Liteville 901

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Muldox testa la 901 sul Garda

YouTube - MTB-Forum: test Liteville 901 Muldox fa l'ingresso al sentiero della Corna Vecchia

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Muldox in un passaggio esposto presso Pregasina sul Garda

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Ser in alto sopra il Garda

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Muldox prova a mettere in difficoltà i 200 mm di escursione posteriore della Liteville 901


La 901 secondo Linkage (cliccare sulle immagini per ingrandire):
[/SIZE]

nota: dati ricavati da foto e da quote dichiarate. Potrebbero presentare qualche lieve imprecisione.


Liteville 901, una bici fuori dagli schemi
180mm all’anteriore, 200mm al posteriore, geometria variabile mediante variazione del punto di ancoraggio dell'ammortizzatore all'obliquo e peso di 14.8 Kg senza pedali. E' inoltre possibile montare ammortizzatori da 222mm di interasse in abbinamento a forcelle da 160mm, ottenendo così una più convenzionale enduro con 170mm di travel posteriore.
Le particolarità della Liteville 901 non si fermano qui, ma questi sono i dati che più di ogni altra cosa la rendono una bici “speciale”. Notare che il peso dichiarato per il telaio in taglia L è di soli 3040g, e che montando la Totem Solo Air al posto della Coil si risparmierebbero altri 400g scendendo a 14.2 Kg per la bici completa.
Al Bike Festival di Riva del Garda Liteville era presente con un suo stand, e quando ci hanno offerto l’opportunità di avere a disposizione una 901 nuova fiammante per ben tre giorni di test non ci siamo certamente tirati indietro. Abbiamo quindi immaginato un ipotetico confronto con una enduro da 160+160mm, viste le doti di pedalabilità promesse sulla carta.

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La 901 fa bella mostra di sè lungo la salita a Passo Rocchetta. Linee essenziali e pulite concorrono a limitare il peso di questo telaio.


Il programma
Accettato l'impegno, il programma è presto individuato: affronteremo tre itinerari in stile all mountain, con salite pedalate (troppo facile per un mezzo del genere essere testato solamente in discesa) e discese possibilmente impegnative.
Cominceremo con la Val Pura il primo giorno, proseguiremo con il temuto 111 che scende da Dalco il giorno due, per concludere il terzo giorno con il sentiero 422 che da Passo Rocchetta scende su Pregasina. Da Pregasina ci concederemo poi una picchiata finale su Riva per il “Sentiero della Trota”. Chi bazzica l'Alto Garda sa che si tratta di itinerari in grado di mettere a dura prova prestazioni ed affidabilità dei mezzi, viste le discese su fondo particolarmente roccioso e smosso. In salita si incontrano i terreni più disparati, si passa infatti dalla dolce pendenza della vecchia strada del Ponale alle ripide rampe che conducono a Malga Palaer. Da Malga Palaer a Passo Rocchetta si sale poi per sentiero con numerosi passaggi tecnici, mentre da Passo Rocchetta all'attacco del sentiero 102 è un continuo saliscendi con tanto di breve tratto finale con la bici sulle spalle.

Quale geometria?
Trovarsi fra le mani un mezzo così personalizzabile crea un certo sconcerto iniziale, quindi ci affidiamo ai tecnici Liteville per un consiglio sulla configurazione geometrica ottimale per l'uso che intendiamo farne. In realtà ci piacerebbe molto provare le varie soluzioni offerte da questo camaleontico telaio, ma in fin dei conti tre giorni non sono così tanti, ed il rischio sarebbe quello di provare poco e male ognuna delle numerose configurazioni possibili. Alla fine opteremo per un angolo sterzo di 65°.5 e tubo sella 73°.5 Tali valori, e con loro altri parametri geometrici, sono variabili come indicato in questa tabella che trovate sul sito Liteville.

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Al variare del punto di ancoraggio dell'ammortizzatore mediante la slitta dentata in foto corrisponde una variazione delle geometrie del telaio

Il montaggio della 901 in prova, improntato alla leggerezza ma senza particolari “anelli deboli”:
_forcella Rock Shox Totem Coil
_ammortizzatore Fox DHX 5.0 Air (241mm di interasse per 76mm di travel)
_gruppo XTR
_freni Formula The One
_ruote DT Swiss EX 1750
_coperture Schwalbe Muddy Mary da <st1:metricconverter productid="2.5&#8221;" w:st="on">2.5&#8221;</st1:metricconverter>. Mescola Gooey Gluey anteriore (la supermorbida di casa Schwalbe) e Triple Compound dietro
_piega Vector e reggisella P6, entrambi in carbonio di casa Syntace (Liteville è una &#8220;costola&#8221; di Syntace)
_sella Selle Italia NT1

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Essenzialità non necessariamente significa scarsa cura per i dettagli. Foto 1: il passaggio cavi, con l'utilizzo di una guaina in pezzo unico per evitare eventuali infiltrazioni di sporco. Foto 2: il perno passante posteriore e l'originale forcellino. Secondo i tecnici Liteville rigidità e conseguentemente precisione di cambiata sono superiori a quelle dei forcellini convenzionali. Foto 3: il profilo concavo del top tube, visibile osservando la 901 "dal basso".

Compatibilità con Hammerschmidt
È possibile montare il Truvativ Hammerschmidt senza adattatori e/o fresature.

Hammerschmitt_901_rechts.JPG



La 901 sul campo

Salita scorrevole/asfalto
La posizione in sella è abbastanza confortevole e non fa rimpiangere quella che ci si potrebbe attendere da una enduro con i classici 160+160mm di travel (ricordiamo che qui ne abbiamo 180 davanti e ben 200 dietro). A ProPedal escluso la sospensione posteriore bobba in modo abbastanza evidente, mentre attivando il PP il problema è risolto finchè si pedala stando seduti. Alzandosi sui pedali il bobbing è solamente smorzato, ma ancora presente. Da notare che l&#8217;effetto del PP sul DHX montato sulla 901 era veramente blando, al punto che al termine del primo giorno ci siamo recati dai tecnici Liteville per chiedere se si trattasse di una versione custom oppure se vi fosse qualcosa che non andava. Portato l&#8217;ammortizzatore dai tecnici Fox per un controllo, ci verrà sostituito con un altro esemplare dal funzionamento un po&#8217; migliore ma comunque non completamente convincente.
Se la posizione in sella non penalizza la pedalata, non altrettanto si può dire delle coperture: le Muddy Mary da 2.5 si riveleranno ottima in discesa, ma la scorrevolezza non è certamente il loro forte ed in salita sono decisamente faticose. Vista l&#8217;ambizione della 901 di proporsi come bici pedalabile, si potrebbe pensare a qualcosa di meno ostico almeno al posteriore, facendo però attenzione a non introdurre un anello debole che penalizzerebbe le prestazioni discesistiche.
Sulle ripide rampe cementate apprezziamo il fatto che l&#8217;anteriore non tende minimamente ad impennarsi, nonostante i 180mm fissi della Totem.

Salita tecnica
In questo frangente l&#8217;abbondante escursione posteriore mostra il rovescio della medaglia. La 901 non pecca più di tanto in agilità, ma sui rilanci è più faticosa e meno reattiva di bici con minor escursione e carri maggiormente stabilizzati (un ProPedal più effficace sarebbe d'aiuto da questo punto di vista). Quando gli ostacoli sono di una certa entità la sospensione tende inoltre ad insaccarsi rendendo il pedal kickback fastidioso. A tutto ciò si può parzialmente ovviare riducendo il SAG ed aumentando la pressione nel piggyback del DHX, settaggi che andranno però ripristinati prima di cominciare la discesa.



MTB-Forum: test Liteville 901 on Vimeo
In salita sul sentiero 422 - Lago di Garda

Discesa tecnica
Cominciamo con ciò che non ci ha convinti: il tubo reggisella è mostruosamente lungo (ben 480mm!) il che impedisce di abbassare totalmente la sella. Se nel 90% delle situazioni il problema è relativo, nelle situazioni più &#8220;estreme&#8221; può essere un fastidio. La sera del primo giorno facciamo presente la cosa ai tecnici Liteville, i quali ci forniscono un tubo reggisella tagliato. &#8220;Banale&#8221; penserà qualcuno, ma ricordiamo che il reggisella è in carbonio e che un eventuale taglio va quindi eseguito con una certa cautela. Un motivo in più per sostituirlo con uno in alluminio, visto che fra le altre cose il P6 si riga con facilità ogni volta che lo si alza o abbassa (a noi è bastata una giornata per rovinarlo, complice probabilmente qualche bava o granello di sabbia infilatosi nel tubo sella).
Altro aspetto che ci convince poco è la mancanza del bashring. Va bene puntare alla leggerezza, ma non capiamo perché sacrificare luce da terra in favore del 44 che verrà utilizzato ben poco e sarà destinato ad essere massacrato sui passaggi più impegnativi.
Dettagli sul montaggio a parte, la 901 si dimostra sorprendentemente agile anche sui sentieri più tortuosi, ambito nel quale ci saremmo attesi le maggiori difficoltà. Probabilmente anche grazie al peso contenuto, nei tornantini stretti la maneggevolezza si mantiene ottima ed il nose press viene facile. Sui gradoni la sicurezza è totale, e si giunge tranquillamente al limite imposto dall&#8217;altezza del movimento centrale senza rischiare impuntamenti. Altezza che, come si è detto, sarebbe aumentabile adottando un bash al posto della tripla. La Totem rende inoltre l&#8217;avantremo estremamente preciso e stabile anche sui fondi più sconnessi, mentre le generose dimensioni delle Muddy Mary da 2.5 aiutano non poco quando incontriamo un paio di pietraie che somigliano più al greto di un torrente che ad un sentiero.

Discesa veloce
Se la facilità sul lento e tortuoso è stata una sorpresa, è ovviamente la discesa veloce l&#8217;ambito dove ci attendevamo le cose migliori dalla 901. Le aspettative non vengono deluse, ed è così che il terzo giorno ci troviamo a scendere dal 422 ad una velocità, ma soprattutto con un margine di sicurezza, difficilmente eguagliabili da una classica enduro da 160+160mm di travel. D&#8217;altro canto gli ingredienti necessari ci sono tutti: abbondante escursione posteriore ed ottimo funzionamento della sospensione, sensibile e progressiva al punto giusto (il DHX mantiene un rassicurante margine dal finecorsa anche sugli urti più violenti, questo nonostante abbiamo svitato quasi completamente il registro della progressività posto sul piggyback), forcella rigida e performante, ottime coperture e geometrie rilassate. Il risultato è che la 901 passa sulle radici e sui tratti rocciosi con grande stabilità, perdonando anche un paio di errori di traiettoria che probabilmente avrebbero avuto un esito meno indolore con una enduro &#8220;classica&#8221;.

MTB-Forum: test Liteville 901 on Vimeo
Radici, gradoni e qualche intermezzo più scorrevole il terzo giorno di test sul sentiero 422

Conclusioni:
Non ci sentiamo di affermare che <st1:personname productid="La Liteville" la Liteville 901 sale come una all mountain &#8220;classica&#8221;, non con questi pneumatici e non sul tecnico perlomeno. Portarla in salita su terreno impegnativo o per dislivelli di una certa entità richiede un certo allenamento.
Si può anche dire che esistono altre biciclette in grado di scendere con altrettanta autorevolezza e velocità, ma a questo punto ribaltiamo il concetto e chiediamo: quante di queste si lascerebbero portare in salita &#8211; a tratti impegnativa - per tre giorni filati ed un totale di circa 4000m di dislivello?
Vorremmo ricordare che quella da noi provata è solamente una delle molte configurazioni possibili offerte dalla 901. Oltre alle diverse soluzioni geometriche, sarebbe stato interessante testarla con pneumatici più "uphill-friendly", o magari in configurazione più orientata alla discesa (coperture e ruote da DH, tendicatena...), o ancora su fondo scorrevole e guidato chiudendo il PP anche in discesa per aver maggiore reattività (in questo caso il ProPedal poco "invasivo" sarebbe un vantaggio). Meno interessante ci sembra invece l'opzione che prevede 170mm al posteriore in abbinamento a forcelle da 160mm, visto che, per quanto possa andar bene, non sarebbe nulla di nuovo rispetto a molte altre bici già presenti sul mercato.


Dalla pratica alla teoria, ovvero la Liteville 901 analizzata da Ser con il software Linkage.

In questo paragrafo Ser spiega come si leggono i grafici e commenta il comportamento "sulla carta" della 901.
Interessante notare come alcune sensazioni percepite durante il test abbiano trovato riscontro a livello teorico.



Grafico della Forza
Forza applicata sulla ruota con direzione perpendicolare al terreno (rispetto alla posizione inizialedel telaio) in funzione dell&#8217;escursione (linea blu su Grafico della Forza della Liteville 901).​
Il calcolo per l&#8217;ottenimento del grafico si è approssimato utilizzando una sospensione a molla.​
La derivata della curva rappresentata mostra la progressività della sospensione (linea rossa). In termini intuitivi, è la rapidità con cui varia la forza applicata al variare dell&#8217;escursione della ruota. Nei tratti in cui la derivata della forza è concava il sistema ammortizzante ha un andamento progressivo; si ha una sospensione regressiva nel caso di curva convessa (lineare se la derivata è una retta, vedi esempio figura sotto).

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Rappresentazione qualitativa (come si può vedere dall&#8217;assenza delle ordinate) del funzionamento in compressione del carro posteriore.​
Il telaio della Liteville ha una geometria di sospensione progressiva durante tutta la corsa di compressione dell&#8217;ammortizzatore. Il piggyback e la bostevalve del DHX 5.0 possono variare questi andamenti.


Rapporto di Compressione
Rappresenta il rapporto tra l&#8217;escursione alla ruota e la compressione dell&#8217;ammortizzatore.

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Valore molto elevato nella prima fase di compressione. Potrebbe giustificare il blando effetto di propedal percepito (quando attivo).


Allungamento catena
Distanza movimento centrale e asse ruota durante la corsa di sospensione sottratta alla medesima distanza a riposo; il tutto in funzione della corsa ammortizzante (dunque pari a 0 senza compressione sulla sospensione). Tale azione è permessa dal tendicatena o dal cambio.
Per esempio in questo caso: distanza movimento centrale a sag 0 pari a 434 mm e a fine corsa 455 mm.
L&#8217;aumento di tale differenza induce la rotazione in avanti della ruota o la rotazione indietro dei pedali.. Pedalando sopra un ostacolo la sospensione si comprime e si avverte uno di questi sintomi:

  • i pedali ruotano all&#8217;indietro
  • se la spinta del ciclista è più forte della spinta dei pedali (in senso opposto), un effetto ammortizzante minore rispetto ad un sistema non affetto dal tiro catena
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Pedal KickBack
Oltre all&#8217;allungamento catena si ha un fenomeno dato dallo spostamento all'indietro, rispetto al telaio principale, del punto di contatto col terreno della ruota durante la compressione dell&#8217;ammortizzatore. In altre parole quest&#8217;ultimo fattore si può ricondurre all&#8217;allungamento dell&#8217;interasse mozzo-mozzo durante la compressione.
Se la ruota non sta scivolando, la ruota posteriore tenderà a ruotare all'indietro.
Attraverso la catena, queste rotazioni sommate all&#8217;allungamento catena possono provocare pedal-kickback (o ritorno sulla pedalata ad un rapporto determinato dal rapporto tra pignoni posteriori e corone anteriori. Si percepirà meno pedal-kickback nei rapporti lunghi).
I valori del pedal-kickback sono mostrati con segno positivo se le pedivelle girano in senso antiorario (all&#8217;indietro), poiché questo è quello che viene realmente percepito come "kickback".
Il tutto a forcella estesa.

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Con il rapporto minimo (catena su: corona 22T e pignone da 34T ) l&#8217;effetto di rotazione all&#8217;indietro dei pedali percepito pedalando su uno ostacolo è molto evidente sia teoricamente che sul campo. Vicino ai 15° nella zona di sag e pari a 40° a fine corsa (attenzione a non far salti con questo rapporto, il &#8220;cavallo 901&#8221; potrebbe disarcionarvi).

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Il pedal kickback si avverte in maniera più blanda con rapporti lunghi (36/15) ma rimane pur sempre di segno positivo (a differenza di molte AM da 160mm che assumono valori negativi o comunque con valore assoluti più bassi).


Come acquistare una Liteville 901
Le prime bici arrivano a fine maggio ma sono già tutte vendute. In giugno ne arrivano altre, di cui la maggior parte già vendute anche loro. Ad inizio agosto ne arriva un altro carico.

Chi volesse comprarne una ha due possibilità:
1) contattare il distributore italiano Bikestyle, che però (a detta di Liteville) non fa magazzino quindi le deve ordinare anche lui direttamente in Germania.
2) Contattare direttamente www.liteville.de

Per una testride a Riva del Garda: www.the-lab.it

Approfondimento: Una visita a Liteville, tratta dai nostri reportage.

Prezzo telaio Liteville 901: 2380,- EURO
Incluso ammortizzatore DT Swiss EX 200
(222 mm) o FOX DHX Air 5.0 (222 e 240 mm), RockGuard, collarino reggisella.
Taglie: S, M, L, XL​
 
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Allora...l'uccellino mi aveva detto bene sul marchio che era in "test". :-)
Un peso contenutissimo.....complimenti....ma dai pezzi postati a discapito del portafoglio.:-(
Rispetto alle vostre "classiche" AM (Torque...Slayer...SX...ecc)....fareste a scambio???
o-o
 

muldox

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Allora...l'uccellino mi aveva detto bene sul marchio che era in "test". :-)

Sarà un uccellino che legge il forum :loll::

.... Oggi giornata dedicata ai test. Abbiamo fatto un bel giro da Riva a Passo Rocchetta, Passo Nota, Corna Vecchia, Val Pura e Limone (ritorno in battello) con la Liteville 901. Tanta salita, anche su singletrack e ripida, e tanta discesa impegnativa. I risultati li potrete leggere la prossima settimana qui nel MTB-Forum Magazine...

Peso e prezzi: devi valutare il solo telaio, visto che Liteville non vende bici complete. D'altro canto non è che la stessa componentistica pesi o costi diversamente se la monti su di un'altra bici.
2380 Euro non sono certamente pochi, ma è un prezzo allineato a quello di molti altri telai che in fin dei conti non offrono le particolarità offerte dalla 901.

Fare scambio: dipende da cosa ci dovrei fare. Nell'assetto in cui l'abbiamo provata noi non farei cambio nel caso di giri di più giorni o comunque per giri con molto dislivello o con salite particolarmente impegnative. Con delle coperture più scorrevoli e su certi tipi di itinerari potrebbe però competere anche in caso di forti dislivelli.

Rammentiamo però ancora una volta che volendo si può adottare una configurazione con 170mm al posteriore in abbinamento a forcelle da 160mm.
 

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Già, bella bici, ma non una novità. Già presente allo scorso Bike fest (presentata bianca se non erro) ha forse in più la possibilità di variare l'escursione posteriore. Molto molto simile alla Torque. Tranne nei costi. Breve comparativa prezzo prestazione tra le due?? Chi le ha provate che dice?:duello:
 

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Già, bella bici, ma non una novità. Già presente allo scorso Bike fest (presentata bianca se non erro) ha forse in più la possibilità di variare l'escursione posteriore. Molto molto simile alla Torque. Tranne nei costi. Breve comparativa prezzo prestazione tra le due?? Chi le ha provate che dice?:duello:

Quella presente allo scorso Bike Fest era una pre-serie, e credo ve ne fossero in circolazione pochi esemplari. Uno avevo avuto occasione di provarlo l'estate scorsa e ricordo che alcuni dettagli erano ancora tipici dei "prototipi" (ad esempio la slitta mobile di ancoraggio dell'ammo, fissata in modo piuttosto grezzo).
A parte il condividere il medesimo schema di sospensione, non vedo dove stia tutta sta similitudine con la Torque :nunsacci:.
 

marco

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Già, bella bici, ma non una novità. Già presente allo scorso Bike fest (presentata bianca se non erro) ha forse in più la possibilità di variare l'escursione posteriore. Molto molto simile alla Torque. Tranne nei costi. Breve comparativa prezzo prestazione tra le due?? Chi le ha provate che dice?:duello:

Le prime 901 vengono vendute a partire da fine maggio, in giro non ne trovi (a parte in mano ai 2 teamriders Daniel Schaefer e Harald Philipp). Quella testata da noi è una delle prime bici di serie.

In Italia le puoi comunque testare a Riva del Garda, dove il negozio www.the-lab.it ne ha alcune nuove di pacca come testbikes.
 

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Le prime 901 vengono vendute a partire da fine maggio, in giro non ne trovi (a parte in mano ai 2 teamriders Daniel Schaefer e Harald Philipp). Quella testata da noi è una delle prime bici di serie.

In Italia le puoi comunque testare a Riva del Garda, dove il negozio www.the-lab.it ne ha alcune nuove di pacca come testbikes.

Le potete anche testare da Maxx Bike Eldorado in Altoadige e da Bikestyle Altoadige (su richiesta)
 

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Già, bella bici, ma non una novità. Già presente allo scorso Bike fest (presentata bianca se non erro) ha forse in più la possibilità di variare l'escursione posteriore. Molto molto simile alla Torque. Tranne nei costi. Breve comparativa prezzo prestazione tra le due?? Chi le ha provate che dice?:duello:


speriamo che questo non lo legga nessuno di Liteville ..... :arrabbiat: ;-)
 

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