Trail...foto...video...dei nostri giri...non quotate le foto e i video

Bellissimo dopo lavoro oggi...
inforcata la bici sono partito alquanto assatanato verso la Panarotta, meta abituale, ma poi è andata a finire in modo un pò diverso dal solito...
...e cioè con più di mezz'ora in questa ignobile condizione...



...mi sono sentito come sisifo e i suoi pari, i dannati di pietra...
...solo in veste dannati a due ruote, ma i panorami però sono riusciti a ripagarmi di questo e di altro...



...il calderone con le monete d'oro dev'essere proprio sotto cima Portule...



...praticamente la stessa foto nell'inverno del 2012/2013...



...mentre qui vicino c'è ben altro, che non porta alla memoria nessunissima favola...



...ma i panorami sul Brenta sono davvero grandiosi...



...e grazie alla giornata nitida riesco a riconoscere praticamente tutte le cime...la Tosa, la Brenta Alta, gli Sfulmini, il Campanil Alto e via dicendo...solo il Basso fa il prezioso, come al solito...



...quasi sulla cima due pernici scappano rumorosamente al mio passaggio, mentre poco più su altri local mi guardano incuriositi...



...due minuti di riposo e poi via con la discesa...



...e la stessa croce nell'inverno 2012/2013...



...inizialmente su pietre smosse, poi su un campo da golf ( ) dove scegliere la linea preferita ed infine su sentiero...





...nuvole da una parte...



...e l'ultimo sole dall'altra...



...risalito poi sulla Panarotta ho terminato il giro explo con la discesa dal 309 sat, che dire, mondiale!!!!
alla prossima....

http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=180657

scrat ti piacciono le foto?
come vedi hai davvero creato un mostro... 8-)

a quando un giro qui in zona???

Altro pomeriggio da incorniciare, con un uscita effettivamente a rischio causa meteo, in compagnia di [MENTION=78189]mircofon[/MENTION] [MENTION=91978]MaMan[/MENTION] e Stefano..
...ancora sul sentiero della guerra, ripulito dai rami proprio ieri con la sega a serramanico...







...agosto rinfresca il bosco, ed anche i bikers se è per quello...



...ma cosa non si fa per arrivare a mettere il naso su un altro sentiero ancora da scoprire...



...che si rivelerà essere totalmente ciclabile e di soddisfazione, dove alcuni non resistono alla tentazione di mollare i freni...
...vero MaMan...?



e dire che mi sono messo pure d'impegno per immortalare anche mircofon in più tentativi, ma le foto sono sempre venute troppo mosse, chissà come mai...

...ma anche chi la bici è tornato ad usarla da poco si diverte un sacco dimostrando di avere tempra ed entusiasmo fuori dal comune, senza inveire, quando invece ne avrebbe avuto tutto il diritto, contro i tre loschi figuri che negando l'evidenza e facendosi forza sul famigerato sole lo hanno portato su un percorso alpinistico con passaggi esposti e per nulla banali...grande!



per la cronaca arrivati al passo della Portella siamo scesi versante Serot sul sentiero 371 e concludendo in bellezza verso la Bassa sul 372...
Buon Agosto a tutti..

1maggio ha scritto:

Altro pomeriggio da incorniciare, con un uscita effettivamente a rischio causa meteo, in compagnia di [MENTION=78189]mircofon[/MENTION] [MENTION=91978]MaMan[/MENTION] e Stefano..

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Bravi ragazzi molto bello il 371 non l'ho mai fatto mi sa che sto mese vengo li a provarlo compreso qualche altro sentiero

ciaoo

1maggio ha scritto:

gran bel giro oggi...immerso nel verde che più verde non si può...
pedalata attorno al Cusna sfruttando un percorso trovato qui sul forum nella sezione itinerari..personalmente pensavo tratte più lunghe di trail quando in realtà è stato più che altro un giro xc(ravvivato da qualche variantina in corso d'opera ), comunque immerso in posti stupendi e selvaggi che mi hanno rinfrancato non poco lo spirito...

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...bello da lustrarsi gli occhi...!
o-o

testaccia dura.
maledetta testaccia dura.
e sì che [MENTION=94795]SID65[/MENTION] me l'aveva detto chiaro e tondo che salire su cima mandriolo sarebbe stata una menata..ma oggi le condizioni meteo mi hanno fatto revisionare un poco i piani.
sembrando una giornata discreta da buon golosone non mi sono fatto mancare una scappatina su cima Vezzena, ma quando arrivato al forte ho cominciato a sentire i tuoni del temporale avvicinarsi una vocina ha cominciato a ripetermi sempre più insistente: "brao mona"
in effetti col tempo impiegato per salire e scendere dalla cima, anzichè aggirarla, avrei potuto guadagnare parecchio per portarmi forse in tempo verso bocchetta Portule (l'obiettivo del giorno era infatti cima Portule con discesa in val di Sella sul 208).
Vabbè pazienza e dopo aver fatto due veloci riflessioni sul quanto ai fulmini piaccia l'acciaio al cromo mi butto ancor più veloce verso cima Mandriolo..



..su un sentiero che inizialmente ti attrae e ti lusinga col suo essere pedalabile...



..ma che poi ti bastona e ti umilia (o se preferite ti botalla e ti criventa) costringendoti ad una lunga e poco piacevole remenata..
l'importante comunque è, nel caso serva, buttarsi dalla parte giusta...



ma che ci faccio qua? non era mica x esplorare un nuovo sentiero?
e allora quasi quasi mi butto giù (si fa per dire eh..) dal 207, per quanto il cartello con scritto sentiero alpinistico mi faccia deglutire alquanto..
fortuna vuole che proprio oggi fosse congestionato da una comitiva del cai di vicenza (credo), e vedendo venire verso di me i primi con imbrago e cordini comincio a rivalutare la mia decisione. non fosse per quello mi dicono di essere una ventina e che conviene che attenda che tutti escano dal sentiero in quanto stretto e pericoloso.
ok grazie per le info, non ho tempo in quanto il tempo è decisamente contro di me..
...sempre comunque si gode di piacevoli visuali...



son proseguito dunque in cresta su cima mandriolo e poi sceso a porta manazzo, spingendo la bici in parecchi punti..ah cara roccia sedimentaria, mi piaci tanto ma oggi sei stata decisamente troppo severa!
sceso dunque sul 204 finalmente libero e bello fino all'incrocio con la forestale, da lì traversato lungamente fino all'aia val del boschetto per connettermi sulla parte restante di un simpatico 207, dove ci si può esercitare amabilmente con i nose press sul ripido.
sempre che non stia piovendo a dirotto....

http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=181390

scratera ha scritto:

...non ci azzecca ma mi piaciono...

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ci azzecca ci azzecca...
vedo che ha già manico il pargolo!

Monte Ongarine on Vimeo

Mattina in Lessinia on Vimeo


e molti ancora sul mio profilo vimeo/YT

Domenica ho fatto il silaronda iron...che gara ragazzi...

solido robusto e ben adattabile a bici di varie misure

..o Marzona per gli amici... comunque sì insomma, la montagna dei "poveri" che guarda dall'alto Trento (e non solo).
Nel dopolavoro di oggi mi son fatto proprio un bel giro, partito da casa come una palla da schioppo in 1.05h ero al crocevia del ghegul, dopodichè con ben più calma mi sono avvicinato alla cima nord dove la vista spazia su splendidi panorami...



...verso il lago di Caldonazzo e cima Vezzena...



...e verso Pergine con alle spalle la valle dei Mocheni, ovvero la valle incantata...



...ora Vigolo Vattaro...



...e Levico...



...il sentiero che collega le due cime della montagna...



...di là c'è il Brenta!



...e prima di prendere il 411 e tirarmi verso casa qualche passaggio suggestivo nel bosco...



bello nel complesso e da rifare!
ma ora basta, a letto che domani la sveglia suona alle 4.45...

saluti.....

La meglio Marzola

[MENTION=94795]SID65[/MENTION], sto aspettando di vedere le foto della traversata delle pale e discesa in val di gares...

1maggio ha scritto:

[MENTION=94795]SID65[/MENTION], sto aspettando di vedere le foto della traversata delle pale e discesa in val di gares...

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Non ci crederai Davide ... la sera prima ho scaricato alcune foto sul computer dalla scheda della macchina fotografica e il giorno dopo sulle Pale sempre con l'obbiettivo pronto ma haimè senza scheda ...comunque a breve se riesco posto qualche foto dei miei companeros ...eravamo in quattordici.

[url]http://youtu.be/6EB6DL_cs44[/URL]

Giornata impegnativa ieri..riuscito finalmente a salire su cima Portule con relativa discesa nel vallone del Kempel..non esattamente all'altezza delle aspettative per quanto riguarda l'esser ciclabile, ma comunque di soddisfazione nel suo complesso, grazie all'ambiente selvaggio e incontaminato.
Salita senza difficoltà fino alla bocchetta sotto la cima, dopodichè si comincia a spingere per lunghi tratti sull'826, che pur presentando dolci pendenze non permette a causa del fondo di pedalare se non per qualche centinaio di metri in tutto..per di più avvolti in una cortina di nebbia e sotto una fitta pioggerellina...
...ma la cima è la cima...



e poi si scende, dapprima sempre sul sentiero 826 verso porta renzola (arrabbiatissimo il primo pezzo e poi molto bello), poi sul 209 che compie un lungo traverso sotto cima Kempel, anche questo emozionante ed esposto seppur con qualche passaggio a spinta..



ed infine eccoci nel van del kempel, il primo tratto dall'innesto del 209 risulta fattibile e divertente, ma poi purtroppo si trasformerà in un calvario non ciclabile fino alle baite Lanzola...praticamente circa 500 metri di dislivello con dapprima la bici al seguito,poi in braccio,sulle spalle,ed infine in volo tra le rocce.. (...e povere rocce!)
ma tutto questo soffrire ha una fine grazie al cielo, che si trasforma in un single track STUPENDO dalle suddette baite fino in val di Sella..quest'ultima parte davvero memorabile per quanto a mio modesto parere non sia sufficiente a classificare l'itinerario come "consigliabile"...(sono pur sempre più di 2500 metri di d+ per oltre 80 km.. )
ora però, col senno di poi, mi viene da credere che una combinazione spettacolare per scendere dall'altipiano verso la valle sia quella di prendere il 204 da porta Manazzo fino alla forestale a quota 1100 circa, per poi traversare lungamente fino alle baite Lanzola per potersi gustare questi quasi 500 metri di discesa super...
comunque per gli irriducibili (lonebiker ...? ) questa la traccia...
pensieri tra le nuvole
saluti...

Domenica scorsa, giro strepitoso sulla dorsale lariana che ancora oggi continuamente mi torna in mente.

Lasciata l'auto a Nesso (15 km prima di Bellagio sul ramo di Como del Lario) parto subito in salita asfaltata verso la Colma di Sormano. 14 Km di salita che non molla mai con pendenze in certi punti anche significative. Fortunatamente, almeno nella prima metà, la strada offre ottime viste sul lago che, mano a mano che si sale, diventano sempre più belle quindi la fatica si fa sentire un po' meno. Arrivo alla Colma di Sormano dopo 1 ora e 40 minuti di pedalata abbastanza stanco e inconsapevole che il "difficile" deve ancora arrivare.

Dopo aver rifiatato un po', mi butto sul sentiero della dorsale lariana che parte subito dopo il ristorante della Colma. Il sentiero parte in piano e poi in leggera salita con ottime viste sui monti e gli alpeggi circostanti. La pendenza diventa sempre maggiore e il fondo sempre più rovinato fino all'inizio della vera e propria scalata all'alpe di Terra Biotta che si trova subito sotto il monte San Primo a circa 1500 mt di altezza.

La salita è una vera e propria scalata, lunga, interminabile su fondo sassoso, scassato e con pendenze allucinanti. La faccio tutta in bici con qualche sosta per rifiatare. Arrivato in cima, la vista sul lago di Como è veramente spettacolare. E' una sorpresa perché fino a lì il lago non si è visto. Prima della vetta si vede solo il prato in alto e il cielo azzurro. Arrivato al prato, percorro qualche metro in salita fino allo scollinamento e resto basito da ciò che mi si apre davanti. Il lago si trova 1300 metri sotto, sembra di stare in aereo. Si vede Bellagio e tutta la parte oltre l'unione dei 2 rami. Una vista veramente pazzesca che le foto non riescono a rendere reale.
L'alpe di Terra Biotta è costituita da un grande prato. Metto la bici a terra e mi siedo con di fronte una delle più belle viste sul lago che, a memoria, possa ricordare. Quel posto è veramente eccezionale. Ad arrivarci ho fatto veramente tanta fatica (1300 metri di dislivello tutti in un colpo solo e 2 ore e mezza di pedalata in salita con punti veramente faticosi al limite della pedalabilità) ma giunto in vetta, mi dimentico tutto e me la godo veramente. Faccio tutto con molta calma per ritardare la ripartenza. Cambio la maglia sudata e infilo le protezioni alle ginocchia perché la successiva discesa verso Bellagio, da quanto ho letto, è veramente tosta. Si parla di 1200 metri di dislivello con discesa continua per 10 Km.

La discesa parte dalla parte opposta del prato rispetto a quella di arrivo. Si fa inizialmente un lungo traverso su sentiero stretto con vista sul lago. Bellissimo! Ho rischiato di cadere un paio di volte perché la vista è talmente bella che mi dimenticavo di guardare il sentiero che stavo percorrendo. Terminato il traverso inizia una serie di "ripidoni" su sassi smossi. Lì i freni servono a poco perché le ruote si bloccano subito e la bici non si ferma. Bisogna guidare come sullo snowboard. La discesa si fa poi un po' meno ripida e con sassi meno smossi fino ad entrare in un bosco caratterizzato da passaggi trialistici in discesa su radici sporgenti e pietre. Tranne un paio di passaggi veramente impossibili, l'ho percorso tutto in bici con qualche rischio di caduta ma è andato tutto bene (il solito paio di jolly giocati). Uscito dal bosco, per un pezzo, il sentiero passa a fianco della pista di downhill del monte San Primo. Senza nemmeno pensarci, lascio il sentiero e mi butto sulla pista. Addirittura raggiungo 2 bici da downhill davanti a me e li seguo copiandone le traiettorie fino alla fine. Divertentissimo!! Arrivato in fondo, in zona partenza dell'impianto di risalita, c'è un grande parcheggio e centinaia di bici da downhill in coda per salire. Un casino abominevole! L'idea di farmi un giro con l'impianto di risalita e poi la discesa mi abbandona subito e riprendo la mia strada verso Bellagio. Dopo un breve pezzo di asfalto, la traccia mi conduce dentro un altro bosco con molte radici, parecchi passaggi complicati e molti tornanti stretti che, per la maggior parte, riesco a superare in bici fino ad arrivare, con mani e braccia intorpidite, all'ultimo tratto della discesa che è anche il più incredibile che abbia mai visto. Si tratta di una interminabile scala formata la lastre di pietra verticali nel bosco lunga più di 1 km. La scala è per alcuni tratti dritta, per altri in curva fino a comporre veri e propri tornanti. Pezzo divertentissimo ma si arriva in fondo senza più sentire braccia e mani. Ho dovuto fermarmi un paio di volte sulla scala perché non ce la facevo più.

Giunto a Bellagio, panino e birra in centro e poi gli ultimi sofferti 15 km di saliscendi per tornare a Nesso a riprendere l'auto.

Giro straordinario, estremamente faticoso sia in salita che in discesa, ma è da provare, ne vale veramente la pena.