Bikepacking....ma dove stiamo andando?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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massimo72m

Biker cesareus
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Genesis Croix de Fer, Rose Dr. Z, Mde Bolder 29
Leggendo del fiorire di alcune manifestazioni (i vari Trail qui sul forum) dedicate al bikepacking, mi viene da fare alcune riflessioni sull'argomento.

Il viaggiare in bicicletta è sempre stato sinonimo di libertà, prendere la propria bicicletta, partire e via raggiungere una meta che ci siamo prefissati e che ci dà una qualche emozione.
E' un modo molto romantico di vivere il rapporto con la bicicletta e l'ambiente, oltre che una modalità unica di turismo che permette di vedere cose altrimenti nascoste e vivere emozioni uniche.

Nel giugno del 2012, appena dopo il terremoto che ha devastato l'Emilia, ho deciso di prendere la mia mtb da 29, ho messo gomme da asfalto da 42, uno zainetto e una borsa sul manubrio e sono partito per un mio viaggio personale che ha toccato tutti i paesi colpiti dal sisma, proseguendo lungo il Po nelle zone di Don Camillo e Peppone, per arrivare fino al Parmense e alle terre di Verdi.
Poco più di 400 km in tre giorni, niente di così estremo, ho dormito una notte da parenti nel Mantovano e un'altra in un alberghetto vicino Cremona, quindi niente autonomia totale, tende, sacchi a pelo.
E' stata però un'avventura comunque in solitaria, indimenticabile, senza vincoli di traccia da seguire e tempi da rispettare; ho conosciuto persone e vissuto esperienze umane molto profonde e toccanti e a modo mio mi sono sentito un cicloviaggiatore.

Mi chiedo come possa essere lo spirito delle manifestazioni di bikepacking di casa nostra dove, per fare un esempio, chi ha concluso con il minor tempo il Tuscany Trail probabilmente avrà dormito 30 minuti e più che una manifestazione di bikepacking si è assistito ad una corsa contro il tempo per primeggiare e vedere il proprio nome in cima alla lista.
Che spirito c'è in queste manifestazioni, spacciate per avventure, dove vengono chiesti dei soldi a fronte di servizi comunque modesti (e qui ci si può anche passare sopra), dove viene comunque stimolata la competizione con la scusa di entrare nel club dei finisher?

Personalmente credo che di pura avventura ci sia poco, ma si assista invece ad un fenomeno di mercificazione, di avventura guidata e incanalata. Ti faccio credere che sei un cicloviaggiatore e invece sei il solito mtbiker che fa un percorso un po' più lungo.
A questo punto trovo più coerenti le varie manifestazioni di mtb e bdc dove almeno la competizione è dichiarata, dove c'è un'organizzazione e un'assistenza di un certo livello, ristori e riferimenti precisi.

Nel panorama italiano del ciclismo alternativo mi permetto invece di segnalare il fiorire di una serie di manifestazioni gravel dove invece lo spirito di partecipazione è sicuramente più genuino e votato alla passione per pedalare in maniera più a contatto con la natura e senza riferimenti di tempi e classifiche.
Un esempio su tutti:
http://www.giopirotta.it/martesana-van-vlaanderen/

Ricordate che il vero bikepacker o cicloviaggiatore che sia, non ha bisogno dell'evento, l'evento lo crea da solo o con un gruppo di amici seguendo il proprio istinto e le emozioni che lo guidano.

Scusa te se mi sono dilungato e probabilmente a qualcuno non piacerà questo mio intervento che vuole essere comunque un atto di critica costruttiva.
Invece che creare inutili manifestazioni fine a se stesse, impegniamoci a creare dei percorsi permanenti tipo quello dell'Eroica o della Francigena, tutte iniziative che contribuiscono a far crescere il movimento ciclistico e a sviluppare un turismo vero che possa far conoscere a noi come agli stranieri, molti angoli poco visitati del nostro bellissimo paese.
 

@lberto

Biker poeticus
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Forse non tutti la vedono come te.
Avere più offerta significa riuscire a soddisfare le diverse domande dei bikers.
Non ti piace il "[regione]trail" e preferisci la "[zona]epic-ultra-marathon" o viceversa? Ti iscrivi a quello che preferisci e via.
Vuoi organizzarti per conto tuo? E chi te lo vieta?
Francamente faccio fatica a capire il motivo della discussione.
 
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the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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Leggendo del fiorire di alcune manifestazioni (i vari Trail qui sul forum) dedicate al bikepacking, mi viene da fare alcune riflessioni sull'argomento.

Il viaggiare in bicicletta è sempre stato sinonimo di libertà, prendere la propria bicicletta, partire e via raggiungere una meta che ci siamo prefissati e che ci dà una qualche emozione.
E' un modo molto romantico di vivere il rapporto con la bicicletta e l'ambiente, oltre che una modalità unica di turismo che permette di vedere cose altrimenti nascoste e vivere emozioni uniche.

Nel giugno del 2012, appena dopo il terremoto che ha devastato l'Emilia, ho deciso di prendere la mia mtb da 29, ho messo gomme da asfalto da 42, uno zainetto e una borsa sul manubrio e sono partito per un mio viaggio personale che ha toccato tutti i paesi colpiti dal sisma, proseguendo lungo il Po nelle zone di Don Camillo e Peppone, per arrivare fino al Parmense e alle terre di Verdi.
Poco più di 400 km in tre giorni, niente di così estremo, ho dormito una notte da parenti nel Mantovano e un'altra in un alberghetto vicino Cremona, quindi niente autonomia totale, tende, sacchi a pelo.
E' stata però un'avventura comunque in solitaria, indimenticabile, senza vincoli di traccia da seguire e tempi da rispettare; ho conosciuto persone e vissuto esperienze umane molto profonde e toccanti e a modo mio mi sono sentito un cicloviaggiatore.

Mi chiedo come possa essere lo spirito delle manifestazioni di bikepacking di casa nostra dove, per fare un esempio, chi ha concluso con il minor tempo il Tuscany Trail probabilmente avrà dormito 30 minuti e più che una manifestazione di bikepacking si è assistito ad una corsa contro il tempo per primeggiare e vedere il proprio nome in cima alla lista.
Che spirito c'è in queste manifestazioni, spacciate per avventure, dove vengono chiesti dei soldi a fronte di servizi comunque modesti (e qui ci si può anche passare sopra), dove viene comunque stimolata la competizione con la scusa di entrare nel club dei finisher?

Personalmente credo che di pura avventura ci sia poco, ma si assista invece ad un fenomeno di mercificazione, di avventura guidata e incanalata. Ti faccio credere che sei un cicloviaggiatore e invece sei il solito mtbiker che fa un percorso un po' più lungo.
A questo punto trovo più coerenti le varie manifestazioni di mtb e bdc dove almeno la competizione è dichiarata, dove c'è un'organizzazione e un'assistenza di un certo livello, ristori e riferimenti precisi.

Nel panorama italiano del ciclismo alternativo mi permetto invece di segnalare il fiorire di una serie di manifestazioni gravel dove invece lo spirito di partecipazione è sicuramente più genuino e votato alla passione per pedalare in maniera più a contatto con la natura e senza riferimenti di tempi e classifiche.
Un esempio su tutti:
http://www.giopirotta.it/martesana-van-vlaanderen/

Ricordate che il vero bikepacker o cicloviaggiatore che sia, non ha bisogno dell'evento, l'evento lo crea da solo o con un gruppo di amici seguendo il proprio istinto e le emozioni che lo guidano.

Scusa te se mi sono dilungato e probabilmente a qualcuno non piacerà questo mio intervento che vuole essere comunque un atto di critica costruttiva.
Invece che creare inutili manifestazioni fine a se stesse, impegniamoci a creare dei percorsi permanenti tipo quello dell'Eroica o della Francigena, tutte iniziative che contribuiscono a far crescere il movimento ciclistico e a sviluppare un turismo vero che possa far conoscere a noi come agli stranieri, molti angoli poco visitati del nostro bellissimo paese.

Premessa: mi piacciono i giri in bici di più giorni, più o meno lunghi, con zaino in spalla, chilometraggi abbordabili, un tetto sotto cui dormire e ritmi che consentano il giusto riposo e relax anche per godermi il viaggio stesso.
Ma non mi piace l’estremizzazione del “senso di avventura”, l’autosufficienza a tutti i costi, il “randagismo” e il voler pedalare “a oltranza”, col rischio che la fatica ti rovini il piacere del viaggio stesso.

Detto questo, il tuo spunto mi piace perché la penso anch'io più o meno come te.

Questa "moda" dei vari "[regione]trail" che stanno prendendo piede dimostra che l'interesse c'è, e come dice giustamente alberto ci vuol qualcosa che soddisfi la domanda. Ma a mio avviso non sono dei “ciclo-viaggi”, o almeno non del tutto.

E la domanda, si badi bene, potrebbe essere molto diversa da persona a persona.

C’è chi partecipa per vincere o per il mero riscontro cronometrico (da che mondo è mondo, ci sarà sempre chi vorrà primeggiare).

Altri invece lo fanno sicuramente per il puro gusto del "viaggio", in questi casi in compagnia di tanti altri nuovi amici biker.

E altri ancora – e secondo me sono il grosso dei partecipanti - per la sfida in sé stessa, nel fare una svalangata di chilometri e una caterva di dislivello solo per dire “l’ho fatto”. Arrivando magari morti e senza nemmeno sapere dove si è passati. A riguardo, sappiamo bene come il ciclista medio tenga a certe cose...

Quindi, per come la vedo io, questi “trail” racchiudono al loro interno molte anime estremamente diverse tra loro, dal ciclo-viaggiatore fino all’agonista, e che siano esse positive o negative dipende ovviamente dal proprio punto di vista.

Per quel che mi riguarda, non ne sono attratto sia perché non mi sentirei “libero” e rilassato, ma anche perché non capisco il motivo di pagare di più di una granfondo e se magari mi capita qualcosa di più o meno grave devo pure arrangiarmi. Trovo invece più genuine e coerenti manifestazioni “non ufficiali” e semiserie tipo quella che hai citato o, per fare un altro esempio, la MiAMi degli Scavezzon a Venezia.
 

zerotto

Biker serius
20/11/07
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dalla rete
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L'importante per me è che ci sia una diversificazione e nuove possibilità di vivere la bici, poi possano piacere o meno questo è un'altro discorso. Il discorso pago o non pago è argomento difficile da dirimere perché anche alcune gare classiche oramai chiedono cifre di iscrizione assurde, vedasi ad es. la 24h di Finale, 89€ iscrizione 49€ piazzola elettrificata per un totale di 138€ (e scusatemi se è poco) a fronte di cosa? Tre piatti di pasta in bianco??? Bah... A me piace lo spirito con cui si possono vivere i trail, e sottolineo si possono, fare nuove amicizie, pedalare insieme con altre persone, trovarsi alla sera e cenare tutti assieme. Poi è chiaro che si fanno una paccata di km e di dislivello... Se però invece uno, vuoi per la sfida con se stesso vuoi per altro, decide invece di voler finire il trail nel più breve tempo possibile buon per lui. Semmai è da contestare che molti di quelli che sono arrivati primi ad alcuni trail si sono fatti supportare esternamente cosa contraria allo spirito dell'evento, però anche qui contento tu contenti tutti.
PS: per inciso io e mia moglie abbiamo appena finito di tracciare l'evento "Trail dei laghi laziali" e ci siamo divertiti nel crearlo dal nulla e nel dover trovare i sentieri giusti da percorrere. Le strade che avevo tracciato su PC e che poi non andavano bene non le conto nemmeno...
La nostra filosofia è però tutto a gratisse e di incontrare nuove persone con grande voglia di pedalare e di socializzare ( quindi cene&C ) :-)
 

albertocave

Biker ciceronis
23/6/14
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MVTINA
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[MENTION=65179]massimo72m[/MENTION] curioso come questa discussione coincida con la lettura, da parte mia, del racconto del tuscany trail vissuto dal personaggio che l'ha concluso in 38 ore. (Erano poi in due, ho trovato il reportage sul light-bike forum)
Cioè, stiamo parlando di 600km per 10.000d+ in 38 ore.
Già questo per me ha qualcosa di sensazionale, incredibile, e stimo sinceramente chi è riuscito a fare questo.

Cosa ricerchiamo nella mtb? Emozione.
C'è chi la trova girando senza una meta apparente con le borse e la sua tenda, alla scoperta di angoli silenziosi tenuti segreti dalla natura. Altri la trovano nei mesi di preparazione, studio, allenamento che sfociano nel silenzio contando i secondi a muscoli contratti nell'attesa che uno starter prema il grilletto e lasci scatenare loro ogni goccia di competitività che hanno nel sangue.
Altri ancora ricercano questa emozione nel trovarsi con gli amici al bar alle 8, partire tutti assieme, fermarsi per una foto, un panino, una risata, condividendo.
Poi ci sono quelli che corrono semplicemente per superare loro stessi e i loro limiti. Potresti leggere il resoconto del quale ti parlavo e ti assicuro che troverai emozione, felicità, una persona che ha superato se stessa e sicuramente non si fermerà li.
Contro i guasti meccanici, i crampi, i problemi tecnici. Attraverso la notte e senza riposo, con qualsiasi tempo atmosferico, in una sfida con il proprio corpo e ancora di più la propria mente. Cosa c'è di sbagliato o di fuori posto, in tutto questo?
Come possiamo dire che ha sbagliato l'approccio, in una manifestazione che si prefigge essa stessa la totale libertà?
Sto amando sempre più questo sport perchè sono alla continua scoperta di nuove sfaccettature, e più conosco più mi convinco che catalogare, includere e standardizzare sia limitante. L'hai detto tu stesso, la bicicletta è lo sport libero per eccellenza, il viaggio su due ruote è l'espressione stessa della libertà. E allora lasciamo ciascuno libero di viaggiare, ed emozionarsi a modo suo
 

zerotto

Biker serius
20/11/07
143
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dalla rete
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Si però ricordati che non si può pedalare per 38h senza avere supporto esterno, fosse solo anche per il mangiare e l'acqua... Poi come ho detto nel mio post contenti loro contenti tutti anche se per me non è molto lo spirito di queste pedalate. Prova a chiedergli cosa si ricordano dell'acquerino, di Monteriggioni, Firenze, etc... Io e mia moglie ce li ricordiamo bene come pure le mangiate che siamo fatti in compagnia, certo lo abbiamo finito i poco più di 4 giorni ma a noi è andata bene così :loll::loll::loll:
 

massimo72m

Biker cesareus
26/7/10
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PS: per inciso io e mia moglie abbiamo appena finito di tracciare l'evento "Trail dei laghi laziali" e ci siamo divertiti nel crearlo dal nulla e nel dover trovare i sentieri giusti da percorrere. Le strade che avevo tracciato su PC e che poi non andavano bene non le conto nemmeno...
La nostra filosofia è però tutto a gratisse e di incontrare nuove persone con grande voglia di pedalare e di socializzare ( quindi cene&C ) :-)

Complimenti!
Questo è proprio quello che intendevo.
Bravi!!!
 
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Ciao a tutti sono di parte, ma prima di essere di parte sono almeno 25 anni che vado in bici... corsa, MTB, e negli ultimi anni fat e ora anche gravel...
Gare tante, xc, marathon, prestigi su strada e mtb... e qualche giro in solitaria (di una manciata di giorni)
ed ora i trail bikepacking
(a dire il vero ho saltato il dounhill ed enduro... anche se provati ma mai dire mai)

Perchè vi scrivo questo? Perchè non è detto che uno scopre na cosa e quella e' tutto e la fine di tutto.
Verranno anche le e-bike sui boschi (ahime') etc....
Rivoluzione continua e libera e... anche ritorno al passato leggi gravel vintage etc...

State aperti ragazzi e mantenetevi curiosi... :-)

La mia esperienza diretta sui trail/regione è stata al Tuscany che ho trovato una roba diversa da ciò che facevo prima e stimolante, e da questo, perchè non proporlo agli altri?

Quindi: sono della zona, (Veneto) mi scopro le meraviglie locali e le metto a disposizione di chi vuole parteciparvi... mi studio sulle mappe e traccio il trail... divertendomi da matto.

Perchè c'è bisogno di un evento? perchè molti sono/siamo pigri e c'è bisogno della spintarella (egocentrismo, sfida, mettila come vuoi ma alla fine si riempie una lista di iscritti)

Da organizzatore ho aspettato tutti i 50 e passa finisher del VT 2015.
I primi due 36 ore freschi, felici, atleti soddisfatti.
Quelli subito nelle ore successive, un po' meno freschi, ma felici, soddisfatti.
e poi gli altri, piu' freschi e riposati, felici, sodisfatti...
Ognuno ha la sua motivazione personale, qualcuno con qualche lacrima di emozione ... fatta!
E poi per un mese cammini sopra le nuvole e tutto il mondo "normale" è naltra cosa.
Mi hanno ringraziato moltissimo e molti per questa opportunità che io ho solo copiato da altri... e nel 2016 si ripete.

Vi suggerisco di leggere i report le storie di viaggio le avventure di questi eroi o semplicemente ciclisti.
Anzi vi consiglio di provarne uno a caso dei trail ;-)

La quota iscrizione.
Da organizzatore ognuno fa a modo suo.
Io vi posso dire che al VT sono stati avanzati 4 euro.
questi i conti (copio/incollo)
VENETOTRAIL 2015
ENTRATE
ISCRIZIONI 3.008,00
SPONSORIZZAZIONI 600,00
USCITE
Sito web dominio e weebly 58,00
iscrizione sito bikepacking 301,00
iscrizione FCI 101,00
tesseramenti FCI (per assicurazioni) 211,00
borse e targhe (stoffa e carta) 160,00
Maglie 1.170,00
ferramenta 16,00
foto e video 200,00
cena collettiva (55 pasti) 870,00
ristoro bibite arrivo 55,00
altro ferramenta 25,00
banner 157,00
Rimborso altre spese 250,00
FCI diritti segreteria 30,00

Entrate totali: 3.608,00
Uscite totali: 3.604,00

Non ci sono le mie spese in auto e i giorni di ferie per andare a tracciare e tutto il resto del tempo.
Quello è la mia passione il mio divertimento.

Consiglio: regalatevi un trail (lungo) non rimarrete delusi!
I soli mesi di pianificazione (a partire dalle ferie dal capo) sono puro divertimento... io questo anno ne faccio almeno tre di trail.
Per gli altri eventi (fattibili senza dormire fuori) MiaMi e varie... benvengano ... io ci vado quasi a tutte ;-) ;-)
 

NONNOBANSHEE

Biker grossissimus
18/2/03
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reggio emilia
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fat
possiamo riassumere allora che i trail Bikepacking ben vengano. tendenze a farli senza raduni e quote iscrizioni e altri sentendosi piu' motivati e sicuri con tracce gps e organizzazione al seguito. ok!
ma scusate tutto questo non si puo' definire cicloturismo allora? in fuoristrada possibilmente per il maggior tempoe in mtb ma cicloturismo rimane. sia che tu visiti citta medievali borghi o che scali vette dolomitiche o valli boscose sempre deambulare in bici rimane.
la scelta da fare e' quella di appoggiarsi a tour o gare anche estreme oppure farsela in solitaria o in gruppo magari fermandosi nei vari ostelli pensioni piu' in relax. la scelta spetta al singolo biker ma ritengo che sia l'uno che l'altro sono fonte di un sano buon piacere di vivere la bici. lo stesso vale x le gare. la fai pagando iscrizione soste assicurazione o giri senza pagare nessuno x lo stesso tracciato dopo appena 1 settimana godendo poi delle insegne /tracce che spesso rimangono sul percorso.
personalmente il Bikepacking lo vedo piu' come x questo uso :
[URL]http://www.mtb-mag.com/video-attraverso-il-caucaso-con-la-mtb/[/URL] o come la pensano @Massimo72 o @zerotto solo per citare gli ultimi link ma stimo veramente tanto sia chi organizza tali eventi che chi le "corre" nel vero senso del termine.
bisognera' pur incentivare le vendite dei supporti e borse x bike e creare eventi del genere. puo' solo far bene al mercato e anche per chi acquista il materiale. magari non gli piacera' dopo correre cosi x un finish o se ne innamora ma avra' tende e sacchi x poter fare in bike un'avventura se lo vorra.
ciao e buone pedalate a tutti
 

Billo

Biker spectacularis
18/1/05
20.214
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Nella Fucina di eroi.
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1 Front race-1 Front enduro-1 BDC
Non sono un bikepacker ma ad ogni modo condivido il pensiero di "mercificazione" della categoria.
Infatti, stimo moltissimo chi percorre "i trail" al di fuori dei periodi più favorevoli, ad esempio in autunno ho visto che è stato percorso il Tuscany trail in solitaria, ed è di pochi giorni fa l'avventura di un biker che ha percorso il South Tyrol trail (nome corretto?), dormendo all'addiaccio...
Più che altro non capisco perchè si debba criticare chi intende completare i trail nel minor tempo possibile, con tempi da alieni...ognuno ha il suo passo, ognuno ha la sua lotta con se stesso. Già il dover criticare determinati comportamenti, a mio avviso, è sintomo di non essere completamente immersi nel "bikepacking". Ma le mie sono supposizioni, poichè non ho mai partecipato a giri che comprendono pernotti all'addiaccio. Ho solo partecipato al Valdorcia crossing nel 2014.
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
Prova a chiedergli cosa si ricordano dell'acquerino, di Monteriggioni, Firenze, etc...

Probabilmente nulla.

Ma il fatto che io e te cerchiamo queste cose nell'andare in bici non significa che altri non possano trovare altrettanta soddisfazione nel metterci il minor tempo possibile...

Allo stesso modo, c'è chi preferisce percorrere i vari trail in solitaria, come racconta Billo qua sopra, e chi si diverte maggiormente a farlo in compagnia. Non c'è un modo "giusto" ed uno "sbagliato", ma solo uno più adatto ai propri interessi ed al proprio modo di vedere le cose :prost:
 

nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Non sono un bikepacker ma ad ogni modo condivido il pensiero di "mercificazione" della categoria.
Infatti, stimo moltissimo chi percorre "i trail" al di fuori dei periodi più favorevoli, ad esempio in autunno ho visto che è stato percorso il Tuscany trail in solitaria, ed è di pochi giorni fa l'avventura di un biker che ha percorso il South Tyrol trail (nome corretto?), dormendo all'addiaccio...
Più che altro non capisco perchè si debba criticare chi intende completare i trail nel minor tempo possibile, con tempi da alieni...ognuno ha il suo passo, ognuno ha la sua lotta con se stesso. Già il dover criticare determinati comportamenti, a mio avviso, è sintomo di non essere completamente immersi nel "bikepacking". Ma le mie sono supposizioni, poichè non ho mai partecipato a giri che comprendono pernotti all'addiaccio. Ho solo partecipato al Valdorcia crossing nel 2014.
In effetti il post iniziale, per come è messo, ha veramente poco senso tranne che nel dare un giudizio totalmente personale del quale prendiamo atto...
 
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zerotto

Biker serius
20/11/07
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Ma infatti io poi alla fine dico che conti loro contenti tutti, ognuno lo deve vivere come meglio crede. Chiaramente la mia è una visione molto più "merendera" e l'importante è che sia a pago sia a gradisse si creino sempre di più percorsi così da poter accontentare tutti :-)
PS: l'unica mia "preoccupazione" è che diventino troppi e che vi siano magari poi pochi iscritti ad alcuni eventi e non ripaghino la fatica di chi li ha organizzati ;-)
Probabilmente nulla.

Ma il fatto che io e te cerchiamo queste cose nell'andare in bici non significa che altri non possano trovare altrettanta soddisfazione nel metterci il minor tempo possibile...

Allo stesso modo, c'è chi preferisce percorrere i vari trail in solitaria, come racconta Billo qua sopra, e chi si diverte maggiormente a farlo in compagnia. Non c'è un modo "giusto" ed uno "sbagliato", ma solo uno più adatto ai propri interessi ed al proprio modo di vedere le cose :prost:
 

massimo72m

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26/7/10
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Genesis Croix de Fer, Rose Dr. Z, Mde Bolder 29
In effetti il post iniziale, per come è messo, ha veramente poco senso tranne che nel dare un giudizio totalmente personale del quale prendiamo atto...

Anche questa è una tua opinione personale comunque degna di rispetto.
Da parte mia mi gratifico dei molti messaggi di apprezzamento ricevuti, sia in forma pubblica che privata.
Poi spazio a tutti.
 

marco

Not
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Monte Bar
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KM Percorsi
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Diverse
Leggendo del fiorire di alcune manifestazioni (i vari Trail qui sul forum) dedicate al bikepacking, mi viene da fare alcune riflessioni sull'argomento.

....

A dir la verità il "girare con le borse" è sempre esistito. È diventato più alla moda adesso, tutto qua, e dunque ecco le manifestazioni organizzate.
Personalmente ho girato in Islanda con le borse della Ortlieb nel 2004, e il bello era potersi fermare e piazzare la tenda ovunque, in dipendenza di meteo e stanchezza. Fare una gara sulle lunghe distanze ha il suo fascino, anche se so che adesso in tanti salteranno su dicendomi che i .... Trail non sono gare. Ma in fondo lo sono, altrimenti uno partirebbe quando gli pare e non per avere il nome fra i finisher.

Altra cosa: se vi piace girare con le borse, fate le randonnees. I vari brevetti sono pensati per arrivare pian piano alle lunghe distanze, senza sfondarsi la prima volta con un giro da 600 km. Info qui: http://www.bdc-forum.it/forumdisplay.php?f=136
 

nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Anche questa è una tua opinione personale comunque degna di rispetto.
Da parte mia mi gratifico dei molti messaggi di apprezzamento ricevuti, sia in forma pubblica che privata.
Poi spazio a tutti.

Si rispetto a tutti per carità... ma quando di fanno certe affermazioni
Che spirito c'è in queste manifestazioni, spacciate per avventure, dove vengono chiesti dei soldi a fronte di servizi comunque modesti

e poi si legge com'è la verità (che suppongo sia tale)

Entrate totali: 3.608,00
Uscite totali: 3.604,00

Non ci sono le mie spese in auto e i giorni di ferie per andare a tracciare e tutto il resto del tempo.
Quello è la mia passione il mio divertimento.

a me la voglia di portare rispetto mi viene un po a mancare.
Detto questo ognuno ha il diritto di scrivere quello che vuole quindi si ritorna all'inizio del discorso in un loop infinito:azz-se-m:
 

Dorell14

Biker popularis
27/5/15
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A dir la verità il "girare con le borse" è sempre esistito. È diventato più alla moda adesso, tutto qua, e dunque ecco le manifestazioni organizzate.
Personalmente ho girato in Islanda con le borse della Ortlieb nel 2004, e il bello era potersi fermare e piazzare la tenda ovunque, in dipendenza di meteo e stanchezza. Fare una gara sulle lunghe distanze ha il suo fascino, anche se so che adesso in tanti salteranno su dicendomi che i .... Trail non sono gare. Ma in fondo lo sono, altrimenti uno partirebbe quando gli pare e non per avere il nome fra i finisher.

Altra cosa: se vi piace girare con le borse, fate le randonnees. I vari brevetti sono pensati per arrivare pian piano alle lunghe distanze, senza sfondarsi la prima volta con un giro da 600 km. Info qui: http://www.bdc-forum.it/forumdisplay.php?f=136

Si partecipa ai Trail per essere in compagnia e indirizzati lungo il percorso.
Io sono della provincia di Sondrio e mi è sempre piaciuta la Toscana e ho sempre avuto il pensiero di quanto fosse bello girarla in bici. "mi appoggerò" alla Tuscany sia perchè avrò una traccia segnata da uno esperto del luogo, sia per condividere con altre persone l'esperienza.
Sono d'accordo con te che se vuoi provare un'esperienza a 360° come cicloturista devi andare da solo e non partecipare a questi trail però credo che nessuno o ben pochi la considerino come gara.
 

sembola

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...però credo che nessuno o ben pochi la considerino come gara.
C'è anche chi la considera come "gara", altrimenti non posterebbe su FB "sono arrivato n-esimo" :spetteguless:
Ripeto, nulla di male: a patto che non si neghi a parole quello che si fa coi fatti ;-)

C'è già qualche discussione aperta sulle varie borse da utilizzare per il bikepacking?
Più di una, prova a cercare bikepacking borse site:mtb-forum.it :spetteguless:
 

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