dipende dalla lunghezza del femore
non è vero che creano danni se di misura più lunga del normale : "In principio, la vecchia scuola di ciclismo, ammoniva chi osava adottare pedivelle che non fossero della lunghezza standard di 170 mm; gli studi biomeccanici compiuti finora hanno invece dimostrato che variazioni nell'ordine di 2/3 cm sulla lunghezza della pedivella non comportano nessun danno a legamenti e muscoli come si temeva."
da sportpro.it
"Una variazione di lunghezza di 2,5 mm - dicono i tecnici - è quasi ininfluente sia ai fini della posizione degli arti, sia ai fini di un maggior rendimento eventualmente ricercato. Ma i 5 mm in più, già significativi per il rendimento, non comportano particolari problemi articolari, in quanto sono facilmente recuperati - 2,5 al punto morto superiore e altrettanti a quello inferiore - attraverso l'azione di caviglia".
Le analisi biomeccaniche concordano nel segnalare che pedivelle più lunghe azionate ad identico ritmo e con lo stesso rapporto alla ruota libera, consentono di economizzare la forza di spinta sui pedali. Oppure, con la stessa quantità di forza, consentono una marcia più veloce.
Calcoli esemplificativi compiuti in vari laboratori di fisiologia e biomeccanica stabiliscono che, a parità di ritmo, con pedivelle da 180 mm.e un rapporto 52x13 si compie uno sforzo identico a quello che si otterrebbe usando pedivelle da 170 e un rapporto 52x14.
Dunque un vantaggio non disprezzabile, specie in situazioni particolari dove occorrano sforzi intensi (salita, gare contro il tempo, ecc.).
A questo si può aggiungere l'attività in Mtb, in mountain bike, dove la pedivella "lunga" offre indiscussi "atout", non essendoci in questa particolare attività problemi di regimi di rotazione particolarmente elevati.