Traiettorie nelle salite tecniche.

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Superpiero

Biker popularis
31/12/11
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Brianza
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Bike
Trek Top Fuel 2020
Per me è tutto un gioco di pesi, io ho imparato che si cade più facilmente cercando di evitare un ostacolo che prenderlo dritto per dritto. una salita molto ripida e tecnica richiede un gioco continuo nella distribuzione dei pesi sulle ruote. Superato un ostacolo con l'anteriore, ci passi dopo alleggerendo il posteriore, per non rischiare di rimanere bloccato. alcuni passaggi richiedono un cambio di ritmo e quindi io cerco di arrivarci con il rapporto più leggero possibile, in questi casi la fa da padrona l'agilità perché forza e potenza ti fanno perdere aderenza. Per me è fondamentale saper rimanere in equilibrio anche da fermi perché, nelle uscite di gruppo, capita di trovarti davanti biker più lenti, in salite tecniche, dove non c'è possibilità del sorpasso, dove sei costretto a rompere il tuo ritmo ideale o a fermarti.
 

Trialbike

Biker urlandum
18/3/11
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Prato (PO)
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Per me è tutto un gioco di pesi, io ho imparato che si cade più facilmente cercando di evitare un ostacolo che prenderlo dritto per dritto. una salita molto ripida e tecnica richiede un gioco continuo nella distribuzione dei pesi sulle ruote. Superato un ostacolo con l'anteriore, ci passi dopo alleggerendo il posteriore, per non rischiare di rimanere bloccato. alcuni passaggi richiedono un cambio di ritmo e quindi io cerco di arrivarci con il rapporto più leggero possibile, in questi casi la fa da padrona l'agilità perché forza e potenza ti fanno perdere aderenza. Per me è fondamentale saper rimanere in equilibrio anche da fermi perché, nelle uscite di gruppo, capita di trovarti davanti biker più lenti, in salite tecniche, dove non c'è possibilità del sorpasso, dove sei costretto a rompere il tuo ritmo ideale o a fermarti.

Certo in quel senso è corretta la tua valutazione. Non è che le marce corte non si debbano usare, se la salita è ripida è ovvio che vanno usate. E' il concetto di trazione che deve essere gestito con parsimonia, no "fuorigiri", intendendo per salite tecniche quelle salite con fondo smosso. Fondamentale il discorso dei pesi, passa l'anteriore, poi corpo in avanti (ginocchia leggermente flesse) e poi passa il posteriore....il tutto però senza accellerate brusche.
Salite tecniche con fondo aderente e solo gradoni, si può pensare anche ad usare il famoso colpo di pedale.
 

Ivan7

Biker superis
13/7/12
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Provincia PV
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Esattamente il contrario. Salite tecniche, ovvero sassi smossi e gradini/oni non puoi affrontarli con marce corte, non avresti continuità e trazione. Queste ultime componenti le trovi solamente con uno o due rapporti sotto il rampichino. Quindi diminuire la velocita di pedalata ma aumentare equilibrio e continuità di trazione.
Poi ogni biker si abitua più o meno a determinati meccanismi, ma la regola trazione/equilibrio rimane la solita (e non solo in ambito ciclistico)

Ti quoto in pieno....:celopiùg:
Anche per me il minimo rapporto usato in condizioni cazzute (salita tecnica-sassi smossi-gradini.......) è sempre e solo rampichino meno 1 o 2.....
Il rampichino secco lo uso solo su salite con fondo che tiene (quindi dove non rischio di perdere la pedalata....ossia trazione) con pendenze estreme, giocando con la posizione in sella (distribuzione del peso tra ant. e post.)....
Poi ognuno trova la propria tecnica ed i propri rapporti, ma un rapporto cortissimo sul tecnico, non lo vedo molto producente.....parere personale comunque......
 

Tozzolin

Biker novus
15/1/13
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Ma nel caso in cui si scegliesse di affrontarla a piedi è meglio scendere e spingere o mettersela in spalla? :nunsacci:

Scusate, ma dovevo confessare la mia incapacità a qualcuno :mrgreen:
 

Mauryk82

Biker superis
19/4/12
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San Vito (CA)
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Quoto tutti, si è vero, il rampichino in certe situazioni implica il fatto che bisogna avere un grande equilibrio, invece con uno o due meno una grande forza, non trovo corretto il fatto di superare l'ostacolo, gradino..... con lo sfruttare dell'inerzia, perchè se l'inerzia non basta poi riprendere con un rapporto duro, crea problemi, sopratutto se gli ostacoli sono in serie, si andra sicuramente a fermarsi, si parla di ostacoli in salita, quindi si e sempre in salita, in piu si incontrano pezzi sconnessi, da come scrivevate sembrava che si parlasse di incontrare salite tecniche durante il percorso, e non tratti tecnici durante la salita, per questo nell'articolo Jack scrive bisogna valutare anche il livello di stanchezza.......... sono tanti i fattori che incidono e sicuramente tutti abbiamo ragione a seconda del nostro stile di guida e delle salite che immaginiamo dover affrontare, sicuramente ci rapportiamo ai nostri trail, dai ok HO FINITO, come sempre grande Jack bell'articolo.
 

tylerdurden71

Biker tremendus
16/9/11
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Udine
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Stanchezza, allenamento, pendenza e tipo di ostacoli determinano il tipo di rapporto... l'articolo parla del mix di questi valori. Poi ci sono anche le preferenze personali, chi preferisce avere un ritmo più alto di pedalate e chi spingere un rapporto più duro; alla fine della fiera, portando le cose all'estremo, il rampichino è l'unica possibilità: salita con pendenza mooolto elevato, gradoni da superare e percorso molto lungo, che impedisca di sfruttare l'inerzia.
 

Bachelor

Biker novus
..io sono veramente negato sulle salite tecniche molto sassose/rocciose...le affronto con marce corte...rampichino o due tre pignoni più giù...il mio problema è che mi si impenna continuamente la bici...anche spostando i pesi, a causa delle pendenze, sono costretto ad aggrapparmi al manubrio e tirarlo per non volare giù...e appena sposto il peso un pelo in avanti mi trovo a "mulinellare"...ieri per esempio mi si è imbizzarita la bici su un pezzo abbastanza tecnico..e mi sono trovato in monoruota a pregare che i pedali si sganciassero...ovviamente non ci sono riuscito e mi sono sfracellato sulle rocce...provo e riprovo ma a volte è veramente frustrante...qualche consiglio?..
 

etrusco55

Biker superis
..io sono veramente negato sulle salite tecniche molto sassose/rocciose...le affronto con marce corte...rampichino o due tre pignoni più giù...il mio problema è che mi si impenna continuamente la bici...anche spostando i pesi, a causa delle pendenze, sono costretto ad aggrapparmi al manubrio e tirarlo per non volare giù...e appena sposto il peso un pelo in avanti mi trovo a "mulinellare"...ieri per esempio mi si è imbizzarita la bici su un pezzo abbastanza tecnico..e mi sono trovato in monoruota a pregare che i pedali si sganciassero...ovviamente non ci sono riuscito e mi sono sfracellato sulle rocce...provo e riprovo ma a volte è veramente frustrante...qualche consiglio?..

Usare pedali flat; in second'ordine, cambiare la bici.
 

tostarello

Moderatur ologrammaticus
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15/11/05
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roma
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perdonate l'OT ma mi viene da ridere perchè il titolo lo leggevo "trattorie nelle salite" e ci ho messo un po' per capire.. sarà il subconscio, visto che siamo nella rubrica raida come mangi? :smile:
 

diegobike999

Biker novus
9/4/13
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Salve ragazzi, io principalmente per le salite tecniche uso sempre un rapporto almeno 2 sotto il rampichino,..se poi gli spazzi tra gli ostacoli non sono molto stretti anche 3. Poi c'è sempre il fattore tipo di terreno e gommatura con cui ci si trova ad affrontare percorsi spesso sconosciuti, idem in salita, dove con la spinta inziale spesso col rapporto troppocorto si fà girare la ruota a vuoto...poi come dicevo sono tante le cose da valutare...Se c'è il metodo migliore?? Fate come vi sentite più sicuri...
 

Sciuscia

Biker immensus
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Esattamente il contrario. Salite tecniche, ovvero sassi smossi e gradini/oni non puoi affrontarli con marce corte, non avresti continuità e trazione. Queste ultime componenti le trovi solamente con uno o due rapporti sotto il rampichino. Quindi diminuire la velocita di pedalata ma aumentare equilibrio e continuità di trazione.



Oh, certo, avendo la forza per spingerlo a dovere, va benissimo anche il 52-11 per salire. Anzi, garantito che gli ostacoli li superi molto meglio.
 

Sciuscia

Biker immensus
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..io sono veramente negato sulle salite tecniche molto sassose/rocciose...le affronto con marce corte...rampichino o due tre pignoni più giù...il mio problema è che mi si impenna continuamente la bici...anche spostando i pesi, a causa delle pendenze, sono costretto ad aggrapparmi al manubrio e tirarlo per non volare giù...e appena sposto il peso un pelo in avanti mi trovo a "mulinellare"...ieri per esempio mi si è imbizzarita la bici su un pezzo abbastanza tecnico..e mi sono trovato in monoruota a pregare che i pedali si sganciassero...ovviamente non ci sono riuscito e mi sono sfracellato sulle rocce...provo e riprovo ma a volte è veramente frustrante...qualche consiglio?..

Usare pedali flat; in second'ordine, cambiare la bici.


Come sempre, non sono d'accordo collo scegliere un pedale flat per mere questioni di presunta sicurezza.
Un SPD ben regolato si sgancia.

Concordo invece sul cambiare la bici, se si affrontano salite che fanno impennare l'anteriore, vuol dire che quasi sempre poi bisogna scendere per discese che, qui per davvero, diventano pericolose per la sicurezza.
 

Sciuscia

Biker immensus
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Certo caro Sciuscia, considerazione pleonastica. Si presume che uno sia in grado di farlo, altrimenti la discussione è inutile.....


E' la tua stessa considerazione, in fondo: il rapporto migliore è sempre quello che riesci a spingere, che sia salita, salita tecnica, muro himalayano, discesa o pianura.

Ma quando arriva la salita sulla quale non riesci a spingere, che fai? Io dico che devi essere in grado di mettere il rapporto più corto possibile e salire senza andare fuori giri restando al contempo in equilibrio.
E se quella salita è pure su fondo sdrucciolevole, tanto più devi essere bravo ad andare piano per non perdere il posteriore.

Con questo non voglio dire che andare di potenza sfruttando l'inerzia sia sbagliato, anche io lo faccio, ma solo quando il tratto da superare è breve e/o con pochi ostacoli.
Un singolo gradone alto anche 30 cm, per capirci, non lo supero certo in agilità, ma con un paio di belle spinte e alzando l'anteriore come se fossi in piano, trascinandomi letteralmente dietro il posteriore senza nemmeno perdere tempo ad alzarlo...
Ma se so che ci sono davanti 3 km di pietre, mi metto l'anima in pace e scalo la marcia.
 

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