CAI e MTB: il mio pensiero !

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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bicincittacosenza

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cosenza
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:il-saggi:

Lo spirito che anima l’escursionista socio CAI, come è ormai radicalmente sancito dallo Statuto Generale nonchè da ogni codice di autoregolamentazione delle sezioni, parte da un discorso di conoscenza: la conoscenza dell’ambiente montano, dei luoghi e delle località, degli aspetti naturalistici e delle abitudini di vita, degli argomenti scientifici e della cultura dei centri abitati; l’interdisciplinarietà spazia in un universo di aspetti apparentemente non collegati, un mondo fatto di paesaggi, di suoni, di sapori, di semplici emozioni, di curiosità, di informazioni, di sapere.

Tutto ciò, alla fine, porta ad apprezzare di più, ad amare un determinato luogo, una località, un semplice monte, una cima, una radura.

Ma ci si può arricchire di tutto ciò nel breve spazio temporale di un’escursione? Certamente si, se si sa cogliere con i sensi tutta l’essenza di ciò che ci circonda; ciò lo si può imparare a fare proprio iscrivendosi al CAI e seguendo le iniziative delle sezioni.

Ci sono, però, luoghi per raggiungere i quali devi necessariamente adottare tecniche particolari, peraltro altamente remunerative in termini di soddisfazione, come l’alpinismo, l’arrampicata, lo sci-escursionismo, poichè localizzati in ambiti altrimenti non raggiungibili, anche solo in una determinata stagione dell’anno.

Ci sono, anche, luoghi dove nello spazio di un’escursione puoi osservare e godere di paesaggi, ambienti, situazioni e stati emotivi così diversificati e contrastanti che esprimono tutta la loro ricchezza ed il loro interesse proprio in questa fusione di visioni e di sentimenti associati.

Sono luoghi, questi, facilmente accessibili ma che possono essere percorsi da un mezzo leggermente più veloce del procedere a piedi.

Se poi questo mezzo è altamente ecologico, raffinato e divertente, seppur nella sua semplicità, puoi toccare il cielo con una mano; aggiungiamo pure non inquinante, non rumoroso, non deturpante, adatto a tutti, compresi vecchi e bambini, di poco costo, che non necessita di manutenzione particolare, che non richiede, in condizioni normali, capacità specifiche se non una sana abitudine all’utilizzo, di lunga durata, salutare al fisico ed alla psiche, non voluminoso ma capiente, che non consuma e non si consuma: cosa richiedere di più all’antica bicicletta, mai doma, neanche per scoprire le nostre montagne?

Ci sono, in particolare, luoghi come la montagna calabrese, la Sila soprattutto, dove quanto detto rappresenta quasi la regola; non che percorrere la Sila a piedi non sia appagante ed efficace, tuttaltro ! Ma conoscere questo luogo utilizzando la mountain bike rappresenta un tuffo verso quelle emozioni e quei sentimenti di sano appagamento che ogni escursionista vorrebbe raggiungere frequentando un luogo montano: estensione notevole e pendenze mai particolarmente gravose, estesissima copertura boschiva e grande rete di sentieri e tracciati, varietà degli ambienti, villaggi, ambiti di straordinaria wilderness non lontani da centri abitati: questa è la Sila !

Mico
MTB CAI Cosenza
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capataz

Biker superioris
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Parma
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Rocky Mountain Altitude Rally
Quoto.
Sto pensando da molto tempo di iscrivermi al Cai di Parma per introdurre un pò di questa mentalità in questa sezione così fredda verso questo stupendo mezzo per vivere la montagna.
ciao
 

zazà

Biker ciceronis
In effetti credo che ci sia un pò di diffidenza nel CAI nei confronti della MTB. Chissà forse anche per aver a volte fatto confusione tra varie tipologie di bikers (una cosa per intendersi è fare cicloescursioni nel totale rispetto dei luoghi ed un altra buttarsi a tutta birra giù per i sentieri - magari modificandoli anche per ottenere dei salti etc - il tutto magari salendo motorizzati...).
Comunque sono d'accordissimo con voi: la MTB è un mezzo stupendo per esplorare il territorio nel suo pieno rispetto.
Saluti alpini a tutti!
 

RIDERdellaVALLEsanta

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Sabino di nascita...Lumbard di adozione
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zazà;2096533 ha scritto:
In effetti credo che ci sia un pò di diffidenza nel CAI nei confronti della MTB. Chissà forse anche per aver a volte fatto confusione tra varie tipologie di bikers (una cosa per intendersi è fare cicloescursioni nel totale rispetto dei luoghi ed un altra buttarsi a tutta birra giù per i sentieri - magari modificandoli anche per ottenere dei salti etc - il tutto magari salendo motorizzati...).
Comunque sono d'accordissimo con voi: la MTB è un mezzo stupendo per esplorare il territorio nel suo pieno rispetto.
Saluti alpini a tutti!


questo lo quota a bestia:celopiùg:

dillo a me che mi sono presentato al CAI di Busto Arsizio (VA) per proporre le mie escursioni e collaborare con loro (premetto che io vengo dalla montagna, quindi so di che si parla con il CAI) e la risposta del Presidente (ultra 70enne che mi ha fatto perdere solo tempo) è stata: " io sono anche presidente di una delle squadre di ciclismo più antiche del Bustese e la cosa non mi interessa..." :il-saggi:

risposta:" sarà anche una delle piu antiche, ma io in 10 anni che vivo da queste parti non l'ho mai sentita nominare, sarà che è fatta solo di vecchi come Lei che hanno un cervelletto piccolo piccolo...grazie comunque":duello:

anche al CAI bisognerebbe dare una bella "svecchiata"...anzi diciamo una bella pulita, del tipo di quelle che si danno ai boschi tagliando gli alberi vecchi, lasciando alberi guida di mezza età tra i giovani!!!:fantasm:
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
Diffidenza da parte del CAI in quanto tale non direi proprio, visto che l'attività escursionistica in mtb è stata accolta tra le attività istituzionali. Ci sono senza dubbio sacche di "resistenza culturale", oggi contro modi di fruizione della montagna "alternative" così come negli anni '60 e '70 ce n'erano (e molto corpose) che rifiutavano l' escursionismo come "estraneo alla tradizione". Il punto cruciale è il rispetto dell'ambiente e la sostenibilità.
 

olivia 73

Biker tremendus
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ogni situazione è diversa dalle altre...xchè tutte le associazioni sono fatte da persone...ed ogni persona ragiona e vive in modo diverso dalle altre..ciò che fa davvero la differenza è come noi ci poniamo di fronte alle cose...alla natura...al rispetto degli altri...dire che quindi in CAI approva le escursioni in mtb o non lo fa, è solo generalizzare il concetto e far di tutta un erba, un fascio...Da noi (ascoli piceno) il CAi è molto aperto verso questo modo di vivere la natura e la montagna..ma oserei dire che tutta la nostra zona (del piceno...me compresa che non faccio direttamente parte del CAI ma con CAi collaboro e spero da settembre collaborerò ancora di più, soprattutto x quanto riguarda i ragazzini!!!!) è molto sensibile verso questo modo di vivere la natura..
..ma ribadisco.. cosa fa la differenza, sono i bikers..e la voglia non solo di essere un tutt'uno con l'ambiente che ci circonda ma anche e soprattutto la voglia e la pazienza di "educare" gli altri a fare lo stesso!!!!
 

bicincittacosenza

Biker serius
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In altri termini, tutto ciò si può indicare come "sostenibilità", ossìa il lavoro che si svolge proiettato verso le nuove generazioni; questa lungimiranza ha fatto si che tanti bikers "scatenati", che prima parlavano solo il linguaggio tecnico dei "freni a disco" o delle "forcelle a olio-elastomeri", da quando escono in escursione con il CAI, hanno modificato il loro linguaggio, occupandosi di segnaletica, di fotografia, di GPS, di fiori ed animali....

Il biker del CAI non è proprio come il biker di una qualunque associazione MTB; non vogliamo, con questo, santificarci ed elevarci al ruolo di "filologi delle due ruote" ma semplicemente far comprendere come la MTB non è solo una pratica sportiva (affascinante, salutare ed avvincente) ma un mezzo alternativo per avvicinarsi alla natura ed alla montagna.

Mi pare logico che tutto ciò non rientri appieno nella cultura di un settantenne, che forse ha subìto l'ingresso "un pò brusco" della MTB sui nostri sentieri; credo, però, che le giovani generazioni stiano comprendendo e ben collocando la pratica della MTB nel vasto panorama dei fruitori degli spazi verdi (ho visto anche escursionisti LIPU utilizzare la MTB per avvicinarsi ai punti di avvistamento).

Noi del CAI di Cosenza stiamo anche collaborando con l'amministrazione comunale per la realizzazione delle piste ciclabili cittadine: è un fuori luogo? Tutt'altro; è un modo per affermare l'uso della bici anche nelle pratiche quotidiane (mobilità sostenibile), in pratica è un modo per sviluppare quella cultura del "vivere nel rispetto dell'ambiente", tema centrale delle discussioni che oggi riempiono le pagine dei giornali ed il dibattito politico.....

Saluti a tutti
 

Musty

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Qui nel Fabrianese col CAI ci si convive benissimo e, anzi, ci si aiuta.
Sapete secondo me qual'è a volte il problema... specie d'estate arrivano i turisti e non di rado troviamo a bordo dei sentieri camere d'aria bucate, borracce (le lanciano tipo Giro d'Italia) e quant'altro....
Chi ama la natura la rispetta, porta i rifiuti a valle e così via...
Infatti quando vado a far pic-nic in bici porto nello zaino una bustina per i rifiuti che poi getto a valle nel primo bidone che trovo nel percorso.

@Sembola: infatti il CAI non ci "odia", concordo con te, e aggiungo che siamo anche un prezioso aiuto per segnalrgli sentieri sui quali far manutenzione e segnavia cancellati.
 

climbiker

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Il CAI è un'associazione che ,vista la sua estensione (dalla valle d'aosta alla sicilia) e la sua storia (esiste dal 1863), a volte è un po' lenta a recepire nuove attività, ma poi , alla fine, riesce sempre ad aggiornarsi. Anche l'arrampicata sportiva all'inizio sembrava nata quasi in contrapposizione con il vecchio modo di intendere l'alpinismo, ma oggi invece ci sono sezioni CAI , come Bergamo per esempio, che hanno strutture per l'arrampicata indoor stratosferiche. Pensate che di recente anche lo snow-board è diventato un attività di cui il CAI si occupa. Ovviamente, come per lo sci, l'attività CAI in mtb è quella escursionistica e senza impianti, anche se poi ci possono essere eccezioni.
Io credo che , come dice Olivia73, la voglia di trasmettere agli altri l'amore e la passione per la montagna e la natura dipende molto dalle persone, ma all'interno del CAI ci sono molti che hanno questa vocazione.
Tra l'altro con la mtb c'è il vantaggio che il terreno di gioco, se così vogliamo chiamarlo, si estende a 360 gradi: si può fare escursionismo dappertutto, anche in posti dove difficilmente andresti a piedi,e ,spesso, puoi fare completamente a meno di mezzi a motore, e di questi tempi non è poco.
 

maxgastone

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maxgastaldi.wordpress.com
Sarebbe bello che questa interessante discussione la leggessero anche le cariatidi presenti all'interno dell'associazione...

Per fortuna anche nella mia sezione (novi ligure) la mtb è vista in maniera positiva. Ma basta spostarsi di 30km e trovi una sezione come quella di ovada che non la capisce e non la tollera... se vissuta in maniera intelligente è come le altre specialità con i suoi pregi e i suoi difetti...
 

sembola

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anche al CAI bisognerebbe dare una bella "svecchiata"...anzi diciamo una bella pulita, del tipo di quelle che si danno ai boschi tagliando gli alberi vecchi, lasciando alberi guida di mezza età tra i giovani!!!:fantasm:

Al di là delle espressioni che trovo abbastanza discutibili (vedremo come avrai il "cervelletto" tu quando sarai ultrasettantenne), ti faccio notare che nel CAI, come in tutti i consessi democratici, le cariche direttive sono elettive. Iscriviti, partecipa, fatti il culo, raccogli i consensi dei soci e poi "svecchia": perchè lo si può fare solo partecipando. Troppo comodo far fare agli altri e pretendere pure che facciano quello che si vuole noialtri.
 

Musty

Biker paradisiacus
Al di là delle espressioni che trovo abbastanza discutibili (vedremo come avrai il "cervelletto" tu quando sarei ultrasettantenne), ti faccio notare che nel CAI, come in tutti i consessi democratici, le cariche direttive sono elettive.

Iscriviti, partecipa, fatti il culo, raccogli i consensi dei soci e poi "svecchia": perchè lo si può fare solo partecipando. Troppo comodo far fare agli altri e pretendere pure che facciano quello che si vuole noialtri.

Questa frase di Sembola andrebbe stampata e affissa in tutti i club, associazioni e quant'altro in Italia... questi "enti" sono fatti da chi ci sta dentro e, come è normale, non tutti siamo uguali e non tutti la pensiamo allo stesso modo e sta a noi migliorare e migliorarci con e per gli altri!

Grande Sembola, come al solito sempre interventi GIUSTI :il-saggi:
 

climbiker

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Addirittura! Non male, se si pensa che lo snowb ha quasi trent'anni di vita :smile:
Appunto, come dicevo, sono un po' lenti. Comunque la mountain bike è già diventata un'attività istituzionale. Sul sito www.mtbcai.it c'è un lungo elenco di sezioni dove si organizzano escursioni. Da quella che è la mia esperienza, frequentando la sezione CAI di Ascoli Piceno, c'è moltissima gente che apprezza questo tipo di escursionismo perchè si dedica molto all'aspetto che riguarda il tracciato, inserendo spesso soste in punti di particolare interesse naturale o storico-culturale, senza creare mai forzature sull'andatura.
Da segnalare ,inoltre, che il neo-eletto presidente della sezione è un biker!
 

olivia 73

Biker tremendus
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Iscriviti, partecipa, fatti il culo, raccogli i consensi dei soci e poi "svecchia": perchè lo si può fare solo partecipando. Troppo comodo far fare agli altri e pretendere pure che facciano quello che si vuole noialtri.


STRAQUOTO!!!!!non se ne può proprio più di gente pronta ad attaccare ma poco incline ad aiutare...vorreste che le cose cambiassero????...allora fate in modo che cambino!!!!!
ho tutta l'ammirazione ed il rispetto x il CAI x il loro modo di vedere e far apprezzare anche agli altri la natura...ma questo non toglie che tutte le persone che non fanno necessariamente parte del CAi, ma che hanno lo stesso metodo di rapportarsi con gli altri e con la natura non possono contribuire a cambiare una mentalità, che forse con la mtb e con la natura ha poco in comune!!!!
IL SISTEMA SI CAMBIA DALL'INTERNO!!!! NON CON IL TELEPENSIERO!!!!!
 

muldox

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STRAQUOTO!!!!!non se ne può proprio più di gente pronta ad attaccare ma poco incline ad aiutare...vorreste che le cose cambiassero????...allora fate in modo che cambino!!!

Riconosco di non avere tutto questo spirito evangelizzatore, quindi che il CAI cambi o meno m'importa poco. Quel che mi preme è che non tentino di impormi degli assurdi divieti come era loro intenzione fare nella zona del Garda.
 

climbiker

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C'è da dire che i divieti, di solito, li mettono i sindaci, le amministrazioni locali, i privati sulle loro proprietà, gli enti parco, e, molte volte, anche gli associati al CAI ne sono vittima, come succede spesso su siti per l'arrampicata. Comunque, non so, nello specifico possono esserci delle situazioni partcolari di cui non si può parlare se non si è ben informati.
Io credo che il CAI può essere visto in modo completamente diverso a seconda della sezione che si frequenta. Io stesso, e molti altri che conosco, ho deciso di cambiare sezione perchè non trovavo le persone giuste per condividere la mia passione e sono convinto che, malgrado la collocazione geografica, quella di Ascoli Piceno sia una sezione molto all'avanguardia dove si vive una condizione di partcolare apertura e disponibilità.
Purtroppo mi rendo conto che non sarà così dappertutto.
 

bicincittacosenza

Biker serius
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Per quel che mi riguarda ho trovato, nella sezione di Cosenza del CAI, ampia disponibilità a formare il Gruppo MTB; poi, è chiaro, ho dovuto organizzare tutto da solo poichè da noi non è facile trovare appassionati, ma grazie all'organizzazione interna (ampi locali della sezione, sistema audiovisivo per proiezioni, conoscenza dei sentieri, sito internet, ampio materiale cartografico e bibliografico) sono riuscito finalmente, dopo anni, a metter su un gruppo discreto ed ora già qualcuno mi sta dando una mano sul serio.

Al CAI possono avere mille difetti ma se vuoi contare su un'associazione consolidata, che organizza programmi annuali di escursioni che spaziano dal trekking allo sci di fondo, alle ciaspole, alla MTB, all'orientering, ecc. ecc. credo che in Italia non ci siano eguali; il discorso, come ha osservato qualcuno, è di evitare inutili lamentele ma fare, fare, fare !!!!

Riguardo i divieti....meglio non parlarne: da noi i divieti sono ben pochi, poichè il problema di noi bikers non è tanto quello di fare attenzione agli escursionisti del trekking, bensi di non lasciarci travolgere dai fuoristrada o dai motociclistida; e poi c'è chi si lamenta che con i segnali bianco e rossi....deturpiamo i boschi, quando poi enti come la Provincia sovrappongono la loro segnaletica (solo per far lavorare 10 LSU) alla nostra, senza alcun preavviso, confondendo tutto e tutti
 

sembola

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Riconosco di non avere tutto questo spirito evangelizzatore, quindi che il CAI cambi o meno m'importa poco. Quel che mi preme è che non tentino di impormi degli assurdi divieti come era loro intenzione fare nella zona del Garda.

Il CAI, tutto il CAI, non è la SAT. Tanto per dare un'idea della situazione, la SAT ha mantenuto il nome originario novanta anni dopo la riunificazione del Trentino con l'Italia. Mi sembra indicativo della mentalità...
 

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