Monte Pratofiorito

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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gaddo

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Verciano -Lu-
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La giornata era di quelle che meritano un po' di sacrificio per arrivare in cima a qualche vetta-

Sono stato diverse volte sul Monte Coronato e questa volta sono arrivato
sul monte gemello con discesa sul crinale del versante est verso
Pian di Luco e sentiero per Cappella.


Montefegatesi

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La primavera

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Da foce al Lago

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La salita "pedonale"

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Dalla Vetta a 1293 m

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Monte Moscoso e dietro Le Tre Potenze e il Gomito

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Il Balzo Nero

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L'ultima neve

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Pian di Luco

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Il crinale da sotto

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Il sentiero verso Cappella


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le foto intere



https://www.flickr.com/photos/130718265@N04/sets/72157651188158847/with/16352836234/






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Pazzo di Lucca

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La giornata era di quelle che meritano un po' di sacrificio per arrivare in cima a qualche vetta-

Sono stato diverse volte sul Monte Coronato e questa volta sono arrivato
sul monte gemello con discesa sul crinale del versante est verso
Pian di Luco e sentiero per Cappella.





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Anche questa è una delle discese più toste della zona! Ci son sempre un pò di alberini bassi sul sentiero dopo Pian di Luco?
 

Pazzo di Lucca

Biker grossissimus
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Ma esistera' un sentiero,tratturo,mulattiera,traccia
sulle apuane/appennino che non conosce Tiziano????

Con la tua conoscenza potresti scrivere un libro/guida in merito o-o o-o

Grazie :-) Diciamo che ho dedicato parecchi weekend dal 1993 a oggi nella ricerca sempre di nuovi sentieri sia a piedi che in bici. C'è pieno di sentieri sennò non ne troverei sempre di nuovi ;-) è che ci vorrebbe più tempo per cercarli e, in alcuni casi, ripristinarli. Ci ho una lista infinita. Per il libro/guida....era un'idea del passato abortita a inizio anni 2000. Avevo già pianificato i giri e fatto la proposta alle varie istituzioni ma poi è finito in un mucchio di chiacchiere come tutte le volte che mi son interfacciato con comuni comunità montane etc.... Se dovessi scrivere qualcosa più che itinerari mi piacerebbe pubblicare un libro di esperienze personali, ormai la gente i giri oggi se li cerca con le tracce gps.
Esempio: sabato eravamo in Val di Lima, abbiamo fatto 2 discese da 700 m di dislivello l'una tutte su sentiero e nessuna è tracciata dal CAI. Tutti i paesi della Val di Lima hanno una mulattiera che porta a valle...basta aver passione e voglia di cercarli. La discesa del Pratofiorito sulla cresta est fino a pian di Luco e poi giù fino a Cappelle la facemmo per la prima volta io e Alberto nel Gennaio 2005. Per lui era il giro di rientro dopo una frattura al malleolo....dovevamo fare un giro tranquillo su sterrato, io gli proposi di far l'anello di Pratofiorito passando da Foce al Lago le Campore Madonna Carpineta. Lasciammo l'auto alla Cappellina di S.Anna e salimmo su fino a Foce al Lago dove lui si accorse di essersi scordato il casco....gli feci: poco male facciamo tutte sterrate e scendi piano. Al Cristo Alberto fece: "E se si andasse in cima?" ovviamente acconsentii, saremmo poi riscesi a Foce al Lago e accorciato il giro. Era la classica giornata limpida d'inverno e in vetta il panorama era, come sempre, superbo. Alberto si girò verso est guardando la cresta che proseguiva e mi fece:"Ma se si provasse ad andare di la?". Tirai fuori la carta per vedere cosa poteva venir fuori stimando anche il tempo che avremmo impiegato a scendere da lì visto che a Gennaio le giornate sono corte ed era già primo pomeriggio....ovviamente galvanizzato non potei che assecondare il pazzo Alberto che non aveva nemmeno il casco. Partimmo pieni di speranza perchè agognavamo una nuova discesa ma anche di timore del buio nel caso andasse qualcosa storto. La prima parte fu facile, tutta una cresta erbosa in saliscendi poi le pendenze aumentarono e non sempre trovavamo la traccia giusta e cercavamo di capire se stare a monte o a valle dello spartiacque. Ci tenemmo, giustamente, verso nord e affrontammo un pezzo tosto con tanti sassi ben piantati. Scesi primo io poi mi fermai a guardare Alberto rimproverandolo perchè senza casco. Arrivato in fondo gli feci: "Perchè non sei sceso a piedi?" e lui:"Perchè è una fotta (uno spettacolo)". Seguì un tratto difficile in cui scendemmo per arrivare al bosco ma dopo ritrovammo una traccia che ci condusse velocemente a Pian di Luco. Da lì scendemmo sempre più velocemente e con buon ritmo visto che il sentiero era pulito tranne qualche sassaccio. Alberto prendeva i bivi a caso, superavamo tanti tornanti e dei tratti ripidi poi ad un certo punto lo vidi abbandonare il sentiero per Cappelle e infilarsi su un ghiaione che scendeva sulla sterrata poco prima di San Cassiano: Fantastico! Eravamo esaltatissimi sia per la discesa bellissima che per l'esercizio di conoscenza dei sentieri e orientamento che avevamo concluso. Rientrammo a buio su asfalto. Questo per me era (ed è oggi) quello che i giornali chiamavano freeride e da il senso ad ogni giro che faccio
 

stefanoscott

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Grazie :-) Diciamo che ho dedicato parecchi weekend dal 1993 a oggi nella ricerca sempre di nuovi sentieri sia a piedi che in bici. C'è pieno di sentieri sennò non ne troverei sempre di nuovi ;-) è che ci vorrebbe più tempo per cercarli e, in alcuni casi, ripristinarli. Ci ho una lista infinita. Per il libro/guida....era un'idea del passato abortita a inizio anni 2000. Avevo già pianificato i giri e fatto la proposta alle varie istituzioni ma poi è finito in un mucchio di chiacchiere come tutte le volte che mi son interfacciato con comuni comunità montane etc.... Se dovessi scrivere qualcosa più che itinerari mi piacerebbe pubblicare un libro di esperienze personali, ormai la gente i giri oggi se li cerca con le tracce gps.
Esempio: sabato eravamo in Val di Lima, abbiamo fatto 2 discese da 700 m di dislivello l'una tutte su sentiero e nessuna è tracciata dal CAI. Tutti i paesi della Val di Lima hanno una mulattiera che porta a valle...basta aver passione e voglia di cercarli. La discesa del Pratofiorito sulla cresta est fino a pian di Luco e poi giù fino a Cappelle la facemmo per la prima volta io e Alberto nel Gennaio 2005. Per lui era il giro di rientro dopo una frattura al malleolo....dovevamo fare un giro tranquillo su sterrato, io gli proposi di far l'anello di Pratofiorito passando da Foce al Lago le Campore Madonna Carpineta. Lasciammo l'auto alla Cappellina di S.Anna e salimmo su fino a Foce al Lago dove lui si accorse di essersi scordato il casco....gli feci: poco male facciamo tutte sterrate e scendi piano. Al Cristo Alberto fece: "E se si andasse in cima?" ovviamente acconsentii, saremmo poi riscesi a Foce al Lago e accorciato il giro. Era la classica giornata limpida d'inverno e in vetta il panorama era, come sempre, superbo. Alberto si girò verso est guardando la cresta che proseguiva e mi fece:"Ma se si provasse ad andare di la?". Tirai fuori la carta per vedere cosa poteva venir fuori stimando anche il tempo che avremmo impiegato a scendere da lì visto che a Gennaio le giornate sono corte ed era già primo pomeriggio....ovviamente galvanizzato non potei che assecondare il pazzo Alberto che non aveva nemmeno il casco. Partimmo pieni di speranza perchè agognavamo una nuova discesa ma anche di timore del buio nel caso andasse qualcosa storto. La prima parte fu facile, tutta una cresta erbosa in saliscendi poi le pendenze aumentarono e non sempre trovavamo la traccia giusta e cercavamo di capire se stare a monte o a valle dello spartiacque. Ci tenemmo, giustamente, verso nord e affrontammo un pezzo tosto con tanti sassi ben piantati. Scesi primo io poi mi fermai a guardare Alberto rimproverandolo perchè senza casco. Arrivato in fondo gli feci: "Perchè non sei sceso a piedi?" e lui:"Perchè è una fotta (uno spettacolo)". Seguì un tratto difficile in cui scendemmo per arrivare al bosco ma dopo ritrovammo una traccia che ci condusse velocemente a Pian di Luco. Da lì scendemmo sempre più velocemente e con buon ritmo visto che il sentiero era pulito tranne qualche sassaccio. Alberto prendeva i bivi a caso, superavamo tanti tornanti e dei tratti ripidi poi ad un certo punto lo vidi abbandonare il sentiero per Cappelle e infilarsi su un ghiaione che scendeva sulla sterrata poco prima di San Cassiano: Fantastico! Eravamo esaltatissimi sia per la discesa bellissima che per l'esercizio di conoscenza dei sentieri e orientamento che avevamo concluso. Rientrammo a buio su asfalto. Questo per me era (ed è oggi) quello che i giornali chiamavano freeride e da il senso ad ogni giro che faccio

che spettacolo leggere ste cose, questo è freeride grandi :celopiùg:
 

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