DIFFICOLTA' TECNICA: (salita/discesa) MC+++ / MC come da scala delle difficoltà tecniche del CAI http://www.mtbcai.it/scaladifficolta.asp
DESCRIZIONE PERCORSO: l'itinerario proposto attraversa uno dei paesaggi più suggestivi della Gallura, attraverso una flora mutevole e sempreverde anche in estate al punto da richiamare paesaggi degni delle più belle cime appenniniche e alpine.
Il percorso (sterrato al 99%) è pedalabile totalmente e si fa apprezzare per il fondo sempre battuto e scorrevole pur se si rivolge a biker allenati a percorrere lunghi tratti di fuoristrada con pendenze notevoli. Non si segnalano particolari difficoltà tecniche. La lunghezza è di 40 km scarsi per 1500 mt circa di altimetria. La traccia gps è disponibile, mandatemi una mail !
STARTING POINT: Tempio Pausania, Strada Statale 392 in direzione Oschiri.
RACCOMANDAZIONI: Partire muniti di acqua a sufficienza, la maggior parte delle fonti riportate dalle IGM (in quota) sono asciutte o perdute nella macchia (come ci spiegava un forestale). I punti di approvvigionamento sono rinvenibili il primo dopo 3 km dalla partenza, poi a quota 1100 mslm (Li Conchi) dopo oltre 700 mt di altimetria, e il terzo in località Vallicciola, quasi al termine del tour.
ROADBOOK: Parcheggiamo l'auto nel piccolo spiazzo antistante la casa forestale di "Curadoreddu", nostro starting point, raggiungibile da Tempio percorrendo la S.S. 392 del Oschiri, al km. 7 circa.
Partiamo con le Bike ripercorrendo la SS 392 per un brevissimo tratto in discesa verso Tempio, ed entriamo subito a SX sullo sterrato che corre parallelo all’asfalto; ne usciamo dopo 2 km scarsi e ripreso l’asfalto svoltiamo al successivo bivio a DX verso la zona industriale. Dopo circa 1,5 km alla nostra SX vediamo una fonte in corrispondenza della quale svoltiamo a DX per una sterrata che scende leggermente per superare il rio Limbara per poi risalire con molta decisione verso "Li Mulini".
Dopo uno svalico in cui scorgiamo la sterrata che scende sulla DX da "Abba Fritta", proseguiamo diritti passando lo "Stazzo Capretta", poi ad un bivio ad "Y" teniamo la DX passando di fianco ad una fontana in pietra (a secco).
Dopo un km circa svoltiamo a SX per un ponticello immerso nella vegetazione per immetterci in un sentiero maggiormente sconnesso che sale rapidamente verso l'imponente promontorio granitico de "M. Biancu" ; trascuriamo un bivio che va a SX per proseguire diritti sulla DX girando intorno al Monte, mentre alla nostra sinistra si apre un panorama stupendo sulla Gallura nord-occidentale (merita una foto).
Dopo alcuni larghi tornanti attorniati da piante di corbezzolo e conifere, la salita ci porta in località "F.na dell'Azzo" (fonte ormai perduta nella vegetazione a 950 mslm) dove possiamo lasciare la sterrata per svoltare a SX (percorso lungo) in un sentiero in discesa, più stretto e sconnesso, in corrispondenza di un punto antincendio. Dopo alcuni tornanti su fondo pietroso, il sentiero si restringe per diventare un vero e proprio single track, impegnativo e molto divertente che termina in una radura (650 mslm) oltre la quale il sentiero sale seccamente con pendenze tali da costringerci ad andare a piedi.
Dopo lo svalico il tracciato ridiscende sino ad un bivio (650 mslm) dove svoltiamo a DX per superare un cancello della forestale che ci immette in una lunga sterrata che sale verso il Monte Limbara. La sterrata costeggia le pareti verticali del "M.te Nieddu" (784 mslm) oltre il quale si vede la costa olbiese e l'inconfondibile sagoma dell'Isola di Tavolara.
La strada sale rapidamente con rampe e tornanti sino ad un breve svalico dove trascuriamo la deviazione a SX, per scendere sino all'incrocio dove ritorniamo sulla sterrata di "F.na dell'Azzo" (960 mslm) (percorso corto): qui svoltiamo a SX per salire sino ai 1100 metri dello svalico ai piedi del "M.te Biancu" che ci sovrasta con le sue pareti di granito completamente scavate e sagomate dal vento.
Scendiamo lasciando a DX un punto sosta sotto delle enormi rocce e poco oltre sulla SX una ottima fonte, per arrivare ad un bivio dove teniamo la DX, (a sinistra la strada termina inspiegabilmente dopo pochi km) ci sorbiamo un po’ di saliscendi per poi risalire seccamente sino alla sterrata che proviene da "Li Mulini": qui svoltiamo a SX. per salire ancora (con maggiore fatica) sui diversi tornanti che ci portano ad un altro bivio; qui la sterrata a SX porta a "P.ta Balistreri" (1359 mslm) mentre a destra con meno altimetria si taglia per arrivare lo stesso sull’asfalto di fronte alla prossima deviazione su sterrato.
Ci buttiamo ovviamente in salita a SX e una volta arrivati su in cima svoltiamo a DX sulla Strada Asfaltata di Vallicciola che percorriamo in discesa per due tornanti sino alla chiesetta di Madonna della Neve, punto molto panoramico ideale per una sosta ristoro. Torniamo dopo la sosta sull’asfalto da percorrere in discesa per altri due tornanti fino ad incontrare sulla SX un sentiero che parte dal centro della curva (di fronte all’uscita del taglio di cui sopra).
Preso questo sentiero lo seguiamo in saliscendi passando proprio sotto il "Giogantinu", la particolare montagna con il doppio promontorio di granito che fa pensare alle gobbe di un cammello, panorama molto particolare e suggestivo.
Svalichiamo a circa 1150 metri s.l.m. e scendiamo con pendenze e velocità notevoli sino ad un bivio dove svoltiamo a SX (evitiamo l’albergo Vallicciola) per scendere su una sterrata che fiancheggia un bacino idrico (sulle carte non presente).
Non arriviamo sulle rive del bacino in quanto 200 mt prima risaliamo la costa prendendo la sterrata in salita sulla destra (fare attenzione in quanto andando dritti si arriva senza possibilità di salvezza fino giù al lago Coghinas !!!). Il panorama è splendido e merita qualche foto. Arrivati in cima facciamo attenzione a svoltare subito a SX per un sentiero coperto dall'erba che si inoltra nel fitto rimboschimento sino a "F.na li Scopi" dove ci immettiamo nella sterrata che a DX ci conduce verso la località Vallicciola per rinfrescarci alla fonte immersa in un fitto bosco di conifere.
Torniamo indietro di poche centinaia di metri per svoltare a DX in uno stretto sentiero che attraverso il bosco ci riporta alla strada asfaltata.
Percorsi 150 metri in discesa verso SX svoltiamo ancora a SX per un sentiero che con alcuni saliscendi ci fa attraversare un’area di rovine romane (rimane un pezzo di basolato e di opus reticolatum lungo il sentiero) per poi riportarci sulla sterrata principale in località "La Iatta"; qui svoltiamo a DX per iniziare la discesa che, trascurato un bivio sulla DX che in ogni caso ci porterebbe nella direzione giusta, ci conduce con qualche tornante stretto e sconnesso alla S.S. 392 a "Lu Colbu".
Svoltiamo a DX su asfalto in direzione Curadoreddu facendo attenzione dopo un tornante sulla nostra SX ad un sentiero da prendere in discesa. Sotto lo sguardo attonito degli automobilisti in transito scavalchiamo il guard rail e ci buttiamo giù per la breve scarpata sino all’imbocco del sentiero (probabilmente una sterrata di servizio della forestale o dell’Enel). Si giunge ad un Vivaio dove proseguiamo sulla sterrata per poi deviare a SX (troviamo delle fettucce sugli alberi) verso il rio dove al successivo bivio teniamo la sterrata di destra, costeggiando il canalone in salita sino a ritornare alla S.S. 392 poco prima della Cantoniera. Svoltiamo a DX e siamo nuovamente al nostro starting point.
DESCRIZIONE PERCORSO: l'itinerario proposto attraversa uno dei paesaggi più suggestivi della Gallura, attraverso una flora mutevole e sempreverde anche in estate al punto da richiamare paesaggi degni delle più belle cime appenniniche e alpine.
Il percorso (sterrato al 99%) è pedalabile totalmente e si fa apprezzare per il fondo sempre battuto e scorrevole pur se si rivolge a biker allenati a percorrere lunghi tratti di fuoristrada con pendenze notevoli. Non si segnalano particolari difficoltà tecniche. La lunghezza è di 40 km scarsi per 1500 mt circa di altimetria. La traccia gps è disponibile, mandatemi una mail !
STARTING POINT: Tempio Pausania, Strada Statale 392 in direzione Oschiri.
RACCOMANDAZIONI: Partire muniti di acqua a sufficienza, la maggior parte delle fonti riportate dalle IGM (in quota) sono asciutte o perdute nella macchia (come ci spiegava un forestale). I punti di approvvigionamento sono rinvenibili il primo dopo 3 km dalla partenza, poi a quota 1100 mslm (Li Conchi) dopo oltre 700 mt di altimetria, e il terzo in località Vallicciola, quasi al termine del tour.
ROADBOOK: Parcheggiamo l'auto nel piccolo spiazzo antistante la casa forestale di "Curadoreddu", nostro starting point, raggiungibile da Tempio percorrendo la S.S. 392 del Oschiri, al km. 7 circa.
Partiamo con le Bike ripercorrendo la SS 392 per un brevissimo tratto in discesa verso Tempio, ed entriamo subito a SX sullo sterrato che corre parallelo all’asfalto; ne usciamo dopo 2 km scarsi e ripreso l’asfalto svoltiamo al successivo bivio a DX verso la zona industriale. Dopo circa 1,5 km alla nostra SX vediamo una fonte in corrispondenza della quale svoltiamo a DX per una sterrata che scende leggermente per superare il rio Limbara per poi risalire con molta decisione verso "Li Mulini".
Dopo uno svalico in cui scorgiamo la sterrata che scende sulla DX da "Abba Fritta", proseguiamo diritti passando lo "Stazzo Capretta", poi ad un bivio ad "Y" teniamo la DX passando di fianco ad una fontana in pietra (a secco).
Dopo un km circa svoltiamo a SX per un ponticello immerso nella vegetazione per immetterci in un sentiero maggiormente sconnesso che sale rapidamente verso l'imponente promontorio granitico de "M. Biancu" ; trascuriamo un bivio che va a SX per proseguire diritti sulla DX girando intorno al Monte, mentre alla nostra sinistra si apre un panorama stupendo sulla Gallura nord-occidentale (merita una foto).
Dopo alcuni larghi tornanti attorniati da piante di corbezzolo e conifere, la salita ci porta in località "F.na dell'Azzo" (fonte ormai perduta nella vegetazione a 950 mslm) dove possiamo lasciare la sterrata per svoltare a SX (percorso lungo) in un sentiero in discesa, più stretto e sconnesso, in corrispondenza di un punto antincendio. Dopo alcuni tornanti su fondo pietroso, il sentiero si restringe per diventare un vero e proprio single track, impegnativo e molto divertente che termina in una radura (650 mslm) oltre la quale il sentiero sale seccamente con pendenze tali da costringerci ad andare a piedi.
Dopo lo svalico il tracciato ridiscende sino ad un bivio (650 mslm) dove svoltiamo a DX per superare un cancello della forestale che ci immette in una lunga sterrata che sale verso il Monte Limbara. La sterrata costeggia le pareti verticali del "M.te Nieddu" (784 mslm) oltre il quale si vede la costa olbiese e l'inconfondibile sagoma dell'Isola di Tavolara.
La strada sale rapidamente con rampe e tornanti sino ad un breve svalico dove trascuriamo la deviazione a SX, per scendere sino all'incrocio dove ritorniamo sulla sterrata di "F.na dell'Azzo" (960 mslm) (percorso corto): qui svoltiamo a SX per salire sino ai 1100 metri dello svalico ai piedi del "M.te Biancu" che ci sovrasta con le sue pareti di granito completamente scavate e sagomate dal vento.
Scendiamo lasciando a DX un punto sosta sotto delle enormi rocce e poco oltre sulla SX una ottima fonte, per arrivare ad un bivio dove teniamo la DX, (a sinistra la strada termina inspiegabilmente dopo pochi km) ci sorbiamo un po’ di saliscendi per poi risalire seccamente sino alla sterrata che proviene da "Li Mulini": qui svoltiamo a SX. per salire ancora (con maggiore fatica) sui diversi tornanti che ci portano ad un altro bivio; qui la sterrata a SX porta a "P.ta Balistreri" (1359 mslm) mentre a destra con meno altimetria si taglia per arrivare lo stesso sull’asfalto di fronte alla prossima deviazione su sterrato.
Ci buttiamo ovviamente in salita a SX e una volta arrivati su in cima svoltiamo a DX sulla Strada Asfaltata di Vallicciola che percorriamo in discesa per due tornanti sino alla chiesetta di Madonna della Neve, punto molto panoramico ideale per una sosta ristoro. Torniamo dopo la sosta sull’asfalto da percorrere in discesa per altri due tornanti fino ad incontrare sulla SX un sentiero che parte dal centro della curva (di fronte all’uscita del taglio di cui sopra).
Preso questo sentiero lo seguiamo in saliscendi passando proprio sotto il "Giogantinu", la particolare montagna con il doppio promontorio di granito che fa pensare alle gobbe di un cammello, panorama molto particolare e suggestivo.
Svalichiamo a circa 1150 metri s.l.m. e scendiamo con pendenze e velocità notevoli sino ad un bivio dove svoltiamo a SX (evitiamo l’albergo Vallicciola) per scendere su una sterrata che fiancheggia un bacino idrico (sulle carte non presente).
Non arriviamo sulle rive del bacino in quanto 200 mt prima risaliamo la costa prendendo la sterrata in salita sulla destra (fare attenzione in quanto andando dritti si arriva senza possibilità di salvezza fino giù al lago Coghinas !!!). Il panorama è splendido e merita qualche foto. Arrivati in cima facciamo attenzione a svoltare subito a SX per un sentiero coperto dall'erba che si inoltra nel fitto rimboschimento sino a "F.na li Scopi" dove ci immettiamo nella sterrata che a DX ci conduce verso la località Vallicciola per rinfrescarci alla fonte immersa in un fitto bosco di conifere.
Torniamo indietro di poche centinaia di metri per svoltare a DX in uno stretto sentiero che attraverso il bosco ci riporta alla strada asfaltata.
Percorsi 150 metri in discesa verso SX svoltiamo ancora a SX per un sentiero che con alcuni saliscendi ci fa attraversare un’area di rovine romane (rimane un pezzo di basolato e di opus reticolatum lungo il sentiero) per poi riportarci sulla sterrata principale in località "La Iatta"; qui svoltiamo a DX per iniziare la discesa che, trascurato un bivio sulla DX che in ogni caso ci porterebbe nella direzione giusta, ci conduce con qualche tornante stretto e sconnesso alla S.S. 392 a "Lu Colbu".
Svoltiamo a DX su asfalto in direzione Curadoreddu facendo attenzione dopo un tornante sulla nostra SX ad un sentiero da prendere in discesa. Sotto lo sguardo attonito degli automobilisti in transito scavalchiamo il guard rail e ci buttiamo giù per la breve scarpata sino all’imbocco del sentiero (probabilmente una sterrata di servizio della forestale o dell’Enel). Si giunge ad un Vivaio dove proseguiamo sulla sterrata per poi deviare a SX (troviamo delle fettucce sugli alberi) verso il rio dove al successivo bivio teniamo la sterrata di destra, costeggiando il canalone in salita sino a ritornare alla S.S. 392 poco prima della Cantoniera. Svoltiamo a DX e siamo nuovamente al nostro starting point.