Gentili forumendoli, come sapete non sono solito frequentare questo forum, ecco il perchè non ho bisogno di nik, ma a me piace metterci sempre la faccia e poichè mi hanno telefonato per questa cosa ho piacere mettere in chiaro subito alcune cose:
Tra domenica e i giorni successivi ho avuto moltissimi feed telefonici e via mail con moltissimi bikers e organizzatori, nonchè ho avuto i commenti dagli addetti ai lavori.
Premetto subito che non voglio difendere l'organizzazione della Tiliment perchè tutti possiamo sbagliare e rispetto le opinioni di ogni uno; io per primo sbaglio nelle gare che organizzo e proprio per questo a fine di ogni tappa sono solito discutere con i colleghi organizzatori e con i bikers per migliorare le cose evitando di sbraitare sui forum, poichè non serve a nulla...
Per quanto concerne il personale sul percorso, so per certo che c'era e in gran numero: vi ricordo anche che tutto il personale sul percorso di questa gara ha effettuato corsi di preparazione sanitaria, cosa che in nessun'altra gara succede. Poi la conferma di quanto detto la trovate anche nell'articolo di Anna Celenta su Pianeta che non è certo il sito dove collaboro...
Per quanto riguarda la decisione di chiudere un cancello, anche se molto sofferta, è sinonimo di professionalità e serità dell'organizzazione e quando si opta per una decisione del genere si sa fin dall'inizio che si va incontro a critiche, specie da chi non era preparato ad una gara del genere e non ha avuto forse il buon senso di fare il percorso più corto.
Ricordo anche che nessuno, dico nessuno, può sindacare la decisione della direzione di corsa in materia di sicurezza, nemmeno il Presidente della Repubblica, poichè gli unici responsabili di fronte ad un giudice (del tribunale) non siete voi o i giudici di gara o il presidente federale anche nazionale, ma solo il Presidente della Società e il Responsabile Gara, questo come da disciplinare dell' art.9 del Codice della Strada e da quanto rilasciato dalla Prefettura provinciale.
Ricordo anche che l'ultimo atleta ad arrivare a Spilimbergo e che ha fatto tutta la gara è arrivato con un tempo di oltre 8 ore.
Voi che frequentate questo forum, forse non sapete che una gara è per chi la corre un divertimento, ma per chi la organizza un dovere prima di tutto morale, renderla sicura il più possibile; quindi non si tratta di una questione di tipo giuridico, ma soprattutto morale, nei confronti di una famiglia che si potrebbe vedere un suo caro deceduto o invalidato a livello fisico, perchè non preparato a fare una gara così lunga con gli ultimi chilometri che di fatto erano i più impegnativi, specie in discesa e che con la mente ofuscata avrebbero potuto far diventare fatidici (decisione quindi saggia di Tiliment a non far fare questi pezzi a chi è transitato dopo tutte quelle ore all'80 esimo chilometro).
Altra decisione importante è venuta dal fatto che l'organizzazione abbia comunque concesso di inserire in fondo alla classifica a 5' coloro che erano stati fermati all'ultimo cancello, per non precludere la parteciapzione ai circuiti di appartenenza (altra decisione che sicuramente altri organizzatori non avrebbero avuto la
cura di prendere)
Per quanto riguarda l'acqua, era gratuita però bisognava prenderla dal ristoro (c'erano 6 qt d'acqua). L'errore, già discusso con l'organizzazione, è stato quello di non mettere dei cartelli nel tendone che indicassero la cosa (per altro già presa nota dall'organizzazione) oppure che venisse distribuirla direttamente nel tendone e di questo lui ha fatto il "mea culpa"
Capisco anche che a qualcuno non vadano giù i progressi che gli IMA Scapin stanno facendo e nemmeno il "Processo alla Tappa", ma il fatto che se ne parli anche in maniera negativa e con disprezzo è sinonimo che stiamo lavorando bene, eh eh...
A detta del 98% dei partecipanti, la gara è stata organizzata bene, le mail e le telefonate sono stati positivi, sappiamo tutti che chi organizza può sbagliare, ma sta proprio nell'intelligenza dei bikers aiutare le organizzazioni a migliorare, dando le loro sensazioni in maniera educata e serena, ma soprattutto nelle sedi opportune.
Gianluca Barbieri Direttore di Corsa Internazionale e docente nazionale sicurezza e direzione di corsa della FCI