ops, non ho citato la fonte...l'ho rubato da qualche capitolo qui http://www.mtbcomprador.com/content/category/3/67/105/Fil ha scritto:Bene, allora lo spiego con parole mie sperando di non urtare la sensibilità dei palati fini della meccanica.
Per dimostrare che l'asse della ruota posteriore compie una corsa lungo una curva e ben lungi da una retta bisogna munirsi di righello e compasso e disegnare la traiettoria che compie durante l'escursione. Questo tedioso lavoro l'ha fatto per noi il forumendolo Ilmioalterego che detiene il "copyright" di questo bel disegno (spero non ne abbia a male per il "furto"):
però ho già scritto da qualche altra parte che non condivido appieno la teoria presentata lì (oltre all'esposizione della materia in modo tedioso al massimo).
ah, per Iuppareppa: un parallelogramma perfetto non da una traiettoria rettilinea...ma perfettamente circolare.
quasi in realtà quell'infulcro virtuale lì è utile per analizzare il comportamento in pedalata...per quello in frenata occorre scomodare quello individuato dall'incrocio di due rette: quella che passa per i due infulcri superiori, e quella che passa per i due inferiori.Fil ha scritto:A questo punto è abbastanza intuitivo "vedere" che la forza che agisce sul pneumatico nel punto di contatto col terreno durante la frenata, si "trasforma" in una coppia applicata sull'infulcro "virtuale" posto poco dietro al movimento centrale.
esatto.Fil ha scritto:Ciò che si oppone a questa coppia è, attraverso gli snodi e le bielle del quadrilatero, unicamente la forza dell'ammortizzatore. La frenata quindi, si "scarica" sull'ammortizzatore in questo schema. Questo non è necessariamente un difetto, è Specialized ad affermarlo, proponendo poi una soluzione che non lo risolve.
quoto.Fil ha scritto:ps: non ho capito quale dovrebbe essere la differenza tra un freno a disco e un v-brake riguardo a questo discorso, dal momento che sono solidali entrambi allo stesso componente (il fodero obliquo).