La nota azienda produttrice di pneumatici Geax ci ha inviato una coppia di Saguaro TNT 2.2 da testare.
Come specificato sul sito della casa si trattta di una gomma concepita con un occhio di riguardo alla scorrevolezza, tuttavia adatta anche ad un uso all mountain.
Le coperture saranno montate su una Canyon Torque ed utilizzate prevalentemente su un "percorso test", in modo da avere dei riferimenti precisi. Non mancherà tuttavia qualche puntata in altri lidi e magari l'utilizzo anche su altre biciclette.
Intanto vi anticipiamo un paio di dati rilevati a secco:
Peso: 741g
Ingombro (cerchio da 21mm di canale - pressione di gonfiaggio 3bar):
carcassa: 54mm
max: 56mm
13 febbraio 2009
Oggi ho fatto un primo giretto con la Saguaro montata al posteriore come mostrato in foto, in modo da privilegiare scorrevolezza e tenuta in frenata. Si è trattato di poco più di un assaggio - una decina di km per circa 600m di dislivello - quindi non certo sufficiente per farsi un'idea definitiva. Il giro è consistito nella parte bassa di questo itinerario più un'aggiunta costituita da un po' d'asfalto e da una sterrata in saliscendi (sono itinerari che conosco bene e sui quali ho dei riferimenti, inoltre saranno parte dell'itinerario test che stiamo ideando e di cui vi parleremo più dettagliatamente in seguito).
La prima cosa che colpisce della Saguaro è la scorrevolezza. Avrà influito il fatto che ultimamente ho utilizzato anche al posteriore coperture poco scorrevoli, ma specie su salita asfaltata l'impressione era veramente di una gomma che "rotola facile". Qualche tratto un po' fangoso mi ha invece fatto capire che queste coperture non vanno molto d'accordo con la pioggia: pochi metri e la fitta tassellatura era già riempita di fango. Notare che quello che io chiamo fango, e che si trova da queste parti, farebbe probabilmente sorridere chi abita in zone dove c'è quello "vero" e colloso.
La trazione non l'ho potuta provare in quanto la maggior parte della salita è stata su asfalto. In quelle poche pedalate che sono riuscito a dare su terreno un po' critico mi è sembrato tutto ok, ma è stato veramente troppo poco per potersi fare un'idea.
Discesa: sulle rocce asciutte mi sono parse davvero buone: probabilmente una mescola di qualità sopperisce alla tassellatura poco aggressiva. Nessun problema neppure fra le rocce smosse (per quanto si possa tenere la linea in tali frangenti). Qualche perplessità invece nel sottobosco con terra umida e smossa frammista a foglie, dove ho preso qualche scodata abbastanza improvvisa.
Nei prossimi giorni spero di poterle provare anche su terreno veloce e compatto (la discesa di oggi era discretamente tecnica e lenta), in trazione e magari sul bagnato.
15 febbraio 2009:
[FONT=Verdana, sans-serif]Oggi altro giretto di circa 18km per 700m di dislivello, questa volta con delle discese più veloci e filanti. Per contro ho potuto provare la trazione su sterrato e su dei tratti acciottolati, il più ripido dei quali ricoperto da foglie secche. Per concludere in bellezza ho poi percorso delle sterrate in piano con un fondo misto ghiaccio/fango degno della miglior (o peggior) gara di ciclocross. Quest'ultimo tratto a parte, il resto dell'itinerario era praticamente tutto su fondo asciutto ad esclusione di qualche brevissimo tratto innevato.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]
Le impressioni: sull'acciottolato in salita nessun problema di trazione. Per perdere dei colpi mi toccava mettermi in piedi sui pedali spingendo in modo piuttosto violento e scomposto coi rapporti più corti. Sul tratto più ripido e ricoperto di foglie secche sono veramente rimasto di stucco: chi ha presente questo tipo di fondo sa quanto è infido, ma stando in sella e pedalando rotondo nessun problema neppure in questo frangente. Tutto ok anche su sterrato, che però era asciutto e non particolarmente ripido. Andando volutamente a cercare qualche scalino di roccia la trazione non è mai mancata, ma da questo punto di vista spero di provarle un po' più seriamente in futuro, magari anche su un fondo di radici. [/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]In discesa nessun particolare problema neppure oggi: confermata l'ottima tenuta sulle rocce e sul fondo compatto anche se ricoperto di foglie. Mai un problema neppure sui singletrack veloci con curve in sequenza. Qualche limite l'ho invece trovato sulle contropendenze più accentuate, suppongo per via della tassellatura laterale poco pronunciata. Sulla terra smossa mi sono trovato meglio dell'altro giorno, forse perchè il terreno oggi era più secco e mediamente meno ripido. Veniamo al fango: premesso che il tratto fangoso e ghiacciato era in piano, mi aspettavo di ritrovarmi ad arrancare con una gomma completamente intasata nel giro di pochi metri. Con una certa sorpresa la Saguaro se l'è invece cavata più che degnamente, non costringendomi mai a mettere i piedi a terra (per fortuna! ). Forse il fatto che si trattava di fango piuttosto “liquido” - e come già detto non troppo “cattivo” da queste parti – è stato d'aiuto, visto che un paio di brevissimi tratti su terra umida affrontati in salita erano stati sufficienti ad intasare il battistrada.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Ad ogni modo ecco le condizioni della bici a fine giro:[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]
[/FONT]
16 febbraio 2009:
Oggi la prima parte di discesa è stata per mulattiere veloci a fondo prevalentemente roccioso ed erboso con qualche intermezzo acciottolato, mentre la parte più bassa per un sentiero tecnico e roccioso. Il totale è di circa 800m di dislivello in discesa, mentre in salita ne ho fatti circa 200 (salito con l'autobus ).
Sostanzialmente sono confermate le sensazioni avute ieri: molto buona la tenuta in frenata su fondo roccioso o compatto ed asciutto. Non male neppure su terreno leggermente smosso tipo terra allentata frammista a foglie, purchè asciutto. Se il terreno è umido i tasselli si intasano facilmente. Confermata anche una certa criticità nelle stuazioni in cui sono i tasselli laterali a dover garantire la tenuta, specie se il terreno è poco compatto. Quindi attenzione sulle contropendenze o nelle pieghe accentuate, perchè in quei frangenti tende a partire e non mi è parsa facilissima da recuperare. Sul tecnico roccioso - ed il sentiero di oggi lo era ben più di quello del primo giorno - nessun particolare problema. Il fondo era a tratti ricoperto di foglie, quindi ulteriormente critico ma completamente asciutto.
La salita come detto è stata molto breve ma "intensa" per via della pendenza accentuata e di alcuni tratti bagnati. Cercando volutamente i passaggi più critici, in una sola occasione la gomma ha perso aderenza di netto costringendomi a fermarmi, ed è stato quando ho tentato di scavalcare una roccia bagnata. Non sono però certo con con un'altra copertura sarei passato....
Per il resto nessun problema, neppure affrontando volutamente col rapporto più corto una breve rampa che di norma supero con un po' di slancio proprio per timore di perdere aderenza. Sino ad ora mi pare che la scelta di montarla favorendo la tenuta in frenata si sia dimostrata vincente, visto che evidenti problemi di trazione non ne ho mai avuti a fronte di una tenuta sorprendente per il tipo di copertura, specie sul roccioso.
Una nota sulla pressione: oggi l'ho utilizzata a circa 2.5bar (forse persino meno, visto che il manometro della pompa utilizzata temo sia un po' ottimista) pizzicando quando ero quasi a fine discesa. Diciamo che su terreno roccioso e irregolare una pressione del genere è veramente al limite, anche se penso di aver preso una bella lecca su una roccia sporgente che non avevo notato. Io peso circa 75kg ignudo.
20 febbraio 2009:
Ancora un paio di uscite negli ultimi tre giorni. Le impressioni sino ad ora riscontrate sono sostanzialmente confermate e possono essere così riassunte:
_ottima scorrevolezza
_comportamento al di sopra delle aspettative sulla roccia asciutta
_nessun problema su fondo compatto e asciutto in generale
_un po' d'attenzione quando il terreno diventa inconsistente (terra smossa/mista a fogliame)
_attenzione nelle pieghe più accentuate e nelle forti contropendenze, specie in caso di fondo poco compatto
_quando i tasselli centrali scendono a livello della nervatura (vedere prima foto) la copertura perde parecchio grip in frenata, soprattutto sul non-roccioso
A questo punto credo che per poter dire qualcosa di nuovo dovremo attendere il primo giorno di maltempo per un test sul bagnato.
[FONT=Verdana, sans-serif]
[/FONT]
Come specificato sul sito della casa si trattta di una gomma concepita con un occhio di riguardo alla scorrevolezza, tuttavia adatta anche ad un uso all mountain.
Le coperture saranno montate su una Canyon Torque ed utilizzate prevalentemente su un "percorso test", in modo da avere dei riferimenti precisi. Non mancherà tuttavia qualche puntata in altri lidi e magari l'utilizzo anche su altre biciclette.
Intanto vi anticipiamo un paio di dati rilevati a secco:
Peso: 741g
Ingombro (cerchio da 21mm di canale - pressione di gonfiaggio 3bar):
carcassa: 54mm
max: 56mm
13 febbraio 2009
Oggi ho fatto un primo giretto con la Saguaro montata al posteriore come mostrato in foto, in modo da privilegiare scorrevolezza e tenuta in frenata. Si è trattato di poco più di un assaggio - una decina di km per circa 600m di dislivello - quindi non certo sufficiente per farsi un'idea definitiva. Il giro è consistito nella parte bassa di questo itinerario più un'aggiunta costituita da un po' d'asfalto e da una sterrata in saliscendi (sono itinerari che conosco bene e sui quali ho dei riferimenti, inoltre saranno parte dell'itinerario test che stiamo ideando e di cui vi parleremo più dettagliatamente in seguito).
La prima cosa che colpisce della Saguaro è la scorrevolezza. Avrà influito il fatto che ultimamente ho utilizzato anche al posteriore coperture poco scorrevoli, ma specie su salita asfaltata l'impressione era veramente di una gomma che "rotola facile". Qualche tratto un po' fangoso mi ha invece fatto capire che queste coperture non vanno molto d'accordo con la pioggia: pochi metri e la fitta tassellatura era già riempita di fango. Notare che quello che io chiamo fango, e che si trova da queste parti, farebbe probabilmente sorridere chi abita in zone dove c'è quello "vero" e colloso.
La trazione non l'ho potuta provare in quanto la maggior parte della salita è stata su asfalto. In quelle poche pedalate che sono riuscito a dare su terreno un po' critico mi è sembrato tutto ok, ma è stato veramente troppo poco per potersi fare un'idea.
Discesa: sulle rocce asciutte mi sono parse davvero buone: probabilmente una mescola di qualità sopperisce alla tassellatura poco aggressiva. Nessun problema neppure fra le rocce smosse (per quanto si possa tenere la linea in tali frangenti). Qualche perplessità invece nel sottobosco con terra umida e smossa frammista a foglie, dove ho preso qualche scodata abbastanza improvvisa.
Nei prossimi giorni spero di poterle provare anche su terreno veloce e compatto (la discesa di oggi era discretamente tecnica e lenta), in trazione e magari sul bagnato.
15 febbraio 2009:
[FONT=Verdana, sans-serif]Oggi altro giretto di circa 18km per 700m di dislivello, questa volta con delle discese più veloci e filanti. Per contro ho potuto provare la trazione su sterrato e su dei tratti acciottolati, il più ripido dei quali ricoperto da foglie secche. Per concludere in bellezza ho poi percorso delle sterrate in piano con un fondo misto ghiaccio/fango degno della miglior (o peggior) gara di ciclocross. Quest'ultimo tratto a parte, il resto dell'itinerario era praticamente tutto su fondo asciutto ad esclusione di qualche brevissimo tratto innevato.[/FONT]
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Le impressioni: sull'acciottolato in salita nessun problema di trazione. Per perdere dei colpi mi toccava mettermi in piedi sui pedali spingendo in modo piuttosto violento e scomposto coi rapporti più corti. Sul tratto più ripido e ricoperto di foglie secche sono veramente rimasto di stucco: chi ha presente questo tipo di fondo sa quanto è infido, ma stando in sella e pedalando rotondo nessun problema neppure in questo frangente. Tutto ok anche su sterrato, che però era asciutto e non particolarmente ripido. Andando volutamente a cercare qualche scalino di roccia la trazione non è mai mancata, ma da questo punto di vista spero di provarle un po' più seriamente in futuro, magari anche su un fondo di radici. [/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]In discesa nessun particolare problema neppure oggi: confermata l'ottima tenuta sulle rocce e sul fondo compatto anche se ricoperto di foglie. Mai un problema neppure sui singletrack veloci con curve in sequenza. Qualche limite l'ho invece trovato sulle contropendenze più accentuate, suppongo per via della tassellatura laterale poco pronunciata. Sulla terra smossa mi sono trovato meglio dell'altro giorno, forse perchè il terreno oggi era più secco e mediamente meno ripido. Veniamo al fango: premesso che il tratto fangoso e ghiacciato era in piano, mi aspettavo di ritrovarmi ad arrancare con una gomma completamente intasata nel giro di pochi metri. Con una certa sorpresa la Saguaro se l'è invece cavata più che degnamente, non costringendomi mai a mettere i piedi a terra (per fortuna! ). Forse il fatto che si trattava di fango piuttosto “liquido” - e come già detto non troppo “cattivo” da queste parti – è stato d'aiuto, visto che un paio di brevissimi tratti su terra umida affrontati in salita erano stati sufficienti ad intasare il battistrada.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Ad ogni modo ecco le condizioni della bici a fine giro:[/FONT]
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16 febbraio 2009:
Oggi la prima parte di discesa è stata per mulattiere veloci a fondo prevalentemente roccioso ed erboso con qualche intermezzo acciottolato, mentre la parte più bassa per un sentiero tecnico e roccioso. Il totale è di circa 800m di dislivello in discesa, mentre in salita ne ho fatti circa 200 (salito con l'autobus ).
Sostanzialmente sono confermate le sensazioni avute ieri: molto buona la tenuta in frenata su fondo roccioso o compatto ed asciutto. Non male neppure su terreno leggermente smosso tipo terra allentata frammista a foglie, purchè asciutto. Se il terreno è umido i tasselli si intasano facilmente. Confermata anche una certa criticità nelle stuazioni in cui sono i tasselli laterali a dover garantire la tenuta, specie se il terreno è poco compatto. Quindi attenzione sulle contropendenze o nelle pieghe accentuate, perchè in quei frangenti tende a partire e non mi è parsa facilissima da recuperare. Sul tecnico roccioso - ed il sentiero di oggi lo era ben più di quello del primo giorno - nessun particolare problema. Il fondo era a tratti ricoperto di foglie, quindi ulteriormente critico ma completamente asciutto.
La salita come detto è stata molto breve ma "intensa" per via della pendenza accentuata e di alcuni tratti bagnati. Cercando volutamente i passaggi più critici, in una sola occasione la gomma ha perso aderenza di netto costringendomi a fermarmi, ed è stato quando ho tentato di scavalcare una roccia bagnata. Non sono però certo con con un'altra copertura sarei passato....
Per il resto nessun problema, neppure affrontando volutamente col rapporto più corto una breve rampa che di norma supero con un po' di slancio proprio per timore di perdere aderenza. Sino ad ora mi pare che la scelta di montarla favorendo la tenuta in frenata si sia dimostrata vincente, visto che evidenti problemi di trazione non ne ho mai avuti a fronte di una tenuta sorprendente per il tipo di copertura, specie sul roccioso.
Una nota sulla pressione: oggi l'ho utilizzata a circa 2.5bar (forse persino meno, visto che il manometro della pompa utilizzata temo sia un po' ottimista) pizzicando quando ero quasi a fine discesa. Diciamo che su terreno roccioso e irregolare una pressione del genere è veramente al limite, anche se penso di aver preso una bella lecca su una roccia sporgente che non avevo notato. Io peso circa 75kg ignudo.
20 febbraio 2009:
Ancora un paio di uscite negli ultimi tre giorni. Le impressioni sino ad ora riscontrate sono sostanzialmente confermate e possono essere così riassunte:
_ottima scorrevolezza
_comportamento al di sopra delle aspettative sulla roccia asciutta
_nessun problema su fondo compatto e asciutto in generale
_un po' d'attenzione quando il terreno diventa inconsistente (terra smossa/mista a fogliame)
_attenzione nelle pieghe più accentuate e nelle forti contropendenze, specie in caso di fondo poco compatto
_quando i tasselli centrali scendono a livello della nervatura (vedere prima foto) la copertura perde parecchio grip in frenata, soprattutto sul non-roccioso
A questo punto credo che per poter dire qualcosa di nuovo dovremo attendere il primo giorno di maltempo per un test sul bagnato.
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