Tech Corner La corretta posizione in sella

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Ciao a tutti e ben ritrovati nell'angolo del tech corner da SCR1.​
In questa sezione parleremo della posizione in sella che più o meno si equivale sia per la mtb che per altri tipi di bike , perché dipendente molto dalle misure antropometriche del soggetto.

Il problema è abbastanza complesso perché ognuno di noi ha un carattere ed una potenzialità che differisce da altri, dunque unica .

•Allenarsi senza aver determinato con lo studio biomeccanico il più conveniente assetto sul mezzo significa partire svantaggiati sotto l'aspetto dell'erogazione di Potenza.​

Dobbiamo considerare quindi che la base di partenza sia quella giusta.​

Un assetto Biomeccanico ottimale servirà inoltre a migliorare o prevenire quelle problematiche neuromuscolari che affliggono l'atleta sottoposto a sforzo per raggiungere il massimo del proprio potenziale.​

Dunque la prima cosa da fare è un analisi posturale del soggetto, perché anche due elementi apparentemente uguali come due gemelli , possono avere sottosforzo una differente posizione.​

Il giusto assetto consente di reclutare ed allenare correttamente il maggior numero di fibre muscolari evitando nel contempo problematiche a tendini muscoli ed apparato scheletrico, causate da posture errate che condizionano la Biomeccanica della pedalata, la quale risulterà affetta da rotazioni, scorretti allineamenti , bascule, causa a loro volta di una svariata casistica di dolori infiammazioni che nel​

Tempo si radicano diventando cronici.


Analisi posturale


L'analisi posturale deve tenere conto di.​
Corretto allineamento del bacino
Corretta ripartizione dei carichi sugli arti
Rilevazione di eventuali eterometrie degli arti
Geometria del piede e allineamento femore/tibia/astragalo.

Come abbiamo evidenziato prima la traiettoria della pedalata non deve presentare bascule del bacino o traiettorie anomale dei ginocchi, causa di variate patologie , quali mal di schiena, dolori alle anche,infiammazioni tendinee e a carico del ginocchio, etc etc, quindi l’analisi posturale serve anche a creare un modello previsionale di comportamento di pedalata es. una eterometria degli arti inferiori causa rotazione del bacino con sovraccarico delle vertebre lombari, e infiammazione del ginocchio .

La misurazione del nostro corpo

Per prendere le misure antropometriche della nostra struttura esistono , metodi empirici e metodi scientifici.​

I metodi empirici che dopo andremo ad elencare si avvalgono di sistemi normali tipo un libro o bastone da mettere sotto il cavallo , un sedia etc.​

I metodi meccanici e scientifici si avvalgono invece di sensori e scoliosimetro , un apparato fatto con due specchi destro e sinistro, che mostra il soggetto in due proiezioni ed una telecamera ad alta risoluzione che fotografa il corpo e lo elabora in un software, che calcola la misura esatta del telaio , e le eventuali correzioni posturali, controllando appunto le eterometrie di braccia gambe femori etc.

Naturalmente vengono rilevate tutte le misure degli arti il cavallo larghezza spalle etc.

MISURAZIONE SCIENTIFICA:

Posizionamento sensori

Immagine8.png


Rilevazione misure su scoliosimetro

Immagineergo.png


Immagine9.png


Per poi riportarle su un simulatore, che come possiamo osservare è regolabile in ogni sua parte ed angolazione:

Immagine6.png



Un sistema che analizza la pianta del piede rilevando dismetrie plantari, ed in tal caso il software analizza e corregge:



foot2g.jpg


Creando delle solette con la forma del nostro piede

footoneg.jpg


LA MISURAZIONE EMPIRICA.

Come si vede dalla figura, le misure che servono per la determinazione del giusto telaio sono l'altezza totale (1) l'altezza fino all'articolazione dell'omero (2) l'altezza fino all'osso pubico posteriore, detta anche "cavallo" (3) la lunghezza della coscia (4) la lunghezza delle braccia (5) e la larghezza delle spalle (6) oltre a dati sulla misura di mani e piedi e sull'uso che si intende fare della bicicletta, che può giustificare telai più o meno "spinti" nelle misure e negli angoli.

Le misure di altezza devono essere prese a piedi nudi e distanti tra loro circa 10-15 cm; non è possibile auto-misurarsi, ma serve l'aiuto di qualcuno! Non è poi difficile andare ad individuare i punti delle articolazioni delle gambe e delle braccia.


misure1.jpg



1.ALTEZZA TOTALE

2.ALTEZZA FINO ALL’ARTICOLAZIONE DELL’OMERO

3.ALTEZZA FINO ALL’OSSO PUBICO POSTERIORE (CAVALLO)

4.LUNGHEZZA DELLA COSCIA

5.LUNGHEZZA DELLE BRACCIA

6.LARGHEZZA DELLE SPALLE


Una misurazione ancora più precisa la si ottiene secondo lo schema che segue, dove vengono misurati anche avambraccio (A), tibia (J)etronco (T) in posizione seduta:

misure2.jpg


Tanto meglio vengono prese le misure tanto più sicura sarà la realizzazione del giusto telaio.

INIZIAMO.


Il primo passo ed anche il più importante per avere una bicicletta realmente adatta alle nostre misure, è acquistare un mezzo (telaio) della taglia adeguata. Oggi quasi tutte le grandi aziende non producono più telai su misura bensì, lavorando in serie, commerciano circa tre o quattro taglie sulle quali andare a montare la componentistica adatta ad ognuno. Per questo, una volta valutata la giusta misura del telaio, dovremo montare componenti (pipa del manubrio, pedivelle, canotto, sella...) che ci facciano ottenere una geometria dell'intera bicicletta adatta a noi. Logicamente se state acquistando una bicicletta nuova queste operazioni dovranno essere cura del vostro negoziante che in maniera più o meno efficiente adeguerà la componentistica al vostro fisico. Il problema sorge se volete acquistare una bicicletta usata, o se avete una bicicletta che magari vi è stata regalata e la volete sistemare senza dover spendere qualche centinaia di euro da uno specialista.

Per prima cosa il telaio: non esiste una corrispondenza specifica tra la vostra altezza e la misura del telaio adatta a voi poichè ognuno di noi ha una anatomia differente. C'è chi ha delle gambe lunghe ed un busto più compatto, chi ha gambe corte e braccia lunghe., chi braccia e gambe lunghe, eccetera... Si possono quindi dare solo delle indicazioni di massima. Considerando le misure del telaio in pollici la taglia 14 -16 sarà adatta ad una persona più piccola di 1.60 m, taglia 16-18 per chi è circa 1.70 al 1.80 m e 18- 20 per persone attorno ad 1.80 m ed oltre.


Per individuare il giusto telaio in base alle nostre misure corporee la formula più semplice e che dà una indicazione di massima, seppure veritiera, è quella di moltiplicare la misura del cavallo in cm, già menzionato poco fa, per 0,6655. In caso, ad esempio, di un cavallo di 84 cm avremo 84 per 0,6655=55,9 cioè sceglieremo un telaio non superiore a 55,5 cm (è sempre meglio arrotondare per difetto). Fatta questa prima indagine generica, possiamo avvalerci delle seguenti tabelle, delle quali la prima determina la lunghezza del piantone verticale e la seconda del tubo orizzontale. In caso si arrivi al risultato con un numero decimale, è sempre meglio anche qui orientarsi sull'arrotondamento per difetto, cioè su una misura leggermente inferiore.

A tale scopo questa tabella può dare una mano:

Tabella per rilevare le misure per normolinei dalla quota cavallo


Immagine_12.png


Relazione tra cavallo e tubo piantone

Immagine_9.png


Relazione tra lunghezza busto + lunghezza braccia fino al polso

Immagine_10.png


Mettiamo in pratica.


Una volta determinata la misurazione esatta del nostro corpo, iniziamo la regolazione della bike.

Partiamo immediatamente dalla corretta posizione delle tacchette delle scarpe.

Un giusto posizionamento delle tacchette ci fornirà la massima spinta sul pedale , evitando infiammazioni del ginocchio piede e mal di schiena, oltretutto darà un riferimento certo per misurare altezza e arretramento sella.

Cercando e leggendo sui testi abbiamo riscontrato che la corretta posizione della tacchetta rispetto al piede risulti essere la posizione media della linea metatarsiale, tale linea va posizionata sul centro di rotazione del pedale:


LA POSIZIONE MEDIA DELLA LINEA METATARSALE DEVE ESSERE POSIZIONATA ESATTAMENTE SULL'ASSE DEL PEDALE
Immagine1PIEDE.jpg




La linea azzurra determina l'esatto posizionamento

p014_0_00_4.jpg



Una volta rilevato il valore dunque procederemo ad impostare la tacchetta alla regolazione ottimale per il nostro piede e relativa distanza metatarsiale.

Per fare ciò io procederei così:

Estraiamo la soletta dalla calzatura.
CIMG15631.JPG



Poniamo il piede davanti ad un punto di riferimento in maniera che ponendo un metro si possa azzerare al punto stesso.
Misuriamo la parte metatarsiale destra , nel mio caso 85mm

CIMG15611.png


Misuriamo la parte sinistra , nel mio caso 105 mm.

CIMG15622.png



La media sarà: 105-85=20 mm diviso 2 10mm dunque la misura media sarà 85+10=95mm.


Segniamo la soletta a tale misura ed incollando con dello scotch un pezzettino di stecchino sul segno , la reinseriamo nella scarpa.


Con il dito andiamo a cercare lo stecchino e puntiamolo sul lato della scarpa , incollando dove gonfia la pelle un nastro adesivo da carrozzieri in carta, e facciamo un segno perpendicolare al terreno in maniera da poter portare il centro della tacchetta , a calibrazione.

CIMG15641.JPG


Notate che dentro alla scarpa la misura varia di circa 5 mm per la compressione del piede e la linea inclinata della suola stessa.


Molti mettono una sfera sui punti metatarsiali , e segnano con il piede nella scarpa le quote che poi verranno unite trovando il punto medio.

Sferette calibrazione

Immagine_15.png




A tal proposito inserisco una tabella molto attendibile per quanto mi riguarda reperita on line:

La tabella francese e stata ottenuta rilevando le misure di tacchetta di 60 professionisti francesi partecipanti al tour e calcolando la media aritmetica nelle varie taglie.
La tabella italiana è stata calcolata partendo dalla taglia base 42 (misura tacchetta cm 11,8) e dando un incremento lineare di 3mm ogni taglia.
Questo aumento è più vicino all'rapporto anatomico tra parte anteriore del piede (falangi) e posteriore.
La tabella in HINAULT è stata calcolata partendo dalla distanza di tacchetta adottata dal campione bretone che usa una scarpa n° 40 con la tacchetta a 11 cm.
La tabella professionisti è ricavata da una analisi statistica di misure riferiti da professionisti italiani.
La tabella per pedali spd è stata ricavata, (e da me personalmente testata),dal dott. Zeno Zani , in base ai dati di posizione anatomica effettuati su alcune decine di bikers.

Immagine_14.png



Dunque per capire meglio quanto sia importante la spinta del piede sul cinematismo pedale pedivella darei un cenno alla tipologia di leve:




Leve e apparato locomotore

Una leva è una macchina semplice, un dispositivo costruito dall'uomo per vincere mediante una forza, detta motrice, un'altra forza detta resistente.
Lo scopo delle leve primordiali era quello di amplificare la forza umana permettendo di svolgere lavori non consentiti dal semplice impiego della forza muscolare.

Le leve obbediscono ad un principio fisico abbastanza semplice:
il sistema è in equilibrio se la risultante dei momenti delle due forze è nulla.
In fisica il momento di una forza rispetto ad un centro è espresso da un vettore di modulo pari al prodotto della intensità della forza per la lunghezza del suo braccio (distanza della retta d'azione della forza dal fulcro).

M OMENTO = F ORZA x b raccio

Se la risultante dei momenti deve essere nulla (affinché il sistema si trovi in equilibrio) allora:

M FORZA IN ENTRATA = M FORZA IN USCITA

F x b = F' x b'

LEVA.gif


Oppure esprimendo la relazione in altri termini si può affermare:

F: F' =b':b


Pertanto il rapporto tra le forze dev'essere uguale al rapporto inverso tra i bracci.
Se b è 10 volte maggiore di b' (b=10b') affinché il sistema rimanga in equilibrio F dovrà essere 10 volte minore (F=1/10F').

leva-vantaggiosa.gif


Abbiamo dunque creato una leva vantaggiosa: immaginiamo che la forza F' sia rappresentata dalla forza peso di un masso di 100 kg, per sollevarlo occorrerà, semplicemente applicare una forza F>10 kg (> di 1/10 della forza peso):
leva-vantaggiosa-2.gif


Diamo ora la definizione di leva vantaggiosa: una leva si dice vantaggiosa quando in condizioni di equilibrio la forza motrice è minore di quella resistente (proprio come nel caso appena descritto).
Tuttavia una leva può anche essere svantaggiosa nel caso la forza motrice sia maggiore della resistente.
Infine una leva è neutra o indifferente quando la forza motrice è uguale a quella resistente.

LEVA DI PRIMO TIPO:

una leva è di primo tipo o di prima specie se il fulcro si trova tra la forza motrice e la forza resistente. A sua volta la leva di primo tipo può essere vantaggiosa se la forza motrice è più distante dal fulcro della forza resistente oppure, nel caso contrario, svantaggiosa.

LEVA-PRIMO-TIPO.gif



Sono leve di primo tipo il piede di porco, le forbici, le tenaglie ecc.

LEVA DI SECONDO TIPO:

una leva si dice di secondo tipo o di seconda specie se il fulcro si trova dalla stessa parte della forza motrice e della forza resistente, allo stesso tempo occorre che la forza motrice sia più distante dal fulcro rispetto alla resistente. Si deduce quindi che le leve di secondo tipo sono sempre vantaggiose.
leva-secondo-tipo.gif



Sono leve di secondo tipo la carriola lo schiaccianoci l'apribottiglie.

LEVA DI TERZO TIPO:

una leva è di terzo tipo o di terza specie se il fulcro si trova dalla stessa parte della forza motrice e della forza resistente, allo stesso tempo occorre che la forza motrice sia più vicina al fulcro rispetto alla resistente. Si deduce quindi che le leve di terzo tipo sono sempre svantaggiose.
leva-TERZO-tipo.gif



Sono leve di terzo tipo le pinze.

Anche i muscoli del nostro corpo, inseriti sulle ossa, sono dal punto di vista fisico delle leve. In figura è rappresentata la flessione dell'avambraccio ad opera del muscolo bicipite brachiale.
LEVA-BICIPITE.gif


Questo è un classico esempio di leva di terzo tipo, che come abbiamo detto è sempre svantaggiosa. Essendo più corto il braccio di leva, la forza sviluppata dal muscolo bicipite deve essere di gran lunga superiore rispetto alla forza peso della palla che si tiene sulla mano. Questo tipo di leva, permette però una grande ampiezza e rapidità di movimento.
In fisica si parla infatti di vantaggio statico e di vantaggio dinamico. Si ha un vantaggio statico, quando impiegando una minore forza motrice si può vincere una maggiore forza resistente (leva vantaggiosa), in questo caso però la velocità e l'ampiezza del movimento sono piccole, si ha quindi uno svantaggio dinamico.
Automaticamente uno svantaggio statico (leva svantaggiosa) permette una maggiore velocità e ampiezza di movimento, cioè un vantaggio dinamico.

VANTAGGIO STATICO = SVANTAGGIO DINAMICO
SVANTAGGIO STATICO = VANTAGGIO DINAMICO


La flessione plantare del piede con gli arti inferiori estesi è un esempio di leva di secondo genere.

LEVE.TRICIPITE-SURALEgif.gif



Resistenza (peso) e forza (muscolo) si trovano dalla medesima parte rispetto al fulcro, la forza motrice è più lontana e pertanto la leva è vantaggiosa. L'inserzione molto arretrata del tricipite surale facilita dunque il movimento.
Tutto l'apparato locomotore è basato su un sistema di leve. Pertanto, ogni volta che c'è movimento, si produce una leva che può essere di primo, di secondo o di terzo tipo. Nel corpo umano le leve più frequenti sono quelle del primo e del terzo tipo, mentre le leve vantaggiose di terzo tipo sono molto rare.
Tuttavia il corpo umano utilizza alcuni elementi in grado di facilitare l'azione dei muscoli. E' il caso, per esempio, della rotula che spostando anteriormente la forza di trazione del quadricipite ne accresce l'efficacia.( tratto da my personal trainer .it)


Calcoliamo la posizione della sella


Girellando on line ci sono centinaia di formule e pdf , ma leggendo i testi scientifici, torniamo sempre allo stesso punto, collocare il ginocchio nelle giusta posizione.

D'altra parte il ginocchio diventa uno dei fulcri fondamentali della leva femore tibia, e per preservarlo dobbiamo osservare quanto chi ha studiato riporta.

I maggiori specialisti sono il dott.Pruitt specialista del ginocchio , ed il Dott. Zeno Zani medico sportivo, che ha studiato a lungo la postura del ciclista professionista e dilettante.

Determinando il punto anatomico della sella a 120mm dalla parte posteriore osserviamo quanto dicono queste nozioni:

CIMG1566.JPG



Metodo dell'altezza cavallo x 1.07
Tale metodo individua una distanza ottimale fra centro anatomico della sella e pedale, con pedivella posizionata sul prolungamento del tubo piantone.
Questo metodo, come descritto, è fondato su una sperimentazione scientifica e, quindi, molto attendibile.


Metodo dell’altezza cavallo x 0.883 (Greg Lemond) o 0.885 (Bernard Hinault)
Questo metodo, avente la duplice paternità di Greg Lemond e di Bernard Hinault, con coefficienti leggermente diversi, individua la distanza ottimale fra centro anatomico della sella e centro del movimento centrale. Parte, come il precedente, dal valore dell’altezza cavallo e propone, rispetto al precedente, valori di altezza sella superiori di circa 1 cm. I valori individuati devono essere ridotti di 2.5 mm e di 5 mm con l'utilizzo di pedivelle, rispettivamente, di 172.5 mm e di 175 mm.

Metodo della pedalata all’indietro con appoggio del tallone sul pedale
Tale azione deve avvenire senza alcun compenso effettuato dal bacino. L'utilizzo di questo metodo posiziona il ciclista a un'altezza inferiore rispetto ai metodi precedenti, con un rendimento, secondo noi, non ottimale.

CALCOLIAMO:

Dunque simuliamo un calcolo della regolazione dell’altezza sella per un cavallo da 840mm:

840*0,885=743mm da centro movimento a posizione anatomica della sella(120mm dal bordo post.) metodo Hinault

840*0,883=741mm sempre da C. mov. A PA sella , metodo Lemond.

Le variazioni sono minime circa 2 mm. E naturalmente calcolate per pedivella da 170mm , dunque chi usasse una pedivella da 172,5 mm toglie 2,5 mm dalla misura teorica chi la usa da 175mm ne dovrebbe togliere 5.

Il metodo invece dettato da Pruitt e dal dott. Zano Zani cita le seguenti condizioni:

Il dott. PRUITT, specialista del ginocchio , ci da un buon metodo per determinare l'altezza adeguata della sella al fine di evitare le patologie della rotula e della colonna vertebrale. Questo metodo consiste nel mettere la gamba del ciclista al punto morto inferiore con il piede in posizione neutra e tracciare due linee rette: la prima che parte dal trocantere femorale fino al condilo laterale del ginocchio, la seconda parte dal malleolo esterno della caviglia e incrocia l'altra linea sul condilo femorale.
Queste due linee devono presentare un angolo di 25°-30° nello stradista e di 30°35° nel biker.

ciclo1_6.jpg



Metodo Zani:

Questo metodo, molto interessante, richiede l'utilizzo di un goniometro di grandi dimensioni o di telecamere con sistema computerizzato di elaborazione e analisi dell'angolo. Il parametro fino a oggi proposto dalla letteratura internazionale (E. Burke, 1995) e ripreso da quella nazionale (Z. Zani, 1998) indica un valore di 150°-155° gradi al ginocchio (cioè 25°-30° gradi di flessione). Le ricerche e le valutazioni biomeccaniche, eseguite da chi scrive su circa 500 ciclisti amatori e dilettanti, individuano un valore di efficienza biomeccanica compreso fra 135°-140° gradi al ginocchio (cioè 40°-45° gradi di flessione).


ciclo1_2.jpg



Dunque riepiloghiamo:

La posizione anteroposteriore della sella (arretramento) rispetto alla linea verticale che cade sull'asse del movimento centrale è il punto principale della posizione del ciclista.

CIMG1579.JPG



In poche parole la linea tangente alla rotula dovrebbe per il Dott. Pruitt, essere davanti all’asse del pedale , sfiorando il bordo della pedivella , mentre per il Dott. Zani la parte interna della rotula deve cadere sull'asse del pedale.

Le teorie si sovrappongono fedelmente e noi adotteremo queste per la nostra regolazione.

ciclo1_3.jpg


Ricordo che la relazione tra altezza sella e arretramento è strettamente correlata, in quanto su un angolo piantone di 74 ° alzando la sella di 1 cm avremo un arretramento di circa 3 mm, mentre abbassando di 1 cm avremmo un avanzamento di 3mm della sella.

Immagine_13.png


Regolare i parametri trovati sulla nostra bike:

Partiamo a collocare la bici su dei rulli con una livella laser posta davanti

CIMG15271.JPG



La livella laser ci permetterà con semplicità di avere il nostro filo a piombo virtuale.Il consiglio è quello di essere sempre in due per eventuali movimenti o aiuti che seduti sulla bike divento difficili da effettuare.

Per prima cosa allineiamo il fascio laser al centro dell'albero di rotazione del pedale tendo conto che la pedivella deve essere perfettamente in bolla fig 1

CIMG15222.JPG


Controlliamo per scrupolo anche come è messo il resto della bike rispetto al terrenoFig.2
Controllo rispetto alla linea di marcia
CIMG15201.JPG


Posizioniamo la bike in maniera che la sella sia perfettamente in bolla rispetto alla linea di marcia Fig 3.
Planarità
CIMG15232.JPG


Allineiamo adesso il fascio laser con il centro di rotazione della pedivella
CIMG15261.JPG

CIMG15301.JPG


Osserviamo come il fascio laser si rifletta sulla parete mancando dove tange sulla bike

CIMG1528.JPG


Montiamo sulla bike e regoliamo l'arretramento sella con la misura calcolata per l'altezza in maniera che la parte interna alla rotula sia esattamente sull'asse del pedale con pedivella esattamente in bolla, e che al punto morto inferiore con la pedivella allineata al tubo piantone l'angolo tra femore e tibia sia intorno ai 150 gradi .
Tutto questo dopo aver pedalato per un 5 minuti ed aver trovato la posizione ottimale sulla sella

CIMG15482.JPG


Punto morto inferiore

CIMG15552.JPG


151 gradi ampiezza angolare 30 gradi tra femore e tibia, piede in posizione neutra

CIMG15555.png


Punto morto superiore, pedivelle allineate al pianatone, durante la rotazione

CIMG15571.JPG


Ecco fatto , abbiamo trovato un compromesso tra altezza e arretramento sella che ci permette di pedalare correttamente.

Chiaramente osserviamo che ad ogni incremento in altezza della sella(come sopra precisato) , ci sarà un piccolo arretramento della sella stessa, mentre per un decremento dell'altezza ci sarà un avanzamento della sella.

La sintonia la si fa appunto controllando con il fascio laser o filo a piombo, e regolando gli angoli femore tibia.

Tecnicamente la bike è regolata in altezza correttamente.

Sentirete che con una regolazione ottimale il rendimento della pedalata cambia notevolmente, ed avrete una componente di spinta sull'avantreno verso l'alto, metre se la tacchetta è mal regolata cioè troppo verso la punta della scarpa , la componente di spinta provocherà un'arretramento del biker sulla sella, con dispendio energetico notevole.

CIMG15488.png


Un cenno alle altre misure:

Misura dell'arretramento sella presa al punto anatomico della sella:
Ricordate che: La distanza tra centro attacco punta sella deve essere uguale o appena maggiore della lunghezza effettiva del telaio.

"SE IL TELAIO HA UNA LUNGHEZZA ORIZZONTALE EFFETTIVA MAGGIORE DELLA DISTANZA SELLA – MANUBRIO E’ TROPPO LUNGO RISPETTO ALLE DIMENSIONE Del BIKER COMPORTANDO UNO SCORRETTO BILANCIAMENTO DEI PESI SULLE DUE RUOTE

SE LA LUNGHEZZA E’ INFERIORE DI OLTRE 15 mm ALLA DISTANZA SELLA MANUBRIO E’ DI TAGLIA INFERIORE RISPETTO A QUELLA IDEALE"


CIMG15681.JPG


Misura del dislivello sella manubrio:

Ponendo il fascio laser a sfiorare la sella possiamo misurare il dislivello sella manubrio:

CIMG15731.JPG


CIMG1578.JPG


CIMG1575.JPG


LARGHEZZA DELLA PIEGA:

Immagine112.jpg


Distanza sella manubrio:

La distanza sella manubrio , dipende da vari fattori , quali posizione del bacino sulla sella , flessibilità del tronco e lunghezza degli arti superiori.
Posizionarsi , pedalare per trovare il giusto assetto sulla bike , in maniera da vedere in assetto corretto di pedalata con testa eretta e sguardo anteriore, il centro del mozzo 1 cm 2 cm dietro la piega(manubrio).



Noi abbiamo ragionato nel senso delle misure come teoriche e abbiamo cercato di metterle in pratica.
Chiaramente abbiamo attinto da diverse esperienze già fatte , e ci siamo fregiati della collaborazione di un biomeccanico, il Sig. Fulvio Valentini Ergomotion center in Pontedera , che ringrazio personalmente.

Io consiglio di prendere queste nozioni come base di partenza , ma farsi vedere sempre , se si intende di pedalare per ore ore giorni ed anni , da un biomeccanico che abbia un'attrezzatura consona, per il miglior rendimento fisico e posturale possibile, durante la pedalata.Ciò contribuisce a prevenire qualsiasi tipo di incidente, al nostro labile organismo.

Come sempre siamo a disposizione
SCR1 Daniele B.​
 
Ultima modifica di un moderatore:

schiesa

Biker tremendus
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Spettacolare. Purtroppo prima di reputarti di nuovo devo "spacciarne" un po' in giro, ma veramente ottimo articolo.
Effettivamente però fare tutto da soli è troppo pretenzioso, bisogna affidarsi ad un esperto.
 

alfy

Biker urlandum
17/11/08
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di ferro
Grande gran servizio si non sipuò fare da soli ma ci sono degli ottimi spunti per le impostazioni principali e cmq.ora se decido di rivolgermi a un biomeccanico so che cosa sto andando a fare a cosa mi serve e cosa aspettarmi :adore!:Grazie
 

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In quella tabella si parla di centro movimento punta sella , anteriore.

Dunque considera che lo scostamento viene i tal caso misurato dalla punta della sella, diventa però impreciso in caso di selle più lunghe, ovvero generalmente sono tutte intorno ai 275 mm , ma selle come la Fizik risultano più lunghe in tal caso prima di togliere la vecchia sella si misura l'arretramento nel centro virtuale a 120mm dal bordo posteriore, e poi lo si riporta sulla nuova sella più lunga
 
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Infatti quella è una sezione riservata non capisco come mai hai il link

Il link è nell'articolo che hai scritto:

Un cenno alle altre misure:

Misura dell'arretramento sella presa al punto anatomico della sella:
Ricordate che: La distanza tra centro attacco punta sella deve essere uguale o appena maggiore della lunghezza effettiva del telaio.
SE IL TELAIO HA UNA LUNGHEZZA ORIZZONTALE EFFETTIVA MAGGIORE DELLA DISTANZA SELLA – MANUBRIO E’ TROPPO LUNGO RISPETTO ALLE DIMENSIONE Del BIKER COMPORTANDO UNO SCORRETTO BILANCIAMENTO DEI PESI SULLE DUE RUOTE
SE LA LUNGHEZZA E’ INFERIORE DI OLTRE 15 mm ALLA DISTANZA SELLA MANUBRIO E’ DI TAGLIA INFERIORE RISPETTO A QUELLA IDEALE

è per quello che l'ho riportato

 

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Il link è nell'articolo che hai scritto:

Un cenno alle altre misure:

Misura dell'arretramento sella presa al punto anatomico della sella:
Ricordate che: La distanza tra centro attacco punta sella deve essere uguale o appena maggiore della lunghezza effettiva del telaio.
SE IL TELAIO HA UNA LUNGHEZZA ORIZZONTALE EFFETTIVA MAGGIORE DELLA DISTANZA SELLA – MANUBRIO E’ TROPPO LUNGO RISPETTO ALLE DIMENSIONE Del BIKER COMPORTANDO UNO SCORRETTO BILANCIAMENTO DEI PESI SULLE DUE RUOTE
SE LA LUNGHEZZA E’ INFERIORE DI OLTRE 15 mm ALLA DISTANZA SELLA MANUBRIO E’ DI TAGLIA INFERIORE RISPETTO A QUELLA IDEALE

è per quello che l'ho riportato

No problem Belgarion nel porgerti delle scuse , il link era finito li per caso
 

Classifica mensile dislivello positivo