I salti

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paobike

Biker serius
5/8/09
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arezzo
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Prima di tutto grazie per le dritte !
Mi spiace ma non riesco a comprendere la tecnica del salto.
Nel momento dello stacco della ruota anteriore dal terreno, devo assecondare il movimento verso l'alto dell'anteriore tirando il manubrio verso di me, o contrastare tale spinta della ruota a salire stendendo le braccia e spingendo giù il manubrio ( chiaramente modulando la forza dell'uno o dell'alto movimento in relazione alla curvatura della rampa ) ?
Altro punto che forze interessa a molti : sono abituato a girare con aggangi rapidi e affrontare salti ( piccoli per carità ) con i piedi ben piantati sul pedale. Quando ho girato con i flat, un paio di volte il piede è sfuggito al contatto con il pedale. Su un salto medio-tosto sarebbe un disastro. Come si deve evitare ? o meglio : dove sbaglio ?
ciao e grazie.
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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Bravo jack, bell'articolo!

Molto interessante la tecnica che descrivi nell'"ingrediente segreto": il mio grosso limite sui salti è proprio l'effetto psicologico, la paura insomma che mi blocca o mi fa sbagliare, soprattutto per quanto riguarda la velocità di ingresso.
Proverò la tua tecnica, vediamo se funziona!
 
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darioca

Biker urlandum
21/7/10
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in giro
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interesante ed istruttivo...peccato non poterlo provare per mancanza di salti fatti bene dalle mie parti :-) Aspetto con ansia l'articolo sui drop che quelli abbondano. Complimenti per tutto comunque ;-)
 

sambofoto

Biker infernalis
18/3/03
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CSPT-Bo
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Bike
Norco Atomik
Ciao Jack,

ti chiedo una cosa: se l'atterraggio è su terreno piatto è meglio atterrare con il posteriore?...o forse l'atterraggio sul flat è un drop?
Grazie
 

Jack Bisi

Redazione
17/2/03
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Genova
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se vi si staccano i piedi dai pedali normalmente è perchè non li tenete nella posizione giusta. Se rileggete la puntata sulla posizione in sella vedrete che spiego di tenere i piedi in una posizione che permetta alla caviglia di lavorare. Sui salti questo diventa ancora più fondamentale. Se infatti noi andiamo ad "uncinare" i pedali, e cioè usiamo le nostre caviglie per far pressione sui pedali, non avremo problemi di sorta e i nostri pedali non scapperanno.
 
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Jack Bisi

Redazione
17/2/03
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Prima di tutto grazie per le dritte !
Mi spiace ma non riesco a comprendere la tecnica del salto.
Nel momento dello stacco della ruota anteriore dal terreno, devo assecondare il movimento verso l'alto dell'anteriore tirando il manubrio verso di me, o contrastare tale spinta della ruota a salire stendendo le braccia e spingendo giù il manubrio ( chiaramente modulando la forza dell'uno o dell'alto movimento in relazione alla curvatura della rampa ) ?
Altro punto che forze interessa a molti : sono abituato a girare con aggangi rapidi e affrontare salti ( piccoli per carità ) con i piedi ben piantati sul pedale. Quando ho girato con i flat, un paio di volte il piede è sfuggito al contatto con il pedale. Su un salto medio-tosto sarebbe un disastro. Come si deve evitare ? o meglio : dove sbaglio ?
ciao e grazie.

la storia dei pedali l'ho appena spiegata. L'ideale per imparare a non far staccare i piedi è che vi esercitaste molto a fare bunny hop con i pedali flat. Chi ha sempre girato con spd tende infatti a "tirare" il pedale piuttosto che lavorare con le caviglie.. il che risulta deleterio se fatto con pedali liberi.

per quanto riguarda il movimento delle braccia.
Come puoi vedere dalla sequenza mentre la ruota davanti sta staccando io ho preaticamente le braccia tese. In quel momento al contrario di quello che dici te io sto "pompando" la bici e sto ricercando la massima altezza. Sui salti in pratica se durante la rampa vai a "spingere" stendendo le braccia, non fai altro che alzare il salto. Al contrario "tirare le braccia verso di me" si trasforma in un assorbimento del salto. Considera infatti che mentre sei a contatto col terreno, rampa compresa, il vincolo fisso è proprio il terreno. Ciò che voglio farti capire è che la dinamica della bici segue regole contrarie a quelle che hai espresso. Ti consiglio di riguardare l'articolo sul bunny hop in cui (mi sembra a memoria) spiegavo che per saltare si debba spingere verso il basso e non tirare (avevo fatto il paragone di un salto a piedi pari, se vuoi saltare a piedi pari non tiri su le gambe ma ti accucci prima e poi vai a stenderle "spingendo" verso il pavimento).

Spero di aver risolto i tuoi dubbi, altrimenti chiedi pure che cercherò altre vie per farti capire il concetto.
ola
Jack:celopiùg:
 

smilzon

Biker cesareus
se vi si staccano i piedi dai pedali normalmente è perchè non li tenete nella posizione giusta. Se rileggete la puntata sulla posizione in sella vedrete che spiego di tenere i piedi in una posizione che permetta alla caviglia di lavorare. Sui salti questo diventa ancora più fondamentale. Se infatti noi andiamo ad "uncinare" i pedali, e cioè usiamo le nostre caviglie per far pressione sui pedali, non avremo problemi di sorta e i nostri pedali non scapperanno.

riletto l'artico della posizione in sella, quindi se ho capito bene dici di ruotare la caviglia in modo da far lavorare i pin durante l'ascesa e la discesa,giusto?
 

Jack Bisi

Redazione
17/2/03
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guarda nella seconda foto di questo articolo che lavoro fanno le mie caviglie... troverai un pò di risposte (visto che un'immagine è meglio di mille parole)
ola
 

DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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Arezzo
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Non ho capito una cosa; che movimento devo fare per assecondare la bici nel momento in cui, salendo sulla rampa, mi viene "incontro" con il manubrio. Cito il tuo passaggio: "Per questo motivo, visto che la bici cercherà di venire contro di voi e "impennarsi" per via della rampa sarà fondamentale assecondare questo movimento per mantenere l'assetto giusto. Vi sembrerà perciò di avanzare."
Fino a qui tutto bene, ritrovo le mie sensazioni, ossia mi sembra di avanzare verso l'anteriore perchè, in effetti, è lui che si alza sulla rampa e mi viene incontro.
Poi però dici: "Considerate che se voi state troppo indietro sulla rampa, se non assecondate cioè la spinta che arriva dalla bici, ci sarà un effetto fionda che tende a farvi impuntare. E più state indietro, e più questo effetto è presente". Questa non l'ho capita. Mi verrebbe da pensare che il modo di contrastare l'avvicinamento del manubrio di cui si diceva nel passaggio precedente, sarebbe quello di arretrare; invece tu dici che se arretriamo sulla rampa NON andiamo a contrastare questa "impennata" (cit.) ma anzi provochiamo l'impuntata.
Ora io credo che per impuntata tu intenda dire che nel salto la bici cade di punta, ed in effetti è quello che mi capita quasi sempre se il salto non ha un raggio abbondante.
Questa fase è molto delicata, soprattutto per i salti a raggio molto corto come quelli che hanno fatto dalle mie parti. Quale è il movimento giusto?
 

mauron

Biker grossissimus
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jack anche a me non è chiara
(per la prima volta da quando è iniziato RCM)
una tua spiegazione (anzi due)

la prima è appunto la preparazione dello stacco
quando siamo già sulla rampa
diciamo stessi dubbi di drago e pao

la seconda è quando spieghi che in volo
la bici fa il contrario di quello che vorremmo noi
. . se tiri indietro in volo va avanti :nunsacci:

fondamentale l'ingrediente :celopiùg:
dove giro io praticamente non ci sono salti "artificiali"
quindi andiamo a cercare droppettini naturali
be io seguo sempre il tuo consiglio
guardo, penso cose dovrei fare
e poi via . . . :i-want-t:
lascio fare all'istinto (di conservazione soprattutto :smile:)

comunque penso che l'argomento salti
sia difficile da spiegare in un po di righe

in questo caso . . .
sarebbe proprio il caso
di una bella lezione sul campo :freeride:

comunque l'articolo è ottimo come al solito
i limiti saranno sicuramente tutti miei

che dire

buone raidate in quel paradiso :up:
 

DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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In realtà per me è chiaro il movimento di spingere sul manubrio (invece di tirarlo).
Non mi è chiaro come devo stare con il busto (avanzato o arretrato) al salire sulla rampa; io credevo arretrato ...
 

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