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  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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gl98

Biker ciceronis
30/8/13
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monza&brianza
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Domenica scorsa, giro strepitoso sulla dorsale lariana che ancora oggi continuamente mi torna in mente.

Lasciata l'auto a Nesso (15 km prima di Bellagio sul ramo di Como del Lario) parto subito in salita asfaltata verso la Colma di Sormano. 14 Km di salita che non molla mai con pendenze in certi punti anche significative. Fortunatamente, almeno nella prima metà, la strada offre ottime viste sul lago che, mano a mano che si sale, diventano sempre più belle quindi la fatica si fa sentire un po' meno. Arrivo alla Colma di Sormano dopo 1 ora e 40 minuti di pedalata abbastanza stanco e inconsapevole che il "difficile" deve ancora arrivare.

Dopo aver rifiatato un po', mi butto sul sentiero della dorsale lariana che parte subito dopo il ristorante della Colma. Il sentiero parte in piano e poi in leggera salita con ottime viste sui monti e gli alpeggi circostanti. La pendenza diventa sempre maggiore e il fondo sempre più rovinato fino all'inizio della vera e propria scalata all'alpe di Terra Biotta che si trova subito sotto il monte San Primo a circa 1500 mt di altezza.

La salita è una vera e propria scalata, lunga, interminabile su fondo sassoso, scassato e con pendenze allucinanti. La faccio tutta in bici con qualche sosta per rifiatare. Arrivato in cima, la vista sul lago di Como è veramente spettacolare. E' una sorpresa perché fino a lì il lago non si è visto. Prima della vetta si vede solo il prato in alto e il cielo azzurro. Arrivato al prato, percorro qualche metro in salita fino allo scollinamento e resto basito da ciò che mi si apre davanti. Il lago si trova 1300 metri sotto, sembra di stare in aereo. Si vede Bellagio e tutta la parte oltre l'unione dei 2 rami. Una vista veramente pazzesca che le foto non riescono a rendere reale.
L'alpe di Terra Biotta è costituita da un grande prato. Metto la bici a terra e mi siedo con di fronte una delle più belle viste sul lago che, a memoria, possa ricordare. Quel posto è veramente eccezionale. Ad arrivarci ho fatto veramente tanta fatica (1300 metri di dislivello tutti in un colpo solo e 2 ore e mezza di pedalata in salita con punti veramente faticosi al limite della pedalabilità) ma giunto in vetta, mi dimentico tutto e me la godo veramente. Faccio tutto con molta calma per ritardare la ripartenza. Cambio la maglia sudata e infilo le protezioni alle ginocchia perché la successiva discesa verso Bellagio, da quanto ho letto, è veramente tosta. Si parla di 1200 metri di dislivello con discesa continua per 10 Km.

La discesa parte dalla parte opposta del prato rispetto a quella di arrivo. Si fa inizialmente un lungo traverso su sentiero stretto con vista sul lago. Bellissimo! Ho rischiato di cadere un paio di volte perché la vista è talmente bella che mi dimenticavo di guardare il sentiero che stavo percorrendo. Terminato il traverso inizia una serie di "ripidoni" su sassi smossi. Lì i freni servono a poco perché le ruote si bloccano subito e la bici non si ferma. Bisogna guidare come sullo snowboard. La discesa si fa poi un po' meno ripida e con sassi meno smossi fino ad entrare in un bosco caratterizzato da passaggi trialistici in discesa su radici sporgenti e pietre. Tranne un paio di passaggi veramente impossibili, l'ho percorso tutto in bici con qualche rischio di caduta ma è andato tutto bene (il solito paio di jolly giocati). Uscito dal bosco, per un pezzo, il sentiero passa a fianco della pista di downhill del monte San Primo. Senza nemmeno pensarci, lascio il sentiero e mi butto sulla pista. Addirittura raggiungo 2 bici da downhill davanti a me e li seguo copiandone le traiettorie fino alla fine. Divertentissimo!! Arrivato in fondo, in zona partenza dell'impianto di risalita, c'è un grande parcheggio e centinaia di bici da downhill in coda per salire. Un casino abominevole! L'idea di farmi un giro con l'impianto di risalita e poi la discesa mi abbandona subito e riprendo la mia strada verso Bellagio. Dopo un breve pezzo di asfalto, la traccia mi conduce dentro un altro bosco con molte radici, parecchi passaggi complicati e molti tornanti stretti che, per la maggior parte, riesco a superare in bici fino ad arrivare, con mani e braccia intorpidite, all'ultimo tratto della discesa che è anche il più incredibile che abbia mai visto. Si tratta di una interminabile scala formata la lastre di pietra verticali nel bosco lunga più di 1 km. La scala è per alcuni tratti dritta, per altri in curva fino a comporre veri e propri tornanti. Pezzo divertentissimo ma si arriva in fondo senza più sentire braccia e mani. Ho dovuto fermarmi un paio di volte sulla scala perché non ce la facevo più.

Giunto a Bellagio, panino e birra in centro e poi gli ultimi sofferti 15 km di saliscendi per tornare a Nesso a riprendere l'auto.

Giro straordinario, estremamente faticoso sia in salita che in discesa, ma è da provare, ne vale veramente la pena.

davvero bel giro, da fare
ieri invece io son partito da caviate, raggiunto su strada albavilla, poi la mara, palanzone e pian del tifano, volevamo salire a san primo per la stessa strada che tu dici (8km di salita) ma abbiamo rinunciato, si doveva tornare a casa; giro davvero bello, 75km e 2000 metri di dislivello positivo
la prossima volta studio per arrivare su a san primo e dove dici tu :celopiùg::celopiùg:
 

gregol68

Biker ciceronis
23/4/09
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domodossola
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Norco sight A1
qualche fotarella..posticino sconosciuto ai più, ma a mio avviso splendido ;-)
 

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scratera

Biker nirvanensus
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rovereto TN
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...:cucù:

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SID65

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Vallelaghi (TN)
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Mondraker Dune R - Rose Soul Fire 2
[MENTION=94795]SID65[/MENTION], sto aspettando di vedere le foto della traversata delle pale e discesa in val di gares...:arrabbiat::arrabbiat:
:prost: :prost: :prost:

Sabato 16 agosto, su invito di [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION] e [MENTION=175566]louis71[/MENTION] che con le loro famiglie avevano programmato una tre giorni, decidiamo di raggiungerli per la loro seconda giornata sulle Pale di S. Martino e precisamente al Rifugio Rosetta posto a ben 2581 m.

E allora via, partenza da S. Martino di Castrozza in compagnia di [MENTION=79925]Scrat59[/MENTION], Mauro, Martino, Alberto e [MENTION=78189]mircofon[/MENTION] con i due impianti di risalita, prima la cabinovia di Colverde e poi la funivia del Rosetta che in circa venti minuti ci "sparano" a 2700 m di quota.

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Sappiamo che la sera prima a "ferragosto" sull'altipiano c'è stata una leggera nevicata. Difatti all'arrivo in quota notiamo subito ancora alcuni accumuli nevosi.

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Al Rifugio Rosetta ci uniamo al resto della "banda" (Marco, Daria, Alice, Sofia, Matteo, Laura, Alex e Filippo)...siamo un bel gruppone, quattordici esattamente.

Dopo i convenevoli saluti e le presentazioni di rito per qualche volto nuovo partiamo per la famosa cavalcata sull'altipiano delle Pale di S.Martino.

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L'ambiente di alta montagna è unico, immersi in un paesaggio roccioso "macchiato" qua e là da sparute ciocche verdi che cercano di prendere il sopravvento su un mare di pietra.

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Il fondo, nonostante la quota, è buono e ci permette di pedalare in gran tranquillità...solo in alcuni punti e per brevissimi tratti bisogna impegnarsi per rimanere in sella.

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A dir la verità in alcuni punti ci mettiamo alla prova, intraprendendo qualche passaggio tecnico in più.

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Seguendo il sentiero 756 raggiungiamo, presso Passo Antermarucol, il primo bivio per la Val di Garès che ci ripromettiamo di ciclare la prossima volta...proseguiamo a destra sul segnavia 761 attraversando il punto più esposto del giro lungo il quale dovremo fare molta attenzione per la parete a strapiombo sulla nostra sinistra che non consente errori...consigliabile spingere la bike seppur l'ampiezza della traccia sia sufficientemente rassicurante.

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Di seguito, scendendo, le rocce si "vestono" con tappeti erbosi sempre più ampi

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fino a giungere al secondo bivio per la Val di Garès nei pressi di Casèra Campigat dove sostiamo per una meritata pausa pranzo.

Riprendiamo ora il segnavia 756 che con percorso tecnico, prima scalinato e poi a tornanti con grosse radici, ci "fionda" in un battibaleno nel bellissimo solco vallivo della Val di Garès presso il ristoro di Capanna Cima Comelle.

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Ora possiamo distenderci percorrendo la lunga ma rilassante ciclabile sterrata della valle che porta al suo imbocco presso l'abitato di Canale d'Agordo.

Bello anche il successivo trasferimento su comoda forestale fino a Falcade dove salutiamo le famiglie di [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION] e [MENTION=175566]louis71[/MENTION] che intraprenderanno la salita del Passo Valles più tardi raggiungendo il pernotto della loro seconda giornata.

Di buona lena attacchiamo il bitume per Passo Valles

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posto 900 m più in alto a quota 2031 m dove avvolti da una bella grandinata sostiamo in attesa di eventi meteo benauguranti.

Dobbiamo rientrare attraverso Passo Rolle a S. Martino di Castrozza e nonostante le avverse condizioni decidiamo ugualmente di percorrere la splendida Val Venegia...

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la tenacia e l'ottimismo ci fanno "guadagnare" addirittura il sole ciclando lungo la meravigliosa valle in grande armonia con luci davvero rilevanti...

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l'accerchiamento alle Pale sta per essere compiuto e anche la sterrata per Baita Segantini ci aiuta e non poco...è stata sistemata recentemente ed il fondo è davvero perfetto.

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La successiva volata verso Passo Rolle attraverso i sentieri scavati dalle piogge e dal passaggio degli escursionisti è divertentissima e alquanto fangosa...poi bitume fino a Malga Fosse di Sopra dove ci "facciamo" un'altra "tagliata" fino al Ponte delle Fosse...da qui un bel sentiero filante, con alcune intersezioni sulla provinciale, ci riporta belli sorridenti al punto di partenza del parcheggio degli impianti di risalita.

E' la seconda volta che percorro l'altipiano delle Pale sempre maestoso e unico nel suo genere...la prossima volta e questo è un impegno percorreremo l'altra discesa per la Val di Garès ben più impegnativa da quanto letto sul forum.

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Un grazie ai miei amici riders, un complimento ai ragazzi/e e alle mogli di Marco e Matteo che si sono "pappati" un giro per niente banale, anzi !!! ed un grazie alla loro piacevolissima compagnia.

Sid.

[album]46751[/album]

http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=186134
 
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lonebiker

Biker grossissimus
19/4/07
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Thiene (VI)
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Salsa Beargrease, Commencal Meta V3, Stevens Prestige CX, Trekking Konig
Sabato 16 agosto, su invito di [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION] e [MENTION=175566]louis71[/MENTION] che con le loro famiglie avevano programmato una tre giorni, decidiamo di raggiungerli per la loro seconda giornata sulle Pale di S. Martino e precisamente al Rifugio Rosetta posto a ben 2581 m.


Bellissimo SID quell'altopiano è fantastico e complimenti al gruppone!!!
 

1maggio

Biker ultra
29/10/13
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Tordenaso
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Altra giornata da ricordare, per i posti, il silenzio e per i trails ovviamente..
Partiti da Ala alle 8 abbiamo ricalcato le orme del direttore, fratello e scratera passati di qua l'anno scorso.
E visti i nomi che hanno ideato il percorso aspettati tu qualcosa di blando e tranquillo, ma aspetterai a lungo..
e per fortuna aggiungo, essendo che sia io che [MENTION=5767]CINCEN[/MENTION] che mi ha tenuto compagnia (super tosto,senza neanche tanto allenamento si è sparato il giro in scioltezza)avevamo proprio voglia di ciclare oggi.
unica nota stonata della giornata le nuvole, rimaste basse praticamente tutto il giorno, neanche avessero firmato un contratto per fare in modo che queste cime siano sempre avvolte in un alone di mistero.
Ma il Carega è il Carega, e merita sia col sole che col brutto ;-)
e così si sale...

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...si sale...

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...si risale...

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...e si continua a salire...

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...mentre qualcuno invece ozia, chiedendosi certo che significato si cela nelle azioni di certe strane capre...

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...ed il leone di pietra, indifferente al mutare del tempo e delle stagioni, guarda lontano, forse il mare...

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...fino all'ora della discesa, arrivata al momento opportuno per allietare i bikers e dar sollievo alle loro gambe stanche...

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...breve risalita a cima Levante, che fa ricordare spiacevoli aneddoti di cento anni or sono, a cui la memoria deve obbligatoriamente andare...

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...per poi scendere di nuovo...

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...ancora...

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...su un sentiero scorrevole che sembra non finire mai...

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giro splendido, grazie a tutti i forumendoli che ho citato chi per l'itinerario chi per la compagnia. :prost:
alla prossima... ;-)

qui la traccia
 

CINCEN

Biker superioris
4/6/05
991
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51
Verona provincia
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EPIC 18+NOMAD 09+TRACER 275 15
giro splendido, grazie a tutti i forumendoli che ho citato chi per l'itinerario chi per la compagnia. :prost:
alla prossima... ;-)

qui la traccia

Tantissime grazie anche a te per il mega giro e per avermi aspettato.
Il bello del forum è anche questo, aggregarsi all’ultimo momento e conoscere persone veramente in gamba, come Davide, per divertirsi e visitare posti nuovi
 

1maggio

Biker ultra
29/10/13
682
13
0
Tordenaso
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Non oso minimamente immaginare cosa gli frulla in mente a quel ragazzo :smile: e per quali orizzonti miri questa volta..."domani avevo in mente di allungare un pò"...aiuto...preparatevi di sicuro sarà qualcosa di particolare...sono proprio curioso. :rosik:
[MENTION=78189]mircofon[/MENTION] per fortuna che dovevi tornare a casa per mezzoggiorno altrimenti chissà dove ti avrebbe portato. :smile:

eh eh eccomi sid...alla fin fine ne è saltato fuori un giretto niente male, per quanto il percorso non abbia niente che non sia già stato oggetto di attenzione da parte di qualche bikers, ma devo dire che fatto in questo modo da parecchia soddisfazione...! ;-)
ma andiamo con ordine....
giornata freschina oggi, soprattutto in quota, per cui accetto di buon grado l'idea del mitico [MENTION=78189]mircofon[/MENTION] di salire in panarotta per un'altra stradina, che con le sue rampe impegnative ci manda subito in temperatura...:smile:
e così tra una chiacchiera e l'altra ci troviamo in breve a malga montagna granda, dove un paio di foto vista l'aria tersa e la mancanza di umidità ci vogliono proprio...

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...e poi si continua a salire, inutile dire che il bosco ha dei colori meravigliosi e già si sente nell'aria il profumo dell'autunno...

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...mentre alle nostre spalle la vigolana ci guarda indifferente...

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...quando quatti quatti ripercorriamo sentieri conosciuti...

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...e misteriosi passaggi a nord ovest...:smile:

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...fino al punto in cui qualcuno, causa impegni, decide di cambiare assetto...
e messosi un coltellaccio tra i denti si accinge a far piangere un pò sospensioni e freni...

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...ciao Mirco, e alla prossima... :up:

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...mentre il sottoscritto invece decide di proseguire, con poca convinzione in verità, in quanto fa freddino e sul Fravort tira pure un'aria gelida...

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...ma intanto il sentiero scorre veloce sotto le ruote...

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...alternando di tanto in tanto i tratti ciclabili con qualche tratto a spinta...

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....ma che visioni...

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...ma che colori...!

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...fino ad una piccola, breve, piacevole digressione sulla cima del lago...

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...dalla quale ( dopo aver preso visione di alcune cosine interessanti.. ;-) ) scendo nuovamente verso l'omonima forcella.. del percorso rimanente sanno comunque tutto [MENTION=72512]Manny[/MENTION] e [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION]... a cui spero di chiedere informazioni alla prima occasione... :-) (anzi una ed una soltanto già ora dai..:smile: come vi sembra quel tratto di cresta fatto al contrario da forcella conella direzione forcella del lago? grazie!)
e poi via di nuovo, dopo una noiosa discussione col cambio a cui non andava più a genio l'idea di fare della salita, mi porto molto dolcemente ed immerso in un paesaggio di fiaba, prima verso il passo Redebus, e poi verso malga Cambroncoi...

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...dove non posso non notare in lontananza le cime da cui sono passato...

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...come del resto il Fravort, lontano dall'altra parte della valle, da cui sono partito...

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...arrivato in cima al dosso di Costalta sono euforico...

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...dove volente o nolente ho l'ennesimo incontro con un branco di capre...evidentemente ci dev'essere affinità tra me e loro...che sia per il Qi? :smile::smile::smile:

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...ed infine giù, veloce com'en sasin, lungo il 405...

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giro nel complesso impegnativo, poco più di 3200 metri di dislivello, esattamente gli stessi, metro più metro meno, di quelli fatti domenica scorsa con [MENTION=5767]CINCEN[/MENTION].
qui la traccia..
allla prossima...
 

Dr. Ergal

Redazione
Ieri, coi miei vicini di casa (pedalatori coi controfiocchi) ci siamo fatti una sgambatina verso Malga Gazza.
Organizzata un po' all'ultimo momento, rubando qualche ora al pochissimo tempo che i preparativi del mio matrimonio (questo sabato !!! :maremmac: :mrgreen: ) mi concedono, mi sono sparato un percorso davvero impegnativo per le mie gambe così poco allenate: poco più di 1000m di dislivello a salire ed altrettanti a scendere, il che non sarebbe di per sè un problema, se non fosse per l'ansia di dover far presto perchè a casa c'è la (futurissima :mrgreen: ) moglie ad aspettarmi impaziente :twisted:

Un percorso tutto su asfalto, tranne l'ultimissimo tratto, che mi ha permesso se non altro di poter usare i cerchi gommati stradali, visto che con quelli da enduro ho grippato la ruota libera venerdì (ma questa è un'altra storia).

Insomma, torniamo al giro...
Ero appunto un po' di fretta, e non mi sono potuto fermare a fare troppe foto come avrei voluto, per godermi la pedalata.
Ecco qualche stralcio:

La strada che si arrampica sul Gazza, asfaltata sì, ma molto suggestiva e panoramica:
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L'arrivo al suggestivo paesino di Margone. Come si capisce dalla foto, è un posticino molto tranquillo :-)
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E da qui in poi è solo salita, tremenda, lunga, incessante salita.
Ne ricordo la durezza, il fatto che non ti dà mai respiro, ma ricordo anche il battito d'ali di una poianella passata poco sopra la mia testa mentre arrancavo, forse per incitarmi a non mollare...

E finalmente eccoci in cima, a gustarmi la vista del gruppo dell'Adamello e del Lago di Garda insieme al mio compagno di sgambata (gli altri due ci hanno lasciato a metà percorso per rientrare presto a casa).
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Tutto davvero bello.
La MTB mi sta davvero rubando il cuore. L'unico rammarico è che fino ad ora ho fatto molto meno sterrato di quanto avrei voluto, ma credo che sia meglio cominciare a farmi gambe e fiato su asfalto, prima di impelagarmi in situazioni imbarazzanti sui sassi :mrgreen:

NOTA TECNICA: devo dare una registratina al cambio, che in salita sui pignoni più grandi tende a scarrellare
NOTA TECNICA 2: devo dare un'occhiata ai legamenti dei miei dorsali. Me li sono acciaccati quando mi ruppi il bacino diversi anni fa, e arrivano a dolermi (costringendomi a una sosta) prima ancora che esaurisca il mio già poco fiato...
 

VigBuck

Biker novus
21/11/11
37
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vigolana
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Bike
Rose rot miller
Direi che da forcella Conella a forcella del lago si può fare, qualche tratto a spinta e qualcun altro bici in spalla ma si fà, poi l'ambiente ne vale veramente la pena come ben sai.... alla prossima
 

nsfzcbr

Biker novus
10/9/11
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Brianza
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Domenica scorsa giro epico sulle alpi del vallese in Svizzera.

Partiamo da Randa, piccola località vicino a Zermatt che raggiungiamo in auto la sera prima. Alle 7 suona la sveglia, colazione, il tempo di preparare gli zaini con l'acqua e l'abbigliamento necessario per la giornata e siamo in bici. Fa freddo, ci sono 5 gradi, tutta la valle è ancora in ombra ma in cielo non c'è nemmeno una nuvola. E' il preludio a una giornata fantastica.

Attraverso una strada forestale, raggiungiamo il vicino paese di Taesch da dove parte la lunga salita che ci porterà in quota fino a 2400 metri. Sappiamo che una volta varcati i 2000 metri, non scenderemo mai sotto per i successivi 30 km. Un pò ci preoccupiamo perchè siamo in ombra sempre a quote maggiori. Il sole si vede solo sulle punte delle montagne e le dita delle mani e dei piedi cominciano a congelarsi. La salita è tosta, sterrata con molti sassi e con pendenze, in alcuni punti, considerevoli. La fatica ci aiuta a tenere la temperatura corporea accettabile e i bellissimi scorci sulla valle di Zermatt e il Cervino ci aiutano a sentire meno la fatica.

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Arrivati in alto a quota 2400 metri, dopo un breve tratto a spinta a causa di una frana, iniziamo il famoso sentiero denominato "Europaweg". Contestualmente all'inizio dell'Europaweg, il sole ci raggiunge, inizia a scaldarci e a illuminare di luce intensa tutto ciò che ci circonda. Dire che l'Europaweg è spettacolare è riduttivo. Si tratta di un lungo sentiero in quota (circa 7 km.), interamente pedalabile, in piano e con di fronte la sagoma del Cervino fino a quando, a circa metà sentiero, la vista si apre completamente sul Monte Rosa e la relativa catena (Lyskamm, Pollux, Castor, Breithorn), sul Cervino, il Piccolo Cervino e le molteplici vette da oltre 4000 metri di altezza del Vallese. Vista che non ci lascerà più fino al termine dell'Europaweg. Strepitoso! Pedalare tranquillamente in quel posto ha qualcosa di magico, rilassante e inebriante allo stesso tempo. A parole non si riesce a descriverlo, bisogna provarlo.

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Arrivati all’alpe di Tuftern l'Europaweg termina e inizia un tratto di panoramico saliscendi in quota tra i 2200 e i 2500 metri che conduce fino a Riffelalp e da qui ad una stazione ferroviaria.
Dalla stazione, situata a circa 2300 metri, parte un panoramico trenino a cremagliera che conduce sino al Gornergrat a 3100 metri. Il treno (un pò caro, 66 franchi per 2 persone e 2 bici per il viaggio di sola andata) ci evita una faticosa pedalata in salita di 800 metri di dislivello con pendenze fino al 30%. Arrivati al Gornergrat, e raggiunta la terrazza panoramica subito sopra, la vista è di quelle che non si dimenticheranno. La visuale è a 360 gradi su tutti i "4000" del vallese e sui relativi ghiacciai. Il monte Rosa è di fronte a noi, sembra di poterlo toccare. Basta girare lo sguardo e si incrocia il Cervino, con la sua imponente punta rocciosa rivolta verso il cielo, poi tutta la catena del Monte Rosa, il piccolo Cervino, ecc. La giornata è splendida, il sole è caldo e luminoso. A quelle altitudini la luce è diversa da quello a cui siamo abituati. I ghiacci bianchissimi riflettono la luce che talvolta acceca. Estasiati, cominciamo a girare intorno alla terrazza in bici facendo alcuni giri totali a 360 gradi. Il posto è di quelli che ti levano il respiro.

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Sono le 13, è ora di pranzo. Subito sotto la terrazza c'è un ristorante self service con tavoli esterni sotto il Monte Rosa e la sua catena. La scelta è obbligata, ci si siede e si pranza lì mangiando molto lentamente per ritardare quanto possibile la ripartenza da quel posto da sogno.

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Dal Gornergrat a 3100 metri iniziano gli utimi 20 km di sola discesa per arrivare alla macchina a Randa. Tramite una serie di ripidissimi sterrati a fianco dei binari (punte al 30%) raggiungiamo la stazione di partenza del treno. Da quì lasciamo i binari e ci buttiamo in una serie di single-track molto tecnici con sassi e scalini e poi, nel bosco, con radici affioranti. Discesa fantastica e interminabile che fa bruciare mani e braccia. Raggiunta Zermatt, stanchi morti, ci fermiamo in centro per una riposante sosta davanti ad una weissbier. Zermatt è una città particolare. E' vietato circolare in auto. L'interà città è pedonale e ciclabile e attraversata da taxi elettrici. Bell'esempio!

Terminanta la birra affrontiamo l'ultimo tratto per arrivare alla macchina, caratterizzato, anche questo, da alcuni passaggi tecnici e tornanti prima di iniziare lo sterrato finale in leggera discesa a fianco del fiume che ci porta direttamente alla macchina.

Abbiamo fatto un giro straordinario. Quella parte di Svizzera merita veramente di essere "pedalata". Torniamo a casa con tanti panorami e ricordi che non si cancelleranno più dalla memoria.
 

Massiminho87

Biker assatanatus
27/8/11
3.285
2
0
Merano
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1maggio

Biker ultra
29/10/13
682
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Tordenaso
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Già...la strongman...una corsa di circa 20 km da farsi tra copertoni, balle di fieno e guadi del Leno, non certo una passeggiata...ma che comunque ha attirato a Rovereto una moltitudine di sportivi più o meno seri pronti a tutto.
Tutti nei paraggi sapevano che sabato in città ci sarebbe stato questo pazzo evento filoamericano...e pure noi.
In pochi sapevano invece che due loschi figuri si sarebbero incamminati, o meglio inbiciclettati, verso la cima del Cornetto del Bondone...tempo bello o brutto che fosse...
Ed infatti sfiga volle che per l'ennesima volta quest'estate ( ed anche per l'ultima visto che era il 20 settembre ) il tempo fosse inclemente, accompagnandoci per tutto il giorno con una simpatica nebbiolina ed un'umidità propria delle più remote foreste pluviali.. :soffriba:
ma dal caos bisognava fuggire..e mentre il suono dell'elicottero che riprendeva la strongman ufficiale si faceva sempre più lontano i due suddetti si portavano implacabilmente et inesorabilmente sempre più in alto, tra rampette da ebollizione e tratti resi ostici dal fango, fino all'agognata cima dopo più di 2000d+ senza soluzione di continuità.
del resto non ci fosse da far fatica che razza di strongman sarebbe? o meglio, che razza di giro in mtb con [MENTION=18584]scratera[/MENTION] sarebbe? :smile:

...ed allora gustiamoci pure la discesa sul filo del rasoio...

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...ben consci che un tuffo nel bianco oltre il bordo non sarebbe stato tra morbidi cuscini...

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...ma che per un attimo ha avuto pure la clemenza di farci spaziare un poco con lo sguardo...

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...fino al momento in cui, come era logico che fosse, si è ricominciato a soffrire. dapprima amabilmente...

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...e poi sempre più selvaggiamente fino a diventare una seduta di sollevamento pesi a tutti gli effetti...:smile::smile: altro che strongman..!!
ma del resto i piaceri della vita bisogna guadagnarseli, e per aver un lieto fine ogni giro dovrebbe concludersi più o meno...così...

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...il maestro e l'allegro menestrello...:smile::smile:

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un'ennesimo grazie al mio compagno di scorribande che mi ha guidato su questa bella montagna, per quanto, come tutte le belle donne, al primo incontro si sia concessa soltanto in parte... ;-)

alla prossima.. :prost: :prost: :prost:

traccia ( mancano circa 150 metri di dislivello )
 

Classifica mensile dislivello positivo