Alle 7.30 faccio uscire lultimo figlio da casa per andare a scuola e, sbrigate le faccende da bravo papà, inforco la bici e mi sciroppo i 200 metri di dislivello per raggiungere lalbergo dei quattro amici (con calma, meglio non sudare troppo di mattina presto). Alle 8 siamo pronti a partire. Anche oggi giornata ventosa, perciò scelgo una zona riparata dal vento. Il programma che avevo immaginato prevedeva di alternare le giornate pedalate a quelle con salita in funivia in modo da alleggerire il dislivello, ma bisogna adattarsi alle condizioni atmosferiche e sul lato riparato della montagna non ci sono funivie. 1000 e più metri di dislivello anche oggi non ce li leva nessuno.
Se ieri avevamo 50 metri per scaldarci, oggi ce ne sono solo venti e subito in salita ripida, anche se questa volta asfaltata
Il cartello indica 15%, ma il gps mi indica il solito 20%, cosi, tanto per gradire, ormai i quattro cominciano a capire che a Merano la partenza a freddo in salita è la norma.
Il primo km la nostra colonna sonora è un terribile cigolio di un disco e allora, anche per riprendere fiato, una bella sosta tecnica è proprio quello che ci vuole.
Ancora un tratto di salita dura e poi un bel sentiero in falsopiano è lideale per riprendere fiato.
Adesso la strada riprende a salire, ma con pendenze più costanti e non cosi cattive, e poi il bel panorama mitiga la fatica
Fra una sosta e una foto si continua a salire, la giornata è fresca al punto giusto per non sudare troppo
Finito lasfalto, saliamo ancora sulla forestale e finalmente arriviamo ai 1550 metri della malga Leiter, dove ci possiamo riposare e mangiare il nostro panino godendoci lo splendido panorama di Merano dallalto.
Ci cambiamo e siamo pronti per la discesa, dopo una prima parte tecnica
usciamo dal bosco e subito dobbiamo fermarci per una doppia foratura, beh meglio due in una volta piuttosto che fermarci due volte, e poi questo è anche il punto giusto per fermarsi, un bel prato fiorito con bella vista su Merano.
Il pit-stop non è proprio di quelli da formula 1, cè chi tira fuori dallo zaino improbabili camere daria da 21 cercando di montarle in gomme da 24, chi ha pesanti camere da dh e cerca di gonfiarle con una minipompa che neanche i più sfegatati stradisti ormai si portano dietro, chi ha i tubeless e non buca mai, attacco presta, attacco schrader e cosi via però anche qui si nota il buon affiatamento dei quattro amici che si aiutano lun laltro e alla fine possiamo ripartire.
Il sentiero è molto vario, scalinate, tornanti, bosco, prato e anche oggi il divertimento sembra non mancare.
Oggi quello che mi sorprende di più è Leo, 58 anni, fisico piccolo e leggero da scalatore, sale senza nessun problema, ma il massimo lo da in discesa, ha unottima tecnica, se cè un drop è il primo a buttarsi e lungo tutto il sentiero continua a fischiettare motivi dannata, anche nei passaggi più impegnativi. Mitico.
Continuiamo a scendere, improvvisamente lungo il sentiero appare una scatola con dei barattoli di miele, la scritta 2 euro e la cassettina per i soldi.
Spiego che da queste parti è usanza dei contadini lasciare miele, bibite, fragole, mele ecc a disposizione dei turisti, non dubitando minimamente nella buonafede di questi ultimi. Mentalità nordica .
Per raggiungere lultimo sentiero godurioso della giornata, dobbiamo pedalare adesso lungo un sentiero in falsopiano.
Purtroppo comincia a fare caldo, la stanchezza si accumula e ci sono vari punti dove bisogna spingere la bici. Vito arriva in fondo al sentiero un po stravolto, vedo (anzi lo dice chiaramente) che non ha gradito, in più Fabry ha un improvviso attacco di dissenteria. Propongo di riposarci un attimo allombra, lemergenza rientra e ci godiamo lultimo sentiero fino a valle, flow, veloce, curva a controcurva, tutto da guidare. Arriviamo in fondo con il sorriso fino alle orecchie e anche Vito è più rilassato.
Per domani le previsioni sono buone e prometto di portarli in funivia, appuntamento alle 8 e buonanotte a tutti!
La settimana continua qui
Se ieri avevamo 50 metri per scaldarci, oggi ce ne sono solo venti e subito in salita ripida, anche se questa volta asfaltata
Il cartello indica 15%, ma il gps mi indica il solito 20%, cosi, tanto per gradire, ormai i quattro cominciano a capire che a Merano la partenza a freddo in salita è la norma.
Il primo km la nostra colonna sonora è un terribile cigolio di un disco e allora, anche per riprendere fiato, una bella sosta tecnica è proprio quello che ci vuole.
Ancora un tratto di salita dura e poi un bel sentiero in falsopiano è lideale per riprendere fiato.
Adesso la strada riprende a salire, ma con pendenze più costanti e non cosi cattive, e poi il bel panorama mitiga la fatica
Fra una sosta e una foto si continua a salire, la giornata è fresca al punto giusto per non sudare troppo
Finito lasfalto, saliamo ancora sulla forestale e finalmente arriviamo ai 1550 metri della malga Leiter, dove ci possiamo riposare e mangiare il nostro panino godendoci lo splendido panorama di Merano dallalto.
Ci cambiamo e siamo pronti per la discesa, dopo una prima parte tecnica
usciamo dal bosco e subito dobbiamo fermarci per una doppia foratura, beh meglio due in una volta piuttosto che fermarci due volte, e poi questo è anche il punto giusto per fermarsi, un bel prato fiorito con bella vista su Merano.
Il pit-stop non è proprio di quelli da formula 1, cè chi tira fuori dallo zaino improbabili camere daria da 21 cercando di montarle in gomme da 24, chi ha pesanti camere da dh e cerca di gonfiarle con una minipompa che neanche i più sfegatati stradisti ormai si portano dietro, chi ha i tubeless e non buca mai, attacco presta, attacco schrader e cosi via però anche qui si nota il buon affiatamento dei quattro amici che si aiutano lun laltro e alla fine possiamo ripartire.
Il sentiero è molto vario, scalinate, tornanti, bosco, prato e anche oggi il divertimento sembra non mancare.
Oggi quello che mi sorprende di più è Leo, 58 anni, fisico piccolo e leggero da scalatore, sale senza nessun problema, ma il massimo lo da in discesa, ha unottima tecnica, se cè un drop è il primo a buttarsi e lungo tutto il sentiero continua a fischiettare motivi dannata, anche nei passaggi più impegnativi. Mitico.
Continuiamo a scendere, improvvisamente lungo il sentiero appare una scatola con dei barattoli di miele, la scritta 2 euro e la cassettina per i soldi.
Spiego che da queste parti è usanza dei contadini lasciare miele, bibite, fragole, mele ecc a disposizione dei turisti, non dubitando minimamente nella buonafede di questi ultimi. Mentalità nordica .
Per raggiungere lultimo sentiero godurioso della giornata, dobbiamo pedalare adesso lungo un sentiero in falsopiano.
Purtroppo comincia a fare caldo, la stanchezza si accumula e ci sono vari punti dove bisogna spingere la bici. Vito arriva in fondo al sentiero un po stravolto, vedo (anzi lo dice chiaramente) che non ha gradito, in più Fabry ha un improvviso attacco di dissenteria. Propongo di riposarci un attimo allombra, lemergenza rientra e ci godiamo lultimo sentiero fino a valle, flow, veloce, curva a controcurva, tutto da guidare. Arriviamo in fondo con il sorriso fino alle orecchie e anche Vito è più rilassato.
Per domani le previsioni sono buone e prometto di portarli in funivia, appuntamento alle 8 e buonanotte a tutti!
La settimana continua qui