Da dove veniamo, dove stiamo andando e…. come ci stiamo andando?

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
    Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).


cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
Da dove veniamo, dove stiamo andando e…. come ci stiamo andando?
Qualche considerazione generale ed esigenze particolari…

Non ho mai capito (e continuo a non capire) le resistenze che si riscontrano ogni qualvolta un nuovo formato o una sua interpretazione (o reinterpretazione) originale si affacciano nel nostro panorama.
E parlo di “resistenze” non di critiche costruttive, motivate e soprattutto argomentate.
Non le capisco perché a mio modo di vedere la (relativa) “effervescenza” di proposte e la pluralità di soggetti come di soluzioni (anche estreme) ed esigenze, sono un segno evidente di salubrità, vitalità e forza del settore (spinta propulsiva?) … cosa di cui tutti dovremmo rallegrarci a maggior ragione in una congiuntura economica globale come quella che abbiamo appena vissuto e stiamo ancora vivendo (porca ##@/£%$@##!!!!!).
O forse c’è qualcuno che desidera o preferirebbe un settore “fermo”, ancorato a dogmi indiscutibili, cristallizzato o comunque leeeento a recepire e tradurre i contenuti innovativi (o persino a capirli) in prodotti “all’altezza”? Ho un’età anagrafica (e di pratica ciclistica, dalla BMX alla strada sino alla MTB tutte in numerose declinazioni) che mi consente di ricordare cosa dicevano moltissimi mostri sacri e “padri nobili” (con relativo codazzo di geni del “crimine”) della telaistica e delle competizioni su strada di questo paese non troppi decenni orsono riguardo alla MTB… poi alla forcella ammortizzata, ai freni a disco, ai bikers che passavano alle competizioni su strada (o il contrario) e via cantando di amenità in amenità… ricordo però anche quale fine abbiano fatto “commercialmente” parlando (ma non solo…) loro, le loro idee ed i loro prodotti… spazzati via da quella continua opera di innovazione, mix di creatività, ricerca (materiali, tecnologie, sinergie) e sviluppo, test e attenzione ai feedback dal basso, con un miglioramento costante (anche se non certo perfettamente “lineare”, ci mancherebbe…) che imponeva a tutti gli attori in gioco continui e nuovi punti di riferimento con cui dover fare (necessariamente) i conti.
Un’opera di “selezione naturale” che ha causato una vera e propria estinzione di massa e ridimensionato (sotto ogni punto di vista) ambiti e velleità dei pochi sopravvissuti.
Quanto si sbagliassero appare oggi ben più che chiaro cosi come appare lampante quanto non fossero “culturalmente” in grado di competere né di “adattarsi” ad un mondo che cambiava e si evolveva così repentinamente.
Ed i frutti “avvelenati” di certi retrogradi e conservativi atteggiamenti sono visibili anche oggi nel panorama produttivo (ma anche in quello dei “fruitori” pedalanti, diciamo la verità…) italiano o meglio in quel poco che ne è sopravvissuto.
Un altro esempio evolutivo recente che ha “fatto il panico” (passatemi il termine) con la sua carica di innovazione (sacrosantamente) iconoclasta è stato quello dei formati ruota, dove abbiamo potuto vedere senza troppi filtri e veli le differenze di atteggiamento e la qualità di risposta (nonché strutturazione ed organizzazione produttiva) dei vari attori (grandi e piccoli) del mercato.

Allo stesso modo non capisco il periodico formarsi (e scontrarsi) di schieramenti e di tifoserie dell’una o dell’altra “filosofia” o formato (o persino singolo marchio) … quest’ultimo atteggiamento non è proprio ed esclusivo del nostro mondo a dire il vero e lo si può (purtroppo) riscontrare in molti altri ambiti ludico/sportivi (o assimilabili). Modo di pensare e di pensarsi (questo sì) vero frutto del marketing e del branding…

Ma veniamo al Gravel…
Dal mio punto di vista il prodotto Gravel appare invece assai interessante e lo diventerà ancora di più con la naturale e fisiologica maturazione del prodotto (che al giorno d’oggi richiede tempi ben più brevi che in passato). Ricordo poi come non sia un prodotto “inventato” ed imposto dai grandi marchi ma già presente (in varie forme ed interpretazioni ma comunque sufficientemente delineato per essere definito) sul terreno (nel vero senso della parola) da molti anni (con parentele più o meno dirette che affondano le radici sino agli albori stessi della bicicletta moderna) per venire incontro alle specifiche esigenze di molti appassionarti che addirittura se le assemblavano da soli o con il supporto di vari, grandi, piccoli o piccolissimi “artigiani locali”.
I Big del settore ci sono arrivati ora (o da relativamente poco) e non mi pare che (almeno per il momento) stiano imponendo nulla… offrono scelte… a noi compierle nel modo più consapevole ed intelligente. Il modo in cui risponderemo a queste (come ad altre) proposte modificherà ed indirizzerà (in buona parte) il futuro in una direzione piuttosto che in un'altra.
Penso poi che alcune congiunture temporali come l’imporsi dei freni a disco anche nel mondo delle BDC non potranno non portare ad un miglioramento tecnologico in un ambito assai delicato ed importante per l’evoluzione e la maturazione (anche) del prodotto Gravel, contribuendo ad una integrazione maggiore/migliore dei comandi freno/cambio. Aspetti questi fondamentali se si vuole montare un manubrio drop ed avere freni e cambio al top per funzionamento, fruibilità e praticità (e magari anche con un occhio al costo) rispetto alla destinazione d’uso.
Stesso identico discorso ovviamente per gli pneumatici tubeless o tubeless ready (finalmente…)

Non è mai facile fare previsioni (di medio periodo) su quello che potrà essere il futuro nel nostro settore ma se, come sembra (e come sarebbe ben più che auspicabile), le persone che utilizzano la bici come “mezzo di trasporto” oltreché come “attrezzo ludico-sportivo” sono in continuo aumento (persino nel nostro paese non propriamente “friendly” per chi pedala…) un mezzo versatile pur nella sua semplicità, concreto ed efficiente (e pure “fighetto”, diciamolo, visto come si presti magnificamente ad interpretazioni hi-tech come pure a quelle in salsa retrò) come la Gravel non potrà non incontrare numerosi favori…
Con bici del genere aumenta (senza dubbio) la velocità di percorrenza in virtù di una ben maggiore scorrevolezza e minore sezione pneumatici, un minor peso generale del mezzo, una postura più idonea (alta, media, bassa) sia alle lunghe percorrenze (quindi meno stancante in generale) che maggiormente aerodinamica in ogni condizione (e chi pedala in posti ventosi, come il sottoscritto, sa quanto sia importante).
Un minore affaticamento si traduce in voglia di farne di più di Km oppure in un ulteriore aumento della velocità di percorrenza che (dal mio punto di vista) si traduce in maggior divertimento.

Quando sento dire “ci fai le stesse cose” non so se ridere o piangere… prova a farle queste “stesse cose” e scoprirai quanto possano essere immense le differenze e perché chi le fa sul serio ha esigenze (reali, non immaginarie o dettate dal marketing) prioritarie del tutto diverse… fai Nmila km l’anno con la bici da Trekking (magari in posti bellissimi)? Bene, figo… molto figo e buon per te… ma la filosofia del “non ho fretta, che ci metta 3 ore o 5 o 7 non importa” può valere in alcuni ambiti ed in determinate circostanze (che peraltro conosco bene e apprezzo assai) ma non vedo come possa diventare teoria universalistica buona per tutto e applicabile a tutti…
Con una bici trekking da 14kg ci faccio le stesse cose che posso fare con una gravel da 9kg (o meno… o poco più, dipende da tanti fattori) o con una mtb (scelta e allestita appositamente per lo scopo)? Mmhhh… Si, in senso assoluto e quanto mai ampio probabilmente sì… in quanto ci si va comunque dal punto A al punto B e lo si fa pedalando, è vero… su questo non si discute… ma come spesso capita nella vita il “come lo fai” non è affatto meno importante del “cosa fai” (anche il “perché lo fai” io lo terrei in buona considerazione ad essere onesti).

Ognuno di noi ha delle esigenze particolari da soddisfare e dei gusti e preferenze personali, queste esigenze e questi gusti vengono “annusati” in primis (le cosiddette “tendenze”), analizzati e raggruppati per omogeneità e se e quando raggiungono determinati step numerici (che le rendono interessanti, appetibili o “aggredibili”) trovano un canale (dapprima l’appassionato nel suo garage, poi l’artigiano ed infine la grande industria) che trasforma quelle esigenze in prodotti.
Perché negare l’esistenza o il valore di queste esigenze?

Perché guardo al Gravel con interesse e non poche aspettative?
Perché come dicevo per me il “come lo fai” è importante, molto importante, ed il plus (prestazionale ma non inteso in chiave agonistica) che il mezzo Gravel sembra poter garantire (ad uno come me) guardando i “numeri” (dati tecnici, specifiche, esperienze personali ecc) non mi pare disprezzabile e non vedo proprio perché dovrei privarmene…
Uso da un decennio abbondante la bici per recarmi al lavoro e sinceramente quando lo faccio ho fretta (quando esploro, sono in compagnia o mi faccio i miei giri “entomologici” il discorso cambia, ovviamente)… ebbene sì, lo confesso… generalmente mi piace andare quantomeno di buon passo (e anche qualcosa in più…) e comunque sto andando al lavoro quindi (per quanto esca sempre tenendomi dei margini extra per gli imprevisti) ho i tempi contingentati. Quando invece torno dal lavoro (dopo essermi fatto anche la notte) vorrei poterci mettere meno tempo possibile e non fare faticate senza senso… pur godendomi il tragitto (e vi assicuro che me lo stragodo)… faticare mi piace, pedalare mi piace (sennò utilizzerei altri mezzi di trasporto, no!?) ma quello che faccio deve avere un senso ed essere commisurato all’obbiettivo o scopo che sto perseguendo (sia in senso pratico che metafisico).
A meno che l’obbiettivo non sia proprio il faticare… e non è detto che per qualcuno possa non essere così…
Per recarmi al lavoro, che dista dalla mia abitazione 70Km su strada (Ussana-Cagliari-Villasimius-Capo Carbonara), utilizzo una delle mie bici (la vecchia, fedele ed infaticabile Specy stumpy FSR MY02 aggiornata al 2008/2010 con gli “avanzi” della Epic ed attrezzata alla bisogna nel migliore dei modi). Con il portapacchi posteriore (OMM Sherpa), due borse stagne Ortlieb, una tank bag sull’orizzontale e camelback in spalla mi porto dietro vestiti di ricambio (sia tecnici per la bici che l’intimo per lavorare), attrezzeria essenziale ma completa per quasi ogni evenienza, cibarie per 1g e1/2 (1 pranzo, 2 cene più le merende e colazioni), pc portatile, smartphone, 2 HDisk esterni, fotocamera compatta digitale, qualche provetta per insetti ed in ultimo qualche soldo, documenti, tabacco, cartine e filtrini più varie ed eventuali. Per un totale che si attesta sui 12/15 kg di payload in media.
Alterno in base alla stagione, al clima (vedi soprattutto alla voce Vento!) e alla “voglia” che ho (vedi alla voce stanchezza post turno) il “tutto bici” al commuting (Bus+Bici e raramente anche trenino anni 50). La distanza minima (quando voglio pedalare poco) in bici è sui 64Km (tra andata e ritorno) o poco più su strade (in questo momento di questo ambito di utilizzo stiamo parlando) che ti fanno pentire di aver montato i copertoncini da 1 (e difatti le coperture che preferisco sono le SB8 di Kenda) per quanto sono rovinate.
Sono un uomo pratico, bado al sodo (quindi guardo al marketing per quello che è, nulla più di questo, sbaglia chi lo confonde con qualcos’altro) e la domanda a cui devo rispondere non è “cosa mi piacerebbe avere” ma “cosa mi serve” (realmente ed il più oggettivamente possibile) per fare quello che devo fare e/o raggiungere nel migliore dei modi gli obiettivi che mi sono prefissato e/o che mi trovo ad affrontare. Successivamente mi chiedo come posso fare per spendere il meno possibile senza venir meno a: principi etico-morali, affidabilità e durabilità, praticità ecc… in ultimo (ma proprio in ultimo) tengo conto dei miei gusti estetici e mi adopero per soddisfarli se possibile.

Detto ciò (e concludendo) la domanda sorge quindi spontanea: la Gravel può aiutarmi (me e chissà quanti altri) a fare “meglio” quello che faccio già? La risposta pare proprio debba essere affermativa… la mia prossima bici sarà quindi una Gravel? Forse o meglio molto, molto probabilmente…
Saluti
Cesare
 

vecchiocatrame

Biker serius
25/1/12
166
40
0
Visita sito
Complimenti per il tuo commuting, anche se mi sa che il tuo lavoro non è proprio un'occupazione comune, e fumi pure!
Non sono un esperto di nulla, e non ho mai provato una gravel, ma quanto pesi? Io sono un vecchio grosso e ciccione e già di mio su una bici da corsa specialmente nello scassato mi sento un po' in imbarazzo, con 15kg di carico non me la sentirei mai. Una bella 29 con forcella rigida e delle belle big apple da 2 pollici magari, se esitono per la 29. O qualcosa di simile. Tanto se la strada è scassata i benefici corsaioli della Gravel vengono meno...
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
ma infatti anche io ero partito dallo stesso concetto... è qualche anno (da quando ho visto la Fargo) che rimugino su prendere un buon telaio 29 in alluminio (specy carve o cannondale trail sl i candidati più gettonati) e trasformarlo in qualcosa di più leggero e veloce con manubrio drop, copertoncini da 40 o anche qualcosina meno.
"buon telaio" nel senso di affidabile e robusto, con buone doti di assorbimento del carro, buona resa nel fuorisella prolungato con rapporti lunghi, reggisella da 27,2, predisposizione di serie per il portapacchi, prezzi "umani" ed altre quisquilie del genere... poi ho visto le Gravel... e ho pensato "Wow, ora si ragiona, fammi informare meglio..." e da li ho cercato di capire meglio il senso della cosa e quanto offre il mercato... tanto per il momento (vedi alla voce "sono rimasto l'unica fonte di reddito a casa") devo comunque stare alla finestra a guardare ed aspettare sviluppi... il che potrebbe (mi dico) non essere una cosa per forza negativa.
poi qualche giorno fa sono ricapitato sul Forum, dal quale latito (salvo sveltine saltuarie) da un paio d'anni almeno, e che ti vedo? sezione gravel...
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
i benefici corsaioli di una bdc verrebbero meno... una gravel in virtù di copertoni di più ampia sezione (1,5-1,6) magari Tubeless e quindi con pressioni minori, diversa conformazione e struttura dei foderi verticali, geometrie più rilassate e sloping rispetto ad una BDC o CX (che permette anche uno svettamento maggiore del reggi con i benefici che seguono), tape a manubrio più "ciccio" e reggisella da 27,2 con buone capacità di assorbimento (tipo SAVE o specy zertz) dovrebbe fare una apprezzabile differenza in tal senso essendo già in origine prevista per percorsi e fondi di una certa ruvidezza...

aggiungo che ora non riuscendo più ad allenarmi come qualche anno fa l'utilizzo della bici come mezzo di trasporto mi consente comunque di fare un po' di "gamba", di fiato e di Km... comunque in questi ultimi giorni ho rimesso in sesto la Epic e mi auguro di trovare un po di tempo per ricominciare a pedalare sul serio (o qualcosa che gli somigli...)

PS: 180cm x 72-78kg a seconda dei periodi...
ciao
Cesare
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
le big apple (dal mio personalissimo punto di vista) sono del macigni (le più leggere stanno a 740gr, le altre superano anche il Kg)... forse mi sono abituato male (o bene...) io in questi anni ma sul comparto ruote/gomme sto attentissimo ai pesi cercando comunque di non intaccare l'affidabilità... le mie preferite per versatilità e prestazioni da questo punto di vista sono (come dicevo nel mio primo post) le smallblock8 dtc tublesizzate.
le Big Apple le fanno comunque anche 28x2.0 (quindi sulla 29 potresti montarle senza problemi).
 

Navarre

Biker tremendus
13/5/15
1.107
206
0
53
Roma
plus.google.com
Bike
Scott Scale 960 custom, Scale 945 custom, Cube Reaction HPA Pro 29 Custom
Prendendo in esame il fatto che a volte "commuti" su autobus, allora vuol dire che devi lasciare la bici alla mercè di chiunque, quindi forse sarebbe meglio sistemare una vecchia bici da corsa con aspetto dimesso, visto che la gran parte della strada che fai è su asfalto.

Altrimenti eviterei qualsiasi cosa con su scritto "gravel", che essendo la moda del momento tocca prezzi fuori dal mondo (vedi Specialized testata nel MAG: 3500 euro di bici in alluminio scarsa in strada e peggio in fuoristrada...).

Per esempio io uso quotidianamente in città, seppure per percorrenze più limitate ma sicuramente più "scassate" delle tue, una bella trekking scott sportster, pagata due anni fa 700 euro e aggiornata con 200 euro tra forcella ad aria paragon, disco 180 anteriore, ruote marathon mondial da 1,6 e manopole ergon.
Posizione comoda, veloce su strada ma quasi una mtb da xc in fuoristrada, molto controllabile visto il manubrio diritto, non sarà veloce su asfalto come una gravel, ma chissene...:smile:
 

folgariamtb

Biker urlandum
11/9/12
535
4
0
Verona
Visita sito
Bike
Radon Slide 130 29 9.0 - Stumpjumper FSR Comp orgogliosamente 26 - Fixed spaccagambe -
Per recarmi al lavoro, che dista dalla mia abitazione 70Km su strada (Ussana-Cagliari-Villasimius-Capo Carbonara), utilizzo una delle mie bici (la vecchia, fedele ed infaticabile Specy stumpy FSR MY02 aggiornata al 2008/2010 con gli “avanzi” della Epic ed attrezzata alla bisogna nel migliore dei modi). Con il portapacchi posteriore (OMM Sherpa), due borse stagne Ortlieb, una tank bag sull’orizzontale e camelback in spalla mi porto dietro vestiti di ricambio (sia tecnici per la bici che l’intimo per lavorare), attrezzeria essenziale ma completa per quasi ogni evenienza, cibarie per 1g e1/2 (1 pranzo, 2 cene più le merende e colazioni), pc portatile, smartphone, 2 HDisk esterni, fotocamera compatta digitale, qualche provetta per insetti ed in ultimo qualche soldo, documenti, tabacco, cartine e filtrini più varie ed eventuali. Per un totale che si attesta sui 12/15 kg di payload in media.
Alterno in base alla stagione, al clima (vedi soprattutto alla voce Vento!) e alla “voglia” che ho (vedi alla voce stanchezza post turno) il “tutto bici” al commuting (Bus+Bici e raramente anche trenino anni 50). La distanza minima (quando voglio pedalare poco) in bici è sui 64Km (tra andata e ritorno) o poco più su strade (in questo momento di questo ambito di utilizzo stiamo parlando) che ti fanno pentire di aver montato i copertoncini da 1 (e difatti le coperture che preferisco sono le SB8 di Kenda) per quanto sono rovinate.

Grandissimo...
posta qualcosa qui
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=149628

Pensa che io per andare al lavoro uno una fissa:nunsacci:
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
quando "commuto" non lascio la bici alla mercè di nessuno... la biga si carica sul bus (come su treno, trenino ecc) e viene con me... la carico in stiva con le borse infilate sotto al telaio coricato da un lato.
certo è che se questi puzzoni (uso un eufemismo assai gentile e che non esprime al meglio quello che è il mio reale pensiero) dell'azienda regionale trasporti avessero usato i milioni di euro presi negli ultimi 15 anni (proprio per favorire la mobilità sostenibile e ciclabile) per mettere a norma i mezzi (vedi rastrelliera frontale per cominciare) il tutto sarebbe molto più facile....
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
già fatto diversi anni orsono...:prost:

Altrimenti eviterei qualsiasi cosa con su scritto "gravel", che essendo la moda del momento tocca prezzi fuori dal mondo (vedi Specialized testata nel MAG: 3500 euro di bici in alluminio scarsa in strada e peggio in fuoristrada...).

non credo di rivolgermi al mercato dell'assemblato (già pronto), normalmente le bici le assemblo fino all'ultima vitarella come dico io e se proprio sono costretto a prendere una bici completa (come è successo per la Epic) poi smonto tutto e lo passo su altre bici mie o di amici. quello che proprio avanza (e ho uno scatolone ormai pieno di roba) lo porto alla ciclofficina cosi prende nuova vita per qualcun'altro...
 

eventhepopesmokesdope

Biker paradisiacus
10/1/07
6.335
189
0
Grosseto
Visita sito
ma infatti anche io ero partito dallo stesso concetto... è qualche anno (da quando ho visto la Fargo) che rimugino su prendere un buon telaio 29 in alluminio (specy carve o cannondale trail sl i candidati più gettonati) e trasformarlo in qualcosa di più leggero e veloce con manubrio drop, copertoncini da 40 o anche qualcosina meno.
"buon telaio" nel senso di affidabile e robusto, con buone doti di assorbimento del carro, buona resa nel fuorisella prolungato con rapporti lunghi, reggisella da 27,2, predisposizione di serie per il portapacchi, prezzi "umani" ed altre quisquilie del genere... poi ho visto le Gravel... e ho pensato "Wow, ora si ragiona, fammi informare meglio..." e da li ho cercato di capire meglio il senso della cosa e quanto offre il mercato... tanto per il momento (vedi alla voce "sono rimasto l'unica fonte di reddito a casa") devo comunque stare alla finestra a guardare ed aspettare sviluppi... il che potrebbe (mi dico) non essere una cosa per forza negativa.
poi qualche giorno fa sono ricapitato sul Forum, dal quale latito (salvo sveltine saltuarie) da un paio d'anni almeno, e che ti vedo? sezione gravel...

Guarda, per la mia esperienza, con copertoni da 40 non vai meno che con copertoni da 35 e ne guadagni in scorrevolezza, per il resto non ti do consigli che mi sembri bello autosufficiente :smile:
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
ecco, questi sono proprio giorni in cui uno o due kiletti in meno sulla bici, una maggiore scorrevolezza ed una postura più aerodinamica mi avrebbero fatto proprio un gran comodo... :medita:
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
domande tecniche per gli esperti del settore...
volendo cominciare a "gravellizzare" la mia attuale bike (per arrivare alla fine dell'operazione a prendere pure un vero telaio dedicato) ed iniziando dalla parte più "facile" (la postura) e capendone poco di "roba" da strada mi chiedo:
prendo un manubrio drop (e poi "armonizzo" le misure lavorando su altezza, lunghezza e inclinazione stem) tipo cowbell MD2 o cowchipper e fin qui tutto abbastanza semplice ma poi (per massimizzare quanto di buono già in mio possesso) non sarebbe male poter prendere solo i pompanti (Shimano) per freni a disco e collegarli ai miei XT (BR M775)... si trovano solo i pompanti? io non sono riuscito a trovarli... forse perché sono prodotti "appena" usciti o quasi?
L'altro dubbio amletico riguarda la zona cambio...
la bici monta una guarnitura tripla (XT FC M762) 44/32/22 con deragliatore EType che (considerato l'utilizzo, i percorsi ed i carichi) terrei ove possibile e dietro c'è uno SRAM X0 9V su cassette tutte (per tre treni di ruote) XTR 9v.
Amo incondizionatamente i rotanti ma a quelli dovrò necessariamente rinunciare in favore dell'integrazione tipicamente stradistica tra pompanti freno e cambio.
cosa mi suggerite (se è tecnicamente possibile, ovvio) per "tenere" quanto più è possibile e raggiungere al meglio lo scopo?
vi ringrazio anticipatamente per i consigli ed i suggerimenti.
Cesare
 

mamolobiker

Biker superis
17/6/04
337
1
0
north-east lagoon (GO)
Visita sito
Bike
Specy Levo st29, Specy FSR expert del '98, Specy Diverge
........prendo un manubrio drop (e poi "armonizzo" le misure lavorando su altezza, lunghezza e inclinazione stem) tipo cowbell MD2 o cowchipper e .......
Cesare
...io ti posso suggerire, oltre ai due citati, di dare un'occhiata anche al Ritchey EVOMAX, esiste sia in versione "WCS" che "COMP" (cambia il materiale e, quindi, il peso e il prezzo ma la geometria è uguale)....

http://www.probikeshop.it/manubrio-...CFF4_Zgidr0orWqR9pB-pHdK1xUUJnkjCsRoCSuLw_wcB

http://www.probikeshop.it/manubrio-...EYtp6o5lAo7bbIWBbdH8THjv4po7iWXYIkxoCB2nw_wcB

per il resto lascio la parola agli altri....
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
2.872
2.305
0
cagliari
Visita sito
per quello che mi serve mi sembrano troppo stretti (max 44cm contro 46cm) e con angolazione del drop troppo verticale (12° contro 24°)... ma grazie dei consigli ;-)o-o
 

LodiLeccoLodi

Biker popularis
domande tecniche per gli esperti del settore...
volendo cominciare a "gravellizzare" la mia attuale bike (per arrivare alla fine dell'operazione a prendere pure un vero telaio dedicato) ed iniziando dalla parte più "facile" (la postura) e capendone poco di "roba" da strada mi chiedo:
prendo un manubrio drop (e poi "armonizzo" le misure lavorando su altezza, lunghezza e inclinazione stem) tipo cowbell MD2 o cowchipper e fin qui tutto abbastanza semplice ma poi (per massimizzare quanto di buono già in mio possesso) non sarebbe male poter prendere solo i pompanti (Shimano) per freni a disco e collegarli ai miei XT (BR M775)... si trovano solo i pompanti? io non sono riuscito a trovarli... forse perché sono prodotti "appena" usciti o quasi?
L'altro dubbio amletico riguarda la zona cambio...
la bici monta una guarnitura tripla (XT FC M762) 44/32/22 con deragliatore EType che (considerato l'utilizzo, i percorsi ed i carichi) terrei ove possibile e dietro c'è uno SRAM X0 9V su cassette tutte (per tre treni di ruote) XTR 9v.
Amo incondizionatamente i rotanti ma a quelli dovrò necessariamente rinunciare in favore dell'integrazione tipicamente stradistica tra pompanti freno e cambio.
cosa mi suggerite (se è tecnicamente possibile, ovvio) per "tenere" quanto più è possibile e raggiungere al meglio lo scopo?
vi ringrazio anticipatamente per i consigli ed i suggerimenti.
Cesare

Uff è una questione parecchio dibattuta e non proprio semplice, a naso ti direi che usare freni totalmente idraulici sarà un problema perchè le compatibilità tra gruppi strada ed MTB con gli 11v credo che sia andata totalmente a farsi benedire. Se non sbaglio le accoppiate migliori e più semplici si ottenevano con i gruppi e i comandi 9v però diventa difficile trovare leve strada idrauliche a 9V.
Mi vengono in mente le Gevenalle (ex retroshift) che per l'uso che hai in mente sarebbero anche buone però costano care e sono 10v, forse puoi usare il cambio post 9v ma dovrai cambiare le cassette.

http://gevenalle.com/product-category/shifters/

Comunque con un po' di "cultura" e malizia si riescono a fare dei mischioni interessanti ed efficaci.
Per iniziare a "studiare" comincia a leggere qui:

http://www.ilcicloviaggiatore.it/forum/viewtopic.php?t=6276

nell'internet c'era anche una mega tabella con un sacco di compatibilità tra gruppi cassette e comandi di produttori diversi ma non la riesco più a trovare, cerco meglio e poi te la giro.

Però una buona notizia nel tuo setup iniziale c'è ed è che hai tutto 9v e 9v è mooolto compatibile.
 

Classifica mensile dislivello positivo