M.te Paularo

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Winterhawk

Biker grossissimus
... Si scende quindi lungo la sterrata, attenzione alle macchine, con fondo otttimo e divertente fino al paese di Laipacco. Si arriva ad un incrocio presso una trattoria e senza superarla si va a sx per strada secondaria (evidentissima). Superato un tratto sterrato si passa un guado e dopo circa un km ci si ricollega alla statale che in veloce discesa porta a sx a Paluzza. Attraversato il paese, dopo la piazza principale si gira a sx nel piazzale dove abbiamo lasciato l'automezzo.

Da Casera Pramosio bassa, per evitare buona parte della pista forestale aperta al traffico veicolare, è possibile scendere a Laipacco sfruttando il sentiero CAI 403, che è comodamente ciclabile.

Una bella variante a questo giro, già di per sè dall'elevato pregio paesaggistico, è l'ascesa per il lago Avostanis e la Creta di Timau. Si tratta di un'aggiunta molto impegnativa, soprattutto per quanto concerne la salita a casera Pramosio Alta (alcuni brevi tratti non ciclabili a causa della severa pendenza unita al fondo insidioso). Dai pressi del laghetto, poco al di sotto, stacca sulla sinistra il sentiero per la Creta di Timau, che è possibile percorrere in sella fino a quasi sotto la cima. Per guadagnare la vetta (2217 m, panorama grandioso) è sufficiente rimontare a piedi un piccolo canalino attrezzato con cavo metallico. Ridiscesi, si rientra a casera Pramosio bassa per la stessa via di salita.
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Cancellato per manifesta inferiorità rispetto al percorso "ideato" da Fox nella stessa località. Prossimo anno seguirà descrizione.

Allego nuovamente la descrizione dell'anello, poichè ritengo spetti solo ai lettori giudicare il valore dell'itinerario, indipendentemente da altri fattori che con questa sede non hanno nulla a che fare (compresa l'incomprensibile cancellazione della descrizione postata in origine, la quale si riferiva a quanto riportato sotto).
Diverse persone di mia conoscenza hanno percorso negli anni l'anello del monte Paularo come sotto descritto e ne sono rimaste ampiamente soddisfatte. Sono certo che motivi di interesse risiedano anche in altre varianti, ma mi chiedo: perchè negare la possibilità ad altri di provare un bel giro?

Per le foto qualcosa trovate qui: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=1363511&postcount=275

Segue la descrizione dell'itinarario:
Provenendo da Tolmezzo, in direzione del confine italo-austriaco , si entra nel paese di Paluzza dalla prima direzione posta sulla destra ed al bivio successivo si svolta a sinistra, trovandosi così presso la Piazza delle Portatrici 1915-1918, ove è possibile lasciare la vettura.
Dalla piazza suddetta, in sella al proprio mezzo, si svolta a sinistra, immettendosi sulla strada per Treppo carnico, paese che viene raggiunto dopo aver percorso un tratto in leggera ascesa pari a 2,5 km; attraversato questo centro, immerso nella verdeggiante conca della Val Pontaiba, ci si dirige verso la frazione di Ligosullo. A questo punto la salita comincia a farsi più impegnativa. Superati i ripidi tornanti appena sotto al paese e guadagnato un bivio, si segue l'indicazione per Valdaier. La salita continua su pendenze impegnative; dopo un breve tratto, previo ingresso nel bosco, si gode di una bella visuale sulle cime del M.te Tersadia, ma anche sul gruppo del Sernio/Grauzaria. Una volta giunti al bivio presso la locanda “al Camoscio” (km 7,2), si svolta a sinistra continuando a salire: da questo istante ci si immette nella pecceta che accompagna nei pressi dell'albergo Castel Valdaier (1340 mt), ove si può approfittare per fare rifornimento d'acqua. A questo punto (km 10,6) si impegna la carrareccia a sinistra, iniziando così la seconda parte dell'ascesa. Dopo poche centinaia di metri la strada diviene sterrata (km 11,7), ma prosegue senza presentare difficolta, escludendo però qualche tratto rovinato dal ruscellamento. Lungo questa parte si incontra un'altra fontana (km 13,5); la successiva sarà rintracciabile a Casera Pramosio.
Con l'aumentare della quota la visuale si estende sui ripidi verdi circostanti (ricchi di fioriture nel periodo propizio) e sulle vallate sottostanti. un tratto in falsopiano con parapetto artificiale precede l'ingresso nella conca del lago Dimon, nei pressi del quale è frequente avvistare le marmotte; aggirato lo specchio d'acqua si supera la diroccata Casera Montelago (km 17,5), poco oltre la quale la carrareccia termina in uno slargo, da cui ha origine di fronte il sentiero per la vetta del Paularo; risalendolo, ora a spinta, ora in sella, si perviene ad una deviazione: a sinistra il segnavia CAI 405 (km 18,0) indica la cima, mentre in direzione opposta il 404 indica Casera Pramosio; quest'ultimo verrà impegnato dopo aver visitato la cima (2043 m), la quale offre un bel panorama a 360°. Sono trascorse circa due ore e mezzo nette dalla partenza. Non resta che scendere lungo il sentiero 405, facendo un pò di attenzione, fino al bivio precedente, da cui si segue la traccia per Casera Pramosio bassa. Essa consta si 500 mt di dislivello, eccettuata una breve risalita di 300 metri lineari, che avviene dal km 19,4 al km 19,7. La descrizione della discesa può così sintetizzarsi: la prima parte traversa su versante leggermente esposto (attenzione in estate all'erba alta che cela gli ostacoli), obbligando a smontare in un paio di punti; qualche problema possono darlo i fitti cespugli di ontano, che tendono a occludere il sentiero. Poco prima di iniziare la risalita il sentiero entra in una depressione, lasciando così il versante esposto. Alla risalita segue un breve falsopiano, quindi il single track scresta e la vista si apre sulla Creta di Timau; segue un nuovo traverso, dapprima più scorrevole, poi più impegnativo, inframezzato da alcuni tornanti. Un ultimo cambio di versante apre sul comprensorio agrituristico di casera Pramosio bassa, alla quale si arriva poco dopo (km 22). A questo punto si scende lungo la forestale di servizio alla casera (non chiusa al traffico), giungendo così a Laipacco, presso un un quadrivio asfaltato.
Variante: per chi desidera cimentarsi in passaggi più tecnici è possibile, poco al di sotto della casera, lasciare la strada forestale ed impegnare la scorciatoia su sentiero (segnavia CAI); questa traccia incrocia la principale nella parte alta, salvo poi abbandonarla per un discreto tratto, poco prima di esaurirsi, oramai a fondovalle, nei pressi dell'incrocio descritto in precedenza.
Rientrati su asfalto (km 27,6) si piega a sinistra di fronte ad un pubblico esercizio (km 28,0), seguendo la rotabile parallela alla S.S. 52-bis; superata la passerella sul rio Moscardo si scende velocemente fino all'incrocio con la S.S. 52, sulla quale ci si immette svoltando a sinistra; giunti alla deviazione per Paluzza si abbandona la S.S. e si procede verso il centro, rientrando in breve al parcheggio.

La cartografia di riferimento è la Tabacco - Scala 1:25.000 - Foglio 9

Buone pedalate a tutti.
 

Classifica mensile dislivello positivo