[Video] Toto e Diego.... l'Italia c'è

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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joe svista

Biker serius
8/5/11
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Grandissimi! L'Italia migliore è con voi, avanti tutta! Sarebbe orribile se anche loro diventassero per l'ennesima volta talenti sprecati in questa Italia dove se sei bravo sei soltanto un fastidio per la morta quiete. Vi immaginate se fra 4 5 anni andando a ritrovarli fossero 2 comuni disoccupati che lavorano quando capita in nero o con i soliti contratti ridicoli? Chi ha la possibilità si dia una svegliata e permetta alle stelle di brillare che qui tutto è sempre più buio... Già la meritevole Elk li sta sostenendo, ma non è abbastanza, credete in loro, se lo meritano!
 
T

teoDH

Ospite
Grandissimi! L'Italia migliore è con voi, avanti tutta! Sarebbe orribile se anche loro diventassero per l'ennesima volta talenti sprecati in questa Italia dove se sei bravo sei soltanto un fastidio per la morta quiete. Vi immaginate se fra 4 5 anni andando a ritrovarli fossero 2 comuni disoccupati che lavorano quando capita in nero o con i soliti contratti ridicoli? Chi ha la possibilità si dia una svegliata e permetta alle stelle di brillare che qui tutto è sempre più buio... Già la meritevole Elk li sta sostenendo, ma non è abbastanza, credete in loro, se lo meritano!

Facile a dirsi... meno a farsi...

Siamo realisti... Diego e Toto sono mosche bianche, hanno grande talento, hanno i presupposti per poter vivere di questo, ma di sicuro non possono farlo in italia... il mercato dirt qua è inesistente, si venderanno 10 bici da dirt all'anno, molti distributori manco mettono a catalogo i modelli dirt delle case che trattano... risultato, i budget di investimento per questo settore sono ridicoli, per non dire inesistenti...

D'altronde, facciamo un po' di conti... un distributore per poter investire, deve avere un ritorno... se vende 100 bici, può destinarne una o due ad un rider, e avere anche un minimo di soldi cash da poter fornire come supporto per viaggi etc... se di bici ne vende 10, fa fatica a fare uscire un telaio, spesso lo caccia di tasca propria... oppure bisogna far intervenire la casa madre, ma vi assicuro che non è sempre facile...

Oggi, se sei un mediocre rider di enduro, non fai fatica a farti dare un telaio in uso, se sei uno che corre le world series, puoi anche pensare, se sei veramente bravo a venderti, di vivere di ciò, e parlo di italia...

Un rider di dirt, o bmx, allora cosa deve fare? deve fare ahimè quello che hanno fatto i pochi rider di quel settore, vedi Ale Barbero in bmx o Nick pescetto in MTB, andarsene dall'italia, fare un mare di sacrifici, lavorare sodo con serietà e costanza, e sperare di essere notato da qualcuno e supportato degnamente...

Tenete comunque presente una cosa... quest'anno Antoine Bizet, secondo classificato alla Rampage 2012, l'ho incontrato a 2alpes e dormiva in macchina con la tipa, pur di partecipare al Crankworx...

Quindi, riassumendo: in italia se fai dirt muori di fame, all'estero hai un po' più di chance, ma ci vuole tempo e sacrifici... oppure ti metti a fare il buffone televisivo stile brumotti...

Io comunque, auguro tutto il successo che meritano ai due giovani, stanno facendo i passi giusti, partecipando a contest importanti e cercando di farsi notare, la strada è in salita quanto una rampa da dirt, spero ce la facciano a stare in cima, e atterrare poi a casa di qualche sponsor importante.
 

joe svista

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Facile a dirsi... meno a farsi...

Siamo realisti... Diego e Toto sono mosche bianche, hanno grande talento, hanno i presupposti per poter vivere di questo, ma di sicuro non possono farlo in italia... il mercato dirt qua è inesistente, si venderanno 10 bici da dirt all'anno, molti distributori manco mettono a catalogo i modelli dirt delle case che trattano... risultato, i budget di investimento per questo settore sono ridicoli, per non dire inesistenti...

D'altronde, facciamo un po' di conti... un distributore per poter investire, deve avere un ritorno... se vende 100 bici, può destinarne una o due ad un rider, e avere anche un minimo di soldi cash da poter fornire come supporto per viaggi etc... se di bici ne vende 10, fa fatica a fare uscire un telaio, spesso lo caccia di tasca propria... oppure bisogna far intervenire la casa madre, ma vi assicuro che non è sempre facile...

Oggi, se sei un mediocre rider di enduro, non fai fatica a farti dare un telaio in uso, se sei uno che corre le world series, puoi anche pensare, se sei veramente bravo a venderti, di vivere di ciò, e parlo di italia...

Un rider di dirt, o bmx, allora cosa deve fare? deve fare ahimè quello che hanno fatto i pochi rider di quel settore, vedi Ale Barbero in bmx o Nick pescetto in MTB, andarsene dall'italia, fare un mare di sacrifici, lavorare sodo con serietà e costanza, e sperare di essere notato da qualcuno e supportato degnamente...

Tenete comunque presente una cosa... quest'anno Antoine Bizet, secondo classificato alla Rampage 2012, l'ho incontrato a 2alpes e dormiva in macchina con la tipa, pur di partecipare al Crankworx...

Quindi, riassumendo: in italia se fai dirt muori di fame, all'estero hai un po' più di chance, ma ci vuole tempo e sacrifici... oppure ti metti a fare il buffone televisivo stile brumotti...

Io comunque, auguro tutto il successo che meritano ai due giovani, stanno facendo i passi giusti, partecipando a contest importanti e cercando di farsi notare, la strada è in salita quanto una rampa da dirt, spero ce la facciano a stare in cima, e atterrare poi a casa di qualche sponsor importante.

Hai ragione, sicuramente conosci la reale situazione dirt meglio di me. I sacrifici oggi li fanno tutti quelli che non possono vivere di rendita e devono mantenere se stessi e magari anche la propria famiglia nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà e i calci in pancia. Se l'ostacolo tra te e la realizzazione di un sogno è il dormire in macchina per una gara e non hai il coraggio di sopportarlo beh... :duello: allora lascia stare. Ho cercato soltanto di incoraggiarli, a parole, per quello che posso... non era mia intenzione di certo illuderli... :medita: anche perchè penso sappiano meglio di me quanto faccia male cadere da certi salti e quanto ci voglia per arrivare fino al loro livello di preparazione, e di certo non sono atleti di primo pelo... Il supporto morale di chi tifa non è l'essenziale dell'atleta, ma può regalargli palate di sicurezza e coraggio, e magari nei momenti di difficoltà può aiutarlo a non lasciarsi andare allo sconforto. Teo, ti ringrazio per l'analisi, precisa, lucida e sapiente, ha arricchito il dialogo. :celopiùg:
 
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