Biker vegetariano

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Devi considerare anche un altro fattore per ciò che riguarda il cibo...

Certe abitudini alimentari, sono legate profondamente anche a vere e proprie dipendenze emozionali... Mangiare la pizza, ad esempio può per molti italiani essere una memoria di qualcosa di bello che si faceva sin da piccoli con la famiglia tutti assieme nelle sere di festa... Oppure quando cucini per te e per tua figlia, è come se con quell'atto dimostri il tuo amore per lei...

Ci sono dei legami psicologici con il cibo e la cultura della tavola non semplici da analizzare con sè stessi per lasciarseli alle spalle...

Quindi il percorso alimentare, non è facile, ma se ci metti cultura, convincimento e amor proprio è possibile...

Questo è anche il motivo per cui quando si parla di cibo e di scelte alimentari diverse da ciò che ci propina la società da sempre, spesso si viene sempre attaccati da chi non accetta per primo di dove mettere in discussione, tante cose, tante dipendenze, e tante credenze...
Sono assolutamente d'accordo su tutto quanto dici. Ma mi pare anche evidente che "immolare" la propria cultura culinaria sull'altare di un'alimentazione ipoteticamente "perfetta" sia una scelta difficile e che deve essere presa con grande consapevolezza e mettere anche in conto che alla fine del percorso ciò che si guadagna potrebbe non essere degno di quello a cui si è rinunciato.

Mi basta vedere le tensioni che provocano in casa i miei pur blandi tentativi di tendere ad una dieta vegetariana o quelle che derivano dai comportamenti dei miei amici proteinomani (persone che in genere non accettano il fatto di invecchiare e di perdere parte della loro massa muscolare) per i quali le cene organizzate devono ruotare attorno alle loro "sacre" esigenze alimentari.


Ora meglio che mi tolga da qua, visto che chi non accetta ciò che dico, ha già iniziato a darmi reputazioni negative...:smile:

Questa è la sorte che tocca a noi "diversi"...

Non occorre affatto che tu faccia questo, puoi tranquillamente rimanere qui tra noi a riportare le tue rispettabili e anche interessanti posizioni. Serve solamente che tu accetti che qualcuno o più di qualcuno non sia d'accordo con te e che esprima questo suo dissenso con una diamine di reputazione negativa, non sarà mica come accettare un calcio in mezzo alle gambe no?:-)
 

nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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perdonami ma in breve non sono capace :smile: .

se posso provo a rispondere io che non mi sento di parte, spero, tieni presente che non sostengo nulla ma semplicemente cerco di elaborare quello che leggo, e se vuoi darmi il riferimento del libro che stai leggendo proverò ad informarmi anche su quello.

Il libro si intitola "da animali a Dei, breve storia dell'umanità" che è un libro divulgativo e credo anche un best seller (e in genere dei best sellers mi fido poco) ma insomma da spunti interessanti perchè si propone di riassumere le teorie più accreditate.

Uno dei punti più interessanti che si leggono "tra le righe" di questo libro è che l'evoluzione sociale e tecnologica che porta un genere, quello umano nella fattispecie, a primeggiare tra gli altri essere in competizione con esso non necessariamente è il bene assoluto per il singolo individuo.
L'agricoltura ad esempio che passa per essere stata uno dei capisaldi dell'evoluzione e del miglioramento delle condizioni di vita umane potrebbe essere solo un mito. Questo perchè avrebbe sconvolto natura ed abitudini di un essere (il caccciatore raccoglitore) che comunque si era adattato più che bene alle condizioni di vita precedenti alla rivoluzione, tanto che si dice che la vita media sia diminuita di molto con l'avvento dell'agricoltura (dieta meno variata, maggior numero di malattie dovute alla maggior vicinanza reciproca e con gli animali addomesticati).
Questo naturalmente andrebbe a supportare le teorie dei frugivori. Rimane comunque aperta tutta la solita questione dell'evoluzione del corpo umano rispetto ai tali cambiamenti.

Ps naturalmente questo vale per pochi milioni di individui sparsi su tutta la superficie terrestre, non per i 7 miliardi che siamo ora!
 

maxsolino

Biker velocissimus
15/8/11
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il problema è luglio, che è più da novembre che da luglio.. ;-) :smile:

perchè, fuori della finestra te vedi luglio o agosto? :rosik:

occhio che vi segnalo ai mod ;)

...e che ci possiamo fare?
non lamentiamoci sempre insomma!
se fa caldo... fa troppo caldo.
se piove... piove troppo.

ci sara` pure qualcosa di vero in quello che si dice circa il riscaldamento del nostro pianeta.

ho letto, non ho piu` la fonte mi spiace, che un recente studio attriburrebbe una buona fetta dei gas serra riversati nell'atmosfera alle esalazioni dei veg.

praticamente sono una bomba di metano a piede libero :omertà:
 

sandroS3

Biker ciceronis
10/11/06
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Treviso
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l raffreddore è causato da virus, più di 200 ceppi diversi, che trovano le condizioni per infiltrarsi nelle difese immunitarie grazie anche alle escursioni termiche.

Il prendere freddo di per sé non fa venire nessun raffreddore. I raffreddori sono causati da virus, non dai capelli bagnati, come sosteneva nostra madre da piccoli (almeno non direttamente, se non il fatto che possano aiutare un'escursione termica repentina del nostro organismo.

Questo è giusto saperlo, o almeno ricordarlo perché è scientificamente provato. Credo che sia il minimo da ricordare in una discussione dove si parla di alimentazione ma anche di salute.

Se poi ci sono altre teorie - non scientificamente provate- , giusto parlarne ovviamente. E giusto anche condividerle e sposarle nella propria vita se vi si crede.
Ma sarebbe giusto sottolineare che sono posizioni del tutto arbitrarie di un solo medico, Arnold Ehret (morto più di 100 anni fa, quindi con nozioni che vanno senza dubbio studiate, ma anche interpretate e storicizzate.) in tutta la storia della medicina.

Che poi mangiare sano ed equlibrato, oppure mangiare vegetariano, vegano, fruttariano, possa proteggere dal raffreddore non lo metto in dubbio, anzi.
Ma di virus si tratta.

La discussione merita un po' di trasparenza. Per evitare il "tutto e il contrario di tutto". Almeno nelle questioni lapalissiane

Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi. Non è verità assoluta. Quello che tu scrivi è giusto saperlo, evidentemente, per te. Ricordati che è meglio rispettare le conoscenze, i punti di vista ed il bagaglio culturale altrui, senza arrivare a mettere dei teoremi che molti non accettano.
Nel momento in cui i medici e le case farmaceutiche saranno pagati per aver messo VERAMENTE in salute le persone e non al momento della visita e della prescrizione di veleni, vedrai che molte teorie cambieranno
 

salgado25

Biker serius
29/5/14
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Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi. Non è verità assoluta. Quello che tu scrivi è giusto saperlo, evidentemente, per te. Ricordati che è meglio rispettare le conoscenze, i punti di vista ed il bagaglio culturale altrui, senza arrivare a mettere dei teoremi che molti non accettano.
Nel momento in cui i medici e le case farmaceutiche saranno pagati per aver messo VERAMENTE in salute le persone e non al momento della visita e della prescrizione di veleni, vedrai che molte teorie cambieranno



Mi ripeto: credo che sia giusto in una discussione come questa, su cibo e alimentazione, ricordare quanto sia scientificamente vero e provato.

Che il raffreddore sia una malanno virale (o batterico) è provato. Il contrario no.
Quindi i teoremi li stai facendo tu e non io.

Qui più che di alimentazione e salute dello sportivo, evidentemente, si vuole parlare di complottismo e dietrologia. Discorso ben diverso da quello iniziale e decisamente OT

Mi ripeto nuovamente: Arnold Ehret, morto più di 100 anni fa, ci ha lasciato nozioni che vanno senza dubbio studiate, ma anche interpretate e soprattutto storicizzate.
Tant'è che le sue pratiche non sono accettate dalla medicina, in alcuni casi non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico, ed in altri casi, dove eseguite, non le hanno superate.
 
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nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi.

Questa è però anche l'evidenza nella vita di molti. Nel mio caso per esempio, quando lavoravo in ufficio con altre persone mi prendevo le influenze ogni anno esattamente come gli altri colleghi. Da quando mi ho cambiato lavoro e i contatti con le altre persone sono diventati più brevi e avvengono prevalentemente all'aperto, ho preso un'influenza in 13 anni. I raffreddori invece continuano ad esserci ma posso tranquillamente prevederli in anticipo perchè vengono sempre ed invariabilmente d'inverno* quando sudo e successivamente prendo colpi di freddo alla schiena o al petto.

Nel mio caso quindi teorie scientifiche perfettamente coerenti con il comportamento del mio corpo, non ho bisogno di scomodare alcuna altra teoria.

*anzi mi scuso, non è vero, una volta ho preso un grosso raffreddore d'estate: ero andato a visitare una grotta immediatamente dopo aver fatto una forte salita in bici e senza coprirmi all'ingresso con abiti più pesanti... ;-)
 

gus_UD

Biker serius
a me sembra di notare che la differenza non la faccia COSA diciamo e scriviamo, ma COME lo diciamo e lo scriviamo; mi sembra che qui ci siano persone intelligenti, ed il modo di parlare, volendo, si trova.

Continuo a leggere ed a trovare interessante questo thread, perdo interesse solo quando il COME viene scritto è fastidioso, mai per il COSA, senza distinzione sul chi lo scrive.
 
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maxsolino

Biker velocissimus
15/8/11
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a me sembra di notare che la differenza non la faccia COSA diciamo e scriviamo, ma COME lo diciamo e lo scriviamo; mi sembra che qui ci siano persone intelligenti, ed il modo di parlare, volendo, si trova.

Continuo a leggere ed a trovare interessante questo thread, perdo interesse solo quando il COME viene scritto è fastidioso, mai per il COSA, senza distinzione sul chi lo scrive.

ti voglio bene :)
 

sembola

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Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi.
Si crede in un'ideologia, in una fede. Nella scienza non si può "credere", al limite avere fiducia genericamente, ma parlare di "credere" è fuori discussione.


Nel momento in cui i medici e le case farmaceutiche saranno pagati per aver messo VERAMENTE in salute le persone e non al momento della visita e della prescrizione di veleni, vedrai che molte teorie cambieranno
Credo di averlo scritto poco prima: se si tratta di parlare di alimentazione anche e soprattutto in funzione della pratica della mtb ok, se si vuole usare il Forum per fare propaganda o portare avanti le proprie crociate non ci siamo. Sta a voi decidere se continuare a discutere di questo argomento all' interno di un ben preciso ambito o dover traslocare armi e bagagli altrove :medita:
 

Baich

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Sono assolutamente d'accordo su tutto quanto dici. Ma mi pare anche evidente che "immolare" la propria cultura culinaria sull'altare di un'alimentazione ipoteticamente "perfetta" sia una scelta difficile e che deve essere presa con grande consapevolezza e mettere anche in conto che alla fine del percorso ciò che si guadagna potrebbe non essere degno di quello a cui si è rinunciato.

Mi basta vedere le tensioni che provocano in casa i miei pur blandi tentativi di tendere ad una dieta vegetariana o quelle che derivano dai comportamenti dei miei amici proteinomani (persone che in genere non accettano il fatto di invecchiare e di perdere parte della loro massa muscolare) per i quali le cene organizzate devono ruotare attorno alle loro "sacre" esigenze alimentari.

Ti devo una risposta, e perciò reintervengo nonostante tutto...
E' verissimo ciò che dici, e questo lo si vede appunto anche qui in questo tread, molto chiaramente...ma sull' anticonformismo di una dieta sempre più tendente alla ricerca della perfezione e della salute, ti lascio con le parole del tanto compianto (in ambienti vegetariani) Prof. Armando D'Elia, che già negli anni '90 scriveva :

L’anticonformismo dell’uomo fruttariano

A cura del Prof. Armando D’Elia


La marcia di ritorno dell’uomo al suo originario fruttarismo non è un disegno utopico, non è un sogno, è una realtà. Avendo dimostrato nei paragrafi precedenti che la carica proteica della frutta rappresenta l’optimum per l’approvvigionamento azotato dell’uomo e che, per una serie di altri motivi tratti dalle più diverse discipline, il fruttarismo, è l’ambita meta finale, in un certo senso “obbligata”, di tutta l’umanità, abbiamo con ciò contribuito a dare certezza scientifica alla radice della tematica fruttariana.

Orbene, sul piano pratico bisogna fare il possibile per avvicinarci gradualmente, con pazienza e perseveranza, a tale meta: saremo incoraggiati a farlo dalla constatazione che la nostra salute fisica, la nostra efficienza intellettuale migliorano in maniera evidente a misura che si avanza verso il fruttarismo al 100%. Una volta acquisita la consapevolezza di essere sulla strada giusta, razionalizzeremo sempre più la nostra alimentazione, gradino dopo gradino. Nel frattempo giova informarsi sulle esperienze fruttariane di chi è più avanti di noi in modo da prendere coscienza del livello al quale si è giunti nell’opera di bonifica della propria vita.

Se tale livello risultasse ancora modesto o anche modestissimo, non ci si deve per questo scoraggiare, ma conviene utilizzare il livello già raggiunto come una pedana di lancio onde potere poi balzare al livello superiore e così via, gradatamente, ma senza fermarsi, senza mai rinunciare a migliorare. Ognuno di noi è, quindi, in marcia per diventare fruttariano al 100%, a pieno titolo:

Allora: pensiamo, leggiamo, ascoltiamo, indaghiamo, sperimentiamo! Avanziamo!

In quanto all’anticonformismo dei fruttariani già tali o in marcia per divenirlo, chiaramente espresso dal titolo di questo paragrafo, dobbiamo anzitutto ricordare che la presente relazione ha, tutta, una carica anticonformista.

Del resto, non solo i fruttariani, ma tutti i vegetariani in genere sono anticonformisti. Nessun dubbio che siamo ancora una minoranza, nessun dubbio che siamo contro corrente, contro i principii dietetici e comportamentali seguiti acriticamente e supinamente dalla maggioranza.


Dobbiamo però essere lieti di far parte di questa minoranza, che ci consente di sentirci (certo non in senso elitario) culturalmente avvantaggiati e tuttavia maggiormente impegnati, nei rapporti con gli altri, a praticare la benevolenza, la comprensione e l’umiltà tipiche di coloro che più sanno.

Il conformismo culturale oggi imperante, che noi decisamente rigettiamo, conduce in realtà ad una acritica accettazione delle opinioni dei satrapi della cultura accademica, soprattutto di quella medica.

Certamente, tenendo conto di tale andazzo, molti passi di questa relazione appariranno non solo spregiudicati, ma addirittura irriverenti nei riguardi sia di persone o categorie di persone, sia di principii o luoghi comuni, dai quali ci discostiamo più o meno vistosamente. Ma questa nostra eterodossia vuole essere solo una critica costruttiva, anche quando ha le parvenze di essere demolitrice; pensiamo, in sostanza di agire in difesa della libera ricerca della Verità, ritenendo che questo e non altro debba essere il fine di ogni indagine scientifica, quando è condotta con idee chiare ed onestà di intenti.


Del resto, è ben noto che molte altisonanti affermazioni, anche di matrice scientifica, si sono poi palesate solo dei pregiudizi o addirittura dei miti e pertanto sono clamorosamente cadute; e si può star certi che altre sono destinate a cadere nel futuro, a misura che avanza nell’uomo la ragione ed il ricorso liberatorio al semplice buon senso e/o alla logica elementare deduttiva.

E’ noto che i pregiudizi ed i miti sono duri a morire e quindi non c’è da meravigliarsi se anche quelli relativi alle proteine siano ancora così diffusi.

Il fatto che alcune di queste false credenze durino molto non significa affatto che esse abbiano sicuramente un fondamento reale. Un esempio illuminante è quello che qui di seguito citiamo.

Nel lontano 1914 un grande scienziato, Robert Banary, vinse il premio Nobel per la fisiologia e la medicina per merito di una sua teoria “sul funzionamento dell’orecchio interno e sui dispositivi che influenzano l’equilibrio del corpo umano”. Tutto il mondo scientifico dell’epoca, fece propria tale teoria e tutti i testi scolastici, dai licei alle Università, data l’autorità del Barany, la riportarono qualificandola come una conoscenza scientifica ormai definitivamente acquisita e indiscutibile. Senonché… senonché, nel 1983, dopo circa 70 anni di supino conformismo scientifico, si scoprì, durante il volo di prova dello Space Shuttle, che quella teoria era totalmente infondata e immediatamente tutti tacquero, di colpo, e da allora nessuno ne ha più parlato. Ebbene, quando tale teoria fu formulata, nessuno si era preso la briga di indagare sulla sua serietà e fondatezza; tanto può (eccone un esempio) la accettazione acritica dell’autoritarismo culturale!

Talvolta però, può accadere che qualche “scoperta” o “invenzione” viene sottoposta a verifica e crolla miseramente. Riportiamo ora un altro caso, più recente di quello prima accennato.
Qualche anno fa tutti i giornali ed i settimanali riportarono la notizia della “memoria dell’acqua”, notizia che mise in subbuglio tutto il mondo scientifico e fu definita (molti di voi lo ricorderanno) “la scoperta del secolo”. Addirittura ci fu chi scrisse che da tale scoperta “si dovevano attendere spettacolari sconvolgimenti in tutti i campi delle conoscenze umane”. Di che cosa si trattava? Ecco: la famosa rivista scientifica inglese Nature aveva dato la notizia che un notissimo medico francese, il ricercatore Jacques Benveniste, aveva scoperto che i globuli bianchi del sangue umano, in presenza di anticorpi in soluzioni sempre più diluite, conservavano la capacità di reagire anche quando la soluzione era diluita a tal punto da non contenere più alcun anticorpo. Ergo, l’acqua conserva la memoria. Una tale “scoperta” sconvolgeva ovviamente le leggi naturali, ma – guarda caso! – accreditava fortemente le basi della omeopatia le cui fortune, fondate, in sintesi, sull’efficacia di soluzioni estremamente diluite, stava perdendo credibilità in tutto il mondo. Senonché, in seguito ad indagini e verifiche, si riuscì a dimostrare che questo famoso dott. Benveniste aveva utilizzato fraudolentemente, nei suoi esperimenti, campioni contaminati che, naturalmente, continuavano a provocare la reazione dei globuli bianchi. Dopo tale smascheramento, il Benveniste, che in un primo tempo era già stato qualificato “un grande scienziato” in tutto il mondo scientifico, divenne di colpo “uno scienziato di scarto” e la sua scoperta, sui giornali italiani, fu definita “un falso clamoroso” (giornali del 28/7/1988).

Potremmo continuare a portare esempi di imposture, miti, pregiudizi e falsità, ma per questioni di spazio ci limitiamo ai due casi prima citati
(preme sottolineare che il prof. Armando D’Elia, nei suoi lavori, ha più volte brillantemente contribuito a “smascherare” altri miti: quello delle proteine cosiddette “nobili” e quello degli aminoacidi “essenziali”, n.d.r.).


Si può trarre, concludendo, un chiaro monito, rivolto soprattutto ai fruttariani, che costituiscono la “brigata di punta” di tutto il movimento vegetariano: non bisogna mai aver paura di andare contro corrente, non bisogna mai aver paura di difendere a viso aperto il fruttarismo e le sue motivazioni scientifiche ed etiche: il tempo è galantuomo. La schiera, oggi ancora così fitta, di persone avverse al fruttarismo, è destinata ad assottigliarsi rapidamente; in genere si tratta di disinformati, da aggiornare con amore e pazienza. La Verità si imporrà inevitabilmente.

Per mettere in crisi chi è contrario al fruttarismo occorre prima di ogni cosa fargli capire che bisogna resistere alla tentazione di conformarsi supinamente alle opinioni dominanti, che spesso costituiscono la maschera perbenista di grossi interessi di natura economica.
 

rigetto

Biker superis
27/11/13
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Mo
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[MENTION=123839]Baich[/MENTION] felice che tu sia tornato! Non facciamo chiudere questo thread, è sempre piú interessante. Comunque posso confermare che rinite allergica e raffreddore hanno gli stessi sintomi. Sono un allergico da combattimento e a forza di rinite a volte mi viene la febbre. Per lo più se posso evito di prendere antistaminici, ma assumo grandi quantità di fazzoletti.
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
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una nera e l'altra pure
[MENTION=351]sembola[/MENTION], con due proiettili all'ipreite sortivi minor effetto: sono scappati tutti!
Evidentemente molti non erano interessati a discutere di alimentazione in funzione della pratica sportiva ma ad altro.

Interesse legittimo, ma fuori luogo su questo Forum.
 

Velocity

Biker immensus
4/11/11
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Bike
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Io sinceramente ho smesso di scrivere e quasi anche di leggere questo thread perche' viene detto tutto e il contrario di tutto.Ognuno con le sue buone ragioni/intenzioni/motivazioni ci mancherebbe (anche se si capisce che i bastian contrari a volte lo fanno di proposito) ma questo confronto invece di arricchirmi mi ha fatto venire ancora piu dubbi su come alimentarmi, in primis per stare bene (condizione imprescindibile) e poi per pedalare meglio,tanto che quando uscivo in mtb e mi sentivo fiacco cominciavo a dare la colpa ad un sacco di cose tutte lette qui sopra, cominciando dal consumo di frutta per finire alla mancanza di proteine animali e via dicendo. Quindi rientro nelle mie 4 certezze e vi saluto....
 
Stato
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