Bikepacking....ma dove stiamo andando?

Alca188

Biker serius
27/8/09
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Ghisalba
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Leggendo del fiorire di alcune manifestazioni (i vari Trail qui sul forum) dedicate al bikepacking, mi viene da fare alcune riflessioni sull'argomento.

Il viaggiare in bicicletta è sempre stato sinonimo di libertà, prendere la propria bicicletta, partire e via raggiungere una meta che ci siamo prefissati e che ci dà una qualche emozione.
E' un modo molto romantico di vivere il rapporto con la bicicletta e l'ambiente, oltre che una modalità unica di turismo che permette di vedere cose altrimenti nascoste e vivere emozioni uniche.

Nel giugno del 2012, appena dopo il terremoto che ha devastato l'Emilia, ho deciso di prendere la mia mtb da 29, ho messo gomme da asfalto da 42, uno zainetto e una borsa sul manubrio e sono partito per un mio viaggio personale che ha toccato tutti i paesi colpiti dal sisma, proseguendo lungo il Po nelle zone di Don Camillo e Peppone, per arrivare fino al Parmense e alle terre di Verdi.
Poco più di 400 km in tre giorni, niente di così estremo, ho dormito una notte da parenti nel Mantovano e un'altra in un alberghetto vicino Cremona, quindi niente autonomia totale, tende, sacchi a pelo.
E' stata però un'avventura comunque in solitaria, indimenticabile, senza vincoli di traccia da seguire e tempi da rispettare; ho conosciuto persone e vissuto esperienze umane molto profonde e toccanti e a modo mio mi sono sentito un cicloviaggiatore.

Mi chiedo come possa essere lo spirito delle manifestazioni di bikepacking di casa nostra dove, per fare un esempio, chi ha concluso con il minor tempo il Tuscany Trail probabilmente avrà dormito 30 minuti e più che una manifestazione di bikepacking si è assistito ad una corsa contro il tempo per primeggiare e vedere il proprio nome in cima alla lista.
Che spirito c'è in queste manifestazioni, spacciate per avventure, dove vengono chiesti dei soldi a fronte di servizi comunque modesti (e qui ci si può anche passare sopra), dove viene comunque stimolata la competizione con la scusa di entrare nel club dei finisher?

Personalmente credo che di pura avventura ci sia poco, ma si assista invece ad un fenomeno di mercificazione, di avventura guidata e incanalata. Ti faccio credere che sei un cicloviaggiatore e invece sei il solito mtbiker che fa un percorso un po' più lungo.
A questo punto trovo più coerenti le varie manifestazioni di mtb e bdc dove almeno la competizione è dichiarata, dove c'è un'organizzazione e un'assistenza di un certo livello, ristori e riferimenti precisi.

Nel panorama italiano del ciclismo alternativo mi permetto invece di segnalare il fiorire di una serie di manifestazioni gravel dove invece lo spirito di partecipazione è sicuramente più genuino e votato alla passione per pedalare in maniera più a contatto con la natura e senza riferimenti di tempi e classifiche.
Un esempio su tutti:
http://www.giopirotta.it/martesana-van-vlaanderen/

Ricordate che il vero bikepacker o cicloviaggiatore che sia, non ha bisogno dell'evento, l'evento lo crea da solo o con un gruppo di amici seguendo il proprio istinto e le emozioni che lo guidano.

Scusa te se mi sono dilungato e probabilmente a qualcuno non piacerà questo mio intervento che vuole essere comunque un atto di critica costruttiva.
Invece che creare inutili manifestazioni fine a se stesse, impegniamoci a creare dei percorsi permanenti tipo quello dell'Eroica o della Francigena, tutte iniziative che contribuiscono a far crescere il movimento ciclistico e a sviluppare un turismo vero che possa far conoscere a noi come agli stranieri, molti angoli poco visitati del nostro bellissimo paese.


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Buongiorno,
io e mia moglie abbiamo partecipato alla VenetoTrail.
Siamo partiti e abbiamo impiegato............(irrilevante)

Personalmente posso solo ringraziare gli organizzatori perchè mi hanno fatto pedalare in posti nuovi .... e mi hanno dato la possibilità di crearmi un avventura su MIA (anzi) NOSTRA misura.

Naturalmente c'è stato chi ha impiegato poco .... chi tanto nel percorrere il tragitto ma alla fine è quello che ognuno di noi decide di fare a impostare l'avventura.

La mia avventura in bykepiking è stata fantastica e non vedo l'ora di farne un altra.
 
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
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io e mia moglie abbiamo partecipato alla VenetoTrail.
Siamo partiti e abbiamo impiegato............(irrilevante)

Personalmente posso solo ringraziare gli organizzatori perchè mi hanno fatto pedalare in posti nuovi .... e mi hanno dato la possibilità di crearmi un avventura su MIA (anzi) NOSTRA misura.

Naturalmente c'è stato chi ha impiegato poco .... chi tanto nel percorrere il tragitto ma alla fine è quello che ognuno di noi decide di fare a impostare l'avventura.

La mia avventura in bykepiking è stata fantastica e non vedo l'ora di farne un altra.
Credo che la bella e semplice riflessione di Alca sia la miglior risposta allo spunto iniziale di Massimo. Un'altra risposta sono i 400 e più iscritti che avrà il tuscani trail quest'anno, e i molti che avranno gli altri trail. Io personalmente ho percorso il primo Tuscany trail con spirito di avventura, seguendo una traccia e scoprendo posti che mai avrei fatto se non in questo modo. Ho viaggiato quasi sempre di giorno e mi sono goduto tutto. Il secondo anno conoscevo già il percorso e ho voluto fare una cosa diversa, visto che la sfida è contro se stessi, mi sono messo alla prova, ho pedalato quasi sempre giorno e notte e ci ho messo due giorni. Il bello è questo, libertà di poter decidere cosa fare, però seguendo una traccia che sicuramente ti porterà in un posto. E siccome l'esperienza mi è piaciuta tantissimo, ho creato anche io il mio South Tyrol Trail, per cercare di far conoscere a chi vuole il mio territorio passando per i sentieri più belli che da solo uno difficilmente troverebbe. E già nel 2014, parlando con l'organizzatore del Tuscany, l'amico andrea Borchi, auspicavo quanto sarebbe stato bello se in ogni regione fosse nato un trail, per dare la possibilità ad ognuno di scoprire i posti che solo un local conosce, e di percorrerli in pochi giorni seguendo una traccia. E alla fine cosi è stato, la maggior parte delle regioni sono tracciate, e io ne sono molto contento e un pò alla volta spero di riuscire a fare tutti i trail. E' solo una possibilità in più e un valore aggiunto Se uno invece si vuole organizzare tutto da solo ben venga, si è sempre fatto e si farà sempre. Il bello è proprio la libertà di poter decidere cosa voler fare, avendo più opzioni possibili.
 
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