La stagione della bici

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
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La stagione della bici una volta era l'estate.
Durante l'inverno non mi veniva nemmeno in mente di uscire a pedalare lungamente.
Poi col tempo le cose sono cambiate, sono apparsi gli indumenti tecnici e pedalare anche nella neve è diventato normale.
L'estate è sempre stata la stagione della bici pero'. Le giornate lunghe, il caldo, gli amici con cui fare improbabili gare di notte, col fresco.
L'estate è la stagione a cui sono legati i ricordi più vecchi della bici.

Quando con la saltafoss rossa con la tabella col numero 6 sul davanti passavo interminabili giornate in giardino ad andare su e giù, a girare intorno ed a fare le prime scalate sulla rampa del garage.

Quando andavo al fiume, su per l'argine col rampichino della mia Atala cercando di salire nel punto più ripido. Fino al giorno in cui arrivai in cima e vedere l'acqua scorrere dall'alto era come guardare la pianura da un monte altissimo. Sudato. Contento.

Quando mentre tutti dormivano nelle prime ore del pomeriggio, al mare, partivo ad esplorare il paese su una Mtb da supermercatone, con una spugna gialla fosforescente sulla "canna" con su scritto Shimano.
Infilandomi nelle pinete quando non ne potevo più dal caldo. Senza mai portarmi dietro da bere. Magicamente all'epoca non serviva.
Finchè un giorno uscito da una pineta vidi una strada che saliva su un cavalcavia e dall'alto potevo vedere un sacco di campi di pannocchie e mi immaginavo di percorrerli tutti fino all'orizzonte.
E nessuno mai capiva perchè non andassi in spiaggia invece di ambire a girare per campi di pannocchie.

Quando per la prima volta ho seguito una "traccia" trovata su un giornale. Mi sono perso ed avevo paura, finchè sono uscito dal bosco ed ho trovato la strada. Scendendo per la strada, quando ormai era il tramonto, da un campo in basso sulla destra si sono alzati in volo uno stormo di gazze col sole basso dietro che le illuminava ed di colpo ero di nuovo contento e con una sensazione di pace addosso.

Quando durante un'estate "studiosa" uscivo sempre dopo il tramonto e giravo per la città per ore, infrattandomi dappertutto. Infilandomi anche in situazioni "strane". Ed ero tutto orgoglioso del record di kilometri fatti in quel mese e ci rimasi molto male quando un giorno il contakilometri Vetta rosso si stacco' dal manubrio e cadde per terra e venne investito e schiacciato da un auto che cancello' cosi' il mio record.

Quando finalmente un giorno, senza pensarci, andai aldilà del ponte fuori città che segnava il punto di ritorno e proseguii. Tornando molte molte ore dopo sfatto e sfinito e mi presi una bella lavata di capo per il mostruoso ritardo. Ma finalmente ero arrivato all'orizzonte di quei campi di pannocchie.

La sera, a letto, tante volte non riuscivo ad addormentarmi per il mal di gambe e continuavo a girarmi nel letto. Pero' continuavo a pensare alle cose viste nei boschi o al senso di libertà che mi dava pedalare in mezzo a distese di campi di pannocchie e soprattutto di grano. Un mare dorato a perdita d'occhio in cui ho sempre amato navigare.

Sotto il sole, col caldo, d'estate. La stagione della bici.

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tarcy

Biker assatanatus
18/10/03
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mazzano (BS)
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il mio dramma! nonostante gli "anta" continuo a preferire i campi di pannocchie alla spiaggia. solo che io all'orizzonte di quei campi devo ancora arrivarci. sigh!
 

bikerciuc

Biker infernalis
si ma...

la stagione della bici
viene e va...
le catene arrugginiscono
quasi sempre
con l'eta

la stagione della bici
tornerà
con le forature e i capottoni...

in tutti quei giri pedalati in cui da ragazzini e ancora da ragazzini di 40 anni si va ad esplorare il mondo al ritmo del nostro cuore in salita si capisce che l'estate è soltanto una stagione nel correre dei giorni e che ogni giorno diverso lascia alle montagne il potere di regalarci colori, sensazioni e immagini diverse...ma non meno affascinanti...
 

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Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Bello.
Perché proprio quelle due foto?
Sembrano luoghi normali, almeno rispetto a posti incredibili che hai esplorato, quindi devono per forza essere anche qualcos'altro, per te.
Claudio
 

gargasecca

Il maestro
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Bike
Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
Mi hai fatto tornare in mente delle esperienze simili......era tanto che non ci pensavo......anche le mie legate all'estate.
Grazie...o-o
 

TristanoMTB

Biker ciceronis
25/3/09
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Milano
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Sembra un passaggio tratto da film "il favoloso mondo di Amélie" perche di favoloso stiamo parlado.
Complimenti per quanti condividono questa novella...... anche per le lavate di capo
 

nicosacco

Biker extra
19/8/06
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ed io con la mia bmx che mi facevo delle salite che solo a pensarci mi vengono i brividi..anche con la mia ghisa bike..ma come si potevano fare certe cose con abbigliamenti spartani,senza acqua,forcelle ammortizzate..bah..grande Ser hai fatto riaffiorare dei bei ricordi!
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Bello.
Perché proprio quelle due foto?
Sembrano luoghi normali, almeno rispetto a posti incredibili che hai esplorato, quindi devono per forza essere anche qualcos'altro, per te.
Claudio

Le ho messe proprio perchè sono due posti normali come ce ne sono migliaia da ogni parte. Non tutti hanno fuori casa le alpi o cmq la possibilità di pedalare in luoghi bellissimi, ma non è quello che conta.
Conta la voglia di andarsene in giro senza fretta o con la fretta relativa che si puo' avere in bici durante lunghe uscite.
Quelle lunghe uscite in cui si resta soli con se stessi, i propri pensieri, i propri fantasmi, le proprie paure...che pero' dopo un po' di ore in sella, anche in mezzo al nulla, cominciano a trovare un posto, ad essere collocati in una dimensione diversa, più "giusta".
E non conta nemmeno quanto lunga è l'uscita. Puo' essere il giro del giardino da bambino o intere giornate in sella da adulto.
Dipende da te.
Credo sia tutto li: puoi pedalare, andare lontano kilometri e kilometri, ma alla fine sei tu, da solo con te stesso.
Una volta un tizio ha detto: "pedalo 5h al giorno tutto l'anno. E' come stare seduto 5h fermo su una sedia: alla fine non ti resta che pensare".

La prima foto è quella di un alberello in cima ad uno strappetto alla fine di un rettilineo lunghissimo. Praticamente per mezz'ora pedali vedendo solo quell'alberello davanti. Prima piccolissimo poi sempre più grande.
Alla fine ci arrivi sotto e vedi che è solo un banalissimo alberello ad un incrocio in mezzo ai campi.
Pero' alla fine non è cosi' poco...è un po' di più. Ogni volta che ci passo sotto lo guardo come se gli fossi affezionato :-)

Andare in bici sono tante cose semplici :-)
 
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