riflessioni dopo infortunio

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Specialized77

Biker urlandum
24/10/08
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Vicino a Bergamo
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Io sono fermo dopo intervento al ginocchio sinistro e con qualche problemino pure alla spalla destra, potrei benissimo fare già qualche ciclabile e cazzatina in mtb ma per ora preferisco fare gamba in bici da corsa e quando tornerò sulla mtb (spero tra meno di un mese) godermi i veri sentieri bastardelli che tanto mi piacciono e tanto mi mancano :hail:...pazienza se la stagione bella sarà finita, godrò anche coi sentieri mezzi ghiacciati e innevati :smile:

Ognuno di noi affronta a modo suo gli infortuni che inevitabilmente capitano nel nostro sport, ognuno ha i suoi vincoli personali (mogli, figli, lavoro) e la sua "coscienza" - l'essenziale è rispettare le scelte di ciascuno, in fin dei conti la mtb è libertà :il-saggi:
 

m@rk

Biker superis
26/1/06
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FVG
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...e aggiungerei un'occhiatina anche all'età!:medita:
Siamo quasi coetanei e su di me vedo che, se la resa a volte è quasi maggiore di quella di una volta, i tempi di recupero dalle botte invece sono drammaticamente più lunghi.
Io sto cercando di allontanarmi da "prestazione e risultati" approcciando la mtb in modo più amatoriale. Niente enduro, solo XC, e fatto con cautela. Giri lunghi e belli, esplorativi, in compagnia, con paesaggi appaganti al posto di giri brevi a manetta con discese da infarto. Faccio anche qualche gara, ma prediligo le marathon che mi portano a spasso in posti favolosi e l'obiettivo non è arrivare tra i primi 100...ma arrivare!
Insomma, bisogna saper indirizzare questo hobby per poter dosare sapientemente i benefici e i rischi (che non si azzerano mai, nemmeno in una ciclabile asfaltata).
Ora pensa a guarire e regala un bel mazzo di fiori a quella santa donna di tua moglie!
 

GiovanniB

Biker serius
13/2/06
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Arco di TN
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Ora pensa a guarire e regala un bel mazzo di fiori a quella santa donna di tua moglie!

Beh ragazzi...devo dire che tutti più o meno avete detto cose sensate e ragionevoli. Nel frattempo ho sistemato per bene la bici con una revisione completa, l'ho curata e coccolata come non mai, è lì che mi fa l'occhiolino.... Mia moglie mi ha chiesto se la sistemavo per venderla e l'ho fulminata con lo sguardo.... Ieri, ovviamente ancora con il tutore, ho preso la bici e sono tornato là... Piano piano sono salito. L'ho legata dove finiva l'asfalto e sono sceso a piedi per rivedere il posto dove mi sono fracassato. Che dire? Non ci tornerò più perchè c'è poco senso in questo tipo di cose. Onestamente l'albero che ho centrato le altre volte non so proprio come ho fatto ad evitarlo: è in mezzo. Per millimetri, per culo, per occhio o istinto dell'ultimo secondo. Morale: per scendere li si deve essere totalmente pronti, sereni, svegli e in perfetta forma. Non credo che mi sentirò più di correre certi rischi, non ne vale la pena e non c'è uno scopo finale, solo la sfida con se stessi. Non c'è chissà quale percorso mozzafiato o panorama o obbiettivo, solo la sfida. E' qui che sta il non-senso della cosa che mi fa sentire stupido. E' il pensare che ho poco tempo e che allora lo devo spendere nel modo più intenso possibile, invece di fare un bel percorso cx, o un anello intorno alla zona su strada bianca o una passeggiata con la famiglia.... Io non mollo. Continuerò appena posso e appena riesco però mi voglio imporre di evitare le cose estreme per il solo gusto di farle e nel caso me le trovo davanti avere la saggezza di scendere e fare due passi. Questo vuol dire crescere facendo tesoro degli errori fatti e pensare che facendo due passi non mi tolgo nulla ma mi aggiungo un po' di serenità. Ho avuto un avvertimento 6 mesi fa e l'ho ignorato. Questo non lo lascio correre perché il prossimo potrebbe essere troppo grave. Per quanto riguarda l'età.... lasciamo perdere... non riesco ad arrendermi nemmeno su questo.... per i fiori a mia moglie, meglio seguire il tuo consiglio prima che sia lei a portarli a me.... In fondo poi se li merita come nessuna altra donna al mondo...
 

Eddie60

Biker tremendus
5/7/09
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Tra Partenope ed Aufidena(Aq)
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Giant ReignX2
Io invece ormai sono rassegnato,per me nessuna speranza di diventare più maturo o saggio.L'anno scorso,a 53 anni suonati,un anno e mezzo dopo essermi rotte 2 costole e due mesi dopo un pollice lussato,tremenda caduta in bike park ed una spalla distrutta!Solita trafila:ospedale,ricovero,tutore,lunga e dolorosa riabilitazione,il terrore di non poter più ritornare in sella e problemi enormi con lavoro e famiglia...E soliti buoni propositi:mai più azzardi,mai più grandi rischi,mai più giù a palla dalle montagne,solo giri tranquilli e soprattutto mai più in bike park...:il-saggi:!!
Esattamente un anno dopo l'incidente,il sei luglio,ripidoni,salti,passerelle,single track ed adrenalina alle stelle:ero di nuovo in...BIKE PARK! E di nuovo ore a spingere la biga fin su qualche vetta remota per poi buttarmi giù come un folle,di nuovo rischi immani! Tutto come prima,come se nulla fosse accaduto,anzi forse peggio di prima,quasi a dover recuperare i mesi persi tra divano ed ortopedici.
Drogato di adrenalina,drogato di avventura,immaturo,--------,pensate quello che volete,ma diversamente proprio non riesco a vivere.
Temo che a fermarmi,se non sarà l'ennesimo incidente,ci penserà solo la vecchiaia,ma non perchè mi porterà saggezza,ma perchè non riuscirò più a scendere in bici da una montagna!
 

Igorout

Biker popularis
12/2/12
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Castelgomberto
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Grande Eddie60 , io non ritornerei mai ad una front , perché son sicuro che la pigerei in due .
Poi credo che il discorso sia soggettivo e specialmente mentale ; ok , basta adrenalina , basta rischi , basta velocità , sfrecciare nei boschi , basta riflessi , basta stress fisico ,psichico , basta fantasia , ecc.... .
Tutti bisogni che ci hanno spinto verso questo sport , siamo veramente sicuri che ci si possa rinunciare cosi , come spegnere un' interruttore ?
Non vorrei che poi chi lo fa , senza rendersene conto si trovasse a sfogare gli stessi in altri sistemi , bevendo o magari correndo in auto , moto , ecc.
Credo che finché non sarà il nostro cervello a dirci : rallenta non ti ricordi ? non pensi a ? non ci tieni a ? Non è giusto mollare.
Certo anch'io a 42 anni vedo i 17enni che volano sui drop , e forse è proprio li che entra in gioco la bravura di sfogare al meglio i miei bisogni con la consapevolezza della mia età.
 
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iz5dki

Biker dantescus
25/3/07
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lucca
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Ghost 29 Amr Carbonio
Porcaccia eva e porcaccio cane! Domenica scorsa faccio un giretto in zona che conosco e che ho già fatto un paio di volte senza problemi, con una discesa parecchio tecnica e con un tratto ripido su un roccione che poi spiana. Li' di solito nel ripidone tengo puntato il sentierino dove poi rallento bello contento della sfida vinta e del tratto particolarmente difficile superato. Domenica è andata diversamente: mi sentivo poco in forma e poco sicuro, come un presentimento.... nella parte finale dove dovevo tenere la traccia ho centrato in pieno un fusto di un albero con la spalla. Risultato: frattura della clavicola scomposta terzo medio. Sono sceso a valle a piedi e mi sono fatto recuperare dalla moglie con ogni sorta di insulti... visto che a giugno ho rotto pure il polso in val pura, per chi la conoscesse... Adesso mi sto veramente ponendo delle domande pesanti: sto esagerando? Se resto in carrozzina che ne sarà della mia famiglia? Perchè questo desiderio spasmodico di trovare sempre il limite a tutti i costi? A volte mi giro e guardo in su' e veramente mi chiedo come ho fatto a scendere in bici. Ma forse non sarebbe meglio vivere questa passione con meno esteremismo e anche a volte ascoltare la vocina che da dentro ti dice "oggi molla, sei stanco, non esagerare..." Il fatto che più mi preoccupa è che alcune di queste domande me le ero già poste a giugno, quando ero con il polso ingessato, e mi sono chiesto se alla ripresa sarei stato più cauto, più prudente e con un po' di timore a fare certi percorsi. Invece nulla: appena risalito in sella dopo 3 giorni tolto il gesso tutto peggio di prima, come se niente fosse. Cosa ci frulla in testa? Mi sto chiedendio se la parte divertimento e rischio siano effettivamente sbilanciate e se sia il caso di riconsiderare dove porre i limiti. Oltre a questo ho analizzato il casco dopo entrambi gli infortuni trovando dei bozzi imoportanti, 10cm più in la e sarebbe stato un problema grave. Sono un po' depresso perchè mi manca l'adrenalina, l'emozione, la voglia di sfidare il mondo, la bici e la discesa, ma nello stesso tempo anche perchè sto pensando che ho un tendine rotto da due anni che dovevo operare a novembre, un polso che mi fa male e una clavicola rotta che mi sta facendo veramente soffrire molto e che ancora non so se dovrò metterci una placca, oltre che innumerevoli cicatrici e segni vari. Momentaccio, devo riflettere e ragionare: ho un bimbo piccolo e una moglie giovane che fa fatica a capire certe cose anche se non me le vieta ma fa di tutto per farmi capire che ci sono altre cose nella vita... Accetto consigli, pensieri, condivisione e ogni tipo di riflessione.
Ciao mi dispiace molto, non vorrei che la cosa andasse a finire come un certo caro amico di forum (MUTO2 ) se posso darti un piccolo consiglio, quando senti la solita vocina che ti sprona a dare di piu' , a quel punto pensa alla famiglia, del resto è solo un passa tempo, non una cosa che deve darci da vivere:il-saggi:buona guarigione e buona strada
 

strapp

Biker superis
17/12/05
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Villa di Serio (BG)
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Cannondale Prophet - Fantic Integra XMF 1.7
Cari ragazzi…
Avete tutti ragione a modo vostro. La cosa certa è che sono andato molto vicino a farmi davvero male troppe volte e mi è sempre andata bene ma stavolta mi sono incriccato sul serio. Devo dire una cosa: meglio così. Almeno ho modo di riflettere senza avere un infortunio davvero grave e senza compromettere la vita (quasi) normale che faccio in questo periodo. Penso che prenderò una delle seguenti decisioni: vendere la bici che ho al momento, che mi dà troppa libertà ed euforia in discesa, e prenderne una più domestica, così da entrare in un’ottica di giri meno esasperati, più pedalabili e senza perdere il gusto dell’avventura all’aria aperta oppure tenerla e farci cose più semplici o affrontare con più prudenza determinati passaggi. Temo che questa seconda ipotesi possa reggere per poco però, mi conosco bene, so che alla fine ci ricasco… Purtroppo la discesa mi piace troppo e devo disintossicarmi da questa forma di adrenalina ma se penso a quante volte ho sfiorato di pochi centimetri, anche volutamente, rocce e piante a tutto gas… Tra l’altro gli amici che venivano con me storcono sempre più il naso e vengono meno perché i giri che voglio fare sono troppo esasperati per loro e finiscono per scendere a piedi, quindi esco spesso da solo e questo accresce ancora il possibile rischio. Una cosa è certa: devo rivedere profondamente gli aspetti della mia passione e viverla con un’ottica diversa. Non sarà una decisione facile e nemmeno immediata ma credo necessaria. Sono più di 25 anni che faccio MTB quindi esperienza e sensibilità non mi mancano, ne ho viste e fatte di tutti i colori, ma il rischio sta diventando troppo alto e la ricerca del limite si avvicina sempre più alla soglia dell’imprevisto. Questo deve essere un campanello d’allarme e così lo devo interpretare. Certo però che solo chi scende a manetta sa cosa voglio dire e cosa significhi dover abbandonare questa forma di adrenalina pura…. A beh… rimane una terza possibilità…darsi al bitume….


Lascia perdere il bitume...è molto + pericoloso di un sentiero scassato anche xchè in strada non dipende solo da te!
 

GiovanniB

Biker serius
13/2/06
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Arco di TN
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[/B]

Lascia perdere il bitume...è molto + pericoloso di un sentiero scassato anche xchè in strada non dipende solo da te!

Venerdì ho finalmente tolto lo stramaledetto "bendaggio a 8", non lo sopportavo più! Per fortuna dopo 2 settimane di controlli mi hanno scongiurato la necessità di operazione chirurgica che all'inizio sembrava invece quasi sicura. Meglio così. In tutto ho tenuto il bendaggio quasi 5 settimane, ma ora sono libero. Mi fa ancora male ma si sta sistemando pian piano. Sabato, sotto la piogerellina, tanto per riprendere un po' di attività e visto che potevo farmi finlmente la doccia, ho fatto un cinquantina di Km con anche salite ripide in bici da corsa. Al pomeriggio sentivo un po' più male ma non sono riuscito a stare fermo a casa. Mi sono preso dello scemo dalla moglie ma fa lo stsso. Per la MTB credo sia meglio aspettare ancora qualche settimana, troppo stress alla spalla. Per quanto riguarda il bitume certo che è pericoloso, ma se fai strade tranquille, di collina, senza esagerare in discesa, sicuramente è meno massacrante per me in questa fase piuttosto che fare sentieri scassati..... Per il resto io ho sempre praticato bici in tutte le forme e mi sono sempre fatto male in MTB...dove oso di più e dove sicuramente è più facile cadere. Certo che un frontale con un camion che ti taglia la strada non so che spazi di discussione possa lasciare.... Ma queste sono le solite discussioni fatalistiche dove ci si può ammazzare sempre e dovunque.
Beh, che dire.... a presto sui sentieri.....con il giusto mix di adrenalina e giudizio, e che dio ce la mandi buona!
Ciao a tutti!!
 

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