[Test di durata] Canyon Torque Vertride 9.0 2011

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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Anche quest'anno il noto marchio tedesco Canyon, ci ha fornito per un test di durata una Torque Vertride 2011, una full da enduro-light FR da 180-180mm di escursione.

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Per chi non conoscesse il marchio Canyon e la sua filosofia, beh possiamo riassumerla in due parole: vendita diretta. Canyon GMBH infatti è allo stesso tempo produttore e venditore. Tramite internet il cliente ordina direttamente la bici, che verrà spedita per mezzo di corriere espresso direttamente a casa dell'acquirente. Nessun passaggio intermedio, nessun ricarico degli intermediari e prezzi delle bici complete decisamente vantaggiosi.
Canyon è stato uno dei primi marchi a sostenere questa filosofia, che possiamo dire ha avuto un discreto successo, visti i numeri dell'azienda tedesca.

Arriva il pacco...
Considerato il metodo di vendita "non convenzionale", vogliamo dedicare alcune righe sull'imballaggio e su come arriva la bici a destinazione. Canyon infatti ci ha consegnato la bici come se fossimo dei clienti qualsiasi, facendocela recapitare a casa nell'apposito Bikeguard, un cartone specifico per alloggiare la bicicletta e proteggerla da eventuali maltrattamenti che potrebbe subire durante il viaggio.

Il Bikeguard è uno scatolone piuttosto ingombrante, molto spesso e pesante, per garantire un'ottima protezione della bicicletta. All'interno abbiamo trovato tutto in perfette condizioni: non un segno del trasporto, tutte le varie parti accuratamente imballate e fissate in apposite sagome di cartone per evitare che si muovano durante il viaggio. In un'apposita tasca troviamo le istruzioni di assemblaggio e il manuale di istruzioni in italiano, oltre a tutte le istruzioni dei vari componenti ed alcuni accessori per il telaio (passacavi per il reggisella telescopico, adattatore per l'Hammershmidt, pompa per le sospensioni).

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La bici arriva con manubrio, reggisella e ruote smontate, in modo che anche l'utente meno esperto non abbia problemi a montarla. Per serrare correttamente il manubrio ed eventuali altre viti, viene fornita una simpatica chiave dinamometrica, che seppur non offra la precisione di strumenti professionali, è sicuramente molto utile per serrare correttamente le viti. Abbiamo molto apprezzato questo particolare, visto che la nostra Torque è montata con un manubrio in carbonio, per cui è molto importante serrare correttamente le viti.

L'assemblaggio
Da amante della meccanica e dell'officina, la prima cosa che ho voluto valutare è stata la qualità dell'assemblaggio.

Devo dire che sono rimasto particolarmente sospreso... L'assemblaggio dei vari componenti è curatissimo: tutte le viti chiuse con la dinamometrica, anti seize e frenafiletti dove serve, trasmissione e freni regolati alla perfezione.
Addirittura sul telaio sono stati già applicati, nelle parti di sfregamento delle guaine e sotto l'obliquo, degli adesivi trasparenti protettivi per il telaio.

Molto positiva la valutazione: una cura nell'assemblaggio degna del più pignolo dei meccanici!

Panoramica
La Vertride 9.0 è il top di gamma della serie Torque. Il montaggio è di altissimo livello ed utilizza componenti piuttosto pregiati per ridurre al minimo il peso della bicicletta finita e massimizzare le sue doti di scalatrice, come si percepisce già dal nome del modello "Vertride", un chiaro riferimento ai famosi Vertriders tedeschi.
Il peso di soli 13,4kg senza pedali è quasi un record per una bici 180-180.

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Partiamo dal reparto sospensioni. La Torque Vertride affida tutto il reparto sospensioni a Fox.
All'anteriore troviamo un'ottima Talas 36 RC2 da 180mm. Una signora forcella che con un peso di soli 2,43kg offre 180mm di escursione abbassabili a 140 (che poi si riveleranno essere ca 150mm effettivi), smorzamento del ritorno e della compressione alle alte e basse velocità, grazie alla nuova cartuccia FIT. Praticissimo il nuovo posizionamento dei registri di compressione sulla testa degli steli.
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L'ammortizzatore posteriore è invece il collaudatissimo DHX Air 5.0. Ammortizzatore ad aria con piggy back che offre una molteplicità di regolazioni per sfruttare e personalizzare al meglio i 180mm posteriore della Torque: oltre alle regolazioni della pressione dell'aria e del ritorno, è possibile regolare la progressività, la resistenza al fine corsa e l'effetto della Boost Valve, che agisce sul freno in compressione e sul propedal. Un'ampia leva del propedal sul lato sinistro completa i registri di questo ammortizzatore.

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Il telaio si presenta piuttosto tradizionale, con una linea molto razionale. Tubi dritti e di dimensioni generose, molti particolari lavorati al CNC rendono il telaio essenziale, ma allo stesso tempo gradevole alla vista. Un po contro corrente rispetto alla moda dei tubi curvi, rispecchia lo stile di design legato alla funzionalità caratteristico dei telai tedeschi. Molto curato nella realizzazione, a cominciare dall'indicatore di sag integrato nella biella. Giunti sferici e su cuscinetti, coperti da tappi che evitano l'ingresso di polvere e sporco, su ogni giunto è stampata a laser la coppia di serraggio. Deragliatore anteriore fissato sul carro, per seguire la catena durante l'affondamento della sospensione, passaggio guaina interno sul fodero alto destro, perno posteriore Syntace X12 142x12 con forcellino Syntace, la cui vite di fissaggio presenta un punto di rottura prefissato per evitare di danneggiare il forcellino in caso di impatto contro un ostacolo, sono i particolari che completano la parte posteriore del telaio. Il passaggio cavi è tutto realizzato con dei morsetti in alluminio e con guaina unica, per limitare l'ingresso dello sporco. Da sottolineare poi il tubo sella non interrotto, che permette quindi un abbassamento sella completo, anche con cannotti sella da oltre 400mm. La finitura del telaio, nero anodizzato, si è per ora rivelata piuttosto resistente, specialmente allo sfregamento, più di una verniciatura tradizionale.

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La trasmissione della Torque Vertride è affidata al gruppo Shimano XTR Dynasys a 10 velocità. Trasmissione top di gamma della casa giapponese che offre deragliatore con gabbia in fibra di carbonio, pignoni e corone in titanio, ergal e acciaio ed una cura realizzativa veramente notevole. Nulla è lasciato al caso, basti pensare alla possibilità di spostare lateralmente i manettini rispetto al collarino per evitare interferenze con la leva freno. Un tendicatena ed un bash specifico per guarnitura XTR 2011, prodotti direttamente da Canyon, completano la trasmissione. Unica nota che vogliamo segnalare riguarda la rapportatura. Al posteriore viene montato un pacco pignoni 11-36 e all'anteriore un'accoppiata 24-32. Avremmo sicuramente apprezzato, vista anche l'abbondante escursione della bici, una corona più grande con almeno 34 o ancor meglio 36 denti.


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Passiamo ora alle ruote, una coppia di DT Swiss EX-1750, in colorazione speciale "all black". Si tratta di due ruote di alta gamma più che collaudate. Canale interno da 21mm, queste ruote nonostante il peso di soli 1750g, vengono utilizzate anche in alcune gare di coppa del mondo di DH. Impressionante la scorrevolezza dei mozzi (mozzo anteriore per perno apssante da 20mm e posteriore 142x12) e tutta la cura nei dettagli e nell'assemblaggio. I 32 raggi piatti Aerolite possono, in caso di bisogno, essere sostituiti con dei normalissimi raggi tradizionali, reperibili presso qualsiasi ciclsta. Unica pecca di queste ruote sono la vernice lucida un pelino delicata e gli adesivi che si stanno cominciando a staccare in seguito ai lavaggi.
Non a livello della destinazione d'uso della bici sono le gomme, una coppia di Schwalbe Fat Albert che sono sembrate piuttosto sottodimensionate per quelle che sono le potenzialità della bici. Le abbiamo sostituite con una coppia di High Roller, con il posteriore a doppio spessore. Stiamo ora testanto anche soluzioni più leggere.

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Completano il montaggio il reggisella
Syntace P6 Carbon, che tuttavia abbiamo sostituito con un telescopico KS per meglio sfruttare la bici nei saliscendi e sui rilanci, ma che ci promettiamo di testare più avanti nei lunghi giri di alta montagna, dove l'utilità del telescopico passa in secondo piano. La sella Selle Italia SLR XC, dal peso molto contenuto, si è rivelata piuttosto comoda anche sui giri lunghi, nonostante la scarsa imbottitura. Il manubrio Syntace Vector Carbon 720, rise 10 mm con 12° di back sweep, abbinato all'attacco manubrio Syntace F109 da 60mm ci sono sembrati un po eccessivi, nel senso che posizionano il rider piuttosto arretrato. Probabilmente è anche complice il fatto che la mia altezza mi colloca a metà tra la taglia M e la L. Nota negativa riguardo al manubrio è che si riga molto facilmente. Sono bastate le fascette dei numeri di gara a causare numerosi graffi sulla superficie lucida del manubrio.

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Anche i freni Formula The One 2011, con disco da 203mm anteriore e 180mm posteriore si sono rivelati ottimi. Molto potenti, resistenti alla fatica e al surriscaldamento, non sono mai andati in crisi neanche sulle discese più impegnative. Ottima ergonomicità della leva e regolazioni migliorate rispetto agli scorsi anni, ora decisamente più facili da attivare. Unica pecca è che mancano un po di modulabilità, sono molto potenti e frenano subito. Bisogna prenderci la mano, poi una volta che ci si è fatta l'abitudine il problema passa.

Salita scorrevole
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C'è poco da dire, la Torque Vertride 9.0 per essere una 180-180 si pedala veramente bene! Sarà complice il peso molto contenuto, ottunuto grazie ad un montaggio di altissima gamma, ma sullo scorrevole basta mettere il propedal, abbassare la forcella e la bici si pedala meglio di molte enduro con meno escursione.
In realtà l'utilizzo del propedal non è neppure così essenziale: il carro è piuttosto stabile di suo e si pedala bene anche ad ammortizzatore posteriore aperto, a patto di mantenere una pedalata rotonda.

In fuorisella con il propedal disattivato la bici ondeggia (su un'enduro da 180mm sarebbe strano il contrario), mentre con il propedal inserito i movimenti diventano estremamente limitati e la bici si rivela piuttosto reattiva e rapida nelle variazioni di velocità, complici sicuramente le ruote leggere.

La posizione in sella è abbastanza comfortevole, forse un pelino seduta, sicuramente a causa della pipa corta e del manubrio con molto back sweep. Il piantone sella non troppo inclinato, insieme alla possibilità di abbassare la forcella, riducendo ulteriormente l'angolo sella, la rendono comoda da pedalare anche su lunghi dislivelli, dove l'unico limite è l'allenamento del rider più che la bici.

Insomma la Torque Vertiride ci è molto piaciuta da pedalare e le sue doti di arrampicatrice non possono che smentire quelli che sostengono che le bici da 180mm vadano bene solo in bike park.

Salita tecnica
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180mm si fanno sentire, poco da fare. Quando la pendenza aumenta e il fondo si fa irregolare l'impostazione geometrica e l'assetto della Torque non aiutano di certo.

Quello che mette in crisi la Torque non è l'irregolarità del fondo, anzi. Il carro lavora molto bene sugli ostacoli, specialmente con il propedal aperto. Con il propedal chiuso la sospensione rimane molto rigida, persin troppo in molte situazioni e si rischia di perdere trazione su radici o gradoni di roccia. Con il propedal aperto invece i 180mm lavorano tutti e la bici assorbe veramente bene gli ostacoli. Ottima in questi frangenti la trasmissione XTR: rapida e precisa, anche nelle cambiate sotto sforzo.

Purtroppo però quando la pendenza si fa impegnativa, la bici entra un po in crisi. L'avantreno si allegerisce fortemente e si solleva, anche avanzando parecchio il busto. Le cause di questo comoportamento, secondo noi sono diverse. Innanzitutto il carro molto corto non aiuta: 425mm conferiscono un'eccezionale maneggevolezza alla bici, ma sul ripido in salita tendono a tenere arretrato il baricentro, oltre ad accorciare il passo. In secondo luogo la sospensione posteriore, con i suoi 180mm, quando la pendenza aumenta e il peso si sposta verso il retrotreno affonda ben oltre il valore di sag. Questo comporta quindi un ulteriore spostamento del peso all'indietro facendo sollevare l'avantreno. Terzo fattore, ma non ultimo come importanza, è il manubrio con elevato arretramento e la pipa corta, che sono un'ulteriore aggravante.

Anche la forcella ci mette del suo... L'abbassamento da noi rilevato della talas corrisponde a 30mm contro i 40 dichiarati. Quasi 1cm in meno che contribuisce a tenere più alto l'avantreno di quanto dovrebbe sulla carta. Sicuramente una forcella con più abbassamento (60mm di abbassamento sarebbero sufficienti), come i vecchi modelli di Fox, risolverebbe il problema.


Ad ogni modo comunque questi problemi riguardano essenzialmente le salite veramente ripide, quelli strappetti al limite della pedalabilità. In condizioni di minore perndenza non abbiamo riscontrato problemi, anzi la bici sale molto bene.
Sicuramente si può migliorare il comportamento sul ripido con una pipa più lunga e magari anche con un manubrio con meno arretramento.

Portage
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La Torque Vertride nel suo ambiente naturale!
Data la sua destinazione d'uso ed il nome Vertride, abbiamo voluto dedicare un paragrafo per descrivere come ci è sembrata la bici da portare a spalla, considerato anche che è una valutazione che spesso si trascura nei test.

Caricata a spalla, la Torque si rivela piuttosto comfortevole, per quanto il concetto di comodità sia relativo in questi frangenti... Non ci sono punti di particolare fastidio quali viti o altre sporgemenze che puntano sulle spalle, anzi la superficie su cui appoggia il telaio è praticamente liscia. I fissaggi guaina sotto l'obliquo sono decentrati sul lato DX e quindi non interferiscono in alcun modo nelle zone di appoggio della bici sulle spalle (non sappiamo se sia una soluzione voluta in fase di progettazione, ma sembrerebbe proprio fatto apposta). Il piantone obliquo di sezione abbondante poi garantisce una grossa superficie di appoggio su cui si distribuisce il peso. La bici poi è molto equilibrata, sia lateralmente, che longitudinalmente tanto che sta in equilibrio da sola anche togliendo le mani.

Il peso molto contenuto poi, come è facile immaginare, è un grosso vantaggio in questa situazione, specialmente quando il tratto da fare bici a spalla è lungo o su terreni molto scoscesi.

Insomma non possiamo che promuovere la Torque Vertride 9.0 a pieni voti sotto quest'aspetto!

Discesa scorrevole
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Sulle discese più flow, quello che più stupisce della Torque è la maneggevolezza. Sarà merito delle geometrie compatte (in particolare del carro corto), ma la bici sulle curve veloci ed in rapida successione è di un'agilità impressionante, nonostante l'escursione generosa.

L'angolo di sterzo aperto poi rende la bici piuttosto stabile anche alle alte velocità ed insieme ai 180mm anteriore e posteriori rende il mezzo estremamente stabile anche sui tratti sconnessi. Sassi, radici, passaggi rocciosi non sono certo un problema: basta puntare la traiettoria, mollare i freni e lasciar correre la bici.

Sui rilanci inoltre la bici è incredibilmente reattiva. Sicuramente è merito del montaggio molto leggero ed in particolar modo delle ruote, ma quando ci si alza in piedi sui pedali la bici rimane scattante e pronta nei cambi di velocità. Un grosso aiuto viene sicuramente anche della sospensione posteriore, che garantisce un'elevata efficienza di pedalata, anche senza il propedal. Perfetta in questi frangenti anche la trasmissione XTR: precisa anche nelle cambiate sotto sforzo, come quando ad esempio si scalano i pignoni per inserire un rapporto più duro durante la partenza per uno scatto. Il tendicatena assicura che la catena sia sempre posizionata correttamente, evitando tra l'altro eccessivo sbattacchiamento durante la discesa: in quasi due mesi di test, non abbiamo avuto una volta problemi di caduta della catena.

La posizione un po arretrata con pipa corta e manubrio con elevato back sweep, insieme ad un angolo sterzo piuttosto aperto, richiedono una guida piuttosto aggressiva: bisogna cercare di tenere il peso piuttosto in avanti. In questo sicuramente le coperture di serie non vengono in aiuto: non a caso abbiamo sostituito le Fat Albert con una coppia di High Roller, una gomma con una presa di spigolo più aggressiva, che meglio si adatta alle potenzialità discesitiche della Torque.

Discesa tecnica
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Da una bici che si chiama "Vertride" ci si aspetta un ottimo comportamento sulle discese tecniche e trialistiche, specialmente su quelle al limite della ciclabilità, e la Torque non ci ha per niente delusi da questo punto di vista.

Se manubrio arretrato e pipa corta danno qualche problema in salita, sui tratti ripidi e sconnessi invece vengono d'aiuto. L'angolo sterzo aperto e l'abbondante escursione aiutano moltissimo nella percorrenza dei sentieri "vert", permettendo di superare ostacoli e gradoni di grossa entità con estrema facilità.

Per quanto riguarda l'agilità della bici non possiamo che parlarne bene. Compatta, con un carro molto corto, la Torque gira molto bene. Nella manovre trialistiche il telaio corto viene in aiuto, permettendo al rider di destreggiarsi con dei bei numeri e di superare passaggi altrimenti non fattibili.

Una nota invece va fatta alla forcella: la Talas è piuttosto lineare e questo comportamento sul tecnico lento non è il massimo. Noi abbiamo ovviato a questa caratteristica della forcella chiudendo leggermente i registri delle compressioni, in particolare per quanto riguarda il registro delle basse velocità. Tra l'altro il nuovo posizionamento dei registri di compressione (in cima allo stelo SX e non più sotto, come nelle versioni precedenti al 2011) rende quest'operazione estremamente rapida e semplice da eseguire, senza neanche bisogno di scendere dalla bici.

Non abbiamo inoltre avuto particolari problemi di luce da terra del movimento centrale (altezza da terra di 355mm) ed il bash realizzato da Canyon appositamente per la guarnitura XTR ha protetto adeguatamente le corone dalle rocce e dalle pietre. Anche il tendicatena, che comunque si trova piuttosto riparato, nonostante qualche sassata, non ha dato alcun problema.

Diverso è il discorso della guaina del deragliatore anteriore, che scorre sotto l'obliquo e il movimento centrale. Già alla seconda uscita una sassata l'ha danneggiata. Ad oggi, sebbene la cambiata sia ancora abbastanza efficiente, la guaina risulta piuttosto danneggiata in 3 punti, tanto che andrebbe sostituita. Sicuramente non si tratta di un passaggio guaina felice... Per ovviare il problema consigliamo di proteggere la guaina con un tubo in gomma o altro materiale che ripari dalle pietre sollevate dall'anteriore, soluzione che pensiamo di adottare anche noi al momento della sostituzione.

In gara
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Torque nel prologo della Superenduro di Pogno, attraverso i vicoli di Orta San Giulio.
Se vogliamo fare un test completo, non possiamo certo trascurare il comportamento della bici nelle gare enduro. Al momento della stesura di questo test, la bici è stata impegnata in una competizione del circuito Superenduro: la gara Sprint di Pogno.

Sicuramente per il Superenduro 180mm di escursione sono tanti, anche troppi per questa tipologia di gara, tuttavia la Torque non si è per niente comportata male durante le competizioni. Il montaggio particolarmente leggero e lo schema di sospensione che rende molto efficiente la pedalata, fanno si che la bici si pedali alla perfezione nei trasferimenti e che sui rilanci sia un vero missile, permettendo degli scatti fulminei. Particolarmente apprezzata poi la trasmissione XTR: la sua precisione nella cambiata è di grande aiuto nelle fasi concitate della comompetizione.

I 180mm comunque tornano utili sui tratti scassati e sconnessi, dove possono senza dubbio dare una mano.

Per questo non ci fermiamo qui. Abbiamo intenzione di testare la Torque ad altre competizioni del circuito Superenduro e ad alcune gare di freeride marathon, in particolare la Freeride Marathon di Bardonecchia e la Megavalanche dell'Alpe d'Huez, una delle gare enduro più dura e provante per i mezzi. Siamo infatti convinti che l'ottima pedalabilità della Torque, insieme all'abbondante escursione possano essere una perfetta accoppiata per questa tipologia di gara.

Conclusioni
La Torque Vertride 9.0 è una bici molto poliedrica. Nonostante i 180mm di escursione la pedalabilità è decisamente buona. E' una bici perfetta per giri alpini, anche con dislivelli importanti. Il peso di tutto rispetto poi migliora ulterioremente la già buona pedalabilità del telaio. Chiaramente non ci si deve aspettare che salga come una bici trail o AM, ma la Torque Vertride da la paga anche ad alcune biciclette enduro con 160mm di escursione.

In discesa naturalmente le geometrie piuttosto discesistiche e l'abbondante escursione sono un vero piacere: l'unico problema è che le discese sembrano sempre troppo corte!

Una bici perfetta insomma per chi vuole un mezzo inarrestabile in discesa, per scendere ovunque senza compromessi, ma che allo stesso tempo si pedali tranquillamente anche in salita.
Consiglierei la Torque anche a chi vuole un mezzo unico, che vada bene sia per girare in bike park che per giri epici in alta montagna. Naturalmente un montaggio del genere è troppo costoso per un uso esclusivamente discesistico e forse un pelo troppo delicato, ma per un uso misto la bici è perfetta.

Il prezzo sicuramente non è dei più bassi, ma considerato il montaggio, si può certamente dire che il rapporto qualità prezzo è ottimo: difficilmente si trovano bici montate così bene a questa cifra.

Allestimento:

Telaio
: Canyon New Torque
Ammortizzatore posteriore: Fox DHX Air 5.0
Forcella: Fox 36 TALAS FIT RC2 180
Serie sterzo: Acros AiX-03
Cambio Posteriore: Shimano XTR Shadow 10-speed
Deragliatore Centrale: Shimano XTR E-Type 3x10/Canyon Chainguide
Guida catena: Canyon Chainguide
Cambio: Shimano XTR RapidFire
Leve freno: Formula "The One"
Freni: Formula "The One" 203/180
Mozzi: DT Swiss EX 1750
Cassette: Shimano XTR 11-36 10-speed
Cerchi: DT Swiss EX 1750
Coperture: Schwalbe Fat Albert 2,4" Evolution Line
Pedivelle: Shimano XTR FC-M 980
Corone: Canyon Bashguard 32/24
Movimento Centrale: Shimano XTR
Attacco manubrio: Syntace F109
Manubrio: Syntace Vector Carbon 720/10 mm
Manopole: Canyon Bracelets Lock On
Sella: Selle Italia SLR XC
Reggisella: Syntace P6 Carbon
Peso: 13,40

Prezzo: 3699€

Misure rilevate:
Altezza movimento centrale: 355mm
Passo: 1127mm
Lunghezza carro: 426mm
Lunghezza tubo sella (distanza collarino-asse movimento centrale): 440mm
Lunghezza OV: 583mm
Ammortizzatore: 240x76mm (rapporto di compressione medio 1:2,37)


Come sempre i test di Mtb-forum sono aperti. Se volete aggiungere commenti o fare qualsiasi domanda, siete i benvenuti!
 

Danybiker88

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Visto che si tratta di un test di durata, qui di seguito vi terremo aggiornati su come si comporterà la bici nel corso dei mesi.
La bici, vista la sua destinazione d'uso, verrà usata sia per giri pedalati che per giornate FR in park o con i furgoni. Abbiamo anche intenzione di usare la Torque in alcune gare, proprio per cercare di fornire un test il più completo possibile.

Restate sintonizzati, dunque! Questa sezione è in continuo aggiornamento.

Diario di test

SABATO 02/04/2011
Se il buon giorno si vede dal mattino, andiamo decisamente male...
Ricevuta la bici nel corso della settimana, e dopo averla provata per un breve giro di rodaggio (ca 600m positivi) a metà settimana, parto per il we di gara della Superenduro di Pogno. Sabato decidiamo di provare ancora un paio di volte i tracciati, anche perchè non ci avevo mai girato con la Torque.
Prima discesa, scendiamo a trenino a velocità ababstanza sostenuta, decido di provare una nuova linea anticipando una curva. Peccato che sulla traiettoria che avevo deciso di prendere ci fosse un ceppo, subito dietro una gobba che ovviamente da lontano, essendo vicino a quello che mi stava davanti, non avevo assolutamente visto. Naturalmente lo prendo in pieno, la bici si blocca e si impunta, io vengo sparato diversi metri più avanti, atterrando di schiena tra due alberi... Incredibilemente sono quasi illeso e a parte qualche graffio ed un livido grosso come una mano riesco a camminare.
Riprendo la bici e subito mi accorgo che la ruota davanti è spaccata. Scendo a piedi e recupero una ruota di scorta, con cui poi corro la gara.
Tornato a casa, al momento di lavare la bici, mi accorgo che non solo la ruota era danneggiata... La scatola sterzo, spinta all'indietro dalla botta, ha letteralmente piegato il tubo obliquo, causando anche una crepa sulla saldatura inferiore. Insomma un danno irrecuperabile al telaio...

Contattiamo subito Annalisa di Canyon Italia, che gentilissima, ci dice che avrebbero mandato un nuovo telaio ed una nuova ruota.
Tempo una settimana e ci vengono recapitati a casa, quindi possiamo riprendere con il test!

DOMENICA 22/05/2011
Prima giornata freeride per la Torque, destinazione Calizzano. Dopo averla già testata su diversi giri pedalati, quest'oggi la Torque vedrà la sua prima giornata di freeride "furgonato".
La giornata fila liscia, la bici si comporta molto bene e la sua maneggevolezza paga parecchio sui tortuosi sentieri naturali dell'appennino ligure. Veramente divertente, forse il mezzo ideale per questo tipo di uscite.
Unica cosa da segnalare a fine giornata la puleggia del tendicatena è completamente svitata. Con le vibrazioni il dado di fissaggio si è allentato, per fortuna non abbiamo perso la puleggia. Abbiamo quindi serrato il dado con parecchia forza, ed il problema sembra risolto. Probabilmente era solo stretto poco.

DOMENICA 12/06/2011
Terza giornata freeride per la Torque: questa volta dopo Calizzano e Molini di Triora tocca al bike park di Prali.
Proviamo la bici sia sulla DH che sulla Vacha, le uniche due piste aperte per la prima giornata di apertura del park. Anche sul fondo scassato di Prali la bici si comporta molto bene. Il carro si mangia bene tutti gli ostacoli anche alle alte velocità e sulla DH le geometrie piuttosto aperte aiutano parecchio sui tratti ripidi.
Unico problema della giornata riguarda la rottura di un raggio. Durante una forte staccata, un raggio della ruota posteriore (lato cassetta) si è rotto. La ruota è rimasta leggermente storta, ma non ci sono stati a problemi a concludere la giornata. Arrivato poi a casa ho provveduto a recuperare un raggio tradizionale con cui sistemare provvisoriamente la ruota in attesa di recuperare un raggio Aerolite, che a quanto pare sono introvabili. Mal che vada lo ordinerò online alla prima occasione, provvisoriamente il raggio tondo va benone. Sicuramente la possibilità di utilizzare raggi tradizionali (che qualsiasi ciclista, anche nel paese più sperduto possiede) è un grosso vantaggio di queste ruote!

LUNEDI' 11/07/2011 - Rotorno dalla Megavalanche
Sono appena tornato da una settimana passata all'alpe d'Huez per partecipare alla Megavalanche (di cui potete vedere il report qui), quest'anno affrontata con la Torque Vertride in test.

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C'è subito da dire che la bici si è comportata molto bene. Le geometrie con angolo di sterzo aperto e l'abbondante escursione, aiutano parecchio sui tratti più ripidi e sconnessi e i 180mm assorbono bene i colpi, permettendo anche linee piuttosto aggressive. Ho particolarmente apprezzato la possibilità di tirare dritto anche su ripidi di roccia o giù da dei gradoni. Anche sullo scassato la bici si è rivelata più riposante della Reign, con conseguente minore indolenzimento alle mani.
In pedalata invece la bici se l'è cavata bene. Sicuramente non si pedala come un 150mm, però i vantaggi che da in discesa valgono la minore reattività sul pedalato. Come sempre il peso ridotto aiuta quando si pedala, e in quanto a peso la Torque non è seconda a nessuno!

Come assetto ho montato gomme 2 ply, precisamente Maxxis Minion DHF 2.5 42a davanti e DHR 2.35 60a dietro perchè non sono riuscito a trovare per tempo il solito High Roller che monto di solito. Reggisella telescopico naturalmente, KS I-900R che però ha dato alcuni problemi di funzionamento, non risalendo completamente durante la gara e le prove.

Qualche riga per le pietre smosse sul bash e qualche segno di trasporto sulla forcella, ma comunque l'anodizzazione del telaio è bella resistente. La Mega è distruttiva, ma la bici ha risposto bene. Per dovere di cronaca comunque è da segnalare che ho applicato pellicola trasparente protettiva sui punti sensibili (sotto il tubo obliquo e sui foderi del carro dove sfregano le scarpe) in aggiunta alle protezioni fornite da Canyon.

Per quanto riguarda i problemi meccanici, purtroppo questi non sono mancati, ma quando si gira 1 settimana su fondi come quelli di gara e qualifica è abbastanza normale. Diciamo che del gruppo sono stato tra i più fortunati, visto che tra noi 5 possiamo contare un telaio rotto (piegato in zona sterzo causa insaccata dopo un gradone di roccia), numerose di forature anche in gara, pedali spaccati e diversi cambi e forcellini KO.

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Primo inconveniente riguarda il deragliatore posteriore che, colpito da una pietra smossa durante le prove, è finito nei raggi. La gabbia interna si è rotta, agganciata da un raggio piatto (che sono piuttosto taglienti) e quella in carbonio esterna scheggiata, ma non spaccata. Nonostante non fosse completamente distrutto, comunque il cambio funzionava male, la catena saltava e per non rischiare che il cambio fosse risucchiato durante la gara, ho preferito procurarmi uno Shimano SLX provvisorio. Canyon poi ci ha mandato un nuovo deragliatore (sempre XTR GS 10V) che adesso abbiamo sostituito allo SLX.

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Inconveniente di poco conto, ma che per dovere di cronaca è da segnalare, riguarda poi la rottura della catena, per fortuna durante le prove. Tratto da pedalare, in piedi sui pedali, pedalata piuttosto furibonda per riprendere un amico, 32-11, la catena si spezza (con conseguente ginocchiata sul manubrio, ovviamente grazie alla protezione che era scesa). Per fortuna la ritrovo, è una semplice maglia spezzata. Sostituisco la maglia spezzata con una falsamaglia e il problema è risolto.
D'altronde il fondo molto sabbioso e asciutto è piuttosto logorante per le catene... Sicuramente la catena XTR era secca, visto che eravamo a fine giornata, e non ha retto allo sforzo della pedalata.

Tornato a casa dopo la gara ho riscontrato un altro paio di inconvenienti.
Il primo riguarda un cuscinetto della puleggia tendicatena grippato, che ho provveduto a sostituire (si tratta di cuscinetti standard reperibili facilmente).
Il secondo invece riguarda le boccole dell'ammortizzatore posteriore, in particolare la boccola posteriore (o inferiore, quella che si collega alla biella, si veda la foto) che ha preso un evidente gioco e va sostituita. In realtà già prima della partenza un po di gioco era percebile e sicuramente la polvere e le intense giornate di bike park hanno contribuito ad accelerarne l'usura. Resta comunque anomala una durata di soli 4-5 mesi. Non sappiamo se si possa trattare di un difetto o di normale usura, nel dubbio consigliamo di upgradare il telaio con un kit con perno in acciaio e boccola in polimero, soluzione che con poca spesa probabilmente risolve il problema.

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Ecco la boccola incriminata!

DOMENICA 24/07/2011 - Chaberton
Lo Chaberton, il Re delle alpi, a 3130m di quota è uno dei forti più alti d'europa e la ex strada militare che lo collega all'abitato di Fenils (Cesana, alta Val di Susa) è una delle salite più impegnative della nostra zona.
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Raggiungibile con una ripidissima ex strada militare, in più tratti ridotta a sentiero, con un dislivello di quasi 2000m da percorrere in 12,5km su un fondo ghiaioso e sdrucciolevole è una vera sfida per ogni biker. Un'opera dell'ingegno umano, costata la vita a moltissime persone, la strada è ormai praticamente abbandonata e ridotta ad un sentiero a causa di frane e slavine.

Pendenza assassina, doslivello considerevole, fondo difficile, quota elevata. Il giro giusto per mettere alla prova la Torque e per capire quale sia il vero limite in salita di questa bicicletta.
Tra l'altro monto ancora le gomme 2 ply della mega e il giorno prima ho fatto un bel 1700m di dislivello su salite piuttosto dure, le condizioni migliori per affrontare un giro così impegnativo!

Sfida accettata, comunque... Un amico vuole andare, gli ho detto di si e si pare!

In salita la bici nel complesso si è comportata bene. Leggera, stabile in pedalata, a parte qualche tratto decisamente ripido dove tendeva leggermente ad impennarsi, non ci sono stati problemi sui ripidissimi ed infiniti tornanti dell'antica strada militare.
Complice il fondo molto ghiaioso, la quota e la stanchezza accumulata il giorno prima, qualche pezzo a piedi l'ho comunque fatto, più che altro perchè molto spesso è meno faticoso spingere che pedalare a vuoto nella ghiaia.

Arrivati in cima la soddisfazione è stata grandissima. Eravamo diversi rider a tentare la salita, ma solo in 5 siamo arrivati in cima con la bici. Gli altri hanno abbandonato i mezzi a metà strada proseguendo a piedi, ma noi non ci tiriamo certo indietro e anche se c'è da spingere o "spallare" :mrgreen:

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In cima allo Chaberton, sulla spianata davanti alle torri
Gli altri riders erano stupiti di vedere un "biciclettone" da 180 in cima allo Chaberton, loro con bici trail-am da 120-140mm non erano riusciti a salire...

Avevo già avuto modo di constatare l'ottima pedalabilità della Torque e questa ne è stata la prova definitiva.
Il vero limite di questa bici in salita è solo ed esclusivamente il rider. Certo, bici con meno escursione magari si pedalano meglio, ma non esiste giro che la Torque non sia in grado di affrontare.

In discesa inutile dire che è stata una goduria. Discesa sul versante francese praticamente tutta in sella. 180mm, angolo sterzo aperto e gommoni sono una goduria sullo sfasciume!

Peccato non avere avuto la macchina fotografica... Gravissima mancanza! :arrabbiat:
Le poche foto fatte sono state scattate col cellulare.

VENERDI 23/09/2011 - Aggiornamento di fine estate

Visto che ormai la stagione estiva è alle porte, direi che è giunta l'ora di fare un piccolo resoconto del periodo estivo, quello in cui la bici è stata più utilizzata.

Cominciamo con un piccolo inconveniente di contorno, ovvero la rottura di due raggi alla ruota posteriore. Non è certo un problema grave, però per dovere di cronaca ci teniamo a segnalarlo. Da sottolineare che comunque le DT 1750 sono state messe piuttosto sotto torchio, con giri alpini su sentieri accidentati, alcune giornate di bike park e la Superenduro delle Nazioni.

Un problema più grave invece ha interessato i manettini XTR 10V, o meglio il manettino destro, quello del cambio posteriore.
Il manettino infatti si inceppava se si cambiava con un po di forza, a causa di come è realizzato il meccanismo di tiro del cavo.
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Nel manettino infatti il cavo viene guidato da puleggia appoggiata su una ruota dentata che gestisce gli scatti. La puleggia, ancorata solo nel centro, ha preso gioco, la puleggia sotto sforzo si sollevava ed il risultato è che il cavo andava ad incastrarsi sotto la puleggia stessa, tra puleggia e ruota dentata.
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Il risultato era che il manettino risultava inutilizzabile, costringendomi a finire un paio di giri in singlespeed (per fortuna il cambio era bloccato sul penultimo pignone!). Per sbloccare il cambio era necessario smontare tutto il manettino, sganciare il cavo, tirarlo e poi sostituirlo.

Per fortuna con una piccola modifica artigianale sembrebbe di aver risolto la cosa, ma devo dire che dal top di gamma della shimano non mi sare aspettato un simile malfunzionamento. Sicuramente il gruppo XTR nasce per XC-trail ed il suo utilizzo su una bici da 180 è abbastanza al limite, ma non si può certo dire che il manettino su una enduro-fr sia più stressato che su di una bici XC-trail.
Siamo comunque curiosi di sapere se qualcun'altro ha incontrato questo inconveniente

Un altro problema ha poi interessato la forcella, la Talas 36 180 RC2. Un'abbondante perdita di olio dallo stelo destro ci ha costretti a mandarla in assistenza. Vi aggiorneremo più avanti.

Una nota positiva invece riguarda il telaio. Durante tutto il periodo di test non ha mai dato problemi: non uno snodo che abbia preso gioco o si sia allentato, l'unica cosa che ho dovuto fare è stata di pulire ed ingrassare uno snodo che a causa della polvere cigolava. Anche l'anodizzazione si è rivelata piuttosto resistente sia ai graffi che all'abrasione da parte delle ginocchiere o delle scarpe (anche se buona parte del carro dove sfregano le scarpe è stata protetta con pellicola trasparente).

Martedì 8/11/2011 - Aggiornamento forcella
Visto che è tornata la forcella dall'assistenza, è ora di aggiornare il Test con un opportuno approfondimento. Vediamo in dettaglio cosa è successo:

PROBLEMA
La forcella Fox Talas RC2 180 che equipaggia la Torque, dava segni di malfunzionamento. Per la precisione dopo ca 6 mesi di uso piuttosto continuo, è comparsa sullo stelo DX una scoloritura del trattamento di anodizzazione. In aggiunta a questo, dal raschiapolvere usciva un misto di olio e sabbia, poco rassicurante. La forcella era inoltre poco scorrevole, segno quindi che probabilmente non c'era più olio nei foderi.

In realtà seguendo il manuale Fox avevamo programmato la manutenzione ordinaria proprio i primi di settembre, ma la situazione si è aggravata. Abbiamo quindi smesso di usare la forcella e contattato Annalisa (Canyon Italia) per mandarla in assistenza.

IL RIENTRO E L'ASSISTENZA
Dopo uno scambio di mail, organizziamo il ritiro della forcella per Lunedì 19 Settembre. Annalisa ci manda direttamente il corriere a casa, noi ci occupiamo solo dell'imballo e di allegare la documentazione richiesta.
La forcella resta in assistenza fino a Giovedì 13 ottobre, giorno in cui ci viene recapitato un pacco da Vittoria (centro assistenza Fox per l'Italia, ndr).
Da sottolineare tra l'altro che la procedura di rientro dall'assistenza è piuttosto macchinosa: Vittoria spedisca il pacco a Canyon, che a sua volta lo inoltra al cliente.

Purtroppo però a causa di un errore interno del centro assistenza Canyon, la nostra forcella è stata scambiata con un'altra. Noi abbiamo ricevuto una Talas 160 bianca, mentre il proprietario della Talas bianca ha ricevuto la nostra. Contattiamo quindi Canyon via mail, che subito organizza i ritiri con i corrieri per effettuare lo scambio. Ottima la tempestività dell'assistenza Canyon, contattati al mattino, al pomeriggio ci mandano il corriere. Tempo 6 giorni e ci arriva la nostra forcella, probabilmente l'altra persona non è stata così rapida come noi nello rispedire la forcella.

L'INTERVENTO
Sebbene all'interno del pacco non ci fosse nessun foglio che illustrasse gli interventi fatti, notiamo subito che sono stati sostituiti gli steli (gruppo testa, cannotto steli completo). Anche i raschiapolvere sono stati sostituiti, così come è stato ovviamente sostituito l'olio dei foderi.
Non sappiamo invece se siano stati effettuati interventi di sostituzione boccole o di manutenzione della cartuccia dell'idraulica, che come funzionava bene prima, funziona bene anche adesso.

La forcella, seppur causa maltempo e altri test in programma non l'abbiamo utilizzata moltissimo, sembra ora funzionare perfettamente ed il problema risolto.
La scorrevolezza, come in tutte le forcelle appena revisionate, è nettamente migliorata, vedremo come si comporterà in futuro.
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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ottimo test, come sempre....!!!!
Domanda: nel test, il comportamento è simile alla torque Alpinist 2010?
grazie
Andrea

Sicuramente la forcella da 180 cambia moltissimo il comportamento della bici, sia in salita che in discesa.
La Torque comunque è sempre stata una bici piuttosto reattiva e stabile in pedalata e questa caratteristica è presente anche nel modello 2011

Ma il telaio è in carbonio?

Alluminio 7005 :spetteguless:
 

ecox

Biker assatanatus
18/11/09
3.019
-67
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Un ottimo test che rende molto l'idea del tipo di bici.

Credo che attualmente sia la miglior bici per rapporto qualità prezzo presente sul mercato (categoria Enduro/freeride), anche se la sua sorellina minore, la STRIVE sembra invadere un po' il suo spazio.

Con l'highroller il peso effettivo della bici a quanto è arrivato?
 

ernesto65

Biker poeticus
14/9/07
3.540
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Gianduia Town
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questo si che è un vero test , in cui vengono fuori i pregi e i problemi delle bici nelle reali condizioni in cui vengono usate.
No quei miseri test delle riviste che si limitano a fare una sommaria descrizione della componentistica ed alcune impressioni di "una mezza giornata" di uso molto spesso basate più su impressioni della geometria che un reale utilizzo.
Un bravo al tester ed alla Canyon che ha messo a disposizione il mezzo per un uso reale in tutte le situazioni
Bravi ...... speriamo che altre case (oltre alla Rose che usa Muldox) seguano questa strada.
 
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RENO

Biker serius
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Fc
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OttimO test!!!! :i-want-t:

Ma ho una domanda i cerchi non ti sono sembrati un pó leggeri per l'uso che ne state facendo??? Mi spiego per i giri pedalati sicuramente sono ottimi ma per discese scassate su pietraia o park forse era meglio qualcosa di piu robusto o sbaglio??
 

akko69

Biker poeticus
12/11/04
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bravo Dany.
bella bici e bel test...
insieme a Liteville è tra quelle che più mi piacciono (sarà per le linee dritte?)
stavo per mettermi alla ricerca dei cerchi ex1750 ma dopo aver visto come si è accartocciato, mi tengo i miei in ghisa!
anche il manubrio mi interessava, volendone uno in carbonio ma con tutto quel bs me lo troverei troppo arretrato.

ma il forcellino???
;-)
 

mikku

Biker urlandum
A tuo parere Dany, per un uso esclusivamente Freeride e Bikepark, è una bici telaisticamente affidabile? La forcella con steli da "soli" 36mm per un escursione da 180mm, rischia di fletteresi o addirittura spezzarsi nei percorsi discesistici più impegantivi e nei drop?
:nunsacci:
 

Pier88

Biker grossissimus
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A tuo parere Dany, per un uso esclusivamente Freeride e Bikepark, è una bici telaisticamente affidabile? La forcella con steli da "soli" 36mm per un escursione da 180mm, rischia di fletteresi o addirittura spezzarsi nei percorsi discesistici più impegantivi e nei drop?
:nunsacci:

Beh essendo una bici progettata anche per fare freeride non penso ci siano problemi quindi, magari ci andrai più piano che con una fatta apposta per il freeride come la Torque FRX.
 

ernesto65

Biker poeticus
14/9/07
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A tuo parere Dany, per un uso esclusivamente Freeride e Bikepark, è una bici telaisticamente affidabile? La forcella con steli da "soli" 36mm per un escursione da 180mm, rischia di fletteresi o addirittura spezzarsi nei percorsi discesistici più impegantivi e nei drop?
:nunsacci:
per fare esclusivamente bike park , non prenderei questa bici ... ma sospensioni a molla e montaggio meno sofisticato (tutta xtr + trittico in carbonio e dt 1750) probabilmente anche risparmiando una bella cifra ............
 

Pier88

Biker grossissimus
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per fare esclusivamente bike park , non prenderei questa bici ... ma sospensioni a molla e montaggio meno sofisticato (tutta xtr + trittico in carbonio e dt 1750) probabilmente anche risparmiando una bella cifra ............

In effetti per farci SOLO bike park non mi prenderei questo modello ma andrei sulla Torque FRX rimanendo in casa Canyon, se invece faccio giri pedalati ma magari ogni tanto vado anche a divertirmi sulle piste allora la prenderei senza indugi!
 

Classifica mensile dislivello positivo