Dopo cena ricevo la telefonata di Vito, dice che fra sauna, massaggi e una bella mangiata si è ripreso e domani vuole godersi lultima pedalata a Merano. Bene. Decidiamo allora di salire in funivia e fare qualche centinaio di metri di dislivello per raggiungere la discesa finale della settimana.
La mattina ci ritroviamo perciò come al solito alle 8 e pedaliamo verso la funivia. Lungo la strada i 4 amici provano a cambiare mezzo, ma forse non è il caso
Saliamo fino a 1400 metri e poi una bella pedalata nellaria fresca del bosco, lontani dal rumore e dallo stress della città, fino alla chiesetta di S. Vigilio a quasi 1800 metri di altezza
Una foto ricordo
e via sul bel falsopiano verso il lago nero, dove ha inizio la discesa,
ci cambiamo, indossiamo giacche e protezioni e possiamo partire sul sentiero 29, uno dei più divertenti fra i tanti che scendono dal monte S. Vigilio.
Il sentiero è molto vario, alterna tratti ripidi ad altri pedalabili, tratti tecnici ad altri flow, nel prato e nel bosco
Ci vogliamo godere lultima discesa della settimana, perciò ci fermiamo spesso a fotografare e a ripetere dei passaggi con tornanti o su qualche bel drop naturale
Gli alberi radi di questa parte del bosco ispirano qualche bello scatto
o servono per un divertente slalom
Adesso ci aspetta un tratto tecnico su pietre molto scivolose, ma i quattro amici ormai si sono abituati alle insidie meranesi e lo superano senza problemi
Anche i tronchi caduti sul sentiero sembrano messi apposta per aumentare il nostro divertimento
Vito intanto è scatenato, non si perde ogni minima asperità del terreno per droppare come una cavalletta
Ogni volta che mi viene in mente che Vito ha 58 anni, penso a quanti, ancora prima di raggiungere il mezzo secolo, si sentono già sportivamente vecchi. Dovrebbe essere un esempio per tutti!
Un bel tratto panoramico
Siamo arrivati quasi alla fine del sentiero e ci scateniamo sullultimo tratto tecnico nel bosco
Ultima curva e sbuchiamo sullasfalto a pochi metri dallalbergo
Ma manca ancora Fabio, dove sarà? Aspettiamo un paio di minuti ed eccolo spuntare a piedi con la bici in mano. Ci chiediamo il perché, ma subito capiamo: due raggi rotti e cerchione inservibile.
Alla fine si può considerare fortunato, i raggi si sono rotti lultimo giorno e a 300 metri dalla fine del sentiero, fosse successo ad esempio il giorno prima a 2000 metri di altezza sarebbe stato un bel problema.
Arriviamo allalbergo e anche oggi non mancano le strette di mano alla fine della divertente giornata.
Ci diamo appuntamento alla sera, gli amici mi hanno invitato a cena per poter rivivere con calma le impressioni sulla splendida settimana appena conclusa.
Durante la serata ci scambiamo i file delle foto di tutta la settimana, i commenti, i consigli e gli indirizzi. Dopo una tanti giorni a pedalare e divertirci insieme, i quattro simpatici ragazzi di Como sono diventati per me dei veri amici e spero proprio di poter di nuovo pedalare con loro quanto prima.
Appena finita la cena mi arriva una telefonata: è lamico Robi che mi invita per lindomani al nostro solito giro del sabato mattina. Gli ricordo che sono 7 giorni di seguito che esco in bici e non ho ancora capito se domani schiatterò a metà salita o sarò ormai in splendida forma e riuscirò a tenere i suoi ritmi. Lui dice di non preoccuparmi visto che ha studiato un giretto di 2000 metri di dislivello da fare in una mattina, raggiungendo una forcella a 2500 metri di quota. Ormai lo conosco e so che domani non sarà di certo una giornata riposante ma mi fido di lui e poi, dopo aver preparato itinerari per una settimana, è anche bello per una volta seguire le esplorazioni di un altro biker. Ma questa è unaltra storia
La mattina ci ritroviamo perciò come al solito alle 8 e pedaliamo verso la funivia. Lungo la strada i 4 amici provano a cambiare mezzo, ma forse non è il caso
Saliamo fino a 1400 metri e poi una bella pedalata nellaria fresca del bosco, lontani dal rumore e dallo stress della città, fino alla chiesetta di S. Vigilio a quasi 1800 metri di altezza
Una foto ricordo
e via sul bel falsopiano verso il lago nero, dove ha inizio la discesa,
ci cambiamo, indossiamo giacche e protezioni e possiamo partire sul sentiero 29, uno dei più divertenti fra i tanti che scendono dal monte S. Vigilio.
Il sentiero è molto vario, alterna tratti ripidi ad altri pedalabili, tratti tecnici ad altri flow, nel prato e nel bosco
Ci vogliamo godere lultima discesa della settimana, perciò ci fermiamo spesso a fotografare e a ripetere dei passaggi con tornanti o su qualche bel drop naturale
Gli alberi radi di questa parte del bosco ispirano qualche bello scatto
o servono per un divertente slalom
Adesso ci aspetta un tratto tecnico su pietre molto scivolose, ma i quattro amici ormai si sono abituati alle insidie meranesi e lo superano senza problemi
Anche i tronchi caduti sul sentiero sembrano messi apposta per aumentare il nostro divertimento
Vito intanto è scatenato, non si perde ogni minima asperità del terreno per droppare come una cavalletta
Ogni volta che mi viene in mente che Vito ha 58 anni, penso a quanti, ancora prima di raggiungere il mezzo secolo, si sentono già sportivamente vecchi. Dovrebbe essere un esempio per tutti!
Un bel tratto panoramico
Siamo arrivati quasi alla fine del sentiero e ci scateniamo sullultimo tratto tecnico nel bosco
Ultima curva e sbuchiamo sullasfalto a pochi metri dallalbergo
Ma manca ancora Fabio, dove sarà? Aspettiamo un paio di minuti ed eccolo spuntare a piedi con la bici in mano. Ci chiediamo il perché, ma subito capiamo: due raggi rotti e cerchione inservibile.
Alla fine si può considerare fortunato, i raggi si sono rotti lultimo giorno e a 300 metri dalla fine del sentiero, fosse successo ad esempio il giorno prima a 2000 metri di altezza sarebbe stato un bel problema.
Arriviamo allalbergo e anche oggi non mancano le strette di mano alla fine della divertente giornata.
Ci diamo appuntamento alla sera, gli amici mi hanno invitato a cena per poter rivivere con calma le impressioni sulla splendida settimana appena conclusa.
Durante la serata ci scambiamo i file delle foto di tutta la settimana, i commenti, i consigli e gli indirizzi. Dopo una tanti giorni a pedalare e divertirci insieme, i quattro simpatici ragazzi di Como sono diventati per me dei veri amici e spero proprio di poter di nuovo pedalare con loro quanto prima.
Appena finita la cena mi arriva una telefonata: è lamico Robi che mi invita per lindomani al nostro solito giro del sabato mattina. Gli ricordo che sono 7 giorni di seguito che esco in bici e non ho ancora capito se domani schiatterò a metà salita o sarò ormai in splendida forma e riuscirò a tenere i suoi ritmi. Lui dice di non preoccuparmi visto che ha studiato un giretto di 2000 metri di dislivello da fare in una mattina, raggiungendo una forcella a 2500 metri di quota. Ormai lo conosco e so che domani non sarà di certo una giornata riposante ma mi fido di lui e poi, dopo aver preparato itinerari per una settimana, è anche bello per una volta seguire le esplorazioni di un altro biker. Ma questa è unaltra storia