ANATOMIA DI UN INCIDENTE...Col Senno di Poi

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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ZORK

Biker serius
10/7/16
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Succede l'irreparabile, una innocua o brutta caduta, Errare humanum est.

Cercando di analizzare le cause, col senno di poi, si sarebbe potuta evitare ?

Cercate di raccontare le vostre esperienze, spiegando la causa che ha provocato la caduta, e cosa avreste fatto per evitarla.

-Errore umano
-Cedimento strutturale
-Percorso insidioso
-ecc

Che metodi avete adottato affinché non accadesse più.

Tutto ciò potra' servire a tutti noi come spunto di riflessione per gestire al meglio analoghe situazioni.
 

razj

Biker tremendus
23/4/14
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Le cadute peggiori finora le ho fatte per imperizia mia, o negligenza di altri.

Ad esempio quando mi sono lussato una spalla è stato perché davanti a me un ragazzo era caduto sul trail, proprio in curva dopo un pezzo ripido e molto veloce. Invece di togliersi subito di mezzo lui ed un altro sono rimasti in mezzo al trail per verificare che tutto fosse apposto, ed io arrivavo molto velocemente da dietro. Il terreno era molto secco e polveroso; impossibile inchiodare senza cadere. E infatti sono caduto.

Recentemente invece sono caduto mentre cercavo una linea nuova sui trail vicino casa. Non era molto complessa ed il trail lo conosco a memoria, quindi non mi sono messo a controllare la linea se non superficialmente. Ho anche il video.
https://www.facebook.com/matteo.navacci/videos/10210362153037082/
le prime volte è venuta bene, poi però sono atterrato con la ruota anteriore proprio su un sasso semi interrato a cui proprio non avevo fatto caso, impuntandomi e finendo per tirare una capocciata su un albero. Santo Integrale.

Un altro fattore che spesso influisce pesantemente sulle cadute è la stanchezza. Non sapere quando fermarsi spesso significa farsi tanto male.
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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le prime volte è venuta bene, poi però sono atterrato con la ruota anteriore proprio su un sasso semi interrato a cui proprio non avevo fatto caso, impuntandomi e finendo per tirare una capocciata su un albero. Santo Integrale.

Un altro fattore che spesso influisce pesantemente sulle cadute è la stanchezza. Non sapere quando fermarsi spesso significa farsi tanto male.

Quindi consiglieresti di stare attenti all erba un po alta che potrebbe nascondere insidie, sassi, radici ecc...
alla stanchezza che toglie lucidità,
e casco integrale sempre .
 

razj

Biker tremendus
23/4/14
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piu che stare attenti all'erba alta per quanto possibile consiglio vivamente di osservare e controllare attentamente prima di provare una linea nuova che potrebbe risultare pericolosa; vedi il salto del video che ho linkato: di per sè come linea non presentava difficoltà ulteriori a quella che facevo di solito, però è chiaro che saltando devi assicurarti di avere un landing appropriato e senza sorprese.

riconoscere la propria stanchezza poi è fondamentale: un mio amico l'anno scorso in bike park per fare un'ultima discesa è caduto in curva su una sponda stupida perché non ce la faceva più a tenere la bici, rompendosi la caviglia.
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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piu che stare attenti all'erba alta per quanto possibile consiglio vivamente di osservare e controllare attentamente prima di provare una linea nuova che potrebbe risultare pericolosa.

Questo giustamente è un consiglio valido per i Bike Park, dove si prova sempre nello stesso circuito.

A volte, anzi spesso, ci buttiamo a fionda in single track inediti, senza sapere cosa ci aspetta nella curva successiva, anche conoscendo il percorso è facile trovare un pietrone in mezzo al passaggio, che magari non c'era il giorno o la settimana prima.
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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A me invece è capitato di fare una discesa a parete di 3 m circa con un dosso a metà discesa che mi ha praticamente ribaltato in avanti, facendomi fare gli ultimi 1,5 m di discesa in volo, schiantandomi rovinosamente a terra senza bici.
Sicuramente ho preso troppa velocità nel primo tratto, avrei dovuto rallentare un po prima di affontare il dosso e poi accompagnare la bici nella seconda parte di discesa, invece la seconda parte l ho fatta praticamente a testa in giù.
Mi servirà sicuramente di esperienza.
Tanto per incominciare mi comprerò un casco integrale e una maglia con protezioni integrate, ginocchiere e gomitiere, non vorei piu rischiare di farmi male.
 

jab

Biker ultra
22/1/11
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Scorzè
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Bike
Trek Marlin 6
Io ho un parere.. La paura salva i culo, il panico ti fa ammazzare..
A me le cadute più rovinose le ho fatte proprio quando prendevo troppa confidenza con la bike in discesa.. la giusta dose di paura invece ti fa tirare i freni nel momento giusto..
La caduta che mi sono più cacato addosso è stata qualche anno fa, in un giro in solitaria (come sempre), scendendo a manetta sul 105 del Monte Grappa, su un tornate senza muretto di protezione e con strapiombo di 100mt, ero troppo veloce e le ruote non bloccavano sul ghiaione, mi sono letteralmente tuffato dalla bici per evitare il volo d'angelo... mi sono fermato ad un metro dal bordo...
Dopo 5 minuti di riflessione per riprendermi dallo spavento quel giorno sono sceso con i freni tirati.. in modalità "vecchietto"...
Quel fatto mi ha insegnato che è fondamentale leggere bene il terreno con anticipo..
 

razj

Biker tremendus
23/4/14
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prov. RM
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La confidenza viene con l'esperienza e la pratica. Difficile che la confidenza sia causa di cadute. Andare veloci senza la giusta dose di pratica con la bici e con il trail non è confidenza, è incoscienza ;)
 

alnina

Biker tremendus
12/6/06
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Brescia
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a mio parere l'inesperienza e quindi l'incapacità porta a cadute e danni spesso seri....

pochi mesi dopo aver acquistato la mia front da 29 mi sentivo un mezzo fenomeno, certi passaggi mi venivano semplici e spontanei e quindi pensavo di essere diventato bravo e soprattutto indistruttibile....quindi, senza quasi rendermene conto, ho voluto alzare l'asticella in maniera troppo rapida fino a che, per colpa di un mio errore di posizionamento del corpo e di velocità (eccessivamente bassa) nell'affrontare una serie di gradoni, sono caduto e mi sono rotto l'omero

risultato: quattro settimane con la spalla immobilizzata, due mesi di forzata inattività e circa un anno di tempo per ritrovare la giusta confidenza nella guida

il consiglio che mi sento di dare è quello di avanzare a piccoli passi, per imparare a guidare la bike ci vuole tempo e bisogna procedere per gradi, senza voler strafare e sempre con la massima attenzione....la tecnica, come la gamba, si acquisiscono col tempo, con l'esercizio e con la voglia di migliorarsi sempre
 

stefanocucco83

Biker superioris
13/5/14
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Calavino (TN)
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.....
La caduta che mi sono più cacato addosso è stata qualche anno fa, in un giro in solitaria (come sempre), scendendo a manetta sul 105 del Monte Grappa, su un tornate senza muretto di protezione e con strapiombo di 100mt, ero troppo veloce e le ruote non bloccavano sul ghiaione, mi sono letteralmente tuffato dalla bici per evitare il volo d'angelo... mi sono fermato ad un metro dal bordo...
Dopo 5 minuti di riflessione per riprendermi dallo spavento quel giorno sono sceso con i freni tirati.. in modalità "vecchietto"...
Quel fatto mi ha insegnato che è fondamentale leggere bene il terreno con anticipo..
Ho vissuto esperienze simili anch'io. I primi tempi quando affrontavo le strade forestali ero portato a scendere a bomba.. un paio di volte in alcuni tornanti ho fatto dei lunghi pazzeschi dove anch'io mi son cacato addosso..il ghiaino maledetto di alcune forestali allunga a dismisura gli spazi di frenata ed è difficile riuscire a mollare i freni per cercare di percorrere il tornante...l'assenza di appoggi in questi tornanti da forestale a me crea ancora qualche difficoltà nel riuscire a percorrerle bene senza che mi si chiuda lo sterzo di colpo:nunsacci:

Comunque la botta più grossa l'ho presa a 700 metri da casa al rientro da un giro in condizioni di semi asciutto dove avevo avuto ottime sensazioni, mettevo le ruote dove volevo con estrema facilità anche nei pezzi più ostici. Mi sentivo bene.
Arrivo sulla strada forestale in ombra che c'è sopra casa mia. C'è un pezzo finale di 500 metri con due curve vicine. La prima è appena accennata, ma l'imbocco è bello ripido...arrivo troppo forte per impostare questa prima curvetta pensando che i sassi anche se leggermente umidi mi avrebbero dato una buona aderenza, come tocco i freni mi parte di brutto il posteriore e mi fa puntare dritto ad un albero all'interno, d'istinto butto tutto il peso dalla parte opposta...la tengo per qualche metro, ma la velocità è troppa per riuscire a fermarsi su questo terreno...mi butto in terra e sbam..qualche metro strisciando sul selciato e poi dentro un cespuglio...nulla di rotto, ma tanti ematomi e dolori per due settimane e schegge di qua e di la del cespuglio dove sono finito dentro
Nel mio caso tra gli errori da non commettere ci metto:
- mai abbassare la concentrazione anche se ormai il giro è finito
- valutare sempre bene il terreno!
 

phelipe

Biker novus
9/9/12
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Lugo
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Questo giustamente è un consiglio valido per i Bike Park, dove si prova sempre nello stesso circuito.



A volte, anzi spesso, ci buttiamo a fionda in single track inediti, senza sapere cosa ci aspetta nella curva successiva, anche conoscendo il percorso è facile trovare un pietrone in mezzo al passaggio, che magari non c'era il giorno o la settimana prima.



Già! Io in uscita di sponda in single track sconosciuto mi sono stampato contro una roccia per non finire di sotto! Conseguenza ginocchio sfondato! 7 mesi fermo !


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ZORK

Biker serius
10/7/16
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La cosa brutta di questo sport è che non ci sono vie di fuga, e anche nell ambito xc ci si ritrova a percorrere tratti o single track con abbigliamento da BDC, praticamente solo caschetto aperto e per il resto nudi.

Dopo quello che mi è capitato, senza ombra di dubbio le mie prossime uscite saranno sicuramente accompagnate da una maglia con protezioni, o armatura leggera, e caschetto integrale..sicuramente nel peggio limiteranno i danni.
Una cosa ho capito, bravi , pro, principianti, nessuno è immune, basta la giornata sfigata e ti rompi tutte le ossa.
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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Sicurezza.....ne vogliamo parlare...


Notizia di oggi..

oqj1ci.jpg
 

jab

Biker ultra
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Bike
Trek Marlin 6
Una cosa ho capito, bravi , pro, principianti, nessuno è immune, basta la giornata sfigata e ti rompi tutte le ossa.

A me è bastato vedere alle olimpiadi... più professionisti di loro!! Eppure si sono cappottati anche sui tratti più semplici! Quando la giornata è no, è no..
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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A me è bastato vedere alle olimpiadi... più professionisti di loro!! Eppure si sono cappottati anche sui tratti più semplici! Quando la giornata è no, è no..

Ma allora perché nessuno, sopratutto in ambito xc amatoriale, usa le protezioni ?

Capisco i pro, che hanno a che fare con leggerezza e cronometro e che cmq per la gara hanno dei circuiti creati appositamente, da percorrere in loop provati e riprovati, con assistenza medica sul luogo.

Nel amatoriale, spesso è volentieri si spazia anche in percorsi enduro, con passaggi tecnici non adatti al tipo di bici, e biker con totale assenza di protezioni che sicuramente limiterebbero i danni ,
Senza contare altri eventuali pericoli, percorsi inediti che cambiano da un giorno all altro, ostacoli tipo pietre radici, rami, guasti o rotture improvvise.
 

Danixele

Biker forumensus
29/7/15
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Liguria
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Bike
Una bici robusta e una vetusta.
Ma allora perché nessuno, sopratutto in ambito xc amatoriale, usa le protezioni ?

Capisco i pro, che hanno a che fare con leggerezza e cronometro e che cmq per la gara hanno dei circuiti creati appositamente, da percorrere in loop provati e riprovati, con assistenza medica sul luogo.

Nel amatoriale, spesso è volentieri si spazia anche in percorsi enduro, con passaggi tecnici non adatti al tipo di bici, e biker con totale assenza di protezioni che sicuramente limiterebbero i danni ,
Senza contare altri eventuali pericoli, percorsi inediti che cambiano da un giorno all altro, ostacoli tipo pietre radici, rami, guasti o rotture improvvise.

Perchè la gente spesso "scimmiotta" i PRO
 

stefanocucco83

Biker superioris
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Calavino (TN)
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Ma allora perché nessuno, sopratutto in ambito xc amatoriale, usa le protezioni ?
ma perchè spesso chi fa cross country con amici durante la settimana e nei weekend, non ha velleità da discesista puro..non gli interessa fare il tempone in discesa rischiando la pelle...nei pezzi più tosti semplicemente scende a piedi perchè sa, appunto, che rischiare di affrontare pezzi tosti in sella può comportare danni seri senza le protezioni adeguate...anche se a volte, per farsi male basta una caduta del caxxo su un tratto magari affrontato in sella decine di volte
comunque chi dice che il circuito delle olimpiadi era semplice mi piacerebbe vederlo passare negli stessi pezzi...la televisione inganna tantissimo!
Io ero stato in val di sole per la gara di DH, pezzi con pendenze paurose...beh riviste in televisione sembravano appunto, molto più semplici e meno pendenti e fattibili da comuni mortali
 

ZORK

Biker serius
10/7/16
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ma perchè spesso chi fa cross country con amici durante la settimana e nei weekend, non ha velleità da discesista puro..non gli interessa fare il tempone in discesa rischiando la pelle...nei pezzi più tosti semplicemente scende a piedi perchè sa, appunto, che rischiare di affrontare pezzi tosti in sella può comportare danni seri senza le protezioni adeguate...anche se a volte, per farsi male basta una caduta del caxxo su un tratto magari affrontato in sella decine di volte
comunque chi dice che il circuito delle olimpiadi era semplice mi piacerebbe vederlo passare negli stessi pezzi...la televisione inganna tantissimo!
Io ero stato in val di sole per la gara di DH, pezzi con pendenze paurose...beh riviste in televisione sembravano appunto, molto più semplici e meno pendenti e fattibili da comuni mortali

Però leggendo nella sezione infortuni, vedo che in tantisismi si fanno veramente male, anche in cadute banali, è un attimo sbattere il viso, un ginocchio, un gomito, in una pietra o un albero perdendo semplicemente l equilibrio, senza fare chissà ché...in un single track per esempio non ci sono vie di fuga.
Nel mio caso specifico, mi sono ribaltato rompendomi 4 costole, pneumotoracico, scheggiato clavicola, mandibola gonfia...se avessi avuto un minimo di protezioni ( cosa che mi prendero' a breve) avrei sicuramente limitato i danni.
 

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