piede.
Devo dire che dalla prova e dalle successive uscite esco di gran lunga soddisfatto. L'unico reclamo mi giunge dalla sella. Mi chiede cortesemente di essere avanzata di qualche millimetro.
L'istinto dello sgancio lo acquisto praticamente immediatamente, anche se ancora non ho affrontato gli esami più impegnativi, ma già alla seconda uscita mi ero lasciato alle spalle il blocco psicologico. Mi manca la prova dell'impuntamento della ruota. Quello assassino, che ti coglie mentre fai un tratto di pianura senza (apparenti) insidie. Ma piano piano le proverò tutte.
Facendo memoria di un vecchio post pubblicato da Veleno30, provo a cimentarmi nella pedalata rotonda. Abilità che rende veramente utile l'utilizzo degli SPD. Che ci vorrà? Mi chiedo io, pensando che non ci vuole una grande abilità nel tirare, ma non voglio neppure esagerare, perchè pare che si mettano in moto dei muscoli che dubito di possedere nelle gambe.
Sono soddisfatto delle mie prove, finchè mi ricordo che un esercizio propedeutico alla pedalata della rotonda è l'utilizzo di un solo pedale per volta. E allora che tutte le mie certezze vanno in frantumi. Eh si, perchè è allora che scopro che sono diventato un astro nascente della
stantuffata inversa. Eh vabbè... un po' di costanza e impegno e magari qualche piccolo risultato lo otterrò.
Al momento non concludo questo lungo (Ops, forse un po' troppo) racconto dando un giudizio di amore eterno o di odio viscerale. Li ho provati, li sto provando e cercherò di apprezzarne i pro ed i contro, relativi al
mio utilizzo della bike.
Sicuramente non apporteranno dei grossi vantaggi al mio modo di pedalare, ma neppure degli svantaggi. Ed in ogni caso, qualunque sia la conclusione, potrò comunque continuare ad utilizzare il pedale che mi fa stare più a mio agio sulla bici,
consapevoledi quella che sarà la mia scelta definitiva.
Vi terrò aggiornati.