[Made in Taiwan] Visita a Giant

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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eventhepopesmokesdope

Biker paradisiacus
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Chi ha mai detto che è un modello da cui prendere esempio? Ho semplicemente detto che non c'è da meravigliarsi se l'occidente, seduto sul proprio benessere, viene superato dall'oriente.

Poi, come mi pare ti stiano dicendo anche altri user, è evidente che parli per stereotipi. Shanghai è una metropoli moderna che vale la pena di vedere. E in quanto all'inquinamento, mai stato a Milano quando non piove da due settimane?

In effetti ho allargato stereotipicamente l'idea di Shangai a quella della Cina. Qui hai ragione. Ma vedi, è del sistema che parlo, non di quest o quella metropoli. Nessuno allaga la Basilicata per farne un bacino idrico (una regione a caso, non me ne vogliano il Lucani!). Shangai è in Cina, il sistema alla base della ricchezza cinese è inumano, in quanto negazione dei diritti umani. Questo lo dicono gli innumerevoli report ad esempio di Amnesty. I report sono fatti con indagini, non attraverso stereotipi.

L'occidente è seduto su un sistema di diritti acquisiti, che tu chiami benessere, io chiamo diritti umani. Sono il primo a dire che l'oriente supera l'occidente perché lì non hanno le limitazioni che abbiamo noi. Ma tali limitazioni ci hanno garantito uno stile di vita umano, non di benessere, ma umano, che lì non hanno.

Il tuo sarcasmo riguardo all'aeroporto mi pare disveli una certa ammirazione verso il sistema orientale. Una ammirazione perfettamente fondata se il termine di paragone è solo l'efficacia economica. Posso benissimo aver malinteso le tue frasi, ma mi pare che qui si continui a negare che la Cina sia uno dei luoghi dove più pervicacemente vengano negati i diritti fondamentali dell'individuo.

L'Inghilterra del 19esimo secolo era la maggior potenza mondiale. La sua predominanza era basata sulla riduzione allo stato pressoché animale dei lavoratori di distretti industriali come quelli di Preston, Liverpool, Manchester. Cosa ci guadagnò l'Inghilterra? Il predominio mondiale. Fu un bene? economicamente sicuramente sì. Era uno stato umano? No. Legislatori lungimiranti furono però capaci di introdurre lentamente riforme che modificarono in positivo, nell'arco di 100 anni, le condizioni lavorative (oltre alle condizioni delle colonie). Guarda caso, in corrispondenza di tale miglioramento, la predominanza dell'Inghilterra cessò. Ora, ridurre questo alle riforme, è limitativo e storicamente falso, ma certo i margini per le industrie e per il commercio si ridussero.

In cosa guadagnò l'Inghilterra? In civiltà. Se a questa si vuol dare un valore economico, essa perse clamorosamente.
 

marco

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Il tuo sarcasmo riguardo all'aeroporto mi pare disveli una certa ammirazione verso il sistema orientale. Una ammirazione perfettamente fondata se il termine di paragone è solo l'efficacia economica. Posso benissimo aver malinteso le tue frasi, ma mi pare che qui si continui a negare che la Cina sia uno dei luoghi dove più pervicacemente vengano negati i diritti fondamentali dell'individuo.

Non bisogna andare in Cina per trovare aeroporti aperti 24/24, basta andare negli USA, dove non mi sembra che i diritti umani siano calpestati. Quando pensi che decollino i jumbo di DHL, UPS & co.? Chiudi il traffico notturno a loro e poi vedrai che l'indotto della regione ne risente. Oppure sbatti tutto sui tir guidati da gente dell'est europa, sottopagata, e vediamo come è messa l'europa in quanto a sfruttamento del lavoratore e sensibilità all'inquinamento.
 

panzer division

Biker meravigliosus
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a me ha colpito, ma tanto , questa frase
"impiegando 1900 operai per un turno al giorno di 8 ore più qualche ora di straordinario retribuito. Fino a qualche anno fa si facevano 2 turni, poi la dirigenza decise di fermarsi ad uno solo, per permettere agli operai di avere una vita normale."

ecco questo a taiwan non me lo sarei mai e poi mai aspettato.
se provi a chiedere ad una qualunque dirigenza in italia di ridurre i turni da 3 a 2 (da 2 a 1 è fantascienza pura) come minimo ti ridono in faccia.

i dirigenti di Giant forse vedono un po più in la del loro naso, ed hanno capito che migliori condizioni di vita degli operai = resa maggiore , qualità maggiore
mandiamoci Marchionne a prendere un paio di ripetizioni va....

in ogni caso altro bel report marco, forse quello più atteso per il nome storico del marchio che hai visitato.

purtroppo ho visto ancora reparti di smerigliatura o levigatura del carbonio (speri di aver detto giusto) con misure di sicurezza scarse, come negli altri report....
 

marco

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a me ha colpito, ma tanto , questa frase
"impiegando 1900 operai per un turno al giorno di 8 ore più qualche ora di straordinario retribuito. Fino a qualche anno fa si facevano 2 turni, poi la dirigenza decise di fermarsi ad uno solo, per permettere agli operai di avere una vita normale."

ecco questo a taiwan non me lo sarei mai e poi mai aspettato.
se provi a chiedere ad una qualunque dirigenza in italia di ridurre i turni da 3 a 2 (da 2 a 1 è fantascienza pura) come minimo ti ridono in faccia.

i dirigenti di Giant forse vedono un po più in la del loro naso, ed hanno capito che migliori condizioni di vita degli operai = resa maggiore , qualità maggiore
mandiamoci Marchionne a prendere un paio di ripetizioni va....

L'impressione che ho avuto parlando con i vari manager, fra cui il fondatore di Topeak che prima lavorava per Giant, è che questi abbiano le idee ben chiare e seguano molto il modello giapponese (Toyota fra tutti) nelle loro fabbriche. Quello che mi sembra chiaro che venga fuori dal report é che sia le fabbriche visitate in Cina che quelle a Taiwan siano ben lontane dalla fantasia comune italiana che in Cina ci siano gli operai con l'anello al naso e il capofabbrica con lo scudiscio in mano.

Per la lavorazione del carbonio: si, non usano maschere speciali, purtroppo.
 

panzer division

Biker meravigliosus
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il metodo Toyota, detto anche Toyotismo, non è che sia tutto rose e fiori
http://it.wikipedia.org/wiki/Toyota_Production_System
è stato analizzato in lungo ed in largo... ed ha portato spesso ad aberrazioni della vita dell'operaio nell'azienda, rendolo di fatto operativo al 100% per tutti i 60sec di ogni minuto, per 8 ore al giorno, riuscendo a non sprecare nemmeno 1 secondo
se cercate in rete ci sono numerose analisi di come i 60 sec vengano tutti effettivamente impiegati in modo redditizzio .

hai ragione, dai report ho visto una realtà diversa da quello che immaginavo. in alcuni casi in meglio, in altri in peggio.
cmq è importante conoscere, quindi questi report sono veramente interessanti e meritevoli, come le discussioni che ne sono uscite
 

marco

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a proposito del clima lavorativo in Cina...
(poi smetto altrimenti siamo troppo OT... )
http://blog.panorama.it/mondo/2012/01/16/cina-il-2012-sara-lanno-degli-scioperi/
http://blog.panorama.it/mondo/2011/12/02/cina-operai-in-rivolta-a-shanghai/

(oddio panorama.it non è il vangelo... )

Scusami, ma cosa cambia rispetto a noi?

Continua l’ormai inarrestabile ondata di scioperi in Cina. Questa mattina più di mille operai di una fabbrica di Shanghai, la Hi-P, con il quartier generale a Singapore e che lavora in subappalto per Apple e Hewlett Packard, sono entrati in sciopero per protestare contro l’annuncio di un maxi licenziamento di un migliaio di dipendenti a fronte della scelta aziendale di spostare gli stabilimenti in un’altra città.
 

burdenbike

Biker immensus
Scusami, ma cosa cambia rispetto a noi?

Continua l’ormai inarrestabile ondata di scioperi in Cina. Questa mattina più di mille operai di una fabbrica di Shanghai, la Hi-P, con il quartier generale a Singapore e che lavora in subappalto per Apple e Hewlett Packard, sono entrati in sciopero per protestare contro l’annuncio di un maxi licenziamento di un migliaio di dipendenti a fronte della scelta aziendale di spostare gli stabilimenti in un’altra città.
nulla cambia...gli scioperi ci sono, di qua e di là...
e quello citato dice proprio che si "lamentano" per lo spostamento della sede...
insomma, anche in Cina, quando gli operai prendono coscienza del loro "impiego" e di come viene valutato, cominciano ad "occidentalizzarsi"...
la Cina ha conosciuto uno sviluppo che ha cambiato di fatto la mentalità delle persone, dimostrato se possibile dalla enorme richiesta di energia, auto e quant'altro qui da noi è da sempre considerato come "normale"...
 

R0b1

Biker novus
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il metodo Toyota, detto anche Toyotismo, non è che sia tutto rose e fiori
http://it.wikipedia.org/wiki/Toyota_Production_System
è stato analizzato in lungo ed in largo... ed ha portato spesso ad aberrazioni della vita dell'operaio nell'azienda, rendolo di fatto operativo al 100% per tutti i 60sec di ogni minuto, per 8 ore al giorno, riuscendo a non sprecare nemmeno 1 secondo
se cercate in rete ci sono numerose analisi di come i 60 sec vengano tutti effettivamente impiegati in modo redditizzio .

hai ragione, dai report ho visto una realtà diversa da quello che immaginavo. in alcuni casi in meglio, in altri in peggio.
cmq è importante conoscere, quindi questi report sono veramente interessanti e meritevoli, come le discussioni che ne sono uscite

Purtroppo non è come dici. Diciamo che la filosofia giapponese afferma come dictat zero sprechi, zero guasti, zero difetti, zero rilavorazioni (sono stato sintetico). E' ovvio che gli sprechi di manodopera sono uno degli aspetti che si combattono, e che si cerca di aumentare la produttività, ma non ho mai visto grosse aberrazioni. Sono 4 anni che è diventato il mio mestiere e non ho mai frustato o spinto al suicidio qualcuno.
Spreco vuol dire anche non avere magazzini, non avere sovraproduzione (quindi logica pull)...tutte cose che i cinesi, a quanto vedo dalle foto, fanno benissimo.
 
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Entomobiker
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Picola ma carattarastica...
...E noi dovremmo competere con questi qua....ci hanno strasepolto.....qualità impeccabile,pulizia e ordine e in catena nessuno si lamenta....provate ad andare in certe catene italiane a dire di aumentare un pochettino il ritmo,(ciò implica sacrificio,ma se il risultato è una vita normale)....risultato...sciopero....non è che voglia tener la parte agli industriali....mi sa che però molti operai italiani qualcosa da questi la debbono imparare....e questi operai taiwanesi non saranno neanche sottopagati,ma avranno uno stipendio consono a dare a loro una vita più che dignitosa....
meditate gente meditate....
Chiuso l'OT, faccio i mei complimenti per dei reportage cosi belli e molto esaurienti...bravi
 

eventhepopesmokesdope

Biker paradisiacus
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Mi fate paura, i nostri operai hanno molto da imparare dagli operai cinesi perché questi ultimi no si lamentano? In Cina è come in Italia per quanto riguarda i diritti?

Sono in casa d'altri, il forum non è mio, per cui tolgo il disturbo. Scusate la mia impudente intromissione.

Ho provocato un pesante OT, inutile perché la mia visione è diversa e inconciliabile. Avrei argomenti per continuare la discussione per 10000 anni, cosa completamente fuori luogo.

Faccio i complimenti per il reportage, del quale non condivido in nessun modo il taglio, ma che comunque illustra, con un pun to di vista ben definito (come è giusto in una democrazia) una realtà (le grandi ditte orientali) effettivamente oggetto di snobismo. (In quanti a Friedrichshafen abbiamo definito quegli stand in fondo ai padiglioni "Chinatown)?

OVVIO NON MI RIFERISCO A GIANT!

Saluti
 

burdenbike

Biker immensus
Mi fate paura, i nostri operai hanno molto da imparare dagli operai cinesi perché questi ultimi no si lamentano? In Cina è come in Italia per qanto riguarda i diritti?

Sono in casa d'altri, il forum non è mio, per cui tolgo il disturbo. Scusate la mia impudente intromissione.
a prescindere da tutto, il forum serve anche per discutere....
 

maxITR

Biker tremendus
Guardando i report cina-taiwan potrei dire che in quei paesi sono molto più avanti di noi e mi secca dirlo. Se pensate che gli operai cinesi siano trattati in modo disumano,nelle nostre fabbriche non si sta tanto meglio. Io lavoro in fabbrica da diversi anni...la paga è sempre quella (sarà aumentata di 100 euro al massimo) ma è il costo della vita che sta andando alle stelle...e "per fortuna" che non ho famiglia altrimenti non so come andrei avanti con 1000euro al mese è un lavoro precario...e mi venite a dire che i cinesi vengono sfruttati?!
Per quanto riguarda il sistema Toyota,lo stanno portando avanti anche nell'azienda dove lavoro...peccato che chi si occupa dell'organizzazione non sa nemmeno da dove cominciare. Se alla Giant producono fino a 6000 biciclette al giorno è perchè sono ben organizzati e non hanno perdite di produzione,l'operaio si preoccupa solo della mansione che deve fare.
 

gancio

Biker superis
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MDE Damper-Radon pro 29
Alcune precisazioni:la fabbrica è di proprietà di Giant?Se si è comprensibile la richiesta di non citare i marchi,in caso contrario riterrei il reportage un pò parziale.Dalle foto ho l'impressione che però anche qui
ci sia l'effetto "ispezione camerate"arrrivano i giornalisti tutto in tiro.Per il resto complimenti per l'iniziativa
bici a 360° vuol dire anche far vedere la produzione e svegliare la discussione su molti aspetti,anche extra bici.
 

spiri

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liberazione, ettore, la meravigliosa, celestina
bel reportage cosi come gli altri. cadono alcuni preconcetti che si hanno.
quoto burdenbike il forum serve per scambiarsi delle pacifiche opinioni e credo che even e marco abbiano dato un grande esempio di cosa significa un "buon" forum. mi spiacerebbe che even non facesse parte piu' della famiglia :)
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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L’azienda nacque nel 1972, anno in cui produsse 3.700 telai. Il nome Giant venne creato nel 1981, mentre nel 1987 uscì dalla fabbrica la prima bici in carbonio del marchio. Ora Giant ha 9 fabbriche fra Taiwan (oggetto della nostra visita), Cina e altri paesi fra cui l’Olanda, dove è presente una linea di montaggio e di verniciatura. In tutto il mondo ci sono 11.125 negozi che vendono Giant, sparsi fra 80 Paesi. I mercati più forti sono l’Europa, dove Giant ricava il 30% del fatturato, gli USA con il 23%, al Cina con il 24% e il Giappone con il 10%.

Nell'autunno del lontano 1999 ero stato in qualità di "esperto" per coadiuvare il commerciale estero della azienda per cui lavoravo, la defunta Ofmega, proprio nella fabbrica olandese di Giant.
Già allora si capiva che erano organizzati e avanzati, che dietro c'era non solo il "business" di fare e vendere biciclette, ma soprattutto l'organizzazione e la mentalità di fare le cose con la giusta qualità in rapporto al prezzo.
Noi eravamo in tre: io, la responsabile commerciale per l'estero, la rappresentante per il Benelux; loro pure in tre, con la differenza che io avevo di fronte tre ingegneri, giovani, motivati, preparati, che nella pausa pranzo hanno cominciato a parlare con me di Transalp, giri sulle alpi in MTB (*), gare... e io (al primo impiego!) che cercavo di fare del mio meglio pur con vistosi buchi nel mio inglese troppo scolastico.
Il tutto mentre le due galline (non me ne vogliano le donne del forum) parlvano di bulbi di tulipani, borsette e altre amenità.
Il problema?
Cercare di far loro digerire un nuovo modello di movimento centrale a cartuccia, più economico (per noi) di quello precedente, ma di qualità inferiore e con parecchi dubbi da parte loro sulla sua durata.
Infatti erano disposti ad acquistare ancora il modello vecchio se fosse rimasto in produzione, parliamo di un cliente che garantiva il 15% del fatturato dell'Ofmega!
Me la cavai, da solo, probabilmente capirono che in quell'azienda italiana qualche persona seria c'era ancora... peccato che pochi mesi dopo, di fronte ai problemi che dava quel movimento, all'incapacità nostra di trovare la soluzione (non c'era più trippa per gatti!) l'Ofmega abbia perso anche quel cliente.
Nel frattempo me ne ero andato pure io, prima che la barca affondasse...

La realtà di quelle aziende, perlomeno quelle viste, mostra che si lavora bene, come o meglio che da noi.
Io non ho foto dell'interno dell'Ofmega, non ci pensavo all'epoca, ma se le avessi che cosa potrei mostrare?
Macchine vecchie e malandate, macchie ferme, montagne di pezzi mal riusciti accatastate in attesa di decisione, magazzino disordinato e pieno di pezzi d'epoca invenduti (ci ravanavo dentro appena possibile, ero e sono un curiosone irriducibile), layout dello stabilimento disegnato da un ubriaco...
Sicurezza? Se si fosse rotto il tubo del gas che alimentava i forni di trattamento termico in men che non si dica lo stabilimento sarebbe stato arrostito, non parliamo del rumore o della nebbia d'olio nel reparto stampaggio.
Aspirazione fumi? Se c'era, era del tutto insufficiente.

Credo che oggi e sempre più, ovunque si trovi al mondo, se uno lavora male e deve confrontarsi con una concorrenza spietata, non sopravviva sia esso in Italia o a Taiwan.
Anche se racconta di essere l'aziendina che "cura amorevolmente i propri prodotti dal primo colpo di lima al serraggio dell'ultima vite" ma poi per provare la durata di un movimento centrale lo sbatte sul tornio, ci ficca la contropunta e lo fa girare per tutta la notte.
"Avom semper fat isè", "abbiamo sempre fatto così" dicevano, nella mia trascrizione del dialetto triumplino sicuramente sbagliata, difatti...
Ah, ovviamente, lo stabilimento era off-limits, nessuno, nemmeno un potenziale cliente poteva entrare e visitare, temevano che si rubassero i preziosissimi segreti industriali... già, come il reparto galvanica in disuso, la linea mozzi ferma, i 200000 perni (si, avete letto bene, DUECENTOMILA pezzi!) movimento centrale fermi perché "bruciati" dal forno di carbocementazione dal processo difettosamente controllato per non voler mettere una sonda da qualche milione di lire, la linea presse ad alimentazione manuale con le "Raskin" belghe del '950... eccetera eccetera.

Invece questi non hanno paura di farti vedere come lavorano, qualcosa se lo tengono per sè, ma ti fanno fotografare, alla fine è pubblicità e di quella buona!

Vabbè...

(*) Per un olandese appassionato di MTB (e se non lo eri alla Giant col cavolo che ti prendevano, specie se ti dovevi occupare di nuovi prodotti, progettazione e collaudo) sapere che vivevo (e vivo tutt'ora) sulle Alpi, a due passi dalle Dolomiti, da Cortina, a poco più da Venezia, fa un certo effetto...
Ovvero, vedevo gli occhietti lucidi di uno che ti invidia perchè ogni volta che vuoi puoi prendere la MTB e andare nel suo ambiente naturale, e non nel polder della Flevoland, 15 metri sotto il livello del mare...

Scusate il flashback autobiografico. :il-saggi:
 

EmilianoNF

Biker serius
6/2/09
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Torino
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Per quanto mi riguarda sono ben contento, che nel mio piccolo, i miei soldi li ho dati a MDE. Stessa cosa ho provato a fare per la BDC, pultroppo ho concretizzato con un marchio Italiano prodotto in Spagana.

Voi sempre ottimi.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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A questo riguardo ti posso dire che il problema non è del produttore dei telai ma di chi fa la componentistica. Credo che Shimano abbia un tempo di consegna superiore ai 3 mesi. Ho chiesto a Giant e, anche nel caso si decidesse di fare un ordine all'ultimo momento, anche nel momento di punta (novembre-febbraio) non ci impiegano più di 2 mesi ad evadere l'ordine, sia per i modelli Giant che per quelli che fanno in conto terzi.

Per questo Giant Europe e molti altri volevano mantenere fornitori "locali" per tutta una serie di componenti alternativi.
I tempi di consegna sono generalmente inferiori, ma all'Ofmega il management ci si mise d'impegno per allungarli :omertà:
 

ottomilainsu

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L'impressione che ho avuto parlando con i vari manager, fra cui il fondatore di Topeak che prima lavorava per Giant, è che questi abbiano le idee ben chiare e seguano molto il modello giapponese (Toyota fra tutti) nelle loro fabbriche. Quello che mi sembra chiaro che venga fuori dal report é che sia le fabbriche visitate in Cina che quelle a Taiwan siano ben lontane dalla fantasia comune italiana che in Cina ci siano gli operai con l'anello al naso e il capofabbrica con lo scudiscio in mano.

Per la lavorazione del carbonio: si, non usano maschere speciali, purtroppo.

Bisogna vedere la legislazione locale, probabilmente non le richiede come obbligo.
Ma qui posso citare non pochi casi dove le condizioni di lavoro sono peggiori, in barba alla legislazione (e con il beneplacito di certi sindacalisti, se loro non parlano manco gli ispettorati si muovono).
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Bella questa immagine: si vede il controllo del telaio provandone il suono, picchiettandolo con un martelletto.
Dalla risposta si può capire se vi sono dei difetti che alterano l'integrità.
Potrebbe sembrare un sistema rudimentale, ma qualitativamente permette di capire SUBITO se c'è qualche difetto pericoloso.

Chi di voi ricorda il verificatore che picchiettava le ruote del treno con il martelletto? Con quel sistema, con un colpo solo, si poteva capire se il cerchione era criccato e quindi pericoloso.

Poi si vede anche una cosuccia interessante sulla destra: il "palloncino" inserito nel telaio che viene gonfiato al momento della messa in stampo per far aderire bene il composito alla forma.


Io vedo condotte di aspirazione, cappe sopra alle postazioni di smerigliatura, aria limpida e assenza di polvere.

Avendo lavorato in aziende di carpenteria saldata posso solo descrivervi quanta polvere ci fosse in aria, per terra e ovviamente nei polmoni di chi lavorava.
Alla faccia delle mascherine e dell'impianto di aspirazione fumi.
 
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