Chissà se qualcuno conosce il sentiero Monte Posola Costa Romana
Eccoci con una esplorazione causata dalla mia malattia dei sentieri. Vedi una traccia tratteggiata su una cartina, ci rimugini e poi entra in lista nera e va provata. Questa è una scommessa grossa, il sentiero fantomatico parte dal monte Posola, che si trova a est del monte Tondo e tutto in cresta scende lungo la costa romana sulla sterrata che dal Lamastrone porta a Ponteccio. Il giro va condito però di altre stronzate e quindi originariamente si dovrebbe raggiungere il rifugio monte Tondo da Magliano per poi proseguire su sentiero fino al passo di Belfiore e poi spingere fino al monte Nuda luungo lo 00, scendere al passo del Cerreto lungo la valle dellInferno, risalire sulla Nuda in funivia, ripercorrere a ritroso il percorso fino alla sella tra Posola e Tondo, dopodichè tentare la discesa della Costa Romana, ma è facile solo a dirsi, in realtà le cose sono andate diversamente. Raggiungiamo Magliano in auto, la vista dalla piazza è fantastica sulle apuane del nord, peccato le cave della Focolaccia. Saliamo su asfalto in direzione di Ponteccio poi svoltiamo a sinistra sul lungo e comodo sterrato che sale fino allameno rifugio Monte Tondo. Vi ero stato lultima volta nel luglio 2007: unescursione tribolatissima con sentieri ormai inesistenti e bici in spalla in discesa. Il rifugio è stato ben ristrutturato ed è pieno di fungai e mirtillai, chiedo informazioni sul sentiero della Costa Romana e in 3 su 4 mi rassicurano che cè anche se, purtroppo, ormai sporco e abbandonato. La salita spaccagambe ci porta sulle praterie dalta quota. Gran panorama ma la mia attenzione è attirata dalla volgare cresta boscosa del Posola. Proseguiamo lungo il sentiero peril passo di Belfiore: uno dei sentieri cross country più belli e pedalabili della Garfagnana. Servono gambe ma è in gran parte fattibile con tutti I suoi saliscendi. Al passo Belfiore inizia la stronzata del giorno: la bici in spalla fino alla Nuda lungo lo 00. E un sentiero stronzo perchè è impedalabile nei due sensi per la sua quasi interezza perchè è in gran parte in saliscendi con sede troppo incassata o con rocce grandi come scaldabagni. Circa a metà strada da Belfiore ci rendiamo conto della -------ta e che non ha senso scendere al Cerreto anche perchè torneremmo a notte, ma ormai una vetta va conquistata e raggiungiamo la vetta del Monte Nuda dove ci rendiamo conto che la funivia del Cerreto non è neanche in funzione. Non ci godiamo troppo nemmeno il panorama perchè il tempo si è annuvolato. Facciamo qualche chiacchiera con 3 emiliani e poi torniamo indietro. Per un 10% riusciamo a stare in sella poi son solo bici in spalla e discorsi a bischero. Comunque in 50 minuti siamo di nuovo al passo di Belfiore. Facciamo al contrario il Garfagnana Trekking fino alla sella del Monte Tondo ma anche in questo verso è in salita e pedalabile quasi tutto con buone gambe e tecnica. E ora il momento dellesplorazione seria. Saliamo con una breve spinta fino al panoramicissimo monte Posola 1737 m e da qu isi dovrebbe seguire tutta la cresta est. Ci buttiamo a caso nel bosco, inizialmente la cresta è impedalabile e cerchiamo la traccia alla sua destra e sinistra. Il sentiero sta inizialmente a sinistra ma credo convenga stare a destra aggirando la prima parte ripida dopodichè si prosegue spediti stando sempre o in cresta o sulla destra. La traccia è ovviamente sporca e abbandonata ma divertente e non molto pendente. Schiacciamo tanti alberi e rami. Il sentiero è comunque frequentato
.si nota dalle lattine abbandonate . La velocità non è ovviamente alta ma va bene così è unesplorazione! Sulla carta è segnato, intorno a quota 1400, un altro sentiero che si dirama a destra. Esso parte in un punto in cui la cresta ha un avvallamento. Notiamo il sentiero e noi continuiamo sulla destra della cresta abbandonandola poichè risale. Segue una zona in cui perdiamo le tracce ma troviamo tante carbonaie stranamente mal collegate tra di loro. Non riusciamo più a ragiungere la cresta e allora ci buttiamo a casaccio sulla destra, tanto la strada è li, 100 m di dislivello più in basso. Superiamo una zona ripopolata a conifere e sbuchiamo sulla sterrata per Ponteccio. Che zingarata! Un ottimo esercizio di orientamento e un nuovo sentiero perduto riscoperto a conferma che la Garfagnana sarebbe una fucina di sentieri tutti da riscoprire e valorizzare dal punto di vista turistico. Ora scendiamo in defaticamento fino allasfalto vicino Ponteccio, da qui potremmo seguire il sentiero fino a Magliano ma siamo stanchi e soddisfatti, la nostra esplorazione è compiuta e suggellata da un bel birrino al bar di Magliano con vista sulle Apuane, dallaltra parte della valle.