Può darsi che tu sia molto portato, a 20 anni probabilmente saresti stato sul podio
A 20 anni pensavo agli amici e sopratutto alle donne!! Felice così!!!! Tornassi indietro rifarei uguale!!!
Può darsi che tu sia molto portato, a 20 anni probabilmente saresti stato sul podio
Il tuo caso è l'esatto opposto di ciò che intendevoPremetto che da giovane mi dedicavo alla velocità in atletica dai 100 ai 400
e ho cominciato con MTB/BDC nel 1991 a 27 anni ...
dopo i primi 3 anni utilizzati per migliorare il gesto tecnico ed il condizionamento muscolare, nel 1994 ho cominciato a fare le cose "sul serio" e spesso mi aggregavo x l'allenamento ad una squadra di allievi ottenendo miglioramenti significativi sui cambi ritmo ma soffrendo in salita a causa di un rapporto W/kg non ottimale e di una scarsa ripetività dello sforzo che mi hanno dato la consapevolezza che con le mie caratteristiche in GF piene zeppe di salita avrei al max potuto aspirare a piazzamenti mediamente nel primo terzo di classifica.
Molti ciclisti famosi ne avevano ben meno di 40. Indurain addirittura 28
http://www.repubblica.it/salute/ric...greto_di_coppi_e_del_cuore_d_atleta-88058584/
Ecco! In questo caso, cioè con una massima così alta, avere una minima bassa assume già un certo significato. Hai una buona gittata cardiaca. Anche se non vuol dire automaticamente andare forte in bici...il parametro che maggiormente ci dice la cilindrata del nostro motore è il vo2max, cioè il valore che rappresenta il massimo consumo di ossigeno che il nostro corpo è in grado di esprimere. Per me poi la mente e la volontà e la capacità di soffrire contano ancora di più. ..ma qui si entra in un altro campo..
se i bpm salgono lentamente durante un sforzo e poi velocemente calano e un buon segno. Se salgono lentamente e lentamente scendono significa che non si è recuperato ed è meglio riposare o scaricare
Altra grande verità.per ora pedala...il fatto di non aver fatto mai sport a livello agonistico, forse, ti da una mancata conoscenza completa del tuo fisico (dove posso arrivare, quali sono i miei limiti, quando sto per arrivare al collasso...)
io, per esempio, so che dopo una salita molto tosta, dove do quasi tutto, non devo fermarmi di colpo, altrimenti mi viene la nausea e non sto bene...so che devo pedalare un altro pizzico in maniera traaaaanquilla, e solo dopo fermarmi!
tu conosci i tuoi limiti? se li conosci, riuscirai a vedere anche i miglioramenti, per cui...pedala!!
...boh...io non ho mai fatto sport seriamente fino a 35 anni. Dai 35 ai 41 il mio battito a riposo è passato da 60 a 40. Ogni anno, allenandomi sempre lo stesso numero di ore, miglioro il mio rendimento e la mia posizione nelle classifiche delle gare. Certo che non ho velleità di vittoria ma per me, per le ore che dedico allo sport (che non sono molte..), finire sempre nel primo quinto di classifica è una bella soddisfazione. ..quindi dal mio punto di vista, il discorso dell'età che ti limita è una colossale sciocchezza.
Ps: in termini di capacità atletiche generali, i canoisti sono - nella mia esperienza - delle bestie. Veramente dei fenomeni di forza resistenza e capacità mentale di sopportare lo sforzo.
Inoltre sanno tutti come allenarsi.
Permettimi ma quelli sono cavie da laboratorio.
Direi che il comitato antidoping abbia illustrato a tutti di cosa di cosa si stia parlando visto che sono stati demoliti quasi tutti i miti.
e il canottaggio dove lo metti??
lì la sofferenza è la tua compagna quotidiana...sia in barca che in palestra...
ci sono stati atleti di altissimo livello che hanno iniziato dopo i vent'anni... Il ciclismo agonistico è uno sport molto stressante, se questo stress non è sopportato dell'atleta o è esagerato, porta ragazzi che hanno iniziato molto presto con la bici, ad abbandonare altrettanto presto.la maggior parte degli amatori agonisti che conosco, hanno iniziato ben oltre i vent'anni, la maggioranza di quelli che hanno iniziato sotto i quindici anni,hanno abbandonato entro i vent'anni...Salve, un esperto mi ha detto una cosa riguardo allenamenti ecc. e a rigor di logica ci sta, ma non so se sia effettivamente così o no quindi chiedo a voi.
In breve, per essere non dico forti per far gare ecc, ma avere qualche risultato, è assolutamente necessario essersi allenati durante l'età dello sviluppo. Diversamente non c'è quasi nulla da fare: se uno è scarso ha possibilità di miglioramento a dir poco minime.
Il corpo umano è una macchina che si autocostruisce e si può plasmare durante l'età dello sviluppo ed è il solo periodo nel quale si può influire per ottenere dei miglioramenti significativi. Se uno non si è allenato in modo specifico in quel periodo, il corpo cresce debole e tale rimarrà a vita. Questo vale per cuore, sistema cardio-circolatorio, muscoli, ecc.
Oltre i 30 anni il corpo ha terminato la sua fase di sviluppo e sarebbe come voler ingrandire una casa sostituendo dei mattoni a costruzione già ultimata.
Una cosa molto importante per chi va in bici è avere battiti a riposo bassi: diversamente, essere in affanno su una salita ripida non fa altro che ricordare quanto il corpo sia debole sotto il punto di vista cardiocircolatorio e quanto pochi "cavalli" abbia il cuore... e in base a quanto detto sopra, se si è oltre i 30 anni è quasi inutile allenarsi perchè i margini di miglioramento sono veramente minimi.
Cosa ne pensate?
Non m'interessa far gare ecc, vorrei riuscire ad arrivare ad un livello sufficiente per poter uscire con altre persone... che però al momento riescono a spingere molto più di me e molto più a lungo di me senza avere il fiatone. :|
È una realtà fisiologica condivisa da tutto il mondo accademico.
È un tema di relatività anche abbastanza banale: se tu avessi fatto agonismo da giovane, ora andresti di più.
Questo non significa che tu oggi non possa andare forte.
È una questione di "maggiori opportunità" sfruttate o non sfruttate.
ci sono stati atleti di altissimo livello che hanno iniziato dopo i vent'anni... Il ciclismo agonistico è uno sport molto stressante, se questo stress non è sopportato dell'atleta o è esagerato, porta ragazzi che hanno iniziato molto presto con la bici, ad abbandonare altrettanto presto.la maggior parte degli amatori agonisti che conosco, hanno iniziato ben oltre i vent'anni, la maggioranza di quelli che hanno iniziato sotto i quindici anni,hanno abbandonato entro i vent'anni...
ecco! secondo me tra queste due affermazioni, vere entrambe, si gioca la dimensione del cicloamatore! Da una parte si ragiona in termini assoluti, di realizzazione completa del proprio potenziale atletico (ottenibile con anni di corretto allenamento ed iniziando in giovane età) e dall'altro si devono fare i conti con il fatto che per noi il ciclismo è una passione, un passatempo, uno svago, ed abbiamo lavoro, casa, famiglia, amici, altri interessi, stress, aspirazioni sportive, ecc, il tutto da conciliare.
Secondo me la cosa più importante, appassionante e difficile da realizzare è trovare un equilibrio tra questi due estremi. Non è pensabile certamente a 40 anni recuperare anni di non allenamento perduti, ma nemmemo è giusto pensare che a 40 anni si è ciclisticamente finiti o azzoppati dall'età perchè non è così! anche perchè come dice john deere, il ciclismo è uno sport stressante e oltre all'età anagrafica conta anche l'età sportiva ossia quanto abbiamo spremuto il nostro fisico negli anni...quindi per me vale ancora il discorso che sentirsi limitati dall'età anagrafica è una sciocchezza![/QUOTE] basta pensare che in campo amatoriale,statisticamente nelle gare di lunga resistenza come le granfondo,i migliori atleti(in percentuale) sono messi nella fascia che va dai 33 ai 45 anni
ecco! secondo me tra queste due affermazioni, vere entrambe, si gioca la dimensione del cicloamatore! Da una parte si ragiona in termini assoluti, di realizzazione completa del proprio potenziale atletico (ottenibile con anni di corretto allenamento ed iniziando in giovane età) e dall'altro si devono fare i conti con il fatto che per noi il ciclismo è una passione, un passatempo, uno svago, ed abbiamo lavoro, casa, famiglia, amici, altri interessi, stress, aspirazioni sportive, ecc, il tutto da conciliare.
Secondo me la cosa più importante, appassionante e difficile da realizzare è trovare un equilibrio tra questi due estremi. Non è pensabile certamente a 40 anni recuperare anni di non allenamento perduti, ma nemmemo è giusto pensare che a 40 anni si è ciclisticamente finiti o azzoppati dall'età perchè non è così! anche perchè come dice john deere, il ciclismo è uno sport stressante e oltre all'età anagrafica conta anche l'età sportiva ossia quanto abbiamo spremuto il nostro fisico negli anni...quindi per me vale ancora il discorso che sentirsi limitati dall'età anagrafica è una sciocchezza!
john deere ha scritto:basta pensare che in campo amatoriale,statisticamente nelle gare di lunga resistenza come le granfondo,i migliori atleti(in percentuale) sono messi nella fascia che va dai 33 ai 45 anni
anche perchè intraprendere una carriera come U23 è talmente stressante ed impegnativo che la maggior parte decide di dedicarsi agli studi o si cerca un lavoro!ci sono stati atleti di altissimo livello che hanno iniziato dopo i vent'anni... Il ciclismo agonistico è uno sport molto stressante, se questo stress non è sopportato dell'atleta o è esagerato, porta ragazzi che hanno iniziato molto presto con la bici, ad abbandonare altrettanto presto.la maggior parte degli amatori agonisti che conosco, hanno iniziato ben oltre i vent'anni, la maggioranza di quelli che hanno iniziato sotto i quindici anni,hanno abbandonato entro i vent'anni...
un esempio (seppur raro) di vocazione tardiva è Marzio Deho che inizia come amatore a 22 anni per puoi debuttare come elite 2 anni dopo.Traduco: ceteris paribus, chi inizia prima ha maggiori potenzialità
È ovvio che nella casualità della vita ognuno farà i conti con la realtà.
Iniziare tardi non significa essere tagliati fuori, significa solo aver perso l'opportunità di sviluppare Tutto il proprio potenziale atletico.
Tutto ciò non deve abbattere chi è partito non più in tenera età, deve solo spronare a fare di più.
È solo una questione di campionamento: consideri gli amatoriali, ossia atleti che fanno gare per questioni ludiche.
Gli ex agonisti non si presentano in massa alle gare amatoriali (altrmenti davanti ci sarebbero loro) e spesso, dopo 15 anni di gare, non gareggiano più.
Anche solo pensare che tra i 33-45 si vada più forte è un non senso che non credo valga nemmeno la pena argomentare.
È ovvio che - a parità fisiologiche - un 40 enne allenato da 10 anni vada più porte di un 20 enne che si allena da 1 anno.
Ps: alle gare di auto storiche, vincono le auto storiche.
un esempio (seppur raro) di vocazione tardiva è Marzio Deho che inizia come amatore a 22 anni per puoi debuttare come elite 2 anni dopo.
Certo è che si dedica anima e corpo allo sport e rinuncia a tutto il resto ... ancora oggi a quasi 47 anni esprime valori di potenza e prestazioni di assoluto valore.
A mio parere chi inizia dopo i 30 anni, a parte potenziali campioni, può al max aspirare ad un livello paragonabile alle top pro women !
anche perchè intraprendere una carriera come U23 è talmente stressante ed impegnativo che la maggior parte decide di dedicarsi agli studi o si cerca un lavoro!
diciamo che un M3 wc è pur sempre distante un buon 15% da atleti topQuesta cosa che nelle gf e marathon gli m3 m4 sono le categorie dove mediamente si va più forte è una questione che mi ha sempre incuriosito. ..non credo che sia per i motivi che dici tu e cioè che si tratta di gare per vecchi.. non saprei darmi una risposta univica ma mi piace pensare che l'età porta una buona capacità di ascoltarsi e sapersi gestire sia in allenamento che in gare e che le generazioni degli anni '60, '70 hanno comunque una capacità di soffrire e quindi di resistenza maggiore che non le generazioni successive. Boh...però non sono sicuro