Accessibilità percorso ciclistico su strada privata

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Biker serius
Ciao, forse la questione è stata dibattuta diverse volte ma vorrei chiedere il vostro parere su questo caso particolare (le foto sono state scattate nello stesso punto, l'inizio della strada privata).
Che fare in questi casi? Per la cronaca sono passato e non ho avuto problemi.
Fra l'altro un percorso di questo tipo non saprei come taggarlo su osm, (bicycle=permissive?), se c'è qualcuno che mappa e si è già imbattuto in percorsi simili...
 

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Il cartello di per sè non qualifica la natura giuridica della strada, spesso i proprietari delle case che sono raggiunte da tali stradine appongono cartelli per evitare fastidi dagli utenti poco rispettosi (coppiette che si infrattano, tossici, motorizzati smarmittati...). Non possiamo però neppure dare per scontato di poter passare perchè "tanto io non dò fastidio", se la proprietà della viabilità è effettivamente privata ed il proprietario non ci vuole tra i piedi ha tutto il diritto di escluderci.

Nel caso specifico della Regione Toscana, la presenza della sentieristica garantirebbe il diritto di passo all'escursionista non motorizzato. O meglio dovrei dire che "garantirà" il diritto di passo quando saranno completate le procedure di realizzazione del catasto dei sentieri, che richiede una procedura simile a quella dell' espropriazione per pubblica utilità e quindi soggetta a tempi oggettivamente lunghi. Va infatti considerato che non sempre la sentieristica è stata realizzata solo su percorsi pubblici o chiedendo i permessi ai proprietari, o ancora i proprietari possono cambiare o cambiare idea...

Quanto ai tag da assegnare, c'è un grosso dibattito nella comunità italiana di OSM. Personalmente ritengo che quando c'è un esplicito cartello di divieto sia necessario mettere access=private, dopotutto sul terreno è quanto risulta. Altri invece non sono d'accordo, se non c'è una barriera dicono che il tag private è sbagliato.

p.s. cos'è, il percorso da Cipolleri verso Acquerello? Saranno quindici anni che non ci passo...
 
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Il cartello di per sè non qualifica la natura giuridica della strada...

i cartelli della seconda foto non fanno pensare ad una proprietà privata, quello in alto indica addirittura un percorso predisposto per essere fatto a piedi, a cavallo o in bicicletta, mentre il cartello con limite di velocità anche se non regolamentare fa presumere che l'accesso sia consentito ma che vada rispettato il limite indicato (ipotizzo sia un warning soprattutto a chi lo percorre in auto)

il cartello a destra nella prima foto (anche questo non regolamentare, si trova dai ferramenta) se è sulla stessa strada dei primi è in antitesi perchè indicherebbe il divieto d'accesso, ma non c'è scritto proprietà privata, ma strada privata (che potrebbe significare che la sua gestione non è carico del comune o altro ente)

il cartello a sinistra nella prima foto non è ben leggibile
 

sembola

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Il cartello in legno è quello (non più a norma) dei percorsi della Comunità Montana delle Colline Metallifere. In generale anchela presenza di un segnavia non autorizza al passaggio, almeno fino all'applicazione completa della nuova legge regionale sull'escursionismo, visto che non sempre i sentieri son stati tracciati ponendosi il problema del diritto di passaggio ;-)

E' vero che il cartello della prima foto dice "strada privata" ma dice anche (probabilmente poichè non si legge) "divieto di accesso agli estranei /non autorizzati". Tutto sta a vedere se effettivamente la strada è privata e di uso privato oppure se il cartello è per scoraggiare i "personaggi non graditi" ;-). Notare il segnavia sull'albero a sinistra, tra l'altro.
 

GOo

Biker serius
Il cartello di per sè non qualifica la natura giuridica della strada, spesso i proprietari delle case che sono raggiunte da tali stradine appongono cartelli per evitare fastidi dagli utenti poco rispettosi (coppiette che si infrattano, tossici, motorizzati smarmittati...). Non possiamo però neppure dare per scontato di poter passare perchè "tanto io non dò fastidio", se la proprietà della viabilità è effettivamente privata ed il proprietario non ci vuole tra i piedi ha tutto il diritto di escluderci.

Nel caso specifico della Regione Toscana, la presenza della sentieristica garantirebbe il diritto di passo all'escursionista non motorizzato. O meglio dovrei dire che "garantirà" il diritto di passo quando saranno completate le procedure di realizzazione del catasto dei sentieri, che richiede una procedura simile a quella dell' espropriazione per pubblica utilità e quindi soggetta a tempi oggettivamente lunghi. Va infatti considerato che non sempre la sentieristica è stata realizzata solo su percorsi pubblici o chiedendo i permessi ai proprietari, o ancora i proprietari possono cambiare o cambiare idea...

Speriamo non ci vogliano anni, ma immagino di si :( Nel dubbio credo che valga la pena tentare di passare cmq in questi casi, soprattutto se il percorso coincide con un sentiero segnato...

Quanto ai tag da assegnare, c'è un grosso dibattito nella comunità italiana di OSM. Personalmente ritengo che quando c'è un esplicito cartello di divieto sia necessario mettere access=private, dopotutto sul terreno è quanto risulta. Altri invece non sono d'accordo, se non c'è una barriera dicono che il tag private è sbagliato.

In effetti sarei tentato anch'io di aggiungere access=private, ma vedo che la quasi totalità di questi percorsi non sono segnalati così, a dire la verità nemmeno come "bicycle=permissive" o "access=permissive".

p.s. cos'è, il percorso da Cipolleri verso Acquerello? Saranno quindici anni che non ci passo...

Si è proprio quello! Le due foto riprendono l'inizio del percorso sulla strada della Marsiliana verso il podere Acquarello.
 

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Biker serius
Per quanto riguarda il cartello di strada privata, se davvero non è regolamentare, allora lo sono molti altri dato che almeno in quella zona sono quasi tutti così.

Per di più facendo tutto il percorso fino alla strada asfaltata non mi pare di aver incontrato altri divieti nel senso inverso, quindi l'ipotesi che sia stato messo come deterrente è forse la più attendibile. In tal caso non si potrebbe dencunciare?
Dicmenticavo: Le foto sono state fatte nello stesso punto, all'inizio della strada privata.
 

sembola

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Per quanto riguarda la mappatura, il concetto di fondo è che occorre mappare per come il territorio è e non per come vorremmo che fosse...
Se c'è un cartello E un cancello credo che non ci possano essere dubbi, access=private ed eventualmente, se c'è una sentieristica o la conoscenza diretta foot=permissive, bicycle=permissive, ev. horse=permissive. Se c'è solo il cartello è più difficile, se ci si passa correntemente e nessuno dice nulla può andare bene sia come sopra che senza tag particolari.

Quanto ai cartelli, a me non risulta che esistano cartelli "a norma" al di là di quelli stradali, ma su una proprietà privata ad uso privato il Codice della Strada non arriva... Un buon indizio è la presenza di un passo carrabile all' inizio della strada, se c'è la viabilità è senz'altro di proprietà ed uso privato. Ma non è vero il contrario, per cui in moltissime altre situazioni non si ha alcuna certezza.

L'unica cosa che puoi "denunciare", o più correttamente segnalare ai vigili urbani o alla Forestale, sono i cancelli che dovessero apparire a chiudere una strada. Fermo restando (purtroppo) che le strade di proprietà privata ma di uso pubblico sono molto poche e che noi biker (come tutti gli altri frequentatori della campagna) siamo ospiti in casa d'altri... Il catasto dei sentieri sarà un passo avanti, ma che resterà limitato alla sentieristica, per cui coprirà una frazione infinitesimale dei percorsi esistenti: e non è detto comunque che le procedure vadano a buon fine...
 
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Picola ma carattarastica...
Fermo restando (purtroppo) che le strade di proprietà privata ma di uso pubblico sono molto poche e che noi biker (come tutti gli altri frequentatori della campagna) siamo ospiti in casa d'altri... Il catasto dei sentieri sarà un passo avanti, ma che resterà limitato alla sentieristica, per cui coprirà una frazione infinitesimale dei percorsi esistenti: e non è detto comunque che le procedure vadano a buon fine...

Qui caro Semb volevo chiederti una cosa.....recentemente ho fatto un pezzo di strada che sbuca verso una sp....l'ho sempre percorso....c'era all'inizio una sbarra in ferro piegata a metà,molto ruggine e accantonata a terra,con nessun cartello.....ora con mio stupore (dopo alcuni anni...),c'è una nuova sbarra,elettrica,con citofono e divieto di transito per proprietà privata....ora io mi chiedo,come può essere una strada privata:nunsacci:...nel senso si,passa davanti a 1 megavilla vista lago,ma la strada prosegue in bosco e finisce su sp...non è che c'è una sorta anche qui di diritto di passaggio...tieni conto che la stradina è tutta sterrata e per l'80% in bosco...dici anche qui segnalare a i vigiletti...sai molte volte dove occhio non vede...si fa un pò quel che si crede....:celopiùg:
 

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...ora io mi chiedo,come può essere una strada privata:nunsacci:

Certo che può esserlo. Magari lo è sempre stata, solo che nessuno aveva interesse a tenere lontani gli estranei, mentre ora con la villona... ;-)

Se hai fondati motivi di pensare che sia una chiusura abusiva segnalala ai vigili urbani.
 

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Vi propongo il mio caso, fresco fresco.. di questo sabato:(scusate per la lunghezza)
Accedo in una strada bianca (carrozzabile), non un sentiero, all'inizio della quale c'è una sbarra alzata senza nessun tipo di cartello, (ne divieto di accesso, nè di strada privata) che percorro spesso con la mia bici.
Poco più avanti mi ferma un cacciatore dicendomi che per la mia salute mi conviene girare perchè c'è la cacciata, alchè rispondo che per la mia salute vado in bici e che non ho bisogno che uno sconusciuto mi spieghi cosa fare, nel frattempo sopraggiungono altri 2 ciclistichi che erano con me ed erano attardati.
Anche loro vengono fermati e consigliati a tornare indietro..qui uno molla la presa e gira l'altro invece insiste e ci viene detto che comunque la strada è privata, che la sbarra l'hanno alzata loro e che il cartello c'è, e se non c'è più è stato tolto apposta.
Premetto che poco più avanti posso intravedere i cacciatori posizionati proprio sul ciglio della strada con i fucili.
io insisto che il cartello non c'è e che tornerò a verificare la presenza dello stesso, se c'è desisterò dal passare, nel caso opposto passerò in mezzo ai fucili spianati,.
Verificato che non c'era vengo cmq convinto a lasciar perdere dagli altri 2 per non rovinarmi la giornata e perchè loro mi avrebbero lasciato solo

ora le cose che chiedevo sono:
1) a me risulta che anche se trattasi di strada privata i cacciatori non possono stare a una distanza inferiore a 150 mt dal ciglio di una strada carrozzabile (quale quella era), perchè nella legge sulla caccia non si distingue tra strada privata e pubblica
2) per trattarsi di strada privata non basta porre una sbarra o un semplice cartello "strada privata", ma affinchè il cartello abbia una valenza debba esserci indicata l'autorizzazione comunale, (come ad esempio c'è sul passo carrabile che ho a casa mia e per il quale pago il mio comune), perchè in questo caso è solo il comune con le piante catastali che può certificare la privatezza della strada, dunque, casomai saranno i vigili urbani e loro soltanto, a occuparsi della sistemazione del cartello una volta che il proprietario a fatto richiesta e ha ricevuto l'autorizzazione, ma mai il privato cittadino improvvisando la cartellonistica

Vi prego di confermarmi qualcosa in merito perchè sabato ho intenzione di tornarci con altri due amici più cazzuti e chiamare la forestale
:arrabbiat:
 

sembola

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1) a me risulta che anche se trattasi di strada privata i cacciatori non possono stare a una distanza inferiore a 150 mt dal ciglio di una strada carrozzabile (quale quella era), perchè nella legge sulla caccia non si distingue tra strada privata e pubblica
La caccia è vietata a meno di 50 metri dalle strade eccetto le strade interpoderali o vicinali (art.21 comma 1 sub e della Legge n.157/92). La "carrozzabilità" di per sè non è un criterio.

2) per trattarsi di strada privata non basta porre una sbarra o un semplice cartello "strada privata", ma affinchè il cartello abbia una valenza debba esserci indicata l'autorizzazione comunale, (come ad esempio c'è sul passo carrabile che ho a casa mia e per il quale pago il mio comune), perchè in questo caso è solo il comune con le piante catastali che può certificare la privatezza della strada, dunque, casomai saranno i vigili urbani e loro soltanto, a occuparsi della sistemazione del cartello una volta che il proprietario a fatto richiesta e ha ricevuto l'autorizzazione, ma mai il privato cittadino improvvisando la cartellonistica
Vero fino ad un certo punto.
Quello che dici vale se la strada è a tutti gli effetti aperta all' uso pubblico sebbene di proprietà privata, cosa che evidentemente non è vista la presenza di una sbarra.

Tutto questo però nella vicenda in questione a mio parere non è rilevante. La contestazione non ti è infatti stata rivolta dal proprietario della strada e/o del fondo su cui insiste o da un suo incaricato (dipendente/guardia) ma da una terza persona che non è in nessun modo legittimata ad agire in nome e per conto del proprietario/conduttore della strada/fondo e quindi ad impedire il passaggio di estranei (ius excludendi).

Qualora tu volessi prendere la cosa di punta ti consiglio di chiamare la Polizia Provinciale, che ha una pattuglia disponibile 24h su 24. Naturalmente metti nel conto di perdere la giornata ma soprattutto presta moltissima attenzione a quello che si dice e si fa in queste situazioni, perchè oltre alla possibilità di avere torto il rischio di trovarsi con una denuncia sul groppone può essere reale...
 

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La caccia è vietata a meno di 50 metri dalle strade eccetto le strade interpoderali o vicinali (art.21 comma 1 sub e della Legge n.157/92). La "carrozzabilità" di per sè non è un criterio.


Vero fino ad un certo punto.
Quello che dici vale se la strada è a tutti gli effetti aperta all' uso pubblico sebbene di proprietà privata, cosa che evidentemente non è vista la presenza di una sbarra.

Tutto questo però nella vicenda in questione a mio parere non è rilevante. La contestazione non ti è infatti stata rivolta dal proprietario della strada e/o del fondo su cui insiste o da un suo incaricato (dipendente/guardia) ma da una terza persona che non è in nessun modo legittimata ad agire in nome e per conto del proprietario/conduttore della strada/fondo e quindi ad impedire il passaggio di estranei (ius excludendi).

Qualora tu volessi prendere la cosa di punta ti consiglio di chiamare la Polizia Provinciale, che ha una pattuglia disponibile 24h su 24. Naturalmente metti nel conto di perdere la giornata ma soprattutto presta moltissima attenzione a quello che si dice e si fa in queste situazioni, perchè oltre alla possibilità di avere torto il rischio di trovarsi con una denuncia sul groppone può essere reale...

ok ti ringrazio per la celerità, diciamo che sul primo punto mi hai convinto perchè il dato sulle distanze mi è stato riportato da un cacciatore magari non informatissimo, ma sul secondo non mi convinci.
Spiego meglio: io per il principio della certezza del diritto non posso fare affidamento su una sbarra arrugginita apposta magari solo come deterrente da qualche furbo che vuole impedire il passaggio a sconosciuti, per accertarmi se la strada è effettivamente privata.
senza un cartello che riporta che la strada è privata, conforme a norma di legge ed emesso dall'autorità competente, come faccio a sapere se quella strada è effettivamente privata,... Mi devo recare all'uffico tecnico comunale giusto?
Il privato cittadino non è tenuto in nessun modo a mettere segnalatica stradale senza l'autorizzazione dell'autorità competente.

Altra cosa, ti chiedevo quale è la competenza della polizia provinciale in questo caso? Accertare la natura della strada?, oppure anche in tema di caccia? te lo chiedo perchè non conosco assolutamente le competenze di questa autorità
Grazie mille..
 

sembola

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...ma sul secondo non mi convinci.
Spiego meglio: io per il principio della certezza del diritto non posso fare affidamento su una sbarra arrugginita apposta magari solo come deterrente da qualche furbo che vuole impedire il passaggio a sconosciuti, per accertarmi se la strada è effettivamente privata.
senza un cartello che riporta che la strada è privata, conforme a norma di legge ed emesso dall'autorità competente, come faccio a sapere se quella strada è effettivamente privata,... Mi devo recare all'uffico tecnico comunale giusto?
Il privato cittadino non è tenuto in nessun modo a mettere segnalatica stradale senza l'autorizzazione dell'autorità competente.
Mi spiego meglio.

Se la strada è di fatto o di diritto di uso pubblico, cioè chiunque può accedervi, allora l'apposizione di cartelli finalizzati a regolamentazione (per esempio di divieto di sosta) può avvenire solo ad opera del Comune. Un esempio sono le strade private di uso pubblico (io vivo in una di queste), la proprietà è dei condomìni che vi si affacciano (quando si rompe un tubo di raccolta dell'acqua piovana la riparazione la pagano i condòmini) ma non si può decidere (per esempio) che non si possono parcheggiare auto o motorini.

Se però la strada privata NON è di pubblico accesso, perchè è GIA' chiusa ed inaccessibile al pubblico, in questo caso il Comune non interviene ed anzi non ha alcun potere di intervenire. Classico è il caso di un parcheggio condominiale, i vigili urbani non possono fare nulla se un estraneo parcheggia illegittimamente in tali aree.

L'unico dubbio è se la strada sia effettivamente privata o no: basta recarsi al comune o anche meglio telefonare all'ufficio di polizia urbana, e chiedere se la tal strada risulta essere di uso pubblico. Se risulta l'uso pubblico la sbarra è abusiva ed il comune può farla rimuovere, ma se non risulta occorre farsi una ragione del fatto che la bici non è un lasciapassare per entrare nel terreno altrui.

Aggiungo il fatto è che un cartello di divieto non è necessario nè obbligatorio: basta che sia chiara la volontà del proprietario/conduttore di non fare entrare gli estranei. A mio modesto parere l'apposizione di una sbarra è una chiara manifestazione dello "ius excludendi", dando per scontato che la strada sia effettivamente di uso e proprietà privata. Insomma, la mancanza di un cartello non significa che si può passare anche in mancanza di una sbarra, se entri in un bosco e trovi il proprietario che ti dice che non vuole devi tornare indietro, non ci son storie.



Altra cosa, ti chiedevo quale è la competenza della polizia provinciale in questo caso? Accertare la natura della strada?, oppure anche in tema di caccia? te lo chiedo perchè non conosco assolutamente le competenze di questa autorità
Grazie mille..
La polizia provinciale si occupa di quanto è competenza della Provincia, nel caso specifico la gestione dell'attività venatoria; la natura della strada è invece competenza del Comune e quindi della Polizia Municipale.

Come ho detto in precedenza la questione della proprietà della strada secondo me è marginale in questo caso: quand'anche la strada fosse effettivamente privata * è solo il proprietario (o un suo incaricato) a poter esprimere la volontà di escludere gli estranei. Per questo ti ho consigliato di contattare la polizia provinciale, perchè ha a che fare quotidianamente con la caccia, conosce alla perfezione le normative ed ha i mezzi per farsi rispettare da eventuali cacciatori prepotenti. Metti però nel conto la possibilità che ti diano torto... senza contare che passare a margine di una cacciata nelle fasi finali secondo me è da evitare a prescindere.


* (personalmente sono abbastanza sicuro che la strada in questione è una interpoderale privata: di strade di uso pubblico ce ne sono (purtroppo) molto poche, ma quello che me lo fa pensare soprattutto è il fatto che i cinghialai si schierassero lungo di essa... le squadre di caccia in battuta sono identificate visto che hanno l'esclusiva in una determinata area, per cui sono molto attente a non commettere infrazioni evidenti e facilmente rilevabili che avrebbero conseguenze sicure.
 

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Mi spiego meglio.

Se la strada è di fatto o di diritto di uso pubblico, cioè chiunque può accedervi, allora l'apposizione di cartelli finalizzati a regolamentazione (per esempio di divieto di sosta) può avvenire solo ad opera del Comune. Un esempio sono le strade private di uso pubblico (io vivo in una di queste), la proprietà è dei condomìni che vi si affacciano (quando si rompe un tubo di raccolta dell'acqua piovana la riparazione la pagano i condòmini) ma non si può decidere (per esempio) che non si possono parcheggiare auto o motorini.

Se però la strada privata NON è di pubblico accesso, perchè è GIA' chiusa ed inaccessibile al pubblico, in questo caso il Comune non interviene ed anzi non ha alcun potere di intervenire. Classico è il caso di un parcheggio condominiale, i vigili urbani non possono fare nulla se un estraneo parcheggia illegittimamente in tali aree.

L'unico dubbio è se la strada sia effettivamente privata o no: basta recarsi al comune o anche meglio telefonare all'ufficio di polizia urbana, e chiedere se la tal strada risulta essere di uso pubblico. Se risulta l'uso pubblico la sbarra è abusiva ed il comune può farla rimuovere, ma se non risulta occorre farsi una ragione del fatto che la bici non è un lasciapassare per entrare nel terreno altrui.

Aggiungo il fatto è che un cartello di divieto non è necessario nè obbligatorio: basta che sia chiara la volontà del proprietario/conduttore di non fare entrare gli estranei. A mio modesto parere l'apposizione di una sbarra è una chiara manifestazione dello "ius excludendi", dando per scontato che la strada sia effettivamente di uso e proprietà privata. Insomma, la mancanza di un cartello non significa che si può passare anche in mancanza di una sbarra, se entri in un bosco e trovi il proprietario che ti dice che non vuole devi tornare indietro, non ci son storie.




La polizia provinciale si occupa di quanto è competenza della Provincia, nel caso specifico la gestione dell'attività venatoria; la natura della strada è invece competenza del Comune e quindi della Polizia Municipale.

Come ho detto in precedenza la questione della proprietà della strada secondo me è marginale in questo caso: quand'anche la strada fosse effettivamente privata * è solo il proprietario (o un suo incaricato) a poter esprimere la volontà di escludere gli estranei. Per questo ti ho consigliato di contattare la polizia provinciale, perchè ha a che fare quotidianamente con la caccia, conosce alla perfezione le normative ed ha i mezzi per farsi rispettare da eventuali cacciatori prepotenti. Metti però nel conto la possibilità che ti diano torto... senza contare che passare a margine di una cacciata nelle fasi finali secondo me è da evitare a prescindere.


* (personalmente sono abbastanza sicuro che la strada in questione è una interpoderale privata: di strade di uso pubblico ce ne sono (purtroppo) molto poche, ma quello che me lo fa pensare soprattutto è il fatto che i cinghialai si schierassero lungo di essa... le squadre di caccia in battuta sono identificate visto che hanno l'esclusiva in una determinata area, per cui sono molto attente a non commettere infrazioni evidenti e facilmente rilevabili che avrebbero conseguenze sicure.

ok grazie mille, a me invece resta il dubbio perchè si sono piazzati laddove non erano mai stati, (visto che nelle solite poste quest'anno hanno trovato poca roba) e con 2 sentinelle a fermare chi arrivava, e soprattutto per l'arroganza con cui mi si sono rivolti quando il mio amico ha detto "sbagliando" che avrebbe chiamato i carabinieri, e uno di loro mi ha risposto che se si voleva il maresciallo era 50 metri più avanti tra di loro ...
tieni conto che a bordo strada c'è un recinto di maiali di cinta ben pasturato che magari richiama altri cinghiali a passare di lì,, non so mi hanno dato l'impressione che sapessero di non essere nel giusto, ma vabbè tra 15 giorni è finita, solo che una soddisfazione di chiama la forestale me la volevo toglie
 

sembola

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Io avrei visto il bluff. "OK, visto che il maresciallo dei carabinieri è già qua me lo chiami..." E poi si vede :spetteguless:
L'arroganza è quello che dà fastidio in questi casi, fermo restando che noi non abbiamo diritto di passare dalle proprietà private ed i cacciatori sì...

Cmq te lo ripeto, Polizia Provinciale (http://www.provincia.siena.it/Aree-tematiche/Polizia-provinciale/Centrale-operativa2), lascia perdere la Forestale che ha sì compiti di controllo sull'attività venatoria ma marginali e limitate alla repressione di specifici illeciti più che alla gestione generale.
 

Boro

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Io non vorrei sbagliare, ma se c'e' una battuta di caccia questa deve essere autorizzata a appositamente segnalata. Se c'e' il segnale si deve stare fuori.
A me e' capitato spesso in alta montagna, c'era pure la forestale insieme ai cacciatori.
 

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Io non vorrei sbagliare, ma se c'e' una battuta di caccia questa deve essere autorizzata a appositamente segnalata. Se c'e' il segnale si deve stare fuori.
A me e' capitato spesso in alta montagna, c'era pure la forestale insieme ai cacciatori.

Non è così, per lo meno nelle circostanze di cui stiamo parlando.

In Toscana durante la stagione di caccia al cinghiale (novembre-gennaio) non è necessaria alcuna autorizzazione specifica, anzi nelle cosiddette "aree vocate" la caccia si può esercitare solo in battuta e solo ad opera dell'associazione di cacciatori locale cui è stata assegnata la zona.

Dal punto di vista legale non c'è alcuna differenza quando c'è una battuta di caccia: se la viabilità è di uso pubblico chiunque ha il diritto di passare, se è privata nessuno ha il diritto di passare salvo i proprietari ed i cacciatori (autorizzati dal codice civile). I cartelli non sono prescritti dalla legge (talvolta lo sono dai regolamenti delle ATC) ma non hanno valenza di divieto di transito (come ho scritto in messaggi precedenti solo i proprietari del fondo hanno questa potestà), tanto è vero che contengono solo un avvertimento sulla presenza di una battuta, in modo che chi dovesse essere in giro in zona possa prestare le cautele del caso (insomma principalmente ad uso assicurativo).

Se parliamo di battute in zone particolari ed alla presenza di agenti di Polizia Provinciale o del Corpo Forestale dello Stato certamente non siamo di fronte a caccia "ordinaria" ma a "battute di selezione" che vengono organizzate dalla Provincia in qualsiasi momento dell'anno (prevalentemente fuori stagione) per esigenze specifiche: da noi capita per esempio all' interno di riserve naturali o di grosse tenute chiuse dove normalmente la caccia non è possibile.
 

cocos

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Mi sono più meno informato, se per un podere passa una strada interpoderale o un sentiero segnalato o una strada-sentiero che viene battuto dai tempi del nonno pur non comparendo da nessuna parte, nessuno può impedire il libero accesso ai mezzi non vietati per legge circolare in quel luogo.
Nel caso in cui un proprietario volesse chiuderne l'accesso deve dichiarare e segnalare fondo chiuso, recintare almeno per l'altezza di 1.5mt e pagare le tasse xchè negare l'accesso ad una strada o sentiero di fatto pubblico ha un costo.
Se ho detto delle inesattezze abbiate pietà e correggetemi pure
 

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Mi sono più meno informato, se per un podere passa una strada interpoderale o un sentiero segnalato o una strada-sentiero che viene battuto dai tempi del nonno pur non comparendo da nessuna parte, nessuno può impedire il libero accesso ai mezzi non vietati per legge circolare in quel luogo.
Nel caso in cui un proprietario volesse chiuderne l'accesso deve dichiarare e segnalare fondo chiuso, recintare almeno per l'altezza di 1.5mt e pagare le tasse xchè negare l'accesso ad una strada o sentiero di fatto pubblico ha un costo.
Se ho detto delle inesattezze abbiate pietà e correggetemi pure

Una strada interpoderale può benissimo essere privata in quanto deputata al solo collegamento dei fondi e non al transito generalizzato. E non è pacifico neppure il caso del percorso "storico" perchè in caso di contenzioso occorre dimostrare davanti ad un giudice l'originario uso o proprietà pubblico (quindi reperire documenti catastali o storici) o un'usucapione.
Non dico che non sia come dici tu, solo che se si arriva ad un contenzioso vanno dimostrate delle condizioni ben precise perchè su una via, ancorchè di proprietà privata, sia legittimo il transito di chiunque. In questo articolo vengono riportate le condizioni, desunte dalla giurisprudenza in merito, che sono: "il passaggio esercitato iure servitutis pubblicae, da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad un gruppo territoriale; la concreta idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica via; un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile".

Per dire, se una strada interpoderale conduce solo ad un podere e poi ad un bosco di proprietà privata è difficile sostenere efficacemente che la strada possa soddisfare esigenze di "carattere generale"; se andasse ad un santuario o servisse per accedere ad un bene di proprietà demaniale (es. il greto di un fiume) la cosa sarebbe invece decisamente più facile...

Le procedura per l'istituzione di un fondo chiuso che citi è corretta, ma riguarda il fondo in sè e non può interrompere in nessun caso viabilità di uso o proprietà pubblica.

Putroppo dobbiamo farci una ragione del fatto che nell' ordinamento giuridico italiano non esiste un generico diritto di accesso alla natura, cosa tra l'altro esplicitamente esclusa dalla Cassazione.
 

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