Nonnocarb testa la fat full Salsa bucksaw

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Una fat bike biammortizzata: si snatura cosi il concetto di fat? Ma quale è poi il concetto di fat? Le fat bike sono nate in America per essere usate sulla neve, sono rigide perché sulla neve le sospensioni non servono. Ma da un po’ di tempo molti hanno cominciato ad usarle anche sui normali sentieri, che possono essere scorrevoli ma anche tecnici. Ecco che allora il concetto di fat cambia, perché ci si accorge che sui sentieri molto tecnici le sole gomme non sono sufficienti a far scendere la bici con sufficiente scorrevolezza. Arrivano allora le sospensioni, prima anteriore e poi anche posteriore. E nasce la Salsa Bucksaw.
Ringrazio prima di tutto Mauro Bertolotto di Raceware per avermi dato la possibilità di provare questa splendida fat bike.

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Era un mio sogno fino da quando è stata presentata in primavera e adesso è fra le mie mani e posso spremerla per bene su quelli che ritengo i sentieri perfetti per questa tipologia di bici, cioè i sentieri tecnici, ripidi e rocciosi di cui i dintorni di Merano sono pieni. E che finora sono gli unici che hanno messo in crisi la mia salsa beargrease full carbon. Intendiamoci, la beargrease scende senza problemi ovunque, e anche con molta sicurezza, solo che bisogna scendere più lentamente, copiando ogni ostacolo che con una bici dalle sospensioni generose potrebbe essere passato più velocemente o droppato. La bucksaw è sul mercato in due versioni, 1 e 2, che differiscono per il montaggio. Quella in test è una ibrida, diciamo cosi, ed è montata con componenti di tutto rispetto e cerchi in carbonio kuroshiro, che fissano il peso finale sotto i 13 kg, per l’esattezza 12.9 kg, un peso veramente incredibile, visto che la maggior parte delle fat rigide in commercio pesa di più.

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Il montaggio: forcella Rock shox Bluto, ammo Rock shox monarch rt3, gruppo Sram XX1, freni Sram guide r3, sella Italia nekkar, reggisella, manubrio e pipa Salsa, gomme 45 Nrth Vanhelga 3.8 120 tpi tubeless ready, cerchi Kuroshiro Enso 685 latticizzati con 120 g. di lattice ognuno, mozzi tune posteriore e salsa anteriore.

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Il concetto della Salsa bucksaw è molto semplice: è la prima bici con sospensione pneumo-idraulica. Una curva di intervento dell'ammortizzatore studiata apposta per questa tipologia di bici: i primi 30 mm li fa la gomma: sospensione pneumatica, velocissima, zero inerzia. Dopo 30 mm comincia ad entrare l'ammortizzatore. Quando la ruota raggiunge i 40 mm di compressione l'ammortizzatore usa l'80 percento della sua corsa: sospensione idraulica: damping e ritorno controllato che la parte pneumatica non gestisce. Foderi alti in carbonio per ridurre le masse sospese e geometria Split Pivot. Insomma: 100+50 davanti e 100+50 dietro. Non è una 100 mm: è una 150 + 150. Lo studio degli ingegneri Salsa, durato tre anni, è partito proprio da questo concetto.

Per confrontare la bucksaw, mi riferirò sempre alla mia Salsa beargrease che conosco ormai perfettamente, la fat full carbon rigida da 11.5 kg, con la quale ho ormai fatto quasi 5000 km e 120.000 metri di dislivello su tutti i terreni.
Premetto che con la beargrease mi sono sempre trovato benissimo, io la uso come bici unica e per me è una vera allround, che non eccelle su nessun terreno, ad eccezione di neve e sabbia, rispetto ad una bici specifica, ma che può andare con tanta soddisfazione da tutte le parti.
Mi avvicino perciò alla bucksaw con curiosità: serviranno le doppie sospensioni su una fat? O si tratterà solo di un richiamo mediatico? Per togliermi qualunque dubbio c’è solo una cosa da fare: provarla!
Scelgo allora subito un itinerario che conosco bene e che mi farà capire le sue potenzialità: 1400 metri di dislivello in salita su terreni misti e altrettanti in discesa su un trail, chiamato il sentiero delle vertigini, che è in assoluto il più difficile e pericoloso dei dintorni. Troppo per testare una bici sconosciuta? Forse, ma solo a guardarla questa fat mi da molta fiducia e spero di essere ricambiato.
Parto allora in salita su asfalto. Le gomme sono molto, forse anche troppo gonfie e le sospensioni perfettamente bloccate. La bici è stabile, in confronto alla rigida si sente una leggera differenza come naturale, ma non tale da rallentare la salita. Praticamente l’unica differenza sono i 2 kg di peso in più, oltre alle gomme diverse. Le vanhelga hanno infatti i tasselli più pronunciati delle hüsker dü, e perciò in salita asfaltata risultano meno scorrevoli. Adesso passo su una mulattiera in ciottolato molto irregolare e ripido. Provo a salire con le sospensioni chiuse ma la fat rimbalza un po’ troppo, allora le apro e già il grip aumenta, ma ancora non mi soddisfa come dovrebbe. Mi ricordo allora delle gomme, sono troppo gonfie, riduco la pressione di poco, a circa 0,8 e già cosi la sensazione è buona. Ultima parte su strada forestale, qui provo sia con le sospensioni chiuse che aperte e la bici sale bene, essendo una 100-100 il movimento in pedalata è minimo. Unico problema riscontrato è un discreto mal di schiena, che di solito non ho. Mi accorgo che la pipa è troppo bassa, negativa e troppo lunga. A metà salita allora sposto lo spessore in basso e con il manubrio più alto la situazione già migliora, anche se non è ancora ottimale. A casa girerò la pipa in modo da poter stare ancora più comodo, del resto questa è una bici trail-am e non una race. Le vanhelga su sterrato fanno sentire molto meno i loro tasselli pronunciati.
Eccomi in cima alla salita, mi cambio e comincio a domandarmi come si comporterà in discesa. Fino ad ora non c’è stata molta differenza con la beargrease, la bucksaw sale bene, sia su asfalto con le sospensioni chiuse, sia sul sentiero lastricato con le sospensioni aperte.
Sgonfio ancora un po’ le gomme, un po’ meno che sulla beargrease, circa 0.7 dietro e 0.6 davanti. Il sentiero è tecnico, largo circa un metro e con un baratro di 500 metri verticali da una parte.

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Non c’è problema, non ho le vertigini e di qui ci passo spesso. Abituato ormai da quasi un anno di beargrease, affronto i primi scalini con calma, ma poi mi accorgo che le gomme lavorano come sulla rigida, ma anche le sospensioni lavorano.

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E la bici scende sciolta, morbida, quasi non mi ricordavo più questa sensazione. In più le gomme hanno un grip ottimo sulla roccia, dandomi subito una grande sicurezza. Continuo a scendere, e più scendo più la tensione si scioglie e si trasforma in divertimento.

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Ecco il segmento fat che mancava! E’ quello che continuo a dire da nove mesi, la fat rigida è divertentissima su tutti i sentieri, meno che sul tecnico e sul tecnico veloce, dove bisogna per forza moderare la velocità. Qui invece posso mollare (solo un pò di più, visto lo strapiombo) i freni, tanto la bici scende morbida assorbendo ogni asperità.

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Arrivo alla fine del tratto pericoloso, posso diminuire un attimo la concentrazione e vedo il drop che spesso facevo con l’enduro. Niente di speciale, poco più di un metro di altezza per tre di lunghezza, ma è quasi un anno che con la beargrease non droppo più e mi viene voglia di provare. Penso che la bucksaw è solo un 100-100 e ho qualche timore, ma conosco bene l’atterraggio sul prato e mi butto.

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Yeahhh, che sensazione volare dopo quasi un anno in cui mi ero autolimitato. 100-100 d’accordo, ma qui assorbono anche le gomme, atterraggio morbidissimo con 150-150 reali sui gommoni, nessun rimbalzo e nessuna perdita di aderenza. Mi viene un flash, penso che neanche un anno fa avevo visto la prima foto di una fat bike e ho pensato quello che pensano tutti quando per la prima volta ne vedono una: ma cos’è quella cosa, a cosa serve e specialmente quanto peserà con quelle ruotone assurde! E adesso sono qui, sulla “mia” montagna, che sto scendendo con la prima fat full in Italia, e mi sto divertendo alla grande, incredibile come cambiano i tempi! Continuo, ancora gradini e gradoni, la bucksaw se li mangia senza problemi.

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Arrivo adesso in uno dei tratti più belli, tornanti stretti nel bosco e terreno liscio, qui si passa solo se si esegue il nose press alla perfezione. Con la beargrease non ho mai avuto problemi. È leggera e maneggevole, vediamo un po’ con questa. Primo tornante, nose press, la bici si gira anche troppo facilmente, non ci credo, sarà magari un caso. Provo il secondo, nose press come poche volte ero riuscito con la beargrease, ampissimo. Comincio a crederci, provo ancora, e ancora perfetto, circa 120° di nose press. Mi gaso perché per me il nose press è forse il gesto atletico più elegante della mountain bike, ci ho messo tanto ad impararlo, ma quando mi riesce bene è uno spettacolo. E qui riesce bene, la bucksaw si rivela molto maneggevole, un po’ perché le gommone non slittano per niente sul sentiero e un po’ perche forse 100 mm di escursione sono l’ideale per il nose press, quando si fa con l’enduro 160 mm sono anche troppi, mentre con la rigida c’è solo l’assorbimento delle gomme. Scendo ancora, 1400 metri di dislivello sono tanti, e mi diverto sempre più sul sentiero tornato tecnico, curve, controcurve, scalini, saltini naturali. Qui la differenza fra bucksaw e beargrease è veramente notevole, con la rigida su questi terreni bisogna guidare molto fisicamente, usando tanto braccia e gambe, divertente ma anche stancante, mentre con la full si scende molto più rilassati. In più noto ancora una cosa positiva, con la rigida, sgonfiando molto le gomme per assorbire gli ostacoli, la curva si rivela non molto facile, la bici tende infatti ad andare per la tangente, e bisogna forzarla piegando il manubrio verso l’interno per finire la curva. Una volta imparata la manovra nel modo corretto la cosa si nota meno, però è un problema che esiste. Invece con la bucksaw questo fenomeno si nota molto meno, in parte questo è sicuramente dovuto al fatto che non bisogna sgonfiare cosi tanto le gomme per avere un buon comfort in discesa, in parte per le nuove vanhelga, che hanno i fianchi più rinforzati e perciò la bici non “deriva” quasi per niente. Ultimo tratto di sentiero, ormai ho preso sicurezza, ancora un saltino e poi filo veloce nel bosco fino a casa. Due note negative di questa bici, che però riguardano solo il montaggio: una è il XX1 con corona da 30, che per me è troppo dura. Oggi le salite non erano esasperate perciò sono salito senza problemi, ma se penso alle salite lunghe e ripide fatte questa estate, dove usare il 22x36 era la normalità, dovrò mettere la corona da 28 per riuscire a salire con più agilità. Inoltre la pipa troppo bassa e lunga, ma qui basta girarla per alzarla e poi vedere se andrà meglio.
Il giudizio finale è facile: era un anno che non mi divertivo cosi tanto su un sentiero tecnico, e che non potevo andare alla velocità che desideravo. Parlo naturalmente solo di tecnico, cioè gradoni, rocce, saltini dove la beargrese scende senza difficoltà, però con più calma, su tutto il resto invece non ci sono problemi. In definitiva: la beargrease è l’ideale dai percorsi tipo xc, al trail fino al AM, oltre a neve e sabbia, mentre la bucksaw è l’ideale dal trail, al AM fino ai percorsi tipo enduro. Per spiegarmi meglio: la beargrease, ovvero la fat rigida, si può usare praticamente dappertutto, si è solo limitati se si vuole scendere velocemente sui sentieri tecnici. La bucksaw invece, si può usare naturalmente dappertutto, ma trova il suo terreno ideale nei lunghi giri di montagna e sui sentieri, specialmente quelli molto tecnici. Una nota: attenzione a non fare lo sbaglio di pensare che basti aprire e chiudere le sospensioni non variando la pressione delle gomme. Può essere giusto in qualche caso, terreno scorrevole ad esempio, ma sul tecnico le sospensioni e la geometria sono studiate per lavorare insieme alle gomme, perciò bisogna sempre sgonfiare, anche se un po’ meno rispetto ad una rigida.

Secondo giorno di test: oggi esco con l’amico Roberto, gli presto la mia beargrease cosi possiamo provare le due fat contemporaneamente sullo stesso percorso, scambiandoci bici e impressioni.

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Scelgo un percorso collinare, con tante salite spaccagambe e discese su tutti i tipi di terreni. Tengo le gomme di entrambe le bici alla stessa pressione, la beargrease monta le 45 nrth hüsker dü, meno tassellate e più scorrevoli su asfalto. Oggi tengo la pressione delle vanhelga un po’più bassa e la sensazione è subito migliore. Anche oggi le impressioni in salita sono buone, il carro della bucksaw rimane stabile, mentre in salita tecnica si vede la prima differenza con la beargrease. Quest’ultima, infatti, tende a scontrarsi con rocce di una certa altezza e perciò a bloccarsi più facilmente, mentre la bucksaw, sfruttando la bluto, tende a passare gli ostacoli con più facilità. Adesso un tratto in salita, liscia ma molto ripida. Non sono mai riuscito a passarlo con nessuna bici e sono curioso. E’ corto, non più di dieci metri, ma nonostante la corona da 30 troppo dura riesco a passarlo, il grip delle fat è veramente incredibile! Su sentiero misto scorrevole la resa delle due “cugine” è praticamente la stessa, ma appena si passa sul tecnico la beargrease deve rallentare, mentre la bucksaw sfrutta il bonus sospensioni e continua la sua corsa comoda e morbida.

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Entrata in curva: con entrambe le fat si può staccare all’ultimo momento e ottimizzare la velocità frenando con il freno anteriore anche in curva, la gomma non perde il minimo di aderenza, cosa questa impossibile con una mtb tradizionale. La differenza fra le due si sente da metà curva in poi: la beargrease tende ad allargare verso la tangente, bisogna inclinarla per bene e buttarla verso l’interno della curva, mentre nella bucksaw questa tendenza è molto più limitata, appena avvertibile. E’ stato molto bello poter provare le due bici insieme, si notano delle differenze che singolarmente sarebbe molto difficile cogliere.

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Nota: le gomme fat non vanno mai gonfiate troppo, anche su una bi ammortizzata! La pressione dipende anche dal peso del biker, ma in linea generale diciamo che schiacciando con il palmo della mano la gomma deve sempre cedere un po’. Questo per la salita, in discesa, invece, il palmo deve arrivare circa a metà spessore della gomma, specie se in discesa tecnica, un po’ meno sulla biammortizzata.

19/11/2014

Ieri terzo giro con la bucksaw. Ho cercato di provarla in tutte le condizioni, anche in quelle che teoricamente meno le si adattano. Allora ho fatto i 17km su pista ciclabile asfaltata in piano che mi separavano dall'inizio della salita pedalando. 17+17 uguale 34 km su asfalto, in più di mattina presto alla temperatura di un grado. Prima di partire, ho pensato che palle non mi passerà più, invece devo dire che, nonostante i vanhelga che su asfalto non sono proprio scorrevolissimi, la bici andava via bene. Con ammo e forka chiusi la bici è piuttosto rigida, non naturalmente come la beargrese ma a sufficienza per pedalare rotondo senza il minimo ondeggiamento. In questa situazione avrei apprezzato molto dei pedali a sgancio, la bici sarebbe andata ancora meglio, ma già sono contento cosi, su una bici la cui caratteristica migliore è sicuramente la discesa. Poi inizia la salita, 1300 metri di dislivello piuttosto duri, prima asfalto e poi forestale. Anche qui la bici è stabile, sento di fare un po' più fatica rispetto alla beargrease, del resto mi sono abituato troppo bene, l'orsetta è leggera e rigida, in salita è uno sballo.

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Sento i 2 kg in più, però salgo senza problemi, un paio di soste da un minuto in più e sono in cima. Ha fatto un po' di neve, perciò riesco anche a provarla sul bianco manto. Giro un po' con lo spettacolo intorno, la bici non ha problemi nel suo elemento naturale, ma è ancora troppo poca per dare altri giudizi.

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Allora mi cambio e comincio la discesa sul sentiero stretto e tecnico. L'avevo fatto un paio di volte qualche anno fa, avevo ancora la scott nitrous da 170/170 e avevo deciso di non farlo più perché era troppo impegnativo. Vediamo un po' adesso con questa 100/100, anzi 150/150 per essere precisi. Mi butto in discesa, questa bici da una sicurezza incredibile, è morbida e le gommone non scappano mai, ecco il terreno preferito dalle vanhelga, con i loro grandi tasselli. Ecco dei tornanti, ormai so di potermi fidare completamente di questa bici e infatti si gira veramente con facilità.

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Scendo, scendo, tratti scorrevoli e tratti tecnici, divertentissimo, ma dove sono i tratti che mi ricordavo molto difficili? Arrivo in fondo, sono sceso dalla bici solo due volte per pochi metri e una volta giusto per sicurezza, sono solo e se mi faccio male da queste parti mi ritrovano col disgelo tipo Ötzi. Già lo sapevo con la beargrease, ma qui il fenomeno è ancora più accentuato: le gommone larghe e con diametro da 29, unite ai 100 mm di sospensioni, danno più sicurezza della mia strive da 160. E in più rispetto all'orsetta, qui si può anche passare gli ostacoli più velocemente, senza sbatterci come con la rigida per intenderci. Ho fatto un po' più fatica in salita, ma in discesa posso guidare rilassato, la differenza con la rigida, dove la guida su questi terreni è completamente fisica, è notevole.


23/11/2014
Siccome ancora ero incredulo delle prestazioni della bucksaw sui sentieri tecnici, ieri ho voluto provarla sul sentiero in assoluto più difficile dei dintorni di Merano. Scalini, tornanti, radici, ripidissimo.

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Confermo: passa dappertutto con sicurezza, è maneggevole, è morbida su ogni ostacolo. Poche volte mi sono divertito cosi tanto. 1500 metri di dislivello di goduria totale. A dir poco fantastica! Dimenticate le spigolosità di una rigida, questo è un vero cavallo di razza. Dimenticate come si guida una normale fat sui sentieri tecnici, questo è tutto un altro mondo.

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E qui devo fare per forza un paragone con la strive. C’è un tratto di sentiero difficile, per me anzi finora in tanti anni impossibile, per chi lo conosce il farmerkreuz sopra castel tirolo. Un gruppo di tornanti stretti e ripidi con scalini in mezzo al tornante. Finora avevo visto chiuderli solo da Dario88, happy killer e perse, ma si tratta di tre “mostri” del forum. Inizia con una scalinata ripidissima e uscita in curva, qui basta fidarsi dei freni, l’ho sempre fatta con la strive e a maggior ragione passo senza problemi con le gomme larghe grippose. Poi una serie di tornanti da nose press di “riscaldamento”, via senza problemi. Ancora una scalinata, più difficile, in curva stretta e scalini in legno e terra, passata anche questa. Ecco i famosi 5 tornanti, vediamo un po’. Passo il primo, passo anche il secondo, bene! Al terzo mi incasino, ma so che si può passare. Riprovo e ce la faccio! Fantastico! Quarto e quinto, non senza difficoltà ma li chiudo. Mai successo. Ma come gira questa bici, che maneggevole! Ci penso e credo che sia un insieme di fattori: il telaio è progettato benissimo con carro split pivot perfetto, i freni sram guide sono ottimi, potenti e modulabili, perfetti per il nose press, le gomme larghe danno un grip e una stabilità fuori dal comune per una normale mountain bike, le sospensioni da 100 sono più precise di quelle da 160 sullo stretto, muovendosi molto meno. Insomma, alla fine cose mai fatte neanche con la strive.
E non ho ancora parlato della salita, se l’altro giorno mi ero dovuto fermare un paio di volte per riposarmi, questa volta mi sono fatto 1400 metri di dislivello, compresi 20 minuti a spalla, in due ore senza neanche una sosta. Sale benissimo, rigida con le sospensioni chiuse e copia tutto salendo sul tecnico con le sospensioni attive. Spettacolo di bici!

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25/11/2014

Ogni uscita sono sempre più soddisfatto della full. Ieri quasi 2000 metri di dislivello, di cui gli ultimi 400 con la bici in spalla. Ecco di questo ancora non avevo detto niente, anche in spalla è piuttosto comoda, sia perché è leggera e sia perché il tubo è rotondo e sta bene sulla schiena ma anche fra schiena e zaino, mentre la beargrease è si più leggera, però il tubo obliquo è più squadrato e un po' meno comodo in spalla.

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Per il resto solita comodità in discesa, 2000 metri di sentiero tecnico fatti sempre in sicurezza, con grande divertimento e in scioltezza, qui sta la differenza con la beargrease che sul tecnico è molto, ma molto più fisica. Per farvi capire come funziona questa bici, immaginatevi di prendere una bici da am, una buona bici da am, e metterci delle ruote da 4". Ecco, il risultato è questo, una bici molto performante e in più con tanto grip e tanta sicurezza!

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27/11/2014

Ieri, grazie alle pessime condizioni del tempo, sono riuscito a testare la bucksaw sul terreno bagnato, e precisamente sui temibilissimi sassi bagnati, su un sentiero tecnico eripido e lastricato molto irregolarmente, con sassi fissi ma di tutte le dimensioni possibili. Già difficile con l’asciutto, con il bagnato molto rischioso. Intanto parliamo della salita, 1400 metri di dislivello su strada a tratti molto ripida. Confermo che con le sospensioni chiuse la bici è molto stabile, anche in fuori sella non si muove. Certo non è come la rigida beargrease, ma lo stesso buona per salire senza movimenti ondulatori che affaticherebbero inutilmente. In cima un bel sentiero aereo di collegamento con la discesa, tutto in su e giù, apro le sospensioni, sgonfio le gomme e la bici è perfetta. Unico neo la mancanza del telescopico, in un paio di occasioni devo scendere per non rischiare sul sentiero esposto. E adesso la discesa. Piove leggermente, e i sassi sono completamente bagnati e viscidi. Solo all’interno del bosco la situazione migliora un po’.

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Affronto il sentiero con un certo timore, scendere con il bagnato non mi è mai piaciuto, anche se devo dire che negli ultimi anni ho imparato a fare danzare la bici fra le gambe cercando le giuste traiettorie e dosando i freni, specialmente quello anteriore. Ecco il lastricato, ma la bucksaw non si scompone più di tanto, ho sgonfiato le gomme per bene e le 45 nrth vanhelga si dimostrano subito buone anche sul bagnato. Si deformano le gomme adattandosi all’ostacolo, si muove la forcella aiutando ad assorbirlo e si passa sul viscido senza problemi, certo ci vuole molta sensibilità ed esperienza, ma la differenza con le gomme da 2.4 è netta, anche sul bagnato le gomme fat danno una sicurezza molto maggiore.

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04/12/2014

Mancava ancora un tassello perche il test della bucksaw fosse più completo: la neve! Allora, approfittando di una delle finora rare nevicate di quest'anno, perlomeno a basse quote, sono andato in alta Pusteria e mi sono fatto una bella pedalata in 20 cm di neve fresca. Che bello pedalare ancora sulla neve dopo tanti mesi.

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Il test però è presto fatto, semplicemente perchè la bucksaw è una fat, e la neve è il terreno ideale per le fat! Gomme tenute molto sgonfie, premendo con il palmo la mano deve arrivare almeno a metà spessore della gomma, davanti anche un pò di più, la buck galleggia nella neve fresca senza problemi. Come una rigida.

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Con neve morbida o ben battuta la differenza fra rigida e full non si sente , se non nel peso a favore della beargrease. La differenza si potrà sentire semai su neve vecchia. Ogni tanto succede che gli escursionisti passino su piste e sentieri, lasciando profonde orme che poi induriscono nella neve. Quando ci si passa con la rigida, anche se con gomme sgonfie, la guida non è proprio confortevole. In questo caso le sospensioni aiutano a passare via più lisci. Oppure a me capita di fare un giro sulla neve e poi scendere fino a valle per un sentiero tecnico non innevato. Anche in questo caso meglio la bucksaw. Comunque sulla neve l'importante è avere una gomma fat e ci si diverte (quasi) sempre. Prossimamante un test con le 45 nrth chiodate


08/12/2014

Ultime uscite con la bucksaw, la prima su un sentiero tecnico e roccioso che conosco alla perfezione, 1400 metri di dislivello con salita molto impegnativa, la seconda molto simile ma con sentiero più scorrevole, la terza 1800 metri duri con mezz'ora di salita a spalla. In salita confermo le impressioni avute finora, su asfalto sale bene perche la bici con sospensioni chiuse è bella rigida, si sente solo un pò di attrito per vias delle gomme vanhelga votate più al fuoristrada, su sentiero ottimo grip e aderenza perfetta con sospensioni aperte, ideale la posizione intermedia dell'ammortizzatore monarch. In spalla la bici è comoda essendo piuttosto leggera, ricordo sui 13 kg.

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In discesa c'è poco da dire: troppo, troppo, troppo divertente questa fat, scende morbidamente su tutto e con sicurezza.

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uscendo con l'amico robi-one, ho potuto fare anche un confronto diretto con la sua radon da 150, visto che la salsa come ammortizzazione dovrebbe assomigliare proprio ad una 150. Ci siamo scambiati le bici, sia in salita che in discesa e in effetti e vero, l'ammortizzazione è simile. Con la grande differenza, però, di avere gomme strette a e gomme larghe. Qui sta il punto. La gomma stretta deve andare a cercarsi ogni secondo la traccia migliore, deve continuamente deviare dalla linea di massima pendenza o velocità. La gomma larga invece la lasci andare, ha un diametro di 29 pollici e una larghezza di 4, passa dappertutto dando tanto grip e sicurezza. Devo dire che tornare su una normale bici da AM mi ha fatto quasi paura, scendevo molto più piano e cauto, e stessa impressione anche in salita tecnica. Consideratemi pure fazioso e non obiettivo, come preferite voi, a me non interessa, a me interessa solo divertirmi in sicurezza e su una bici con gomme strette non monterò più, per me sono ormai obsolete. Frase forte? Esagerata? Per me no. Se lo dicessi solo per ringraziare chi mi ha prestato la bici, farei le foto con questa e poi, senza dire niente a nessuno, andrei a divertirmi con l'enduro. Potrei farlo senza problemi. Invece l'enduro l'ho venduta e di bici con le ruote strette non ne ho più, per me il futuro è fat. Sottolineo per me, poi ognuno si fa la propria idea naturalmente. E con la fat full ho anche ricominciato a divertirmi sui drop naturali, che erano il limite della beargrease.

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Ultima uscita con la bucksaw al global fat bike day di Sappada, bellissimo raduno con più di 50 fat biker, siamo saliti alle sorgenti del Piave a cercarci la neve. Qui non c'è niente da dire, la fat è nata per la neve e con le 45 nrth vanhelga è perfetta.

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C'è chi dice che sulla neve è sufficiente una fat rigida. Vero nella maggior parte dei casi. Ma se io, chiudendo le sospensioni, posso farla diventare rigida, perche dovrei limitarmi? Cosi ho sempre la possibilità, scendendo verso valle, di prendere un sentiero tecnico e divertirmi ancora di più!
Qualcuno mi ha chiesto se per me è più polivalente la beargrease o la bucksaw. Inizialmente devo dire che pensavo alla beargrease, perchè su tutti i percorsi scorrevoli, essendo più leggera e rigida, ha una marcia in più. Però se sommiamo tutto, e tenendo conto che i miei sentieri preferiti sono proprio quelli tecnici di montagna, devo dire che se dovessi scegliere fra le due una bici unica prenderei la bucksaw. Anche calcolando che l'ho sempre usata con le ottime gomme da fuoristrada vanhelga, ma mettendoci le hüsker dü, ad esempio, sarebbe molto più scorrevole anche sui tratti di trasferimento in asfalto. Insomma, se già prima avevo eletto la beargrease come bici più polivalente esistente al momento sul mercato, adesso devo ricredermi, con la fat full il futuro è iniziato, vedremo come si svilupperà!

Ah, ultima cosa, non date mai troppa importanza ai test, che siano per xc, enduro o fat. Possono servire come indicazione generale, ma alla fine, visto che siamo tutti diversi, quello che conta, per scegliere bene una bici, è provarla. E questo per una fat vale ancora di più che per bici normali. Provate e fatevi una vostra opinione!

Test durato 25 giorni, in totale 10 uscite, 400 km e 15000 metri di dislivello.


Per chi volesse vedere la bucksaw in azione, ecco il mio ultimo video, la si vede nelle riprese finali

Quattro stagioni in fat bike on Vimeo


PS. Dopo 400 km e 15000 metri di dislivello con la bucksaw, ieri sono tornato ad usare la beargrease. In salita e su sentieri lisci tutto a posto, sempre ottime sensazioni, ma appena arrivato sul tecnico....incredibile la differenza, non mi ricordavo cosi tanto. Ho scelto apposta un sentiero fatto pochi giorni fa con la bucksaw, tecnico, roccia fissa e gradini. Non è solo un'altra cosa, la fat full è tutta un'altra cosa rispetto alla rigida, che pure avevo sgonfiato a 0.2. Questo sul tecnico, sui sentieri lisci, tipo Livigno per intendersi, la differenza è minore. Bisogna reimpostare tutto lo stile di guida, più rilassato con la full, molto più fisico con la rigida, braccia e gambe larghe per aiutare l'ammortizzazione, corpo più arretrato, buttare l'anteriore verso l'interno della curva per evitare l'effetto "tangente". Sono arrivato a casa molto più stanco. Ridatemi la bucksaw!
 

EmilG

Biker extra
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Insomma il cerchio si chiude? Bastava montare gomme grosse sulla full?
So che non è cosí ma forse la via di mezzo con una FAT ammortizzata davanti il compromesso giusto?
Visto che tanto non posso permettermi ne l'uno ne l'altro monto due gomme da 2,4 sulla mia e mi metto il cuore in pace.
In ogni caso complimenti

Emil
 

emmellevu

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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge

Molto interessante. Seguirò senz'altro le "prossime puntate". o-o

Tra le molte cose interessanti che ho letto, la conclusione più interessante che trovo in questa prima recensione è: "In definitiva: la beargrease è l’ideale dai percorsi tipo xc, al trail fino al AM, oltre a neve e sabbia, mentre la bucksaw è l’ideale dal trail, al AM fino ai percorsi tipo enduro".
Quindi, direi che, a seconda dei percorsi e di quanto si può spendere, ciascuno può fare le sue considerazioni. :medita:

P.S. ah, dimenticavo ... bello il fotomontaggio con la ruota anteriore a 5cm dallo strapiombo della montagna ...; perchè non l'hai fatto davvero ... dai, dimmi che non l'hai fatto davvero !!! :maremmac::maremmac::maremmac:
 

wilcoyote

Biker perfektus
10/2/05
2.675
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Vr
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Grazie Nonnocarb, le Tue non sono semplici recensioni...sono dei Virus...ho preso da poco una Fatboy ed ho già capito come andrà a finire...la Spark Rc 29" l'ho già venduta...la Scale Mi guarda sconsolata e piange :cry::cry:

:prost:
 

maxITR

Biker tremendus
Da diversi giorni mi si è aggrappata un scimmia sulla schiena, esteticamente le fat mi fanno impazzire, tanto che le ho giá soprannominate "milfbikes" [emoji12] .
L'altro giorno ho provato una fat rigida in alluminio,troppo scomoda per i miei gusti e la mia schiena,anche se ho pedalato solo in pianura su terreno bagnato e scivoloso. Comunque divertente e facile da pedalare.
Ora che Nonnocarb mi testa una fullfat e la definisce spettacolare, la scimmia è gia diventata un gorilla!
 

lecs

Biker superis
28/12/12
471
14
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Napoli
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Un sogno quella Bucksaw. Insomma quando parlavo di fat full la maggior parte storcevano il naso, io la trovo sensazionale, non me ne vogliano gli altri ma credo che le rigide siano troppo impiccate nella fase gravity di questo sport (quello più divertente e tecnico per quanto mi riguarda). Frequento molto mtbr il forum americano e lì le fat hanno un predominio interessatante, fungono da veri e propri hotspot di discussione, non si parla d altro! Per me le full grasse sono il futuro, bellissime!
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
14.404
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Merano
www.meranobike.it
Un sogno quella Bucksaw. Insomma quando parlavo di fat full la maggior parte storcevano il naso, io la trovo sensazionale, non me ne vogliano gli altri ma credo che le rigide siano troppo impiccate nella fase gravity di questo sport (quello più divertente e tecnico per quanto mi riguarda). Frequento molto mtbr il forum americano e lì le fat hanno un predominio interessatante, fungono da veri e propri hotspot di discussione, non si parla d altro! Per me le full grasse sono il futuro, bellissime!
Si, probabilmente anche le full. Quello che è sicuro per me, è che il futuro sono le ruote fat. Sono superiori senza dubbio. Poi intorno ci si costruisce il telaio, che può avere tante varianti.
 

mauretto

Biker dantescus
3/8/03
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Udine
www.bradipomissilemtb.it
Grazie del report.
Io sono un assolutista e da quando ho preso la fat l'ho fatto volendo essere fedele al dogma della massima semplicità. Quindi cocciuto come sono non penso che mi verrà mai il desiderio di una fat full, nemmeno ammortizzata davanti. Però anche solo a vederla questa Salsa è una meraviglia, complimenti
 

GB

Biker cesareus
13/10/04
1.769
64
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Milano
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Bike
Specialized Enduro
Caro Nonnocarb il tuo entusiasmo e' sicuramente contagioso....e poi il solo guardarla fa venire voglia di comprarla :omertà:

OT: la prima foto mi piace particolarmente visto il mio debole per il Defender (io ho il 90):spetteguless:

Complimenti per l'articolo: come sempre ben fatto e corredato da belle foto
 

bis

Biker augustus
29/12/08
9.340
13
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Besana in Brianza
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[MENTION=1523]nonnocarb[/MENTION] ... nel tempo ho maturato la convinzione che le sospensioni (davanti e/o dietro) servano solo a chi fa un uso estremo della bici.
Mi piacerebbe vedere un confronto tra questa bici e una 29 (che inevitabilmente pesera' un po' meno) per coprire in quale 2% del percorso va meglio una dell'altra.
In questo momento la mia bici ideale rimane una fat rigida ;-)
 

lecs

Biker superis
28/12/12
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14
0
Napoli
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Io dico solo con un tono paternalistico: "non siate assolutisti e deterministi!". Adesso siete votati all integralismo del dogma "voglio l essenzialità sulla mia Fat, o rigida o niente", ma questo test ha chiaramente dimostrato che con geometrie e sospensioni moderne una full è davvero un mezzo all round. Certo quella salsa ha delle ecomomiche ruotacce in carbonio xD ma tra non molto i prezzi non si discosteranno molto dalle Slim e sarà possibile evitare l esborso con qualche chiletto in più.
:)
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
17/12/13
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... credo che le rigide siano troppo impiccate nella fase gravity di questo sport (quello più divertente e tecnico per quanto mi riguarda). ...

Io credo che dipenda dal tipo di percorsi che si fanno.
Che le rigide (anche fat) siano in difficoltà quando la discesa diventa più tecnica è senz'altro vero. Però mi pare che per chi fa un utilizzo "trail / light trail" la rigida sia preferibile, proprio in base a quanto dice [MENTION=1523]nonnocarb[/MENTION] nella sua recensione.
 

lazzaro54

Biker perfektus
19/6/14
2.974
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come dice Nonnocarb nulla è precluso a una FAT rigida , solo che si deve andare più piano e fare più attenzione ... ieri ero su un sentiero moltot ecnico, l'ho fatto e ho anche provato un paio di drop non molto alti ..... però almeno con la forca davanti è un'altra cosa .....
 

SuperDuilio

Biker paradisiacus
29/10/07
6.041
12
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Grande nonnocarb, in questo articolo la sostanza è veramente tanta e traspare subito la tua ottima conoscenza di questa tipologia di bike maturata sul campo.
A mio parere la cosa che piace meno dei soliti test è leggere cose già lette e sentite insomma scontate mentre tu sei riuscito a portarci con te su quelle vette descrivendo il prodotto in ogni sua parte raccontandone in modo oculato pregi e limiti.
 
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lecs

Biker superis
28/12/12
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Io credo che dipenda dal tipo di percorsi che si fanno.
Che le rigide (anche fat) siano in difficoltà quando la discesa diventa più tecnica è senz'altro vero. Però mi pare che per chi fa un utilizzo "trail / light trail" la rigida sia preferibile, proprio in base a quanto dice [MENTION=1523]nonnocarb[/MENTION] nella sua recensione.
Certamente, ma alla fine con quello che pesa una moderna forcella e con l ausilio del blocco si riesce ad ottemperare anche a quelle situazioni di vertical trial o chicchessia. In fondo parliamo di 100mm, che entrano in funzione davvero solo dopo che i 50mm di copertone vengono compressi. Stessa cosa sul posteriore, so che le esigenze variano da rider a rider ma per me droppare qua e là e scendere sulle pietraie con scioltezza è fonte di un divertimento a cui non posso trascendere. Sempre sui forum Usa noto che le fat sono utilizzate, nella maggioranza dei casi, su percorsi piuttosto semplici. Grossi boschi, riserve naturali et simila che sono ben lontani dai nostri promontori "nervosi" :)
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge
Certamente, ma alla fine con quello che pesa una moderna forcella e con l ausilio del blocco si riesce ad ottemperare anche a quelle situazioni di vertical trial o chicchessia. In fondo parliamo di 100mm, che entrano in funzione davvero solo dopo che i 50mm di copertone vengono compressi. Stessa cosa sul posteriore, so che le esigenze variano da rider a rider ma per me droppare qua e là e scendere sulle pietraie con scioltezza è fonte di un divertimento a cui non posso trascendere. Sempre sui forum Usa noto che le fat sono utilizzate, nella maggioranza dei casi, su percorsi piuttosto semplici. Grossi boschi, riserve naturali et simila che sono ben lontani dai nostri promontori "nervosi" :)

E' veramente soggettivo ... perchè ad esempio per me le pietraie ed i "promontori nervosi" sono tutto tranne che divertenti.
De gustibus ...
 
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