eh eh..già, giusto per fare il verso al libro di Mishima, ma in effetti sono stati due componenti di non poco conto in questo giro fuori porta..
il primo, il sole, indiscutibilmente vigoroso lo scorso weekend..e il secondo, l'acciaio, che se non fosse il peso a farmi sentire di che pasta è fatta la mia bici, ci sarebbe pure l'adesivo sul telaio con scritto Reynolds 520 a ricordarmelo...
quando il telefono suona la sveglia sono già in piedi da una manciata di minuti, non sono in ansia, è semplicemente tardi...
il che mi permette di capire in fretta di che morte dovrò morire, mentre mi bevo una tazzona di latte l'aria è già ben lungi dall'esser frizzante...
il caldo esploso nel weekend mi ha fatto quasi "grippare" il giorno prima sull'ultima salita della granfondo del capitano (3400D+), ed oggi prevedo la stessa tragica sorte..
e se i liquidi spesi di certo non sono stati recuperati, figuriamoci i solidi..
ma di questo nulla mi frega, e se anche so perfettamente che il vuoto riempito di niente resta tale, non me ne faccio un problema.
e che il fisico non si lamenti dannazione! di carne e di ossa sono ancor fatto, per cui che veda un pò lui dove prendere la forza per partire, basta che lo faccia.questo non è affar mio.
lo so che i sacchi vuoti non stanno in piedi, ma mi rispondo che io in piedi non ci devo neanche stare, ma seduto su una sella..
per cui riempita la sacca d'acqua prendo gli
occhiali da sole e parto baldanzoso, non fosse che dopo un centinaio di metri appena quasi rischio il back flip sulle prime rampe del giro..!
da notare che rispetto all'itinerario di apenseri (che ringrazio fin d'ora per avermi dato la possibilità di fare un giro fantastico) che inizia da san Piero in Bagno, io parto dal mulino di Culmolle dove ho passato la notte, raccordandomi sull'originale dopo alcune rampe bestiali..
vabbè fa niente sono passati appena dieci minuti e già sono fatto come un caco, andiamo bene...
ma pian piano si procede e le pendenze tornate umane mi permettono da subito di entrare in quel microcosmo (o macrocosmo visti gli spazi) che è il parco delle foreste casentinesi...alla faccia della wilderness!!
terra di natura incontaminata certo, ma anche di fede...
...e di cuori impavidi e ribelli...
cosa che mi fa riflettere non poco, al punto che non mi sorprenderei se dalla boscaglia uscisse un Mario Musolesi col mantello e il fucile sottobraccio, non fosse che i tempi sono andati, e che alla brigata Lupo ora è mooolto più facile incontrare quello a quattro zampe...
tant'è, giù il cappello e avanti.
il fondo della forestale è talmente secco e polveroso che quasi le gomme scricchiolano nel procedere, unico rumore che mi accompagnerà per il resto della giornata...
insieme a visioni grandiose....
...e angoli di pace assoluta in quel di Casanova d'alpe....
...fino all'inizio della prima (per me) stupenda discesa...
...la siepe dell'orso...
...arrivando ben presto a Pietrapazza, altro posticino idilliaco dove faccio l'incontro con due frati barbuti intenti a stendere il bucato...immagini d'altri tempi in stile "il nome della rosa"...
da lì riprende la salita sempre su forestale molto pedalabile e sempre nella più assoluta solitudine, fino all'inizio della seconda entusiasmante discesa verso Bagno di Romagna....
...attraverso tratti flow in boschi ombrosi...
...e segni di civiltà ormai scomparse...
l'ultima salita è sotto un sole cocente che rimarrà impressa nei miei ricordi per un pò...anche solo per i panorami bucolici ovunque si posi lo sguardo..
in questo tratto ho visto in successione:
-le cascate del Niagara
-un gruppo di avvoltoi che volava sopra la mia testa
-la madonna
dopodichè ho bevuto l'ultimo goccio d'acqua e la nebbia è tornata a dissolversi...
strane creature all'inizio dell'ultima discesa dal rio Salso...
...tratti di single track superpanoramici...
...dove avrei voluto avere due gambe nuove per pedalarli a tutta velocità...
...sinuose verdi colline...
...e chiare fresche e dolci acque...
....con pure un dolmen sul greto del fiume....
che dire,è tutto.mi scuso come sempre per le foto indegne fatte col cell ma è andata così.
Ritornerò...
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