h.18.15

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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h.14.00 di due giorni fa, al cellulare :tlfono: :
_“Ciao Maz”.
_”Heilà, allora andiamo?”.
_”Ma sì, io propenderei per una giornata all’insegna del tornantino tecnico, che ne dici?”.
_”Aggiudicato!” .
_”OK, sarò lì non prima delle cinque. Se vogliamo scendere con calma e provare per bene i passaggi ci tocca salire con l’auto, altrimenti viene buio”.
_”OK, ci si vede”.


h.17.00 :-? :
Il consueto mutanda-show nel piazzale del cimitero per passare dagli abiti civili a quelli di biker, le bici sull’auto e si parte…

h.17.30 :-) :
La nostra discesa “didattica” ha inizio. Il singletrack è abbastanza impegnativo da subito, ed il fatto di partire a freddo ci rende un po’ “ingessati” nei primi metri. Quando giungiamo alla sezione più interessante, costituita da una serie di tornantini stretti dal fondo ben smosso, siamo però al giusto punto di “cottura” per poterli affrontare. Ci fermiamo a lungo in questo tratto, provando e riprovando i passaggi più divertenti ed impegnativi, fino a giungere all’ultimo tornantino della serie, neppure troppo stretto ma con un gradone in uscita piuttosto esposto.

h.18.15 :-(( :
Affronto il tornante in qustione e mi fermo qualche metro oltre per osservare il prode Maz alle prese con quest’ultima grana. Il tornante lo passa pulito, in uscita dal gradone però si scompone….frena….il posteriore della bici si alza….i piedi cercano disperatamente il terreno….per un istante la situazione sembra tornare sotto controllo, dopodiché ecco i classici due secondi che sembrano un’eternità: la bicicletta si impenna, e con il suo cavaliere a bordo si catapulta nel dirupo di lato. Nessun baratro immane, pochi metri di volo, l’atterraggio però è in caduta libera, il fondo è cosparso di massi e soprattutto non si tratta della solita sequenza di crash alla fine dei soliti video FR: quello che sta volando è un mio amico ed io uno spettatore impotente! I lamenti che provengono dal fondo della valletta mi gelano il sangue: l’impressione è che l’atterraggio sia avvenuto di schiena e non oso pensare a quali potrebbero essere le conseguenze. Mi catapulto nel punto dove giace il Maz intimandogli, come nei migliori film, di rimanere immobile. Gli tolgo il casco e vedo che ne manca un pezzo, una scarpa è schizzata via e giace qualche metro più sotto. Chiedo dove ha battuto, che cosa gli fa male: “La spalla, la spalla!”. Per quanto la situazione non sia certo idilliaca tiro un sospiro di sollievo, per un attimo me lo sono figurato su una sedia a rotelle.....Insiste perché non chiami i soccorsi (in effetti lì un elicottero non potrebbe certo atterrare, inoltre si sta facendo buio) e dice di poter scendere da solo. Tenta di rialzarsi, ma pur con il mio aiuto non ce la fa e si sente mancare (in fin dei conti ne avrebbe tutto il diritto!). Gli metto il mio zaino sotto la testa e rimaniamo lì, senza far nulla per qualche minuto, semplicemente in attesa che l'adrenalina rallenti un po’ il suo flusso. Quando ci riproviamo le cose vanno un po' meglio ed una traccia ci permette di risalire al sentiero principale, dopodiché comincia il calvario per lo sventurato Maz: la discesa a piedi nel bosco con l’oscurità che incombe e la frattura scomposta alla clavicola (questo sarà il responso ospedaliero) che lo fa gemere di dolore ad ogni passo. Raggiungiamo la strada asfaltata che ormai è buio, in bicicletta recupero l’auto e quando finalmente sono di ritorno cadono le prime gocce di pioggia. Ora sono solamente storie di pronto soccorso, lastre, reparto di ortopedia, pizze mangiate a tarda ora, auto recuperate ad ore ancora più tarde e, finalmente, il letto quando sono quasi le due del mattino.
 

muldox

Biker nirvanensus
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questi voli sui massi non mi piacciono. Chissà perchè.
In bocca al lupo al Maz, la prossima volta provate i tornantini su un bel pratone. :saccio:

Questi massi erano più piccoli di quelli che non piacciono a te, il problema è che c'è arrivato sopra in caduta libera dopo un volo di tre o quattro metri! :maremmac:
 

maverikc

Biker superis
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h.14.00 di due giorni fa, al cellulare :tlfono: :
_“Ciao Maz”.
_”Heilà, allora andiamo?”.
_”Ma sì, io propenderei per una giornata all’insegna del tornantino tecnico, che ne dici?”.
_”Aggiudicato!” .
_”OK, sarò lì non prima delle cinque. Se vogliamo scendere con calma e provare per bene i passaggi ci tocca salire con l’auto, altrimenti viene buio”.
_”OK, ci si vede”.


h.17.00 :-? :
Il consueto mutanda-show nel piazzale del cimitero per passare dagli abiti civili a quelli di biker, le bici sull’auto e si parte…

h.17.30 :-) :
La nostra discesa “didattica” ha inizio. Il singletrack è abbastanza impegnativo da subito, ed il fatto di partire a freddo ci rende un po’ “ingessati” nei primi metri. Quando giungiamo alla sezione più interessante, costituita da una serie di tornantini stretti dal fondo ben smosso, siamo però al giusto punto di “cottura” per poterli affrontare. Ci fermiamo a lungo in questo tratto, provando e riprovando i passaggi più divertenti ed impegnativi, fino a giungere all’ultimo tornantino della serie, neppure troppo stretto ma con un gradone in uscita piuttosto esposto.

h.18.15 :-(( :
Lo affronto e mi fermo qualche metro oltre per osservare il prode Maz alle prese con quest’ultima grana. Il tornante lo passa pulito, in uscita dal gradone però si scompone….frena….il posteriore della bici si alza….i piedi cercano disperatamente il terreno….per un istante la situazione sembra tornare sotto controllo, dopodiché ecco i classici due secondi che sembrano un’eternità: la bicicletta si impenna e con il suo cavaliere a bordo si catapulta nel dirupo di lato. Nessun baratro immane, pochi metri di volo, l’atterraggio però è in caduta libera, il fondo è cosparso di massi e soprattutto non si tratta della solita sequenza di crash alla fine dei soliti video FR: quello che sta volando è un mio amico ed io uno spettatore impotente! I lamenti che provengono dal fondo della valletta mi gelano il sangue, l’impressione è che l’atterraggio sia avvenuto di schiena e non oso pensare a quali potrebbero essere le conseguenze. Mi catapulto nel punto dove giace il Maz intimandogli, come nei migliori film, di rimanere immobile. Gli tolgo il casco e vedo che ne manca un pezzo, una scarpa è schizzata via e giace qualche metro più sotto. Chiedo dove ha battuto, che cosa gli fa male: “La spalla, la spalla!”. Per quanto la situazione non sia certo idilliaca tiro un sospiro di sollievo, per un attimo me lo sono figurato su una sedia a rotelle.....Insiste perché non chiami i soccorsi ( in effetti lì un elicottero non potrebbe certo atterrare, inoltre si sta facendo buio ) e dice di poter scendere da solo. Tenta di rialzarsi, ma pur con il mio aiuto non ce la fa e si sente mancare ( in fin dei conti ne avrebbe tutto il diritto! ). Gli metto il mio zaino sotto la testa e rimaniamo lì, senza far nulla per qualche minuto, semplicemente in attesa che l'adrenalina rallenti un po’ il suo flusso. Quando ci riproviamo le cose vanno un po' meglio ed una traccia ci permette di risalire al sentiero principale, dopodiché comincia il calvario per lo sventurato Maz: la discesa a piedi nel bosco con l’oscurità che incombe e la frattura scomposta alla clavicola ( questo sarà il responso ospedaliero ) che lo fa gemere di dolore ad ogni passo. Raggiungiamo la strada asfaltata che ormai è buio, in bicicletta vado a recuperare l’auto e quando finalmente sono di ritorno cadono le prime gocce di pioggia. Ora sono solamente storie di pronto soccorso, lastre, reparto di ortopedia, pizze mangiate a tarda ora, auto recuperate ad ore ancora più tarde e, finalmente, il letto quando sono quasi le due del mattino.


Ho rivissuto quello che è successo a me il 10 ottobre 1999. Frattura della testa dell'omero per caduta su un sasso e 4,5 km fatti piedi per scendere da vero incubo con un amico che portava sia la sua che la mia MTB! 47 giorni di gesso mastodontico che mi impediva anche di respirare quando ero disteso.......mmmmh che brutti ricordi! :cry:
 

muldox

Biker nirvanensus
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ZioBis ©;936744 ha scritto:
Auguri Maz

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la paura è spesso causa di rovinose cadute;
è paradossale ma senza questa forza mentale Male che vada muoio
non conviene affrontare ostacoli ostici, tecnici...



-

Vero, così come è vero che quando si è in ballo bisogna continuare a ballare. Peccato che talvolta tra il dire ed il fare non ci sia di mezzo solamente il "fa" ;-)
 

snowrider

Biker poeticus
5/11/04
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lassù sui monti pisani
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..........mi dispiace per il maz!! e comunque per fortuna non è stato niente di più serio!!!! (vediamola dal bicchiere mezzo pieno)....purtroppo questi "voli" vanno messi in conto quando si fà freeride!!........una cosa è certa però quando faccio solo discesa (e mi sembra di aver capito che anche voi stavate facendo solo una discesa "didattica") io mi metto sempre la pettorina completa ........auguroni di pronta guarigione!!
 

mazinga Z

Biker novus
18/7/06
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ciao a tutti, sono il Maz della capriola e vi ringrazio per gli "imbocca al lupo". Sono neo fita della MTB ma mi è subito piaciuta. Purtoppo la SPAVLDERIA del prinbipiante mi ha un po troppo preso ed è successo il patatarc!!!!
Comunque sia, non so se per colpa della botta in testa che mi fa sragionare, ho scoperto che andare in bici mi piace ora ancora di più!!!!!
Ciao a tutti e grazie:prost:
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Che brividi mi sono venuti a leggere questo racconto!

Quando vedo una persona cadere mi sento sempre come se anch'io -spettatore impotente- fossi sospeso sul filo di lana e in quegli istanti faccio in tempo a pensare ad un sacco di cose, che significano forse molto o nulla, ma senz'altro sono accomunate dalla speranza che tutto si risolva in positivo.

Sabato scorso sono uscito con :Ninja: a provare due sentieri che non avevamo mai fatto. Poco prima della fine del secondo, superato un godibilissimo pezzo dall'ottimo fondo in terra, caratterizzato dal fatto di essere scorrevole, veloce e anche guidato, siamo giunti in corrispondenza di una tratto da fare a spinta: ciò non è stato piacevolissimo ma, non appena la discesa si è ripresentata davanti ai nostri occhi, abbiamo scorto una pietraia abbastanza ripida e tecnica, dopo aver superato un breve tratto asfaltato. Ho visto :Ninja: (che mi precedeva, come sempre in discesa :-) ) fermarsi e imprecare alla vista di questo tratto più ostico che di lì a poco avremmo dovuto affrontare. :roll: Ho proseguito senza fermarmi, sapendo che anch'egli sarebbe ripartito subito ma, una volta giunto al termine del sentiero, non ho visrto arrivare il lanciastellette più famoso d'Italì :mrgreen: e subito un'inquietudine ha preso forma - seppur vagamente - nella mia mente. Come penso saprete il suddetto biker nipponico è già stato vittima di una frattura a suo tempo, e questo rende impossibile da parte di chi lo conosce non pensarci quando esce in sua compagnia così, per me, quei minuti di attesa stavano diventando interminabili. Ho iniziato a chiamare a voce e non ho udito alcuna risposta. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, mi sono deciso a risalire il sentiero con addosso un'inquietudine crescente, spingendo il pesante VP-Free del Sol Levante, gentilmente concessomi dal suo legittimo proprietario per l'occasione, e continuando nel frattempo a emettere il tipico richiamo che si usa di solito fare nei boschi, nella speranza di cogliere un segno di vita da parte del mio amico: dopo un attimo interminabile è arrivata la risposta del biker felpato che veste di nero ("ho bucato, ca@@o!") seguita da altri brontolii più o meno sommessi... :mrgreen:
Il mio sollievo è stato immenso, per usare un eufemismo, anche pensando a quanto difficoltosi devono essere eventuali soccorsi in ambienti non proprio agevoli come le montagne.

Auguri di pronta guarigione a Maz.
 

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