Parco Regionale Vena del Gesso: divieti in MTB!

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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capataz

Biker superioris
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Parma
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Rocky Mountain Altitude Rally
E visto che colpiscono altri, chi se ne frega. A volte mi vien voglia di stracciare la tessera.


CVD.
Non stracciarla....usala. Cosa diceva Kennedy.....
E poi abbiamo bisogno di consulenti legali...ormai è l'unico modo per combattere contro iniziative legislative e regolamenti sempre più demenziali e improvvisati, specchio misero della pochezza dei nostri amministratori.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Allora.... facciamo un po il punto della situazione.
Innanzitutto ieri pomeriggio abbiamo avuto un incontro con il direttore del PArco e abbiamo dibattuto del discorso divieti:
1. Gli anelli di Monte Mauro e di Sasso Letroso (quelli molto esposti per intenderci), abbiamo chiesto di eliminare i divieti, di scaricare la responsabilità ai fruitari, di informare chiunque vada su questi anelli di come è il sentiero e di indicare una difficoltà a livello di MTB tramite le sigle ufficiali CAI x MTB. Soprattutto in virtù del fatto che i sentieri sopracitati sono pericolosi per chiunque. Il direttore ha detto che si informerà legalmente se questa prassi è buona ed è molto motivato ad andare su questa direzione che gli sembra più che giusta.
2. L'anello che scende dalla CRoce di Rontana sino allo stradello che porta al Carnè, abbiamo chiesto di eliminare i divieti e di fare la medesima cosa sui tratti esposti elencati qui sopra, ovvero scarico di responsabilità ed info varie su com'è il sentiero e la sua difficoltà in MTB. E anche qui sembra che non ci siano grossi problemi, anzi... questo dovrebbe essere riaperto per le MTB.
3. Lo stradello che dal parcheggio alto scende al CArnè, qui abbiamo chiesto di applicare limiti di velocità, attenzione pedoni sulla carrareccia, strada dissestata, come simbologia atta ad informare i ciclisti di tenre un andatura adeguata. Anche qui sembra che l'intenzione sia di cavalcare quest'onda e permettere a chiunque in MTB di scendere lo stradello.
4. CAI 511 dal CArnè a CAstelnuovo.... qui i discorsi diventano complicati in quanto sono interessati vari privati che non vedono bene le MTB. Il discorso è che abbiamo richiesto di fare le medesime azioni dei sentieri sopracitati, ovvero scarico di responsabilità, descrizione e difficoltà del sentiero, e in più di mettere eventuali barriere (staccionate) in modo che i bikers STIANO sul sentiero e non escano da esso in quanto è segnalato. Inoltre abbiamo chiesto che vengano messe giù apposite tabelle di disincentivo ad azioni quali uscire fuori dai sentieri. Anch'esso è stato peso molto bene dal direttore, rimane il fatto che bisognerà ti trovare prima di tutto l'avvallo dei proprietari del sentiero. Di fatto ritenterà una negoziazione con loro.

Adesso ci rimane da aspettare la fine di agosto, quando avremo un incontro con le sezione CAI di Faenza, Lugo e Imola per ri-discutere di ciò.

Detto questo abbiamo chiesto anche a chi fa raduni o manifestazioni, di apporre non più delle bandelle ma delle freccie indicative con tanto di logo e info della società organizzatrice. In modo che se per caso durante la manifestazione dell'evento o nei giorni successivi si possa risalire a chi ha organizzato il tal evento nel qual caso ci dovessero essere problemi di ordine o quant'altro.

Le società chiedono comunque una forte spinta da parte del Parco e delle amministrazioni comunali interessate di scalfire il muro eretto da certi privati che non vogliono ad ora le MTB sui propri terreni e inoltre chiedono al Parco di creare una lista che nel caso di raduni o eventi, si possa accedere a i dati di recapito dei proprietari terrieri che hanno in sede taluni sentieri.

Il parco, il CAI di FAenza e comunque tutte le persone che hanno a cuore il movimento MTB chiedono a voi tutti bikers di cercare di attenersi alle regole di buon comportamento ovunque vi troviate e ricordatevi che la fuori.... siete ospiti!
 
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MinX

Biker urlandum
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Allora.... facciamo un po il punto della situazione.
Innanzitutto ieri pomeriggio abbiamo avuto un incontro con il direttore del PArco e abbiamo dibattuto del discorso divieti:
1. Gli anelli di Monte Mauro e di Sasso Letroso (quelli molto esposti per intenderci), abbiamo chiesto di eliminare i divieti, di scaricare la responsabilità ai fruitari, di informare chiunque vada su questi anelli di come è il sentiero e di indicare una difficoltà a livello di MTB tramite le sigle ufficiali CAI x MTB. Soprattutto in virtù del fatto che i sentieri sopracitati sono pericolosi per chiunque. Il direttore ha detto che si informerà legalmente se questa prassi è buona ed è molto motivato ad andare su questa direzione che gli sembra più che giusta.
2. L'anello che scende dalla CRoce di Rontana sino allo stradello che porta al Carnè, abbiamo chiesto di eliminare i divieti e di fare la medesima cosa sui tratti esposti elencati qui sopra, ovvero scarico di responsabilità ed info varie su com'è il sentiero e la sua difficoltà in MTB. E anche qui sembra che non ci siano grossi problemi, anzi... questo dovrebbe essere riaperto per le MTB.
3. Lo stradello che dal parcheggio alto scende al CArnè, qui abbiamo chiesto di applicare limiti di velocità, attenzione pedoni sulla carrareccia, strada dissestata, come simbologia atta ad informare i ciclisti di tenre un andatura adeguata. Anche qui sembra che l'intenzione sia di cavalcare quest'onda e permettere a chiunque in MTB di scendere lo stradello.
4. CAI 511 dal CArnè a CAstelnuovo.... qui i discorsi diventano complicati in quanto sono interessati vari privati che non vedono bene le MTB. Il discorso è che abbiamo richiesto di fare le medesime azioni dei sentieri sopracitati, ovvero scarico di responsabilità, descrizione e difficoltà del sentiero, e in più di mettere eventuali barriere (staccionate) in modo che i bikers STIANO sul sentiero e non escano da esso in quanto è segnalato. Inoltre abbiamo chiesto che vengano messe giù apposite tabelle di disincentivo ad azioni quali uscire fuori dai sentieri. Anch'esso è stato peso molto bene dal direttore, rimane il fatto che bisognerà ti trovare prima di tutto l'avvallo dei proprietari del sentiero. Di fatto ritenterà una negoziazione con loro.

Adesso ci rimane da aspettare la fine di agosto, quando avremo un incontro con le sezione CAI di Faenza, Lugo e Imola per ri-discutere di ciò.

Detto questo abbiamo chiesto anche a chi fa raduni o manifestazioni, di apporre non più delle bandelle ma delle freccie indicative con tanto di logo e info della società organizzatrice. In modo che se per caso durante la manifestazione dell'evento o nei giorni successivi si possa risalire a chi ha organizzato il tal evento nel qual caso ci dovessero essere problemi di ordine o quant'altro.

Le società chiedono comunque una forte spinta da parte del Parco e delle amministrazioni comunali interessate di scalfire il muro eretto da certi privati che non vogliono ad ora le MTB sui propri terreni e inoltre chiedono al Parco di creare una lista che nel caso di raduni o eventi, si possa accedere a i dati di recapito dei proprietari terrieri che hanno in sede taluni sentieri.

Il parco, il CAI di FAenza e comunque tutte le persone che hanno a cuore il movimento MTB chiedono a voi tutti bikers di cercare di attenersi alle regole di buon comportamento ovunque vi troviate e ricordatevi che la fuori.... siete ospiti!

Notizie positive direi. Spero solo che alcuni mtbiker cambieranno atteggiamento. Anche perché vedo questa cosa come ultima possibilità. Se si "sgarra" ancora il gioco è finito. Chiuderanno senza che ci sia la possibilità di dialogo. Per cui invito le persone che conoscono mtbiker "indisciplinati, a parlare con loro, cercando di fargli capire che alcuni atteggiamenti non saranno più tollerati, e che andranno a discapito di tutti. Da parte mia, non sarò più indifferente nel caso di comportamenti scorretti.
 

apenseri

Moderatur....... chi, io?
Moderatur
20/6/08
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Valconca
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R.R. 9.2 (AM)
Innanzitutto ieri pomeriggio abbiamo avuto un incontro con il direttore del PArco...........
Il direttore ha detto che si informerà legalmente se questa prassi è buona ed è molto motivato............
E anche qui sembra che non ci siano grossi problemi..........
Anche qui sembra che l'intenzione..............
Anch'esso è stato peso molto bene dal direttore..........
Complimenti.....
soprattutto a te che ti stai sbattendo così tanto......
ma anche al Direttore del Parco, che ha accettato di incontrarti e si è dimostrato collaborativo.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Esco fuori adesso dalla sede del parco, dopo un ora e mezza di incontro con il direttore del parco, il presidente della sezione CAI di Faenza e la rappresentante della sezione cicloturismo CAI di Faenza. L'intento di tutte le parti in causa è quella di eliminare all'interno del parco le attuali regolamentazioni, sostituendole con note informative sui sentieri (classificazione degli anelli con quelli stilati dal cicloescursionismo CAI, disclamair, ecc..) e con limitazioni di velocità, disclamair sulla possibilità di fruitori in trekking all'interno dello stradello che porta al rifugio Carnè. Ciò nonostante, anche per il fatto che nei giorni festivi c'è la posibilità che la zona dello stradello del Carnè sia preso d'asalto da famiglie e trekker, si pensava a un divieto proprio nei giorni festivi: questa è una proposta di cui, come per le altre regolamentazioni/informazioni, me ne prendo la responsabilità a livello di proposta. Proposta che è stata considerata anche da parte del CAI di Faenza e dall'ente Parco.
Ciò nonostante il discorso delle zone della sentieristica che passano attraverso le aree private permarranno i divieti, anche perchè il pensiero che accomuna i privati in questione rimane quello, anzi... ci sono altri privati che stanno cercando di portare avanti il discorso regolamentazione/divieti anche in altre zone dove ad ora non c'erano queste regolamentazioni: sicuramente avremo una escalation di questo tipo ed è difficile capire quanto sarà più o meno virale. Almeno da qui in avanti dovremo cercaree di evitare, arginare e denunciare tauni comportamenti.
Altra cosa, so che alcune guide che erano interessate dalla regolamentazione e che potevano portare i bikers attraverso queste zone regolamentate, hanno chiesto un incontro con il parco. Speriamo che anche loro spingano in direzione dei provvedimenti che vorremmo veder elencati e di cui abbiamo detto precedentemente.
Abbiamo chiesto, prima che talune normative vengano attuate (e si spera nel bene nostro), di avere un incontro con chiunque è interessato a queste proposte. Logico che la data e il luogo è da destinarsi nel momento che il tutto sarà definito minuziosamente.
Ad ora siamo a un bel passo avanti rispetto alle normative precedenti, ma ancora c'è tanto da fare.
Ringrazio già da ora le organizzazioni, gruppi e società ciclistiche che stanno remando verso questa direzione fatta di informazione, educazione, costruzione e dialogo.
Tocca sempre e solo a noi cambiare le cose da dentro le nostre società e là fuori in MTB!
 
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Ispettore Zenigata

Biker forumensus
2/8/07
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paese dei balocchi
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purtroppo sull'onda di questi divieti anche altri proprietari, pur non essendo le loro proprietà all'interno del parco hanno proibito l'accesso.....
mentre per alcuni è comprensibile (gli passavano i sentieri dal cortile) altri mi pare che si stiano "accodando" alla tendenza
una domanda, si parla di guide, ma cosa intendono per guide? guide turistiche ambientali? accompagnatori/istruttori di mtb? anche questa argomentazione non è chiara.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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purtroppo sull'onda di questi divieti anche altri proprietari, pur non essendo le loro proprietà all'interno del parco hanno proibito l'accesso.....
mentre per alcuni è comprensibile (gli passavano i sentieri dal cortile) altri mi pare che si stiano "accodando" alla tendenza
una domanda, si parla di guide, ma cosa intendono per guide? guide turistiche ambientali? accompagnatori/istruttori di mtb? anche questa argomentazione non è chiara.
Triste realtà del "trend" del momento.
X guide si intendono guide di federazione e guide MTB CAI (da quel che ho capito).
 

MinX

Biker urlandum
14/8/09
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Bagnacavallo
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Qualcosa si muove. Bene, bisognerà più avanti spiegare bene quali sono le zone dei privati. Magari alcuni non sono pratici. Io metterei una cartina dove, andremo ad indicare esattamente le zone out.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Quelle evidenziate sono le zone ad ora dove passano i sentieri segnalati CAI dove i privati non vogliono MTB e dove per un po (credo anche abbastanza a lungo) rimarranno le limitazioni del caso.

10548807_685907211500865_6821207468200515551_o.jpg
 

passatore73

Biker tremendus
Quelle evidenziate sono le zone ad ora dove passano i sentieri segnalati CAI dove i privati non vogliono MTB e dove per un po (credo anche abbastanza a lungo) rimarranno le limitazioni del caso.

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Molte grazie, eviterò con cura.
Sinceramente fatico a capire in che modo si possa dar fastidio passando da tali sentieri. Soprattutto il tratto che scende proseguendo dalla Croce è un single track che passa lontano da case e da campi :nunsacci:
Per quanto riguarda le altre due tratte si passa semplicemente di fianco al vigneto :nunsacci:
Ma quindi a piedi ci si può continuare a passare? (anche se oltre ai bikers non penso ci sia mai transitato nessuno... )
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Molte grazie, eviterò con cura.
Sinceramente fatico a capire in che modo si possa dar fastidio passando da tali sentieri. Soprattutto il tratto che scende proseguendo dalla Croce è un single track che passa lontano da case e da campi :nunsacci:
Per quanto riguarda le altre due tratte si passa semplicemente di fianco al vigneto :nunsacci:
Ma quindi a piedi ci si può continuare a passare? (anche se oltre ai bikers non penso ci sia mai transitato nessuno... )
A piedi sì. Purtroppo in alcuni punti, due per l'esattezza, alcuni bikers uscivano dai tratti segnalati onde evitare il secondo tratto prima di arrivare sull'asfalto di Vespignano. Motivi IMO sono da ricercare nel fatto che molti degli utenti non hanno voglia di spingere la bici x 50 m e farsi un tratto tecnico x le loro capacità (tant'è che il tratto dalla croce sino al carnè lo vanno a fare in pochi) e quindi cosa fanno? Tagliano o nell'aia di una proprieà privata (con tanto di cartello indicativo di rimanere sul sentiero!) o vanno in un appezzamento di un'altra proprietà privata.
I privati del 511 b sino all'asfalto del Sintria, sino sono sempre lamentati in quanto molti bikers venivano giù a cannone o se li ritrovavano in mezzo mentre lavoravano. Inoltre se ci fai passare 4 raduni in inverno (senza tra l'altro dire mai nulla a nessuno) e vai su terreni argillosi come questi logico che carraie e tagliacque, vadano a farsi benedire, con conseguenza incazzatura del proprietario che come spesso accade fa di tutt'era un fascio. E qui viene il paradosso che io affermo da sempre: i sentieri tecnicamente difficili sono i più sicuri per i bikers! Perchè? Autoselezione a livello di capacità, bassa velocità per fare i sentieri, minor problematiche con strade che spesso hanno un servizio più importante e un costo maggiore di manutenzione.
 

Rosschi

Biker serius
11/9/10
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Imola
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Quindi, se ho capito, il primo pezzo che scende dalla Croce (511b), il pezzo più bello, si può ancora fare, basta girare, finito, a destra o a sinistra sul 505, salendo dalla Ramona si riesce ad agiungere un pezzo per fare un giro completo di 2-2,5 ore ??

Ps. il passaggio su quella lastra di Gesso esposto è prima o dopo la zona interdetta ??
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Quindi, se ho capito, il primo pezzo che scende dalla Croce (511b), il pezzo più bello, si può ancora fare, basta girare, finito, a destra o a sinistra sul 505, salendo dalla Ramona si riesce ad agiungere un pezzo per fare un giro completo di 2-2,5 ore ??

Ps. il passaggio su quella lastra di Gesso esposto è prima o dopo la zona interdetta ??
Allora... lo ridico x l'ultima volta. Gli anelli che scendono dalla Croce di Rontana sino al Carnè, lo stradello che scende (solo in discesa) dal parcheggio alto al Carnè, tutte le segnalazioni del 511 e 511b sino al fiume Sintria, i tratti di cresta tra Monte della Volpe e Mone Incia e la Riva di San Biagio da inzio 2014 sono interdetti. I cartelli li stanno mettendo ora!
Da adesso in avanti dovrebbero non essere più tabellate con divieto le zone della Riva di San Biagio, la zona tra Monte della Volpe e Monte Incia, la zona tra Monte Rontana e il CArnè e lo stradello che porta al Carnè, in quanto c'è l'intenzione di modificare il regolamento attuale e di mettere prima di questi sentieri le loro difficoltà, disclamair e quant'altro. PUNTO! Ma fino a che non cambiano il regolamento i divieti permangono, con o senza cartellonistica!
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Vi ricordo che domani sera, giovedì 27 novembre, alle ore 20.30 presso il negozio Bike Passion, si terrà un incontro con il direttore del Parco della Vena del Gesso, dott. Massimiliano Costa, in merito alle normative che hanno investito la percorribilità di alcune tratte di sentieri e strade del parco, precludendone il libero accesso alle MTB. Siete tutti invitati e già da ora vi chiedo la massima moderazione onde finire anticipatamente la discussione.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Ieri sera, come è stato postato, abbiamo creato una tavola rotonda, tra bikers e il direttore del Parco della Vena del Gesso, dott. Massimiliano Costa.
In sintesi Costa ha parlato di ciò che è ad ora la regolamentazione frutto di dissapori tra privati e il parco stesso per via di una certa frequentazione delle bici all'interno delle loro proprietà, minacciado l'ente parco che sarebbero arrivati, indistintamente da trekker o biker, a chiudere qualsiasi forma di sentiero all'interno delle loro proprietà. Il Parco, insieme ai proprietari privati e al CAI, hanno deciso di regolamentare l'affusso dei bikers vietando la loro percorrenza tranne nei casi che si avvalga di una guida MTB del parco o nel caso di gare o raduni apposistamente segnalate. Detto ciò, i problemi tra i privati e i bikers in questi mesi non si sono estinti, e permangono tutt'ora i divieti sulle tratte del CAI 511 (ingresso basso rifugio Carnè a Via Rio Cavinale zona "Castelnuovo") e CAI 511B. In questi sentieri vige l'attuale regolamentazione senza "se e senza ma".
Sulle restati tratte le norme verranno modificate. Ovvero sulle tratte:
"Anello Ca’ Carné": variante Rontana (511/A) dalla cima del Monte Rontana allacarraia di ingresso del Centro Visite.
"Anello Monte Mauro": percorso di cresta dal Monte della Volpe al Monte Mauro e al Monte Incisa.
"Anello Riva di San Biagio": percorso di cresta da Sasso Letroso al passo della Prè.
In queste tratte verranno apposte cartellonistiche informative sulla percorribilità del sentiero e quant'altro, in modo da informare gli utenti della sentieristica sopraindicata. In questo caso il parco, nella cartellonistica, vorrà sottolineare che in queste tratte sconsiglia vivamente il transito in bicicletta, in modo da scaricare ogni qualsiasi responsabilità chi volesse affrontare queste tratte.
Il tratto dell’Anello Ca’ Carnè, dalla Via Rontana (parcheggio alto) al Centro Visite, che non poteva essere percorso in discesa, ma esclusivamente in salita, verrà anch'esso modificato con le stesse cartellonistiche informative, ma senza che il parco vieti o sconsigli l'utiizzo, bensì apporrà limiti relativamente bassi di velocità e cartelli di attenzione, in quanto i fine settimana e i festivi, questo tratto è molto frequentato da persone a piedi.
In questo modo abbiamo recuperato quasi tutta la sentieristica precedentemente "limitata" ad eccezzione delle tratte che sono di proprietà privata. Su questo tema non sò se si arriverà nuovamente a uno stato "meno restrittivo" di quello che è ad ora.



Tocca da qui in avanti a noi far sì che nuovamente non vengano applicate delle restrizioni o vincoli al passaggio di trekker o bikers, cercando di informare capillarmente i bikers e ceracndo come è stato detto ieri sera di non andare ad intasare queste zone con raduni o gare in successsione e "a fotocopia".


Ringrazio vivamente chi ha contribuito in modo sostanziale al ribaltamento di questo punto di vista e per aver promosso questa nostra battaglia. In particolar modo vorrei ringraziare l'avvocato Lisa Spiga, i ragazzi della Val Lamone MTB, Stefano Quarneti (Romagna Bike Grandi Eventi), Laura Bettoli (MTB CAI Faenza) , Mirko Dal Prato (Bike Passion). Inoltre ringrazio chi ha partecipato alle riunioni, tutti in un modo impeccabile sotto l'aspetto della sensibilità e dell'educazione! Grazie ancora a tutti!
 

e-ingel

Biker popularis
10/9/12
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Lugo (RA)
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A piedi sì. Purtroppo in alcuni punti, due per l'esattezza, alcuni bikers uscivano dai tratti segnalati onde evitare il secondo tratto prima di arrivare sull'asfalto di Vespignano. Motivi IMO sono da ricercare nel fatto che molti degli utenti non hanno voglia di spingere la bici x 50 m e farsi un tratto tecnico x le loro capacità (tant'è che il tratto dalla croce sino al carnè lo vanno a fare in pochi) e quindi cosa fanno? Tagliano o nell'aia di una proprieà privata (con tanto di cartello indicativo di rimanere sul sentiero!) o vanno in un appezzamento di un'altra proprietà privata.
I privati del 511 b sino all'asfalto del Sintria, sino sono sempre lamentati in quanto molti bikers venivano giù a cannone o se li ritrovavano in mezzo mentre lavoravano. Inoltre se ci fai passare 4 raduni in inverno (senza tra l'altro dire mai nulla a nessuno) e vai su terreni argillosi come questi logico che carraie e tagliacque, vadano a farsi benedire, con conseguenza incazzatura del proprietario che come spesso accade fa di tutt'era un fascio. E qui viene il paradosso che io affermo da sempre: i sentieri tecnicamente difficili sono i più sicuri per i bikers! Perchè? Autoselezione a livello di capacità, bassa velocità per fare i sentieri, minor problematiche con strade che spesso hanno un servizio più importante e un costo maggiore di manutenzione.

Teddy, se può essere sufficiente, ti mando almeno un sentito grazie per l'impegno messo ed i risultati ottenuti in questa e tante altre campagne riguardanti la MTB.
Poi una piccola riflessione nel modo di intendere la MTB perché, finchè ci troviamo in un bike park, possiamo fare quello che vogliamo, sempre nei limiti della sicurezza e del buon senso. Nei sentieri pubblici, invece, deve essere diverso il nostro comportamento e deve andare verso quello che io chiamo "slow ride" o "slow trail". Non si può scendere a cannone in sentieri dove, dietro una qualsiasi curva, si possono incontrare trekker, persone a cavallo, moto (anche se queste, purtroppo, si sentono), fungaioli, cacciatori, mezzi agricoli, animali..... Ci avete mai fatto caso ai trekker che ci vedono scendere da un sentiero? Hanno paura e la prima reazione è di spostarsi dalla traccia per non essere investiti. Quindi limitare la velocità e rispettare anche gli altri significa essere compresi e accettati. Anche fermarsi, salutare e scambiare due veloci parole con chi è a piedi indica una condivisione di qualcosa ed una naturale accettazione di quello che stiamo facendo.

Ciao
 
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