Forum-Memoria

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
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Vico Road, Dalkey
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Spesso durante gli abbiocchi mi tornano in mente episodi del passato.
Oggi mi è tornato in mente un pomeriggio di tanti tanti anni fa. In una strada sotto l'argine di un fiume. In sella ad una saltafoss rossa per la prima volta abbandonai le rotelline per lanciarmi nel mondo della bicicletta.
Quei pochi primi metri che segnano un momento importante. I primi metri di una serie lunghissima durante la vita di ognuno.
Fu grazie ad un giovane zio che non c'è più che mi lanciai in quei primi metri.

Oggi volevo scrivere di questo ricordo. Ma poi un altro ricordo mi è tornato in mente.
Quello di una delle più belle storie scritte nel forum.
Una storia scritta da Rooby-Doo che a suo tempo vinse anche un concorso nel forum.

Cosi' ve la ripropongo. E lascio che sia lei a dirvi e ricordarvi di quel momento.
Merita davvero di essere ricordata.

Una sera

Una sera di tanto tempo fa - prima che tu nascessi bimba mia - un uomo se ne stava appoggiato al palo di un lampione. Era una serata calda ma senza stelle, e l'uomo fumava divertito una nazionale senza filtro, nodosa come la mano che la stringeva.
Mugolando a mo' di moto, il bambino in bicicletta disegnava ampi cerchi sul cemento, andando di volta in volta ad intingere le ruote in una gran pozzanghera, unico ricordo del breve temporale pomeridiano. Una vecchina con il suo cane osservava divertita la scena. Dalla foga con cui annaspava l'animale, non si capiva bene chi tra i due portava ed era portato a spasso.
Poi il bimbo si fermò: era arrivato il momento per cui erano scesi in piazzetta. Sotto gli occhi incuriositi dell'anziana, trafficando di chiave inglese e bulloni si misero insieme al lavoro.
Voilà, le rotelle erano andate. Seguì un silenzio imbarazzante.
Seduto sulla sella il bimbo provò a spingere sui pedali, ma non era così semplice come credeva: pochi centimetri, le gambe si bloccarono e giù per terra. Gli occhi si riempirono di lacrime, non per il dolore ma per la rabbia. Un braccio teso gli venne in aiuto. Pazientemente l'uomo lo rimise in piedi. Una mano serrò forte la sella, la forza di gravita fu vinta e i due cominciarono a muoversi.
Be', certamente così era più facile, ma la paura di cadere rimaneva. Di tanto in tanto, al variare della velocità, la bici ondeggiava paurosamente lasciando sul cemento disordinate serpentine. E si tornava per terra.
Ok, il più è fatto - pensò il piccolo - il segreto è la velocità, non c'è equilibrio senza velocità!
I successivi tentativi andarono un po' meglio. La bici cominciava ad andare dove voleva il bimbo, anche se l'uomo, chino dietro di lui, rimaneva sempre il principale artefice dello stare in piedi.
Pausa, era necessaria una pausa per prendere fiato. L'uomo si accese un'altra sigaretta, il bambino aspettò che la terminasse senza staccare gli occhi dal recalcitrante mezzo: sentiva che mancava veramente poco.
I due si scambiarono poche parole, poi tornarono in posizione.
Il bambino pedalava ora più disinvolto, avvertiva lo sforzo della mano dietro il sellino più lieve e si sentiva al sicuro da altre cadute. Improvvisamente si accorse di aver fatto parecchia strada, eppure era tutt'altro che stanco. Disegnò un'ampia curva e solo allora lo vide. L'uomo al fondo della piazza lo guardava soddisfatto, con un braccio alzato in segno di saluto. Stava pedalando tutto solo!
L'euforia gli fece frullare ancor di più le gambe, mentre l'aria frizzante della sera gli picchiettava viso e mani. In breve tempo fu davanti all'uomo e non ci fu tempo di frenare. Ancora per terra!
Con un gran sorriso, l'uomo lo prese tra le braccia e lo strinse forte: erano entrambi compiaciuti del risultato ottenuto.
A distanza di pochi mesi, un terribile incidente divise per sempre il bambino da quell'uomo.
Il bambino col tempo diventò uomo, ma non scordò mai quella sera.
Ancor oggi va in bicicletta e spesso gli capita, così come nelle scelte di tutti i giorni, di sentire di nuovo la forza di quella mano che lo guida.
Anche perché il segreto sta tutto lì: "La vita è come un drop, non sempre si resta in piedi. L’importante è avere vicino qualcuno che ti aiuti a rialzarti!"

A mio papà



http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=9480

YouTube - Guccini - Il vecchio e il bambino
 
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rebellin

Biker serius
27/7/09
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milano
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bella la storia, e nacor più belle l'idea di un concorso letterario cn argomento bicicletta!!!

chi sa che nn se ne rifaccia un altro......

grazie Roby doo per la magnifica storia
 

Gepp1

Biker assatanatus
27/5/08
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rovereto
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non so perché ma mi é scesa una lacrimuccia alla fine...cmq é notevole come storia.anch'io devo al mio papi l'equilibrio...ma é anche bello fare quei primi passi con mia nipote...che soddisfazioni
 

Mauro Riga

Biker velocissimus
15/5/08
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Senagorium
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Spesso durante gli abbiocchi mi tornano in mente episodi del passato.
Oggi mi è tornato in mente un pomeriggio di tanti tanti anni fa. In una strada sotto l'argine di un fiume. In sella ad una saltafoss rossa per la prima volta abbandonai le rotelline per lanciarmi nel mondo della bicicletta.
Quei pochi primi metri che segnano un momento importante. I primi metri di una serie lunghissima durante la vita di ognuno.
Fu grazie ad un giovane zio che non c'è più che mi lanciai in quei primi metri.

Oggi volevo scrivere di questo ricordo. Ma poi un altro ricordo mi è tornato in mente.
Quello di una delle più belle storie scritte nel forum.
Una storia scritta da Rooby-Doo che a suo tempo vinse anche un concorso nel forum.

Cosi' ve la ripropongo. E lascio che sia lei a dirvi e ricordarvi di quel momento.
Merita davvero di essere ricordata.

Una sera


Bellissimo racconto,davvero toccante!!!!
Complimenti all'autore:celopiùg:
Guccini,poi, quanti ricordi di gioventù.........era da tanto che non la sentivo.

Grazie Mauro:celopiùg:
 

BlacK2 Baron

Biker tremendus
12/3/04
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Valle Maira
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Bike
Trek Rail
Me la ricordo bene, il concorso per la Marzocchi Junior, per capire quanto tempo sia passato lo si capisce da quani anni ha quella forcella, anzi me lo sono ricordato dalle prime righe che ho letto del tuo episodio, mi sembrava copiato, poi ho visto che era proprio quello l'intento, ricollegarlo a quella bella storia di RoobyDoo
 

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