Agonista o cicloturista alle Granfondo?

Billo

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Nella Fucina di eroi.
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Ormai si sa chiunque organizza una gara sulle Dolomiti o zone limitrofe punta a riempire le località turistiche con 3000 partenti ed ovviamente il tracciato dev'essere il più semplice possibile perché la gente poi torna, di 3000 ce ne saranno forse 150 che la fanno per il piazzamento per gli altri è una bella escursione... Per fare un esempio quest'anno alla prima edizione della Ortler marathon c'erano anche le discese su asfalto oltre che le salite, gara da oltre 25di media con 3100 mt di dislivello.... Alla gente piace questa combinazione non c'è altro da aggiungere, il pacchetto soggiorno + bella girata in compagnia funziona alla grande.

L'analisi mi sembra piuttosto corretta...
Quello che non mi piace, di tali manifestazioni, alle quali comunque partecipo, è l'elevato numero di partecipanti.Ritengo pericoloso mettere centinaia di persone a 60km/h su una discesa appena sterrata.
 
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Unknown84

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Io sono uno che ha iniziato da un annetto, ho in mente di fare qualche gf in futuro, magari una anche entro l'anno, ho visto che appunto in tutti gli eventi sono previsti i percorsi cicloturistici, non so ora in quanti si iscrivano in questa categoria, però io nel mio caso li vedo come primo approccio ad un qualcosa di agonistico, soprattutto per rendersi conto se a livello tecnico si è in grado o meno di chiudere certi percorsi senza dover scendere, cosa che appunto in gara non dovrebbe capitare. Per gli altri che vanno da anni penso semplicemente sia mancanza di allenamento, ma al tempo stesso voglia di girare su percorsi tracciati e sicuri e non ultima l'atmosfera.

Poi per il resto credo che fare le foto in una gara sia una cosa che non sta in cielo ne in terra, ma di certo non mi darebbe fastidio, semplicemente non capirei...
 

BikerScott

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Abbiategrasso
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Io capisco un agonista che si lamenta perché i non agonisti vengono a fare una passeggiata in mille lo stesso giorno alla stessa ora perché vogliono respirare l'aria di una gara che non fanno loro ma il povero agonista.
Lo capisco, ma non è colpa mia se l'importante è partecipare, non è colpa mia se gli organizzatori visto che vince solo uno si sono inventati la parola "finisher", e non è colpa mia se il mondo è pieno di ignoranti in maniera trasversale.
Quindi sono per la tolleranza, faccio quello che mi è permesso di fare, cerco di rispettare gli altri, e non mi affretto a estendere alla categoria alla quale appartiene l'essenza del singolo pirla che incontro per strada.
Claudio

Secondo me tutti quelli che si tesserano con la FCI, fanno il certificato medico agonistico, si iscrivono alla SRH o ad altre gare che prevedono un pettorale, un chip e relativa classifica, sono agonisti per definizione.
Non capisco l'esaltato che deve passare a tutti i costi, creando una situazione di pericolo, ma dall'altra parte non capisco quelli che non vogliono spostarsi e criticano chi ha chiesto gentilmente strada, perché tanto arrivare 300esimo o 302esimo non cambia nulla.
La classifica sostanzialmente non cambia, ma se io sono più veloce in discesa o in salita e mi sto dannando l'anima per tenere un ritmo costante non capisco per quale motivo chi è più lento di me non si faccia da parte adducendo come scusa che l'importante è partecipare.
Il rispetto deve essere reciproco, siamo tutti impegnati nella stessa gara ed ognuno deve avere la possibilità di competere al massimo delle proprie possibilità.
 

istria

Biker tremendus
18/11/09
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croatia
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Forse perchè non c'è un unico modo di concepire il "competere".
La gara, intesa come evento, per i più è in parte un pretesto sociofamigliare, un alibi, in parte una "sicurezza di valore aggiunto". Basta che leggi in questo stesso forum tutti i timori che moltissimi hanno nell'uscire da soli, nel girare in posti sconosciuti e gli onanismi mentali di vario tipo: in una manifestazione queste incognite sono ridotte al minimo, se rompi qualcosa inculoailupi non mandano i cani dopo tre giorni e se hai fame ci sono i ristori. L'organizzazione toglie quella parte di incognite che per i più è consciamente o incosciamente inaccettabile, condisci tutto con posti oggettivamente molto belli ed ottieni la miscela vincente.
Questa massa di *amatori* non è fatta di pavidi tremebondi ma di persone che non hanno il tempo d'allenarsi davvero, consci di certi limiti, con la consapevolezza che il lunedì si va al lavoro e una famiglia da mantenere: quindi vai di DSB e di SRH di MDD... l'importante imho è abbandonare il gusto tipicamente italiota di fingersi atleti, spaccaindsi per cio' che non si è, senza contare poi che c'è chi si ferma a far foto, degusta ai ristori e riesce comunque ad arrivare prima di molti presunti "agonisti".
Del resto ci sarebbe da chiedersi com'è che le gare esclusivamente agonistiche (ovvero dove oltre la classifica non c'è altro) muoiono o sono moribonde: forse che l'italia non è proprio quel paese di agonisti duri e puri che si vuole far credere.
Chiudo facendo notare che una Saltz riesce a proprorre 7 dico sette diverse distanze: hai voja...

se rompi intorno al Sella e uguale come in gare perche ce il mecanico in ogni valle-negozio, (anche in gara ce il mecanico a vale). i rifugi lavorano tutti prima e dopo la gara! oggi tutti hanno un telefono, gps ecc per non perdersi e chiamare aiuto!
 

Bed

Biker poeticus
4/6/03
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se rompi intorno al Sella e uguale come in gare perche ce il mecanico in ogni valle-negozio, (anche in gara ce il mecanico a vale). i rifugi lavorano tutti prima e dopo la gara! oggi tutti hanno un telefono, gps ecc per non perdersi e chiamare aiuto!

cos'è, un dialetto Klingon?
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Bozen
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Methanol
........ tanta gente che (per forza di cose) ti fa fare tutti i pezzi tecnici a piedi, sia in salita che in discesa. Cosa ci sia di bello se non interessa la competizione non riesco sinceramente a capirlo. ...........
Salvo poi lamentarsi di tutto questo che avviene nei tratti tecnici o lamentarsi se i tratti tecnici come alla DSB non ci sono. Insomma come va va ci si lamenta....eppure assistenza, ristori, percorso segnato, panorami, occasione di vacanza....tutto questo c'è lo stesso.
Difficile che gli amatori incalliti si trovino a piedi in salita o in discesa. Nel traffico, salvo rari e sfortunati casi non ci si ritrovano.
Secondo me servono tutti per poter disputare questi eventi e ricreare le belle atmosfere che ci sono in molte GF, in fondo se non ci sono gl' agonisti non ci sarebbe gara, cosi come se non ci fossero la miriade di ciclo-turisti le gare sarebbero di 30/40 partecipanti al massimo.
........
Non condivido. Gli agonisti sono molti di più di 30/40....e l'assenza di chi si iscrive a una gara per non fare una gara (a parole) non sono i cicloturisti ma sono quelli che si iscrivono e partono per il lungo...molte gare hanno il percorso cicloturistico dedicato....semi deserto. Tutti a fare il lungo. Chissà perchè.:medita: Senza contare che specie in quelle a numero chiuso, molti ingarellati conclamati restano fuori per soldout. Difficile pensare a una drastica riduzione dei partecipanti senza i "fotografi". Alla Maratona Dles Dolomites a fronte di 4000 sorteggiati (più altri 5000 ammessi in altre maniere) ci sono oltre 30.000 partecipanti al sorteggio. Al SRH fanno soldout in poche ore....
.....L' unica cosa che non capisco è come mai, quando vado in griglia, ho sempre davanti in prima fila una sacco di ciclo-turisti con tanto di zainetto, macchina fotografica, ecc... che dicono che a loro il tempo non interessa e poi per partire avanti vanno in griglia 2 ore prima.......
Semplice. Le foto al mattino presto vengono meglio....e poi prima arrivano ai ristori e più scelta hanno, quindi per l'una o per l'altra cosa, è bene ingrigliarsi presto:smile: :smile: Scherzi a parte, il perchè è chiaro e l'ho detto e ribadito più volte. Di cicloturisti nell'animo ce ne è una sparuta minoranza, un 5%. Il restante 95% si divide fra ingarellati conclamati e ingarellati celati. :il-saggi:
......
La gara, intesa come evento, per i più è in parte un pretesto sociofamigliare, un alibi, in parte una "sicurezza di valore aggiunto". Basta che leggi in questo stesso forum tutti i timori che moltissimi hanno nell'uscire da soli, nel girare in posti sconosciuti e gli onanismi mentali di vario tipo: in una manifestazione queste incognite sono ridotte al minimo, se rompi qualcosa inculoailupi non mandano i cani dopo tre giorni e se hai fame ci sono i ristori. L'organizzazione toglie quella parte di incognite che per i più è consciamente o incosciamente inaccettabile, condisci tutto con posti oggettivamente molto belli ed ottieni la miscela vincente.
.............
...........
Ti ha già risposto Sembola il cui quote cito qui sotto::medita:

..........quello che non torna è che se non c'è la classifica tutti questi amanti del bello e del buono svaniscono, nonostante che i panorami siano li stessi, i percorsi siano segnati e ci siano assistenza meccanica e ristori.
Evidentemente il punto è proprio quello che citi anche tu, a molti piace "fingersi atleti"....

..................
Del resto ci sarebbe da chiedersi com'è che le gare esclusivamente agonistiche (ovvero dove oltre la classifica non c'è altro) muoiono o sono moribonde: forse che l'italia non è proprio quel paese di agonisti duri e puri che si vuole far credere....
Mi sa che viviamo in mondi paralleli. Io vedo solo che un gran proliferare di gare, medie e/o grandi. Quelle che chiudono i battenti, lo fanno solo per malaorganizzazione (servizi non offerti, percorsi mal pensati ecc.), non certo per eccesso di agonismo. Ogni anno di più la domenica c'è solo da sfogliare la margherita per andare a correre.:specc:
.........
Non capisco l'esaltato che deve passare a tutti i costi, creando una situazione di pericolo, ma dall'altra parte non capisco quelli che non vogliono spostarsi e criticano chi ha chiesto gentilmente strada, perché tanto arrivare 300esimo o 302esimo non cambia nulla.
La classifica sostanzialmente non cambia, ma se io sono più veloce in discesa o in salita e mi sto dannando l'anima per tenere un ritmo costante non capisco per quale motivo chi è più lento di me non si faccia da parte adducendo come scusa che l'importante è partecipare.
Il rispetto deve essere reciproco, siamo tutti impegnati nella stessa gara ed ognuno deve avere la possibilità di competere al massimo delle proprie possibilità.
La mancanza di rispetto è trasversale sino a un certo punto. Ho visto scene di degrado sportivo molto più da parte di presunti doppiati che da parte di ingarellati conclamati, se non altro perchè questi nel traffico ci si trovano meno........in ogni caso, la mancanza di rispetto reciproco è causata a torto dall'eccessiva vena tappata che coinvolge la comitiva molto trasversalmente, purtroppo. :-(
 

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Biker assatanatus
31/12/08
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Aotearoa
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Consiglio a tutti i cicloturisti ed agonisti di andare in Francia per capire cos'è una gara di VERA mtb! Singletrack a manetta :celopiùg:
Transvesubienne
Raid Des Terres Noires
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Ultra Raid de la Meije
La Forestiere
 

chop

Biker serius
8/9/08
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treviso
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Ormai si sa chiunque organizza una gara sulle Dolomiti o zone limitrofe punta a riempire le località turistiche con 3000 partenti ed ovviamente il tracciato dev'essere il più semplice possibile perché la gente poi torna, di 3000 ce ne saranno forse 150 che la fanno per il piazzamento per gli altri è una bella escursione... Per fare un esempio quest'anno alla prima edizione della Ortler marathon c'erano anche le discese su asfalto oltre che le salite, gara da oltre 25di media con 3100 mt di dislivello.... Alla gente piace questa combinazione non c'è altro da aggiungere, il pacchetto soggiorno + bella girata in compagnia funziona alla grande.
secondo me chi organizza gare sulle dolomiti si ricorda molto bene del marathon del Civetta superbike 80Km 3600m. Credo meno di un centinaio di partenti. Non sono sicuro che le altre gare delle dolomiti possano vantare superiorità a livello di paesaggi o di livello tecnico del percorso.
Nessuno caccia i soldi per fare la gara: gli elite vanno perchè vengono pagati, gli amatori più forti vengono rimborsati delle spese dalle società, gli altri che ci vanno pagano l'iscrizione non per la gara in se, ma perchè acquistano il diritto a partecipare ad un evento.
La gara è solo un pretesto e ognuno vuole il suo tornaconto
Se quel giorno si presentano con l'intenzione di battere Paez o di mangiarsi anche la tovaglia del ristoro è questione di gusti. Comunque è gente che con la gara in se stessa centra poco o niente ma che và rispettata nella misura in cui rispetta gli altri.
 
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Biker assatanatus
30/10/05
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Mi citeresti la regola? detto senza alcuna polemica, sia chiaro, non la conosco.

Ho controllato regolamenti UCI e FCI (li trovate nei rispetti siti internet).

La faccio breve e riporto senza tanti commenti o valutazioni, ognuno si faccia le proprie pensando a come vive la "gara" e come questa potrebbe cambiare se venissero applicate alla lettera tutte le regole.

ASSISTENZA MECCANICA
E' prevista, anche neutra, ma solo in zone appositamente designate (le feed-tech zone) e - almeno in teoria - contrassegnate in una determinata maniera (potrebbe non andrebbe bene, ad esempio, il gazebo a bordo strada).

4.2.039 The feed/technical assistance zones must be clearly identified and numbered. They must be in an enclosure completely separated from spectators. Access must be strictly controlled by commissaires and/or marshals.

RIFORNIMENTO
Nè le regole UCI nè quelle FCI dicono che deve esserci un servizio di ristoro in gara. Entrambe affermano che il rifornimento degli atleti è consentito solo nelle Feed-Tech Zone e in maniera autonoma, cioè ogni atleta si organizza con personale di supporto.

4.2.035 Feeding is permitted only in the zones designated for that purpose, which are also used as technical assistance zones. The zone is called Feed/Technical Assistance zone.

2.5.122 [...] Il personale che rifornisce o assiste i corridori, dovrà portare delle divise riconoscibili o pass rilasciati dall’organizzatore.

Attenzione però: le norme FCI si spingono oltre, prevedendo il ristoro in un caso ben specifico:

Pedalate ecologiche e cicloturismo MTB
2.1.45 Le pedalate ecologiche ed il cicloturismo MTB sono manifestazioni non competitive, aperte a società o gruppi o singoli a carattere esclusivamente regionale e, nel caso di concomitanza con una gara MTB, con partenza posticipata di almeno 15 minuti.
2.1.46 Questo tipo di manifestazioni sono aperte a tutti fino ad una distanza di 20 km. Per distanze superiori dall’età di 18 anni in poi. E’ richiesta a tutti una bici da fuoristrada, il casco ed un certificato medico di idoneità.
2.1.47 L’organizzatore di queste manifestazioni deve garantire, sul percorso, punti di ristoro. All’arrivo, la società organizzatrice, dovrà predisporre un punto di ristoro per tutti i partecipanti.
Alla fine della manifestazione l’organizzatore dovrà stilare una classifica per società o per gruppi che hanno tagliato il traguardo, con il numero maggiore di partecipanti.
La tassa d’iscrizione, per questo tipo di manifestazione, non potrà superare i 10.00 €.


TEMPO MASSIMO
2.1.28 Tempo massimo: Internazionali 25% del tempo del vincitore, Nazionali e Regionali 30% del tempo del vincitore.

Nelle gare a cui partecipiamo noi (le Internazionali sono un'altra cosa), se il primo ci mette 3 ore, il tempo masismo è 4 ore. Quanti partecipanti starebbero dentro questo limite?


Le norme F.C.I. forniscono altre due indicazioni importanti:

Comportamento dei corridori

1.6.38 I corridori daranno prova di sportività in ogni occasione e lasceranno il passo ai corridori più veloci, senza ostacolare il sorpasso, facendo ostruzionismo.

7. Equipaggiamento
1.7.42 E’ proibito l’utilizzo di telefoni cellulari, di qualsiasi apparecchiatura ricetrasmittente e/o prodruttice-riprodruttice di suoni ed immagini, munita o non di auricolari , (se non espressamente autorizzati dalla Struttura Tecnica, per ragioni di sicurezza/emergenza/riprese TV )
 

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Ho controllato regolamenti UCI e FCI (li trovate nei rispetti siti internet).

La faccio breve e riporto senza tanti commenti o valutazioni, ognuno si faccia le proprie pensando a come vive la "gara" e come questa potrebbe cambiare se venissero applicate alla lettera tutte le regole.

[...]

7. Equipaggiamento
1.7.42 E’ proibito l’utilizzo di telefoni cellulari, di qualsiasi apparecchiatura ricetrasmittente e/o prodruttice-riprodruttice di suoni ed immagini, munita o non di auricolari , (se non espressamente autorizzati dalla Struttura Tecnica, per ragioni di sicurezza/emergenza/riprese TV )

Anche nel triathlon c'è la stessa regola e quando si entra in zona cambio i giudici effettuano i controlli del caso. Se durante la gara un atleta utilizza un cellulare o una videocamera viene squalificato.
Per quanto riguarda i video è possibile chiedere alla direzione gara un nulla osta per utilizzare la videocamera, ma non è detto che venga autorizzato il suo utilizzo.
Mi sembra corretta come regola: una gara si fa per competere con gli altri, con se stessi e con il cronometro, non per fare foto. IMHO
 

zetaemme

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So che con quello che scriverò sotto mi inimicherò buona parte del forum ma…

…secondo me le gare con un numero elevato di partecipanti sono un nonsenso assoluto (e per elevato intendo ben al di sotto, per esempio, dei 2000 di cui si parla in queste pagine).

Parliamoci chiaro, l’obiettivo di una gara è vincere, in una gara conta il primo arrivato, secondo e terzo posto già sono premi di consolazione; magari qualcuno avrà una visione più poetica o De Coubertiniana della cosa ma secondo me invece è così ed è insito nella definizione stessa del termine gara; piuttosto che partecipare con uno spirito diverso da questo allora è molto meglio farsi una bella gita per i fatti propri, senza ressa, in pace con se stessi o pochi amici, magari con una bella sosta per mettere le gambe sotto al tavolo…(che poi è quello che faccio io…di mettere le gambe sotto al tavolo intendo…).

Partecipare ad una gara con 2000 partecipanti sapendo che nella migliore delle ipotesi si arriverà milleduecentesimo secondo me è senza alcun senso; per come la vedo io ad una gara si partecipa se si hanno fondate probabilità di vittoria (che ovviamente non implica che si è matematicamente sicuri di vincere, anche perché il 100% non è cosa di questo mondo, ma nemmeno un “partecipo perché nel caso che i 1199 prima di me schiattino tutti di infarto allora mi piazzo primo”).

Non per niente la cosa sensata è che le competizioni siano svolte a vari livelli, con un numero ragionato di partecipanti che abbiano una preparazione atletica e tecnica omogenea (e sostanzialmente nella maggior parte dei casi fortunatamente è già così) e non vedo perché andare contro a questa semplice e sensata filosofia rincorrendo un allargamento a tutti i costi…più uno migliora più sale di livello; c’è chi andrà a nuotare per l’oro olimpico e chi parteciperà alla garetta della piscina del quartiere ma in questo modo ognuno motivato per la vittoria.

Personalmente preferirei vincere una gara tra quattro amici che arrivare tremillesimo in una a cui partecipa il campione del mondo in carica di quella specialità…poi ognuno è libero di vederla pure come vuole…

Se si vuole organizzare un evento nel quale il punto focale sia il numero di partecipanti, allora meglio un bel raduno non competitivo, senza cronometro, con i ristori a pane e salciccia e calice di rosso piuttosto che barrette e sali minerali e nel quale si ha il tempo di guardarsi attorno e godere della splendida cornice teatro dell’evento
 
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Anche nel triathlon c'è la stessa regola e quando si entra in zona cambio i giudici effettuano i controlli del caso. Se durante la gara un atleta utilizza un cellulare o una videocamera viene squalificato.
Per quanto riguarda i video è possibile chiedere alla direzione gara un nulla osta per utilizzare la videocamera, ma non è detto che venga autorizzato il suo utilizzo.
Mi sembra corretta come regola: una gara si fa per competere con gli altri, con se stessi e con il cronometro, non per fare foto. IMHO

qualche anno fa quando apparvero le prime telecamerine mi pare che la norma fosse nata più per motivi di sicurezza che per altro.

che comunque, per assurdo, se volessimo applicare la regola, quando uno è fuori tempo massimo (il famoso 30%), e quindi fuori gara, è libero di fare quel che vuole.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Quello che prescrive il regolamento tecnico FCI all' articolo 85 mi pare perfettamente in linea con quello che accade in una qualsiasi granfondo: rifornimenti ed assistenza solo in "zone appositamente stabilite a tale scopo"; zone di assistenza "fuori dal percorso di gara in modo da non ostacolare il passaggio dei concorrenti"; riparazioni o cambi anche effettuate "da parte dell'assistenza neutra eventualmente presente". Non vedo chissà quali gravi conseguenze ci sarebbero per la massa dei granfondisti se questa parte del regolamento FCI venisse applicato alla lettera in modo corretto, visto che sostanzialmente è già così.

La norma sul tempo massimo è il classico esempio di come la FCI intende il suo ruolo, finalizzato cioè alla "crema" e vada al diavolo la massa anche se è quella che regge il baraccone. Ad ogni modo, se si prende il tempo nelle non competitive, non vedo quale problema sarebbe pubblicare delle classifiche corredate oltre che dal tempo e dalla posizione da una dizione "FTM" per chi supera il 30%. Di nuovo, non vedo chissà quale dramma.

E' invece demenziale la regola sui cellulari, ho già avuto modo di scriverlo in altro topic, nelle granfondo è un basilare strumento di sicurezza visto che non è possibile presidiare ogni metro del percorso di gara. E dubito che qualunque giudice di gara si sogni di farla rispettare. Capisco il discorso sulla sicurezza delle telecamere (di cui si si stanno occupando anche i produttori di caschi, spaventati dai possibili rischi in tribunale) e che si usino come radio, ma una marathon di 85 km non è una gara in circuito, la possibilità di allertare i soccorsi in caso di incidente è basilare.



Ad ogni modo, la coerenza veniva invocata in un ambito completamente diverso, a rimarcare la dicotomia dal volere un "più ride che race" ma ad organizzare un "race". Si poteva rispondere che "se organizziamo un ride col piffero che vendiamo 3000 pettorali dieci mesi prima", non buttarla sul "rispetto delle regole" (che ripeto, mi pare sostanzialmente assicurato).
 

the.mtb.biker

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30/10/05
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Quello che prescrive il regolamento tecnico FCI all' articolo 85 mi pare perfettamente in linea con quello che accade in una qualsiasi granfondo: rifornimenti ed assistenza solo in "zone appositamente stabilite a tale scopo"; zone di assistenza "fuori dal percorso di gara in modo da non ostacolare il passaggio dei concorrenti"; riparazioni o cambi anche effettuate "da parte dell'assistenza neutra eventualmente presente". Non vedo chissà quali gravi conseguenze ci sarebbero per la massa dei granfondisti se questa parte del regolamento FCI venisse applicato alla lettera in modo corretto, visto che sostanzialmente è già così.

La norma sul tempo massimo è il classico esempio di come la FCI intende il suo ruolo, finalizzato cioè alla "crema" e vada al diavolo la massa anche se è quella che regge il baraccone. Ad ogni modo, se si prende il tempo nelle non competitive, non vedo quale problema sarebbe pubblicare delle classifiche corredate oltre che dal tempo e dalla posizione da una dizione "FTM" per chi supera il 30%. Di nuovo, non vedo chissà quale dramma.

E' invece demenziale la regola sui cellulari, ho già avuto modo di scriverlo in altro topic, nelle granfondo è un basilare strumento di sicurezza visto che non è possibile presidiare ogni metro del percorso di gara. E dubito che qualunque giudice di gara si sogni di farla rispettare. Capisco il discorso sulla sicurezza delle telecamere (di cui si si stanno occupando anche i produttori di caschi, spaventati dai possibili rischi in tribunale) e che si usino come radio, ma una marathon di 85 km non è una gara in circuito, la possibilità di allertare i soccorsi in caso di incidente è basilare.



Ad ogni modo, la coerenza veniva invocata in un ambito completamente diverso, a rimarcare la dicotomia dal volere un "più ride che race" ma ad organizzare un "race". Si poteva rispondere che "se organizziamo un ride col piffero che vendiamo 3000 pettorali dieci mesi prima", non buttarla sul "rispetto delle regole" (che ripeto, mi pare sostanzialmente assicurato).

Non girare la frittata.

Se "gara" deve essere, come sostiene qualcuno, allora applichiamo tutte le regole che questa prevede, da quella per cui l'organizzazione deve prevedere un'area dove ognuno si attrezza com amici, parenti, team, ecc... per l'assistenza del caso (vuoi l'acqua? te la porti) a quella che, se passi dopo il 30% del tempo del primo, Ti togli il numero e te ne torni a casa.

Se invece anche agli "agonisti" fa comodo un po' di tolleranza, allora che tollerino (e comprendano) anche chi magari di vivere la "gara" come fine ultimo della propria vita magari non importa cosi tanto.


E' inutile girarci intorno: l'evento di massa che raccoglie grande partecipazione, e nella quale possono convivere contemporaneamente tutte le sfaccettature e i punti di vista, è la GF/marathon.

Quale debba essere il punto di vista preponderante può sancirlo la "strada", ma indirizzarlo anche chi organizza, volendo? Alcuni ad esempio danno più imporanza ai primi 10 di categoria, altri al primo assoluto e basta. Altri ancora alle altre centinaia o migliaia di iscritti. Ci sono tanti modi per farlo. Se tante persone si iscrivono significa che in tanti si sentono a proprio agio a esserci.

P.S.: non dimentichiamoci (sempre che lo sappiamo) che a livello regolamentare spesso lo stesso evento è composto da eventi internazionali, nazionali, regionali e pure pedalate ecologiche, giusto per dare un po' di spazio a tutti.
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
Come si evince chiaramente dall'articolo 85 che ho citato, nelle marathon i rifornimenti non sono vietati come avevi sostenuto, e neppure l'assistenza meccanica. Non sono io a girare la frittata.

Chi gira la frittata è chi parla di organizzare "per far conoscere le proprie montagne". Sappiamo tutti perchè si organizzano queste gare monumento e non c'è niente di male (lo ripeto per l' ennesima volta) a patto che non si cerchi di far passare gli altri per bischeri.
 

the.mtb.biker

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Come si evince chiaramente dall'articolo 85 che ho citato, nelle marathon i rifornimenti non sono vietati come avevi sostenuto, e neppure l'assistenza meccanica. Non sono io a girare la frittata.

Chi gira la frittata è chi parla di organizzare "per far conoscere le proprie montagne". Sappiamo tutti perchè si organizzano queste gare monumento e non c'è niente di male (lo ripeto per l' ennesima volta) a patto che non si cerchi di far passare gli altri per bischeri.

Guarda che io ho detto ben altro, e cioè "applichiamo le regole: niente ristori e assistenza meccanica"... Esattamente quello che dicono i regolamenti: non è detto che debbano essere forniti dall'organizzazione e se li vuoi ti organizzi da te.

A parte questo, a girare la frittata e a far passare gli altri per bischeri, a casa mia, è chi mette in bocca alla gente cose che non ha mai detto...

P.s. forse non ti è ancora chiaro che stai parlando con il the.mtb.biker "fruitore di evento", e non il the.mtb.biker "organizzatore di evento..."

Il pensiero da "organizzatore" lo trovi già nell'altro thread...

Ricordiamoci che prima che gara questo è un EVENTO SPORTIVO, e come tale ognuno è libero di viverlo come meglio crede, nel rispetto del regolamento e del tempo massimo a disposizione.

Deve essere una festa e un'occasione di condivisione di una passione; l'agonismo deve essere lo scopo principale dei primi, non di tutti gli altri, anche perchè se applicassimo i regolamenti UCI/FCI alla lettera tre/quarti degli iscritti neanche passerebbero al primo cancello...

Se a chi partecipa all'evento per fare GARA, io sto sulle balle perchè faccio le foto e raccolgo fiori, allo stesso modo potrei dire che mi stanno sulle balle quelli che vengono fin quassù per correre a testa bassa e col cervello in cortocircuito... come se non ci fossero tanti altri posti più vicino casa, meno costosi e più facili da raggiungere dove poter dar sfogo alle proprie manie corsaiole.

A 3EPIC c'è spazio per tutti, chi vuole far gara, chi vuole fare il turista, e chi vuole partire senza sapere nemmeno se arriverà in cima alla prima salita. Non ci sono iscritti di serie B ma tutti hanno lo stesso diritto di divertirsi e passare una bella giornata in MTB. Il tutto, però, ricordando che la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri.
 

pilade66

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So che con quello che scriverò sotto mi inimicherò buona parte del forum ma…

…secondo me le gare con un numero elevato di partecipanti sono un nonsenso assoluto (e per elevato intendo ben al di sotto, per esempio, dei 2000 di cui si parla in queste pagine).

Parliamoci chiaro, l’obiettivo di una gara è vincere, in una gara conta il primo arrivato, secondo e terzo posto già sono premi di consolazione; magari qualcuno avrà una visione più poetica o De Coubertiniana della cosa ma secondo me invece è così ed è insito nella definizione stessa del termine gara; piuttosto che partecipare con uno spirito diverso da questo allora è molto meglio farsi una bella gita per i fatti propri, senza ressa, in pace con se stessi o pochi amici, magari con una bella sosta per mettere le gambe sotto al tavolo…(che poi è quello che faccio io…di mettere le gambe sotto al tavolo intendo…).

Partecipare ad una gara con 2000 partecipanti sapendo che nella migliore delle ipotesi si arriverà milleduecentesimo secondo me è senza alcun senso; per come la vedo io ad una gara si partecipa se si hanno fondate probabilità di vittoria (che ovviamente non implica che si è matematicamente sicuri di vincere, anche perché il 100% non è cosa di questo mondo, ma nemmeno un “partecipo perché nel caso che i 1199 prima di me schiattino tutti di infarto allora mi piazzo primo”).

Non per niente la cosa sensata è che le competizioni siano svolte a vari livelli, con un numero ragionato di partecipanti che abbiano una preparazione atletica e tecnica omogenea (e sostanzialmente nella maggior parte dei casi fortunatamente è già così) e non vedo perché andare contro a questa semplice e sensata filosofia rincorrendo un allargamento a tutti i costi…più uno migliora più sale di livello; c’è chi andrà a nuotare per l’oro olimpico e chi parteciperà alla garetta della piscina del quartiere ma in questo modo ognuno motivato per la vittoria.

Personalmente preferirei vincere una gara tra quattro amici che arrivare tremillesimo in una a cui partecipa il campione del mondo in carica di quella specialità…poi ognuno è libero di vederla pure come vuole…

Se si vuole organizzare un evento nel quale il punto focale sia il numero di partecipanti, allora meglio un bel raduno non competitivo, senza cronometro, con i ristori a pane e salciccia e calice di rosso piuttosto che barrette e sali minerali e nel quale si ha il tempo di guardarsi attorno e godere della splendida cornice teatro dell’evento
D'accordo con te. Le gare sono gare, le randonnee sono randonnee e le pedalate ecologiche sono un'altra cosa ancora. Io sono uno di quelli che arriva 2millesimo su 4 mila e 100 esimo su 200, in mtb, in bdc, nella mezza, nelle 10 e nei trail, sono un bel mediocre quindi. Ma alle gare partecipo sempre con lo spirito e la consapevolezza di essere in gara, conoscendo i miei limiti, rispettando chi va più forte di me e cercando sempre e ribadisco SEMPRE di battere chi è come me. Salto ristori per star nei cancelli e faccio volate per arrivare "penultimo". pago pettorali per correre e gareggiare in sicurezza, con strade chiuse e tutto quel che ci dev'essere compreso nel prezzo. Le foto non le faccio (sono in gara e non ho tempo), sfoggio le magliette con piacere SOLO se le corse le finisco. Ho la presunzione di credere che ci siano tanti come me, che sono quelli che permettono a grandi corse di esser tali. Che corrono sapendo che non saranno MAI i primi, ma che servono proprio ai primi per esser tali. Sportivi saluti.
 

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…secondo me le gare con un numero elevato di partecipanti sono un nonsenso assoluto (e per elevato intendo ben al di sotto, per esempio, dei 2000 di cui si parla in queste pagine).

Parliamoci chiaro, l’obiettivo di una gara è vincere, in una gara conta il primo arrivato, secondo e terzo posto già sono premi di consolazione; magari qualcuno avrà una visione più poetica o De Coubertiniana della cosa ma secondo me invece è così ed è insito nella definizione stessa del termine gara; piuttosto che partecipare con uno spirito diverso da questo allora è molto meglio farsi una bella gita per i fatti propri, senza ressa, in pace con se stessi o pochi amici, magari con una bella sosta per mettere le gambe sotto al tavolo…(che poi è quello che faccio io…di mettere le gambe sotto al tavolo intendo…).

Partecipare ad una gara con 2000 partecipanti sapendo che nella migliore delle ipotesi si arriverà milleduecentesimo secondo me è senza alcun senso; per come la vedo io ad una gara si partecipa se si hanno fondate probabilità di vittoria (che ovviamente non implica che si è matematicamente sicuri di vincere, anche perché il 100% non è cosa di questo mondo, ma nemmeno un “partecipo perché nel caso che i 1199 prima di me schiattino tutti di infarto allora mi piazzo primo”).

Non per niente la cosa sensata è che le competizioni siano svolte a vari livelli, con un numero ragionato di partecipanti che abbiano una preparazione atletica e tecnica omogenea (e sostanzialmente nella maggior parte dei casi fortunatamente è già così) e non vedo perché andare contro a questa semplice e sensata filosofia rincorrendo un allargamento a tutti i costi…più uno migliora più sale di livello; c’è chi andrà a nuotare per l’oro olimpico e chi parteciperà alla garetta della piscina del quartiere ma in questo modo ognuno motivato per la vittoria.

Personalmente preferirei vincere una gara tra quattro amici che arrivare tremillesimo in una a cui partecipa il campione del mondo in carica di quella specialità…poi ognuno è libero di vederla pure come vuole…

Se si vuole organizzare un evento nel quale il punto focale sia il numero di partecipanti, allora meglio un bel raduno non competitivo, senza cronometro, con i ristori a pane e salciccia e calice di rosso piuttosto che barrette e sali minerali e nel quale si ha il tempo di guardarsi attorno e godere della splendida cornice teatro dell’evento

E come fai a stabilire chi deve gareggiare per la gara importante e chi per la garetta del quartiere?
Nel triathlon esiste il rank, che stabilisce le griglie di partenza attraverso un punteggio assegnato, ma l'elite ed il tapascione partecipano alla stessa gara.
Anche in alcune importanti manifestazioni podistiche fanno le griglie sulla base dei tempi dichiarati (che sono facilmente consultabili su internet), ma anche in questo caso gli atleti forti e gli amatori partecipano alla stessa gara.

Quello che non capisco è il motivo per cui non si possa associare il cronometro ad una cicloturistica.
Faccio un esempio podistico: la deejay ten non competitiva ha una classifica in ordine alfabetico e i partecipanti sono oltre 10.000. Anche tra questi ci sono quelli forti che partono davanti, non corrono per la posizione in classifica (a meno che non abbiano la voglia ed il tempo di andare a casa, scaricare la classifica per fare l'ordine di arrivo sulla base del tempo), ma contro il cronometro, contro l'amico, la moglie, l'amante o semplicemente per migliorare il tempo dell'anno precedente.
E poi ci sono anche quelli che sono li per farsi una corsa tranquilla per le vie della città senza l'assillo del traffico, e per partecipare quella che dovrebbe essere una festa dello sport.

Non sono così convinto del fatto che una cosa debba per forza escludere l'altra: la presenza del cronometro è uno stimolo per correre senza fermarsi troppo e dall'altra parte fa da riscontro alla propria prestazione sportiva.
Si corre senza l'ansia della classifica, ma si ha la possibilità di rispondere agli amici/parenti/colleghi/conoscenti, che come prima cosa ti chiedono: quanto ci hai messo? :mrgreen:
 
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