Intanto ciao e grazie a tutti per i consigli e i saluti.
Allora sapendo che domani non sarei potuto essere dei vostri (sarò sempre sui Sibillini, ma a piedi) ieri ho tentato (in parte) l'impresona. Ecco, più o meno, come è andata: partenza un po' tardi dal parcheggio della seggiovia Selvapiana a Frontignano, un tipo mi dice che posso portare la bici su anche se il bike park è chiuso ed a quel punto tentato dai circa 450 mt di dislivello in meno decido di rischiare. Partenza dunque dall'arrivo della seggiovia alle 11.00 ca, e salita fino a Passo Cattivo (trovata ignorante in alcuni punti per il fondo); da lì, considerato l'orario, ho preferito scendere per la Val di Tenna (la Valle Lunga un'altra volta, magari in compagnia) cercando il più possibile di evitate lo stradone; arrivare all'Infernaccio, per me che non c'ero mai stato, è stata una vera emozione, avevo visto diverse foto ma dal vivo è un'altra cosa, veramente suggestivo: dalle Pisciarelle, come da programma stradone fino a Rubbiano e saliscendi fino a Piedivalle: la prima parte di questa discesa è molto divertente ed anche impegnativa, poi ho cominciato a litigare con i segnali del GAS (un "sincero" ringraziamento all'Ente Parco per la
cura dei sentieri e della segnaletica...). Da lì un po' di asfalto fino a Capovalle e poi per evitare di fare i tratti a spinta come lo scorso anno... ne ho fatti molti di più... salita prima dura, poi durissima, poi impossibile (bici sulla schiena!) fino al Rifugio CAI Città di Amandola (rigorosamente chiuso) breve tratto in discesa e poi lungo stradone in salita fino a Pintura. Da lì, ed ero già morto, ancora salita fino al Fargno, dove il paradosso è stato che nei tratti più aperti e meno ripidi sono stato costretto a spingere la bici per il forte vento; arrivato al rifugio (anche questo chiuso), vista l'ora (le 19.30) e il vento ho optato un po' a malincuore per lo stradone fino a Casali. Da lì seconda puntata del GAS: con la speranza di non dover fare l'asfalto in discesa fino a Ussita imbocco la segnalazione per la stada vecchia, e naturalmente dopo un bel po' di discesa eccomi davanti ad una serie di bivi non segnalati che più o meno finiscono nel nulla... sconsolato mi incollo la bici e ritorno sull'asfalto per arrivare ad Ussita alle 21.00! Per un attimo penso di chiedere un passaggio a qualcuno, ma la tentazione di chiudere il giro prevale sulla saggezza: lucina lampeggiante dietro, cellulare tenuto con del nastro adesivo davanti, ed MP3 nell'orecchio destro (per evitare di essere arrotato) a tenermi compagnia: 600 mt di dislivello fino alla macchina nei 9/10 chilometri più lunghi della mia vita, un'ora e mezza di pedalata e soste (anche qui, come se non bastasse, vento forte contro...) compreso uno scatto mortale all'altezza dell'ultimo bivio per Frontignano, causa forte abbaiare di cane in avvicinamento... arrivo alla macchina 22.30!!!
Totale 70,350 chilometri (più qualcosa dei tratti a spinta o a spalla non registrati), per 2000 metri di dislivello in salita e 2450 in discesa.
Va bbe', mi auguro di non avervi annoiato, volevo giusto condivere quest'esperienza con gli amanti dei Sibillini, che possono capirmi, spero, più della maggior parte dei miei amici e parenti che mentre racconto mi guarda sconsolata e scuote la testa...
salut a tutti, a presto e buon giro per domani
stefano