riflessioni dopo infortunio

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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GiovanniB

Biker serius
13/2/06
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Arco di TN
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Porcaccia eva e porcaccio cane! Domenica scorsa faccio un giretto in zona che conosco e che ho già fatto un paio di volte senza problemi, con una discesa parecchio tecnica e con un tratto ripido su un roccione che poi spiana. Li' di solito nel ripidone tengo puntato il sentierino dove poi rallento bello contento della sfida vinta e del tratto particolarmente difficile superato. Domenica è andata diversamente: mi sentivo poco in forma e poco sicuro, come un presentimento.... nella parte finale dove dovevo tenere la traccia ho centrato in pieno un fusto di un albero con la spalla. Risultato: frattura della clavicola scomposta terzo medio. Sono sceso a valle a piedi e mi sono fatto recuperare dalla moglie con ogni sorta di insulti... visto che a giugno ho rotto pure il polso in val pura, per chi la conoscesse... Adesso mi sto veramente ponendo delle domande pesanti: sto esagerando? Se resto in carrozzina che ne sarà della mia famiglia? Perchè questo desiderio spasmodico di trovare sempre il limite a tutti i costi? A volte mi giro e guardo in su' e veramente mi chiedo come ho fatto a scendere in bici. Ma forse non sarebbe meglio vivere questa passione con meno esteremismo e anche a volte ascoltare la vocina che da dentro ti dice "oggi molla, sei stanco, non esagerare..." Il fatto che più mi preoccupa è che alcune di queste domande me le ero già poste a giugno, quando ero con il polso ingessato, e mi sono chiesto se alla ripresa sarei stato più cauto, più prudente e con un po' di timore a fare certi percorsi. Invece nulla: appena risalito in sella dopo 3 giorni tolto il gesso tutto peggio di prima, come se niente fosse. Cosa ci frulla in testa? Mi sto chiedendio se la parte divertimento e rischio siano effettivamente sbilanciate e se sia il caso di riconsiderare dove porre i limiti. Oltre a questo ho analizzato il casco dopo entrambi gli infortuni trovando dei bozzi imoportanti, 10cm più in la e sarebbe stato un problema grave. Sono un po' depresso perchè mi manca l'adrenalina, l'emozione, la voglia di sfidare il mondo, la bici e la discesa, ma nello stesso tempo anche perchè sto pensando che ho un tendine rotto da due anni che dovevo operare a novembre, un polso che mi fa male e una clavicola rotta che mi sta facendo veramente soffrire molto e che ancora non so se dovrò metterci una placca, oltre che innumerevoli cicatrici e segni vari. Momentaccio, devo riflettere e ragionare: ho un bimbo piccolo e una moglie giovane che fa fatica a capire certe cose anche se non me le vieta ma fa di tutto per farmi capire che ci sono altre cose nella vita... Accetto consigli, pensieri, condivisione e ogni tipo di riflessione.
Ciao!
 

gabr74

Biker cesareus
26/5/12
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Porcaccia eva e porcaccio cane! Domenica scorsa faccio un giretto in zona
...
Ciao!

Se in pochi mesi ti sei rotto 2 volte c'e' evidemente qualcosa che non va... a te valutare se puoi continuare a fare enduro gestendo con prudenza i passaggi difficili oppure se ti puoi accontentare di uscite XC.

Io ho una bici XC e una da enduro, ma mi sto concentrando sul XC anche perche' mi rendo conto che per fare bene nell'enduro bisogna prendersi dei grossi rischi.
 

DOGO

Biker delirius tremens
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Milano
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Porcaccia eva e porcaccio cane! Domenica scorsa faccio un giretto in zona che conosco e che ho già fatto un paio di volte senza problemi, con una discesa parecchio tecnica e con un tratto ripido su un roccione che poi spiana. Li' di solito nel ripidone tengo puntato il sentierino dove poi rallento bello contento della sfida vinta e del tratto particolarmente difficile superato. Domenica è andata diversamente: mi sentivo poco in forma e poco sicuro, come un presentimento.... nella parte finale dove dovevo tenere la traccia ho centrato in pieno un fusto di un albero con la spalla. Risultato: frattura della clavicola scomposta terzo medio. Sono sceso a valle a piedi e mi sono fatto recuperare dalla moglie con ogni sorta di insulti... visto che a giugno ho rotto pure il polso in val pura, per chi la conoscesse... Adesso mi sto veramente ponendo delle domande pesanti: sto esagerando? Se resto in carrozzina che ne sarà della mia famiglia? Perchè questo desiderio spasmodico di trovare sempre il limite a tutti i costi? A volte mi giro e guardo in su' e veramente mi chiedo come ho fatto a scendere in bici. Ma forse non sarebbe meglio vivere questa passione con meno esteremismo e anche a volte ascoltare la vocina che da dentro ti dice "oggi molla, sei stanco, non esagerare..." Il fatto che più mi preoccupa è che alcune di queste domande me le ero già poste a giugno, quando ero con il polso ingessato, e mi sono chiesto se alla ripresa sarei stato più cauto, più prudente e con un po' di timore a fare certi percorsi. Invece nulla: appena risalito in sella dopo 3 giorni tolto il gesso tutto peggio di prima, come se niente fosse. Cosa ci frulla in testa? Mi sto chiedendio se la parte divertimento e rischio siano effettivamente sbilanciate e se sia il caso di riconsiderare dove porre i limiti. Oltre a questo ho analizzato il casco dopo entrambi gli infortuni trovando dei bozzi imoportanti, 10cm più in la e sarebbe stato un problema grave. Sono un po' depresso perchè mi manca l'adrenalina, l'emozione, la voglia di sfidare il mondo, la bici e la discesa, ma nello stesso tempo anche perchè sto pensando che ho un tendine rotto da due anni che dovevo operare a novembre, un polso che mi fa male e una clavicola rotta che mi sta facendo veramente soffrire molto e che ancora non so se dovrò metterci una placca, oltre che innumerevoli cicatrici e segni vari. Momentaccio, devo riflettere e ragionare: ho un bimbo piccolo e una moglie giovane che fa fatica a capire certe cose anche se non me le vieta ma fa di tutto per farmi capire che ci sono altre cose nella vita... Accetto consigli, pensieri, condivisione e ogni tipo di riflessione.
Ciao!

Le risposte non ci sono... devi trovarle dentro di te.

Il gravity dà molto, ma pretende molto.

Tuttavia non è forse un ritornello comune in riferimento a tutti gli aspetti della vita?

Non esistono "free lunch"...
 

john deere power

Biker cesareus
19/1/13
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varese interland
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cube elite scr 29"
Se in pochi mesi ti sei rotto 2 volte c'e' evidemente qualcosa che non va... a te valutare se puoi continuare a fare enduro gestendo con prudenza i passaggi difficili oppure se ti puoi accontentare di uscite XC.

Io ho una bici XC e una da enduro, ma mi sto concentrando sul XC anche perche' mi rendo conto che per fare bene nell'enduro bisogna prendersi dei grossi rischi.
d'accordissimo!:il-saggi:
 

tunerz

Biker Birraiolos
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Brixia!
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la mia
Ho rischiato di restarci secco per una caduta con conseguente ruzzolone sul fianco della montagna..circa 10 metri di sballottamento far rocce e radici fortunatamente senza gravi conseguenze..mi sono fermato..ho ragionato..e ho capito che la passione c'è,la voglia anche..ma non per questo devo mettere a repentaglio la mia salute e rischiare di coinvolgere indirettamente anche la famiglia..ora ho una XC,mi do da fare,non rinnego le discese..mi sto preparando anche un frontino da enduro bello cazzuto,ma ad ogni discesa,ad ogni single track ragiono..divertimento si,passione anche,godimento a mille..ma al ritorno mi aspetta la mia ragazza..un suo abbraccio vale più di un drop fatto a cannone
 
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albatros79

Biker urlandum
21/10/13
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sicilia
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Intanto ti faccio l'imbocca al lupo per l'infortunio.. Qualche anno addietro ho avuto pure io la stessa frattura scomposta con conseguente operazione etc etc.. Il mio consiglio è di guardare il mondo delle MTB con altri occhi.. E se proprio cerchi stimoli fai fondo fai gare xc e perché no ... Prova a coinvolgere la tua signora .. Ma prendere spesso rischi inutili ti deve vare riflettere.. Non pacate la passione .. Buona guarigione a presto
 

paolo965

Biker assatanatus
25/10/10
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Canyon
cerca di trovare un compromesso, tra la passione, l'adrenalina e il resto, è importante, solo così potrai gustarti la bici e i paesaggi, ma non preoccupare tua moglie che resta in pensiero a casa.
Infortuni sono capitati a tutti, mi è sempre andata bene, la prima volta ho esagerato su un salto e poteva essere veramente tragica, l'ultima facevo attenzione su un sentiero che mi dava poca sicurezza e mi sono fatto male di nuovo. Risultato che anch'io quando esco mi sento le prediche e non manca occasione per sentirmi di che cosa faccio alla mia età nei boschi con una bici.
Lo so non è facile limitarsi, non è neppure bello ma diventa necessario per rispetto anche dall'altra persona, per potersi divertire lo stesso.

Non prenderla come una predica, ti ho solo detto come la penso, conosco l'adrenalina, conosco il dolore del dopo "botta", le lunghe giornate sul divano, sofferente a pensare a quando potrò tornare a pedalare...
 

GiovanniB

Biker serius
13/2/06
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Arco di TN
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al ritorno mi aspetta la mia ragazza..un suo abbraccio vale più di un drop fatto a cannone

paolo965 ha scritto:
cerca di trovare un compromesso, tra la passione, l'adrenalina e il resto, è importante, solo così potrai gustarti la bici e i paesaggi

albatros79 ha scritto:
Il mio consiglio è di guardare il mondo delle MTB con altri occhi..

Cari ragazzi…
Avete tutti ragione a modo vostro. La cosa certa è che sono andato molto vicino a farmi davvero male troppe volte e mi è sempre andata bene ma stavolta mi sono incriccato sul serio. Devo dire una cosa: meglio così. Almeno ho modo di riflettere senza avere un infortunio davvero grave e senza compromettere la vita (quasi) normale che faccio in questo periodo. Penso che prenderò una delle seguenti decisioni: vendere la bici che ho al momento, che mi dà troppa libertà ed euforia in discesa, e prenderne una più domestica, così da entrare in un’ottica di giri meno esasperati, più pedalabili e senza perdere il gusto dell’avventura all’aria aperta oppure tenerla e farci cose più semplici o affrontare con più prudenza determinati passaggi. Temo che questa seconda ipotesi possa reggere per poco però, mi conosco bene, so che alla fine ci ricasco… Purtroppo la discesa mi piace troppo e devo disintossicarmi da questa forma di adrenalina ma se penso a quante volte ho sfiorato di pochi centimetri, anche volutamente, rocce e piante a tutto gas… Tra l’altro gli amici che venivano con me storcono sempre più il naso e vengono meno perché i giri che voglio fare sono troppo esasperati per loro e finiscono per scendere a piedi, quindi esco spesso da solo e questo accresce ancora il possibile rischio. Una cosa è certa: devo rivedere profondamente gli aspetti della mia passione e viverla con un’ottica diversa. Non sarà una decisione facile e nemmeno immediata ma credo necessaria. Sono più di 25 anni che faccio MTB quindi esperienza e sensibilità non mi mancano, ne ho viste e fatte di tutti i colori, ma il rischio sta diventando troppo alto e la ricerca del limite si avvicina sempre più alla soglia dell’imprevisto. Questo deve essere un campanello d’allarme e così lo devo interpretare. Certo però che solo chi scende a manetta sa cosa voglio dire e cosa significhi dover abbandonare questa forma di adrenalina pura…. A beh… rimane una terza possibilità…darsi al bitume….
 

Bed

Biker poeticus
4/6/03
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Cari ragazzi…
Avete tutti ragione a modo vostro. La cosa certa è che sono andato molto vicino a farmi davvero male troppe volte e mi è sempre andata bene ma stavolta mi sono incriccato sul serio...

Non illuderti. Conoscevo un tizio, arrampicavamo insieme, ma la montagna quella è, così ha smesso per timori simili ai tuoi, si è dato al Go, gioco da tavolo assimilabile agli scacchi. Non era la stessa cosa, ma almeno la donna cui era legato sorrideva quando la sera si recava al circolo per la partita.
Poi passò un TIR.
 

paolo965

Biker assatanatus
25/10/10
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Bike
Canyon
Cari ragazzi…
Avete tutti ragione a modo vostro. La cosa certa è che sono andato molto vicino a farmi davvero male troppe volte e mi è sempre andata bene ma stavolta mi sono incriccato sul serio. Devo dire una cosa: meglio così. Almeno ho modo di riflettere senza avere un infortunio davvero grave e senza compromettere la vita (quasi) normale che faccio in questo periodo. Penso che prenderò una delle seguenti decisioni: vendere la bici che ho al momento, che mi dà troppa libertà ed euforia in discesa, e prenderne una più domestica, così da entrare in un’ottica di giri meno esasperati, più pedalabili e senza perdere il gusto dell’avventura all’aria aperta oppure tenerla e farci cose più semplici o affrontare con più prudenza determinati passaggi. Temo che questa seconda ipotesi possa reggere per poco però, mi conosco bene, so che alla fine ci ricasco… Purtroppo la discesa mi piace troppo e devo disintossicarmi da questa forma di adrenalina ma se penso a quante volte ho sfiorato di pochi centimetri, anche volutamente, rocce e piante a tutto gas… Tra l’altro gli amici che venivano con me storcono sempre più il naso e vengono meno perché i giri che voglio fare sono troppo esasperati per loro e finiscono per scendere a piedi, quindi esco spesso da solo e questo accresce ancora il possibile rischio. Una cosa è certa: devo rivedere profondamente gli aspetti della mia passione e viverla con un’ottica diversa. Non sarà una decisione facile e nemmeno immediata ma credo necessaria. Sono più di 25 anni che faccio MTB quindi esperienza e sensibilità non mi mancano, ne ho viste e fatte di tutti i colori, ma il rischio sta diventando troppo alto e la ricerca del limite si avvicina sempre più alla soglia dell’imprevisto. Questo deve essere un campanello d’allarme e così lo devo interpretare. Certo però che solo chi scende a manetta sa cosa voglio dire e cosa significhi dover abbandonare questa forma di adrenalina pura…. A beh… rimane una terza possibilità…darsi al bitume….

non vorrei ritrovare un altro post come quello di Enrico... per molteplici aspetti, lui ha appeso la bici al chiodo ma sta soffrendo per questo, tu già adesso.

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=212242
 

tylerdurden71

Biker tremendus
16/9/11
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Udine
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Io ogni tanto mi chiedo una cosa... ma qual'è questo famoso limite? Il nostro o quello degli altri? Mi spiego: ormai ci sono video, foto, racconti di gente che fa cose incredibili con la bici... si vedono ovunque, basta anche solo guardare un famoso programma satirico. Quando andiamo in bici poi vien spontaneo di provare a fare cose troppo azzardate per la nostra preparazione, a volte fila tutto liscio (più per fortuna che per capacità reali) e questo ci gasa... e da li si rischia pensando di farcela sempre e comunque... fino a che arriva il "patatrac" e i vari pensieri se ne valga o no la pena...

La mia conclusione è di andare in bici, magari anche con l'ultimo modello di enduro perché mi sono voluto togliere lo sfizio, ma sempre con il proprio passo. Me ne frego di quelli che vanno più forte... io vado con il mio passo e per il mio divertimento, e se qualcuno dice che con quella bici potrei fare salti da 3 metri, la mia risposta è: si certo, anche da 6 e potrei anche andare a 90 km/h ma chi ha una Ferrari mica deve andare sempre a 300 solo perché il mezzo può farlo.
 

gabr74

Biker cesareus
26/5/12
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To
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Io ogni tanto mi chiedo una cosa... ma qual'è questo famoso limite? Il nostro o quello degli altri? Mi spiego: ormai ci sono video, foto, racconti di gente che fa cose incredibili con la bici... si vedono ovunque, basta anche solo guardare un famoso programma satirico. Quando andiamo in bici poi vien spontaneo di provare a fare cose troppo azzardate per la nostra preparazione, a volte fila tutto liscio (più per fortuna che per capacità reali) e questo ci gasa... e da li si rischia pensando di farcela sempre e comunque... fino a che arriva il "patatrac" e i vari pensieri se ne valga o no la pena...

La mia conclusione è di andare in bici, magari anche con l'ultimo modello di enduro perché mi sono voluto togliere lo sfizio, ma sempre con il proprio passo. Me ne frego di quelli che vanno più forte... io vado con il mio passo e per il mio divertimento, e se qualcuno dice che con quella bici potrei fare salti da 3 metri, la mia risposta è: si certo, anche da 6 e potrei anche andare a 90 km/h ma chi ha una Ferrari mica deve andare sempre a 300 solo perché il mezzo può farlo.

Purtroppo siamo tutti diversi e da un lato c'e' chi la pensa come te (e ci sta!) dall'altro chi per divertirsi deve andare vicino al limite.

Dico "purtroppo" poiche' la 2a categoria si fara' malino ogni tanto... ma con buon senso e le protezioni si spera non molto.

Per "limite" si puo' considerare quello di Strava per i percorsi piu' frequentati. Gente che va forte ce n'e' e i chi sta al 1° posto ha fatto un tempo che e' difficile andare a prendere.
Se uno ha la tecnica (frenata, curva, lasciare andare sullo sconnesso, sensibilita' sul terreno...) di solito entra nel 10-15% del miglior tempo.

Ovviamente chi ha sale in zucca "accetta la sfida" solo nei sentieri dove si puo' sbagliare.
 

funnybike

Biker superis
2/11/03
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Sicilia
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ti rispondo mentre sono seduto sul divano in convalescenza dopo frattura scomposta multiframmentaria alla clavicola sx procurata il 7 settembre. sto uscendo ora dalla fase acuta, in particolare dal tormento del bendaggio ad otto e mi rimarrà sicuramente un bel bozzo in quanto hanno ritenuto di non operare. a completare il quadretto mi è spuntata una borsite e sono con il ghiaccio al gomito...
anche per me l'incidente è stato seguito da profonde riflessioni, infatti ho fatto una caduta doppiamente stupida mentre in gara XC, ero in rimonta in discesa in un tratto che conoscevo a memoria e, quasi da fermo, becco una radice che mi gira la ruota con seguente capriola e caduta di peso pieno sulla spalla, non mi sbuccio nemmeno un mm di pelle ma il danno alla clav. è evidente subito.
il secondo aspetto è che ho forzato un sorpasso di un ragazzo più lento, quando sarebbe bastato aspettare 10 metri per avere più spazio...
morale, ora ho deciso di vendere la 29 light da gara e di non fare più competizioni, ho 50 anni e non penso che valga più la pena prendere rischi per arrivare 30° assoluto o 6°, 7° od 8° di cat. Infatti ho capito che èstato lo spirito della gara che mi ha fregato, normalmente quel passaggio lo avrei fatto ad occhi chiusi senza problemi.
secondo me si devono avere delle priorità e la passione va confrontata con gli altri aspetti della vita di ciascuno; personalmente ho sacrificato la famiglia costrigendo mia moglie ed i miei figli a disagi che non sono stati compensati certo da ingaggi stellari con la Redbull..., il lavoro è fermo da due mesi, la forma fisica è andata a farsi benedire, lo stress è cresciuto... quindi il consuntivo è il seguente: una passione deve essere fonte di benessere sia per chi la pratica che per quelli che ti stanno vicino ed in questo momento non è così. Non vedo l'ora di tornare in bici, ma mi dovrò imporre dei limiti, ad esempio mai più uscite in mtb in solitaria, come ho quasi sempre fatto, ( non oso pensare come avrei fatto a tornare da alcuni dei miei percorsi usuali ben più rischiosi ed in c..o alla luna)
certamente sono conscio che potrei rompermi l'osso del collo uscendo dalla doccia, ma certo la probabilità di fracassarsi sulle rocce dei miei abituali e solitari singletracks e un tantinello più elevata...
detto questo auguro ogni bene a tutti coloro che hanno conosciuto il pronto soccorso grazie alle loro amate bighe.
 
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GiovanniB

Biker serius
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ti rispondo mentre sono seduto sul divano in convalescenza

Ti capisco. Anche io sono in convalescenza e anche per me per me è competizione, gara. Ma solo con me stesso: una voglia matta di trovare il limite e quasi il desiderio spasmodico di superarlo. Siamo praticamente coscritti e i tuoi disagi li sto vivendio anche io: famiglia, lavoro, passione, forma fisica ecc ecc. quindi so cosa vuoi dire: non siamo ragazzini scapestrati che giocano a fare i bulli ma persone che sulla carta sarebbero mature per gestire e portare avanti una cosa complessa come un'insieme di persone che si definsce famiglia. Ho un bimbo di 7 anni che amo più di ogni altra cosa al mondo e una moglie deliziosa, pero.... Io però devo confessare una cosa: oggi ho fatto il bagnetto alla bici con il braccio dolorante, nei prossimi giorni faccio una bella manutenione completa e non vedo l'ora di risalirci in sella. Non ce la faccio! Questo è tutto. Credo che alle prossime uscite magari tenterò di essere più attento o saggio, ma so già che pian piano mi lascerò prendere la mano. Droga? Asuefazione? Adrenalina? Personalmente non ce la faccio a pensare di stare lontano dai mei sentieri e adesso che mi è passato un po' il dolore delle prime settimane mi sembra che sia già tutto una cosa da niente, roba lontana che a malapena ricordo. Oggi ho detto ad un amico: "per fortuna che la bici non si è fatta niente...". Mi sento scemo è irresponsabile ma nello stesso tempo non vedo l'ora di risalire in quota per fare un bel discesone della madonna! Io quando esco ho preso l'abitudine di dire a casa più o meno dove vado, mettere lo zaino con il paraschiena, portarmi sempre le protezioni. Però il casco integrale non lo sopporto anche se c'è l'ho, e quello da enduro ormai è tutto un bozzo... Che dire alla fine? speriamo che piano piano l'età porti un po' di saggezza... per adesso mi pare che ne porti pochina...
 

HappyBiker

Biker serius
16/11/10
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inaltaquota
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Ti capisco. Anche io sono in convalescenza e anche per me per me è competizione, gara. Ma solo con me stesso: una voglia matta di trovare il limite e quasi il desiderio spasmodico di superarlo. Siamo praticamente coscritti e i tuoi disagi li sto vivendio anche io: famiglia, lavoro, passione, forma fisica ecc ecc. quindi so cosa vuoi dire: non siamo ragazzini scapestrati che giocano a fare i bulli ma persone che sulla carta sarebbero mature per gestire e portare avanti una cosa complessa come un'insieme di persone che si definsce famiglia. Ho un bimbo di 7 anni che amo più di ogni altra cosa al mondo e una moglie deliziosa, pero.... Io però devo confessare una cosa: oggi ho fatto il bagnetto alla bici con il braccio dolorante, nei prossimi giorni faccio una bella manutenione completa e non vedo l'ora di risalirci in sella. Non ce la faccio! Questo è tutto. Credo che alle prossime uscite magari tenterò di essere più attento o saggio, ma so già che pian piano mi lascerò prendere la mano. Droga? Asuefazione? Adrenalina? Personalmente non ce la faccio a pensare di stare lontano dai mei sentieri e adesso che mi è passato un po' il dolore delle prime settimane mi sembra che sia già tutto una cosa da niente, roba lontana che a malapena ricordo. Oggi ho detto ad un amico: "per fortuna che la bici non si è fatta niente...". Mi sento scemo è irresponsabile ma nello stesso tempo non vedo l'ora di risalire in quota per fare un bel discesone della madonna! Io quando esco ho preso l'abitudine di dire a casa più o meno dove vado, mettere lo zaino con il paraschiena, portarmi sempre le protezioni. Però il casco integrale non lo sopporto anche se c'è l'ho, e quello da enduro ormai è tutto un bozzo... Che dire alla fine? speriamo che piano piano l'età porti un po' di saggezza... per adesso mi pare che ne porti pochina...

Chiamale se vuoi...emozioni...io ti capisco
 

GiovanniB

Biker serius
13/2/06
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Arco di TN
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Non illuderti. Conoscevo un tizio, arrampicavamo insieme, ma la montagna quella è, così ha smesso per timori simili ai tuoi, si è dato al Go, gioco da tavolo assimilabile agli scacchi. Non era la stessa cosa, ma almeno la donna cui era legato sorrideva quando la sera si recava al circolo per la partita.
Poi passò un TIR.

questo non merita commenti, pare un po' la solita leggenda metropolitana. Allora che si fa? Ci chiudiamo tutti in un buncker antiatomico? Certo che si rischia anche ad attraversare la strada, che discorsi sono??? Però un conto e andare a spasso per il centro un'altro e fare i sentieri di montagna in bici. Dai, su... evitiamo di citare i casi più estremi di sfiga acuta e restiamo in tema! Allora anche lanciarsi la tuta alare è la stessa cosa che andare a prendersi un gelato sotto casa??
 

Caponord

Biker superis
8/8/09
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quasi nord
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Guarda...mi trovo nella tua stessa identica situazione, solo qualche mese avanti. Cioè doppia caduta (in allenamento con 29 xc da gara) in 13 mesi entrambe bruttissime ed entrambe con annessa operazione, carrozzina, scenari futuri cupi, problemi per l'assenza dal lavoro, pensieri sul fatto che ho moglie e figli, ecc. ecc. Ora mi ritrovo a valutare se iniziare la preparazione per l'anno prossimo ma...la testa non è più la stessa, la consapevolezza è diversa, il corpo e acciaccato, il diveritmento è dimezzato.
In più aggiungo che non ti puoi nemmeno rifugiare nell'XC o sul bitume perchè gli infortuni ci sono (tanti e dalle gravi conseguenze) anche quì.
Io non so cosa farò e non ti posso consigliare nulla; solo credo che sia necessario prendere atto di alcune cose innegabili:
1) In bici si cade sempre: credo puoi confermare anche tu che un anno senza cadute è impossibile;
2) Con l'avanzare dell'età si deve calare la velocità oppure aumentano le cadute: purtroppo però non scatta automaticamente la riduzione della velocità, quindi...
3) Quando cadi, la maggior parte delle volte non ti fai nulla, ma qualche volta ti fai male, qualche volta molto male, qualche volta ci resti paralizzato o ci lasci le penne: il brutto è che la gravità della caduta è abbastanza casuale, quindi non ti puoi completamente tutelare in nessun modo;
4) Due cadute gravi in poco tempo anche se apparentemente casuali e non correlate tra loro DEVONO far riflettere;

Io ti auguro che qualsiasi decisione prenderai sarà convinta e serena; se deciderai di continuare fallo con convinzione e passione ma cerca di condividere la tua scelta con la tua famiglia, non imporgliela; se deciderai di smettere, fallo vivendo la cosa come un processo di crescita personale ed un traguardo di consapevolezza raggiunto: non viviamo per pedalare; la qualità della vita non dipende dalla bicicletta ma dai rapporti con gli altri.
Auguri.
 

il Merlo

Biker superis
8/9/05
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BOLOGNA
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Io mi sono rotto il bacino ad aprile cadendo in una voragine di 5 m da fermo (mi è scivolato il piede di appoggio...).
Temevo di non volere più salire in sella ma non è stato così.

Ammetto che non so se mi cimenterò più in passaggi ESPOSTI... l'ebbrezza del volo mi è rimasta dentro...
 

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