doping!!!!!!!!!

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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si puo fare tutto basta volerlo,esempio chi fa gare dichiara in un certificato che
non fa uso di sostanze doping con annesso che se il contrario va contro a sanzioni
serie, galera, super multa,e sanzioni varie ma non quelle di adesso,ripeto nuove leggi,
nuove leggi,senza se, senza ma,io per esempio prendo insulina in quanto diabetico
ebbene devo fare la visita del medico sportivo 2 volte l anno,inoltre mi serve ogni visita
un certificato rilasciato dal diabetologo non gratis si intende mentre i dopati fanno
quel che vogliono,allora ripeto leggi feroci e cattive solo cosi il male si estirpa altrimenti
non lamentiamoci e bene cosi,mentre ripeto io con l insulina come farmaco salva vita
ma prodotto dopante devo dimostrare che sono diabetico mentre al giro d italia nel 2001
se la facevano come fosse acqua minerale paradossi.

Io capisco la frustrazione ma ti chiedo di nuovo: anche in presenza di "nuove leggi feroci e cattive" senza controlli antidoping come pensi di poter punire qualcuno? Che si fa, la decimazione come dopo Caporetto, all'arrivo delle granfondo se ne scelgono dieci su cento a sorteggio e si squalificano a vita? :spetteguless:


Ripeto: l'unico deterrente è riuscire a trovare il modo (legale) di colpire nel portafogli chi viene trovato positivo all'antidoping, oppure chi viene coinvolto, e condannato, nelle inchieste penali sul traffico e spaccio di sostanze dopanti.
Chi viene coinvolto nelle inchieste penali deve andare in galera, altro che multe, anche perchè dietro al traffico c'è spesso la criminalità organizzata e furti agli ospedali...
Sul colpire al portafoglio potrei essere d'accordo con te, è una strada che potrebbe dare dei risultati. Resta da capire dove trovare le risorse per i controlli, quelli del Ministero della Salute sono ancora lontani dall' essere definiti anche solo un inizio...
 

Solda Gianluc

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quanto è brutto drogarsi per vincere, il bello della vittoria è che ce la hai fatta, hai per prima cosa vinto contro te stesso!

cosa serve vincere o fare meglio se non è farina del tuo sacco?
i risultati veri vengono dall impegno e della fatica non dai dopanti
 

powderfinger

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Chi viene coinvolto nelle inchieste penali deve andare in galera, altro che multe, anche perchè dietro al traffico c'è spesso la criminalità organizzata e furti agli ospedali...

Codesto senz'altro, è fuor di dubbio. Io però volevo rimanere all'utilizzatore finale, al "furbetto della granfondina", è lui, anche lui, che deve pagare. Pagare letteralmente!


Sul colpire al portafoglio potrei essere d'accordo con te, è una strada che potrebbe dare dei risultati.

Perdere la faccia importa a pochi, perdere un po' di violoni, invece, dà noi a tutti.
 

damiano brog

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Io capisco la frustrazione ma ti chiedo di nuovo: anche in presenza di "nuove leggi feroci e cattive" senza controlli antidoping come pensi di poter punire qualcuno? Che si fa, la decimazione come dopo Caporetto, all'arrivo delle granfondo se ne scelgono dieci su cento a sorteggio e si squalificano a vita? :spetteguless:



Chi viene coinvolto nelle inchieste penali deve andare in galera, altro che multe, anche perchè dietro al traffico c'è spesso la criminalità organizzata e furti agli ospedali...
Sul colpire al portafoglio potrei essere d'accordo con te, è una strada che potrebbe dare dei risultati. Resta da capire dove trovare le risorse per i controlli, quelli del Ministero della Salute sono ancora lontani dall' essere definiti anche solo un inizio...
ripeto basta volere e le leggi si possono fare,secondo me,allora i primi 10 di ogni categoria anti doping,chi viene trovato positivo 10000euro mi multa piu paga tutti gli esami della gara prima o poi li beccano anche perche chi si dopa non arriva mai tra gli ultimi anzi il contrario,poi onde evitare discorsi tipo e ma non lo sapevo non ne ero al corrente e via dicendo ad ogni visita annuale si firma un codice con scritto tutte le regole ben chiare cosi tutti ne sono al corrente e nessuno puo ridire,io con l insulina per il mio problema devo dichiarare che ne faccio uso con tanto di certificato,poi dal dire al fare purtroppo ce di mezzo il mare,ogni modo è una piaga che non verra mai cancellata come il consumo di stupefacenti,l alcool ,il tabacco e tante altre cose,pero qua da noi a verona si dice prima o poi maturano anche le nespole.
 

sembola

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ripeto basta volere e le leggi si possono fare,secondo me,allora i primi 10 di ogni categoria anti doping,chi viene trovato positivo 10000euro mi multa piu paga tutti gli esami della gara prima o poi li beccano anche perche chi si dopa non arriva mai tra gli ultimi anzi il contrario,poi onde evitare discorsi tipo e ma non lo sapevo non ne ero al corrente e via dicendo ad ogni visita annuale si firma un codice con scritto tutte le regole ben chiare cosi tutti ne sono al corrente e nessuno puo ridire,io con l insulina per il mio problema devo dichiarare che ne faccio uso con tanto di certificato,poi dal dire al fare purtroppo ce di mezzo il mare,ogni modo è una piaga che non verra mai cancellata come il consumo di stupefacenti,l alcool ,il tabacco e tante altre cose,pero qua da noi a verona si dice prima o poi maturano anche le nespole.

A Verona però non si leggono i post prima di commentarli :spetteguless:

I primi dieci di categoria antidoping: sono d'accordo. Le categorie sono 7, 70 esami x 400 euro = 28.000 euro per ogni granfondo. Chi ce li mette? La questione è tutta qua...
 

damiano brog

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A Verona però non si leggono i post prima di commentarli :spetteguless:

I primi dieci di categoria antidoping: sono d'accordo. Le categorie sono 7, 70 esami x 400 euro = 28.000 euro per ogni granfondo. Chi ce li mette? La questione è tutta qua...

i test li paga il dopato di turno,è sufficente che succeda una volta e vedrai che se ne guardano,tanto fra 70 il colpevole vi è sempre altrimenti non saremo qua
a parlare di doping,poi noi a verona piu che leggere i post ci dopiamo con
un buon amarone ,mentre a siena credo che usate il brunello di montalcino
quello si che è doping salutare pero.
 

sembola

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i test li paga il dopato di turno,è sufficente che succeda una volta e vedrai che se ne guardano,tanto fra 70 il colpevole vi è sempre altrimenti non saremo qua
a parlare di doping,poi noi a verona piu che leggere i post ci dopiamo con
un buon amarone ,mentre a siena credo che usate il brunello di montalcino
quello si che è doping salutare pero.

In teoria sono d'accordo su tutta la linea (sulla seconda parte, Amarone/Brunello invece sono d'accordo anche in pratica :-)).
Il problema è che per far pagare i controlli a chi si dopa occorre beccarli, e per beccarli occorre che qualcuno paghi i controlli, un cane che si morde la coda...

L'unico modo che potrebbe consentire un concreto giro di vite sarebbe l'aumento dei fondi per i controlli, ma capisci che specie in questi frangenti non sarebbe facile giustificare agli occhi dell' opinione pubblica uno "spreco di soldi" per "controllare i ciclisti che tanto son tutti dopati", molti direbbero "se poi muoiono peggio per loro", dimenticando le questioni cui accennavo qualche post fa.

Tra l'altro non sono sicurissimo che la maggioranza dell' ambiente a tutti i livelli (dalle federazioni/Enti di promozione sportiva, società, atleti...) siano allineati su una logica di tolleranza zero. Basta vedere come una legge certo non "feroce e cattiva" come la norma etica, che semplicemente espelle i dopati dalle gare amatoriali sia stata accolta: presidenti che han fato gli gnorri, società che "non sapevano nulla", "cicloturisti" che hanno tirato a 40 all' ora i "capitani", gente che spacca il capello in quattro per trovare appigli di non applicabilità (vedi il forum gemello degli stradisti...)... Insomma, ho il dubbio che combattere il doping in modo concreto interessi davvero alla maggioranza dei soggetti coinvolti. A noi sì, evidentemente, ma a molti probabilmente no.
 

damiano brog

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In teoria sono d'accordo su tutta la linea (sulla seconda parte, Amarone/Brunello invece sono d'accordo anche in pratica :-)).
Il problema è che per far pagare i controlli a chi si dopa occorre beccarli, e per beccarli occorre che qualcuno paghi i controlli, un cane che si morde la coda...

L'unico modo che potrebbe consentire un concreto giro di vite sarebbe l'aumento dei fondi per i controlli, ma capisci che specie in questi frangenti non sarebbe facile giustificare agli occhi dell' opinione pubblica uno "spreco di soldi" per "controllare i ciclisti che tanto son tutti dopati", molti direbbero "se poi muoiono peggio per loro", dimenticando le questioni cui accennavo qualche post fa.

Tra l'altro non sono sicurissimo che la maggioranza dell' ambiente a tutti i livelli (dalle federazioni/Enti di promozione sportiva, società, atleti...) siano allineati su una logica di tolleranza zero. Basta vedere come una legge certo non "feroce e cattiva" come la norma etica, che semplicemente espelle i dopati dalle gare amatoriali sia stata accolta: presidenti che han fato gli gnorri, società che "non sapevano nulla", "cicloturisti" che hanno tirato a 40 all' ora i "capitani", gente che spacca il capello in quattro per trovare appigli di non applicabilità (vedi il forum gemello degli stradisti...)... Insomma, ho il dubbio che combattere il doping in modo concreto interessi davvero alla maggioranza dei soggetti coinvolti. A noi sì, evidentemente, ma a molti probabilmente no.

allora se la maggioranza cioè federazioni,enti,societa,atleti, e cosi via non sono per una tolleranza zero segno che ai controlli qualcuno viene beccato
ed ecco che chi paga i controlli l abbiamo gia trovato,poi se mettiamo
che chi viene trovato positivo ripeto paga di tasca sua tutti i controlli
vediamo se il dopato rischia di correre,voi rischiereste?io no assolutamente,
poi non ci sono i soldi per i controlli allora paghiamo che so 5euro in piu
per l iscrizione io sarei daccordo,poi i sponsor qualcosina possono mettere
anche loro meglio per loro se danno l idea di sponsorizzare una gara pulita
volendo si puo fare tutto basta volerlo,spendiamo qualche migliaio di euro
di bici 50euro in piu all anno ogni concorrente da mettere per i controlli
in rapporto con quello che costano certe bici, perche non meno di 2500 3000
euro una bici discreta, ripeto volendo si puo fare tutto altrimenti teniamoci
il doping, e buona notte suonatori.
 

CYBRIDO

Biker tremendus
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VICENZA
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fiumi di parole !!!!!
per niente. ci stiamo, io compreso, arrovellando su un problema che non si vuole risolvere.
il ciclismo, prima di essere uno sport, è business ed è controproducente distruggere una macchina che, malgrado senta molto la crisi, produce molta ricchezza e da da mangiare a molta gente (professionisti).
a riprova di questo sempre più spesso si sente dichiarare sulla connivenza anche delle organizzazioni che dovrebbero combattere il doping.


per quanto riguarda invece il settore amatoriale, c'è un gran sbattimento di balle da parte delle autorità e degli enti competenti; non ci sono fondi, ne tanto meno voglia, di andare a controllare degli amatori.
senza considerare il numero cospicuo di atleti e di gare che sarebbe opportuno, ma dispendioso, controllare.
nelle tante gare che ho fatto, solo in una gran fondo FCI ho visto un controllo antidoping; tutte le altre zero assoluto.
se parliamo poi di UDACE-ACSI penso non siano neanche contemplati i controlli ..........:smile::smile::smile:
 

eventhepopesmokesdope

Biker paradisiacus
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Grosseto
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Non è questo, è realismo. Ma davvero ci si scandalizza per chi vince alle gare amatoriali dopandosi??? Ma chi se ne fotte????

Se si parte da una discussione sul danno erariale OK, ma metter su paternali iper retoriche scandalizzandosi di come chi corre dopato rubi il merito a chi corre pulito, mi sembra patetico. Sono tutte gare del cavolo, con in palio prosciutti. Se uno ci tiene tanto, che si dopi e si sfondi il sistema linfatico, l'equilibrio ormonale e talvolta quello sessuale. Onore a lui, a me m'importa una mazza!!!!

Di fatto i controlli sono occasionali e a campione. Ripeto, l'unica azione sensata è una campagna di informazione perché si diffonda in modo capillare una presa di coscienza degli effettivi rischi del doping, sostanza per sostanza. Peraltro l'uso di performance enhancing drugs nel lungo termine porterà a costi notevoli a carico del sistema sanitario!
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Il mio sospetto è che, come purtroppo in moltissimi campi della vita sociale italiana, non ci sia interesse a rispettare le regole, e che chi reclama un maggior impegno contro il doping non sia una grande maggioranza.

Un sistema basato su "furbi" (più precisamente: ladri...) fa comodo a tanti: agli atleti in primo luogo, che vivono di corse scimmiottando disperatamente le dinamiche del mondo pro, al quale non hanno avuto accesso o nel quale non sono riusciti a rimanere; alle società che guadagnano o mantengono una "reputazione" che significa sponsor (e quindi soldi) e potere nelle stanze delle federazioni; agli sponsor, che ottengono visibilità, e quindi valore per i loro investimenti, salvo negare tutto in caso di positività di qualcuno; ai maneggioni dell'ambiente, i "preparatori", i "farmacisti" che vivono spacciando fiale; ed infine, dispiace dirlo, anche ai ciclosuonati che tornano a casa dopo la granfondo contenti ed orgogliosi di aver corso la stessa gara dei vari "personaggioni".

Per avere delle speranze di risolvere il problema o perlomeno di circoscriverlo è necessario che certi "incentivi" scompaiano o perlomeno che i disincentivi aumentino di entità. Per questo non sono certo contrario all' inasprimento delle pene; il problema è che, non diversamente da altri aspetti della società italiana, non sono sicuro che l'obiettivo sia condiviso a livello di opinione pubblica, anzi ci sia una decisa "simpatia" per chi delle regole se ne fotte. Così che quando stanghi finalmente qualcuno è tutto un piagnisteo, è un bravo ragazzo, ma cosa ha fatto poi di male, e l'onnipresente "c'è ben di peggio".
 

powderfinger

Biker serius
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Io intanto inizierei a dividere le categorie in due sottocategorie: per esempio "Master 1 Dilettanti" e "Master 1 Amatori", con tanto di promozioni e retrocessioni obbligatorie, a seconda del punteggio ottenuto nella challenge del caso. Vi pare giusto che il padre di famiglia, che magari lavora sei giorni alla settimana fino a tardi, debba far parte della stessa classifica dove c'è anche l'ex pro su strada?...
A quel punto i "furbetti della granfondina" avrebbero la loro categoria*, mentre gli altri, i "normali", si divertirebbero di più e sarebbero maggiormente invogliati a partecipare agli eventi.


(*)= sia chiaro, negli sport di resistenza come il ciclismo, oltre all'allenamento; molto la fa la genetica: chi è forte non per forza è dopato, assolutamente.
 

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Io intanto inizierei a dividere le categorie in due sottocategorie: per esempio "Master 1 Dilettanti" e "Master 1 Amatori", con tanto di promozioni e retrocessioni obbligatorie, a seconda del punteggio ottenuto nella challenge del caso. Vi pare giusto che il padre di famiglia, che magari lavora sei giorni alla settimana fino a tardi, debba far parte della stessa classifica dove c'è anche l'ex pro su strada?...

Se l'ex-pro corre per divertimento e lavora sei giorni alla settimana come il padre di famiglia non ci sarebbe nulla di male. Il guaio, e l'origine di tutti i casini secondo me, è che l'ex-pro/mancato pro viene pagato per correre...più che expro si tratta di finti amatori...

Ad ogni modo la questione delle categorie è buona, in USA ad esempio funziona così. Da noi temo che sia di difficile applicazione, in Italia la meritocrazia non va di moda neppure nello sport...:omertà:
 

eventhepopesmokesdope

Biker paradisiacus
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Il mio sospetto è che, come purtroppo in moltissimi campi della vita sociale italiana, non ci sia interesse a rispettare le regole, e che chi reclama un maggior impegno contro il doping non sia una grande maggioranza.

Un sistema basato su "furbi" (più precisamente: ladri...) fa comodo a tanti: agli atleti in primo luogo, che vivono di corse scimmiottando disperatamente le dinamiche del mondo pro, al quale non hanno avuto accesso o nel quale non sono riusciti a rimanere; alle società che guadagnano o mantengono una "reputazione" che significa sponsor (e quindi soldi) e potere nelle stanze delle federazioni; agli sponsor, che ottengono visibilità, e quindi valore per i loro investimenti, salvo negare tutto in caso di positività di qualcuno; ai maneggioni dell'ambiente, i "preparatori", i "farmacisti" che vivono spacciando fiale; ed infine, dispiace dirlo, anche ai ciclosuonati che tornano a casa dopo la granfondo contenti ed orgogliosi di aver corso la stessa gara dei vari "personaggioni".

Per avere delle speranze di risolvere il problema o perlomeno di circoscriverlo è necessario che certi "incentivi" scompaiano o perlomeno che i disincentivi aumentino di entità. Per questo non sono certo contrario all' inasprimento delle pene; il problema è che, non diversamente da altri aspetti della società italiana, non sono sicuro che l'obiettivo sia condiviso a livello di opinione pubblica, anzi ci sia una decisa "simpatia" per chi delle regole se ne fotte. Così che quando stanghi finalmente qualcuno è tutto un piagnisteo, è un bravo ragazzo, ma cosa ha fatto poi di male, e l'onnipresente "c'è ben di peggio".


C'è da considerare, ripeto, che il fenomeno non è arginabile. Se si volesse davvero limitarne la diffusione in campo amatoriale (in campo pro non è possibile), si dovrebbe imbastire una campagna contro il doping a valanga, tipo quella che è stata fatta contro il fumo negli anni 90, a livello internazionale. L'inasprimento delle pene per il doping è inutile: non disponiamo delle possibilità economiche per effettuale controlli capillari, per cui la probabilità di venir beccati è troppo bassa.

E, a mio avviso, la "simpatia" è inevitabile. Chiunque sa che il pro beccato è uno sfigato, visto che TUTTI usano sostanze dopanti. Per cui, togliere i tour a Armstrong è una palese ingiustizia (voglio dire, negli anni del texano sono finiti sul podio Rumsas, Basso, Ulrich, Valverde...), per quanto lo detesti per i metodi mafiosi che usava nella sua squadra e anche al di fuori di essa. Personalmente, a me i pro fanno pena, per quello che sono costretti a fare per correre. Vero che mal voluto non è mai troppo, ma di fatto si tratta di personaggi finiti in un meccanismo che è un tritacarne. Per non parlare degli amatori. Quelli sono casi patologici. Dai, l'altro giorno hanno beccato un culturista con tonnellate di ormoni per cavalli. L'ho detto a una mia amica veterinaria e non ci voleva credere... Ora, è vero che, al di là di tutto, sono persone che commettono illeciti. Pero, ciò che cerco di dire è che, al di là del punire, bisogna educare. Fargli entrare in quelle teste di minchia che delle belle prestazioni non valgono il rischio altissimo di leucemie e tumori al sistema linfatico.

Quello che mi suscita antipatia è il sacro sdegno di alcuni di fronte al malcostume. Sarà una cosa mia ma lo vedo così retorico...
 

styx

Biker extra
14/10/09
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Sei esami per gara, costo tra 2400 e 4200 (dati 2011, oggi probabilmente di più): il che significa, considerando i bilanci delle società organizzatrici, un aumento del costo dell' iscrizione tra 2 e 4 euro, a carico insomma di chi non si dopa per trovare chi lo fa.

Questi si fanno pagare a chi viene trovato positivo
 

damiano brog

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Non è questo, è realismo. Ma davvero ci si scandalizza per chi vince alle gare amatoriali dopandosi??? Ma chi se ne fotte????

Se si parte da una discussione sul danno erariale OK, ma metter su paternali iper retoriche scandalizzandosi di come chi corre dopato rubi il merito a chi corre pulito, mi sembra patetico. Sono tutte gare del cavolo, con in palio prosciutti. Se uno ci tiene tanto, che si dopi e si sfondi il sistema linfatico, l'equilibrio ormonale e talvolta quello sessuale. Onore a lui, a me m'importa una mazza!!!!

Di fatto i controlli sono occasionali e a campione. Ripeto, l'unica azione sensata è una campagna di informazione perché si diffonda in modo capillare una presa di coscienza degli effettivi rischi del doping, sostanza per sostanza. Peraltro l'uso di performance enhancing drugs nel lungo termine porterà a costi notevoli a carico del sistema sanitario!
si io mi scandalizzo, e me ne fotte se uno corre dopato,peggio ancora doparsi per gare del cavolo,poi secondo il vostro parere quanti sono i dopati?il
10x100 bene allora alla prossima gara noi puliti rimaniamo a casa cosi al posto di esempio 1000 iscritti ne avremo 100 tutti dopati, dopo un po di gare gli
organizzatori si chiederanno il perche ,e i 900 veramente puliti possono dare una spiegazione, forse io saro ripetitivo,patetico, e cosi sia che lo spettacolo
continui.
 

Oniriko77

Biker augustus
5/2/04
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Alba
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Io intanto inizierei a dividere le categorie in due sottocategorie: per esempio "Master 1 Dilettanti" e "Master 1 Amatori", con tanto di promozioni e retrocessioni obbligatorie, a seconda del punteggio ottenuto nella challenge del caso. Vi pare giusto che il padre di famiglia, che magari lavora sei giorni alla settimana fino a tardi, debba far parte della stessa classifica dove c'è anche l'ex pro su strada?...
A quel punto i "furbetti della granfondina" avrebbero la loro categoria*, mentre gli altri, i "normali", si divertirebbero di più e sarebbero maggiormente invogliati a partecipare agli eventi.


(*)= sia chiaro, negli sport di resistenza come il ciclismo, oltre all'allenamento; molto la fa la genetica: chi è forte non per forza è dopato, assolutamente.

no dai
così finiamo come le garette udace di strada 1 e 2 categoria...
io le trovo semplicemente ridicole !

se uno ha più tempo si allena o non si allena come vuole lui, se uno ha poco tempo si allena il giusto.
non pare giusto relegare il padre di famiglia ad una sottocategoria per poter vincere il salame alla gara di paese.

nelle granfondo, che conosco bene, ci conosciamo un po' tutti e quello che arriva 10° è ben felice di poter lottare per entrare nei 10, non ha ambizioni di arrivare tra i primi 3.

e comunque se nella MTB non ci sono le categorie come dici te ci son comunque i campionatini acsi, UISP, Unlac. Libertas e chi più ne ha più ne metta, chi vuole vincersi il campionatino senza essere un fenomeno farà quelle gare.
 

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