Rose Uncle Jimbo 8

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Rose è un brand tedesco che vende solamente via internet, una filosofia che come dimostra la notorietà raggiunta dalla concorrente Canyon sta acquisendo una certa popolarità anche in Italia. La gamma di modelli disponibili è ampia, spaziando dal cross-country race al FR/DH con (quasi) tutto quello che sta nel mezzo.
Il modello da noi testato è la Uncle Jimbo 8, una enduro da 160mm di travel anteriori e posteriori.

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Visto il particolare tipo di vendita, la prima cosa che valutiamo sono le condizioni in cui giunge la bici, dato che in questo caso non ci sarà la classica messa a punto pre-consegna da parte del negoziante.
Cominciamo dall’enorme scatolone in cartone, che una volta aperto rivela subito il perché di tali dimensioni: la bici è completamente montata, ruote comprese! L’unica operazione da fare prima di poter balzare in sella è quella di raddrizzare il manubrio, operazione di una semplicità disarmante.
Se in quanto a dimensioni dell’imballaggio siamo a livelli record, non altrettanto si può dire per eventuali imbottiture protettive, praticamente assenti. Diciamo che il fatto che la vostra Rose arrivi integra è affidato più alla perizia del corriere che alla bontà dell’imballaggio.
La nostra Uncle Jimbo è comunque in condizioni perfette, ed il canonico “giro bulloni” rivela che tutto è già serrato e perfettamente regolato, cambio compreso. Chi dovesse temere questo tipo di acquisto per via della messa a punto iniziale può quindi stare tranquillo. Da segnalare che in dotazione viene inviato un simpatico astuccio marchiato Rose contenente tutta la documentazione e alcune piccole parti di ricambio e accessori (chiavetta per il mozzo Mavic, spessori freni etc.). Positiva la presenza di un documento con la lista di tutti i controlli eseguiti, nome del montatore e del controllore finale (endkontrolleur), molto meno il fatto che tutta la documentazione di casa Rose sia solamente in tedesco. Non ci sembra una scelta particolarmente saggia se l’intenzione è quella di vendere anche al di fuori delle aree di lingua tedesca.
Come ultima nota riguardante l’acquisto bisogna dire che per i vari modelli sono previste delle personalizzazioni con relativi sovrapprezzi. Nel caso della 8 le personalizzazioni previste sono solamente due, vale a dire il comando remoto per il Crank Brothers Joplin (+40 Euro) e le coperture Big Betty al posto delle Nobby Nic di serie (+10 Euro). Le personalizzazioni previste per i vari modelli le trovate a questo link: http://www.roseversand.de/upload/DLDT_DOWN11338.pdf


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L'astuccio contenente la documentazione relativa alla componentistica e gli accessori in dotazione (spessori freni, valvole e chiave Mavic etc.)

All’esame statico la Uncle Jimbo rivela un’ottima cura dei dettagli funzionali: passaggio cavi all’interno del telaio, protezioni trasparenti su telaio ed in gomma sulle guaine, nulla è lasciato al caso. La realizzazione non è però delle più accurate, quindi massima funzionalità ma gli esteti ed i pignolini potrebbero storcere il naso di fronte ad alcuni dettagli. La verniciatura per contro sembra ottima, anche se un giudizio in tal senso andrebbe dato dopo un certo periodo di utilizzo.
Molto buona sembra anche la rigidità del carro, saggiata empiricamente tentando di fletterlo a mano.

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Le guaine di protezione in gomma, sicuramente funzionali ma di realizzazione un po' grossolana. Nonostante al comprimersi della sospensione posteriore siano causa di preoccupanti curvature al cavo del cambio, non si sono mai verificati fenomeni di "ghost shifting".


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Il passaggio cavi è ben studiato, ma anche in questo caso finiture e dettagli estetici non sono molto curati.

Alla bilancia il display segna 13.73 kg senza pedali a fronte dei 13.2 kg dichiarati per la taglia M in versione anodizzata nera (la nostra è una L verniciata in colore Petrol Green/ Pearl White). Sicuramente un ottimo risultato, ma non sorprendente se si considera il livello della componentistica montata.

Salita scorrevole/asfalto:
La Uncle Jimbo sale bene per la tipologia di bike, in gran parte per merito della leggerezza generale e della buona scorrevolezza dei pneumatici. La Talas 36, settabile su tre diverse posizioni di altezza (160-130-100mm), permette di trovare l’assetto ideale in base ai gusti ed alla pendenza del terreno. L’avantreno non si alleggerisce oltre il lecito nemmeno sugli strappi più ripidi, tuttavia ci sembra che la posizione più redditizia ai fini della pedalata si ottenga abbassando la forcella di almeno uno step.
La nota negativa è il bobbing piuttosto accentuato, motivo per cui la Uncle Jimbo sale sì bene, ma a patto di attivare il Propedal. La posizione 2 è già sufficiente a stabilizzare il carro finchè si pedala stando in sella, mentre è preferibile impostare la posizione 3 se si pretende di salire in piedi sui pedali (e tuttavia un po’ di bobbing sarà ancora presente).
Sempre a proposito del Propedal, mentre attivazione e disattivazione si effettuano agevolmente in movimento, la regolazione delle soglie è fattibile solamente da fermi per via del posizionamento dell’ammortizzatore. La cosa è fastidiosa in caso di salite dal fondo variabile.

Salita tecnica:
In questo frangente la Uncle Jimbo mostra quello che è un limite comune a molte bici di questa categoria: il retrotreno tende ad affondare sul ripido o nel momento in cui si affrontano dei gradoni, motivo per cui sarà necessario abbassare la forcella se si vogliono mantenere delle geometrie che alla lunga non siano troppo stancanti. Il risultato finale è che il movimento centrale si abbassa parecchio, rendendo le “zappate” con i pedali un evento tutt’altro che raro. L’affondamento del posteriore sarebbe in parte contenibile impostando il Propedal sul livello 2 o 3, ma se si vuole una sospensione ben attiva non è consigliabile andare oltre il livello 1.
La sensibilità sulle piccole asperità non è inoltre delle migliori, il che rende la trazione critica quando il fondo è smosso (si parla sempre di Propedal attivato in posizione 1).
La leggerezza del mezzo, e delle ruote in particolare, è però d'aiuto quando è richiesta una guida più "nervosa" fatta di rilanci fra un ostacolo e l'altro.

Discesa veloce:
Basta dare un’occhiata ai valori geometrici della Uncle Jimbo, interasse ed angolo sterzo in particolare, per capire che i progettisti hanno avuto più riguardo nei confronti della maneggevolezza che della stabilità in velocità. Ciononostante la Uncle Jimbo se la cava bene anche sul veloce, specialmente quando gli ostacoli sono di una certa entità.
Sulle piccole asperità, ancor più se smosse, è invece un po’ nervosa. Probabilmente non si tratta solo di un problema di geometrie, ma anche di sensibilità delle sospensioni: la Talas 36, per quanto eccellente praticamente da tutti gli altri punti di vista, non è infatti al top sotto questo aspetto.
Per quanto riguarda l'ammo bisogna invece fare un piccolo discorso a proposito dell'accentuata frenatura in compressione. Inizialmente abbiamo pensato si trattasse di un settaggio legato alle taglie, quindi maggior frenatura su quelle più grandi (quella in test era una L) in previsione del maggior peso del rider. Interpellato in proposito, Torsten Heckrath di Rose ci ha però così risposto: "The geometry and kinematics of the rear triangle is the same for all frame sizes. The rear shock has been set up with Fox for our frame but there is no special setting needed depending on the frame size". Se da un lato il settaggio si è effettivamente rivelato perfetto per utilizzare al meglio l'escursione disponibile, dall'altro il prezzo da pagare è - come detto - una perdita di sensibilità della sospensione.
Il problema sarebbe in parte attenuabile se le coperture montate fossero più “sostenute” e permettessero quindi delle pressioni di esercizio più basse. Le Nobby Nic invece saranno anche ottime in salita, ma ci sembrano sottodimensionate in discesa in rapporto alle potenzialità di una bici del genere. Oltretutto si tratta della versione per camera (ed infatti sono montate le camere, nonostante i cerchi tubeless), quindi ulteriormente leggere. Forse non è un caso se una delle due personalizzazioni previste per la Uncle Jimbo 8 consiste proprio nel cambio delle coperture in favore delle più pesanti Big Betty.

Discesa tecnica:
Questo è il campo d’eccellenza della Uncle Jimbo, leggerezza e geometrie (interasse corto ed angolo sterzo poco disteso) la rendono infatti un giocattolino che si lascia giostrare qua e là con una facilità estrema.
Ottimi in questo ambito il mozzo posteriore Mavic dal gioco angolare limitato (molto utile nei tratti trialistici) e la forcella 36 Talas, precisa e dal funzionamento idraulico ineccepibile.
Sempre a proposito della Talas 36, proprio l’efficacia delle regolazioni idrauliche permette di ovviare al comportamento - non da tutti gradito sul tecnico - molto lineare sulla quasi totalità del travel disponibile. Basta infatti chiudere a piacimento la frenatura in compressione per avere una risposta più “sostenuta”.
I freni Formula The One sono potenti, sufficientemente modulabili ed hanno dimostrato un’ottima resistenza al surriscaldamento, mentre un bel bash al posto del 44 sarebbe la ciliegina sulla torta per questo genere di utilizzo.


Test: Rose Uncle Jimbo on Vimeo
La Uncle Jimbo filmata da Nonnocarb sui tortuosi sentieri del Giggelberg di Merano (un particolare ringraziamento per la collaborazione)


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Ser spreme lo Zio Jimbo sulla discesa della Rocca d'Avio (Pian delle Bosse - Loano)


Conclusioni:
La perfezione non è di questo mondo, la Uncle Jimbo però ci si avvicina parecchio nel caso di un utilizzo che prevede salite lunghe e faticose seguite da discese impegnative. Una scelta perfetta, quindi, per gli itinerari alpini più duri, spesso caratterizzati da discese su sentieri tecnici e tortuosi.


La Uncle Jimbo in pillole:
_Costo: 3499 Euro (+ 32.0 Euro di spedizione per l’Italia)
_Taglie disponibili: "S (16,5"") M (18"") L (19,5"") XL (21,5"")"
_Colori disponibili: Anodized Black, Petrol Green/ Pearl White
_Peso dichiarato (senza pedali): 13.2 kg (taglia M anodizzata)
_Peso rilevato (senza pedali): 13.73 kg (taglia L verniciata)
_Escursione posteriore dichiarata: 160mm
_Escursione posteriore rilevata: 167mm
_Ammortizzatore: Fox, RP23 (setup: Rebound Medio e Compressione massima)
_Forcella: Fox, Talas 36 RC2
_Ruote: Mavic, Crossmax SX
_Pneumatici: Schwalbe, Nobby Nic 2.4 triple compound Evo
_Sella:Selle Italia, SLR T1
_Tubo sella: Crank Brothers, Joplin con corsa 75 mm
_Freni: Formula, The One (dischi da 203mm front e 185mm rear)
_Manubrio: Easton, CNT composite Monkey Lite low rise (lunghezza 685 mm)
_Attacco manubrio: Syncros, 80 mm e 6°
_Manopole: Rose (doppio collarino di chiusura)
_Serie sterzo: FSA ZS-3
_Comandi cambio: Sram, X0
_Cambio: Sram, X0
_Deragliatore: Shimano, XTR (fissato direttamente su telaio)
_Guarnitura: FSA, Afterburner BB30 (asse in alluminio da 30mm)
_Catena: Shimano, XTR
_Pacco Pignoni: Shimano, XTR
_Attacco portaborraccia
_Forcellino sostituibile
_ISCG system

Possibili upgrades:
_Coperture: le Nobby Nic montate di serie (è comunque prevista l’opzione Big Betty ad un sovrapprezzo di 10 Euro) sono troppo fragili per una bici del genere. Se si frequentano zone con spine la foratura è quasi garantita, ed il posteriore si usura molto velocemente.
_Bash al posto della tripla: la Uncle Jimbo è leggera e di serie monta delle coperture scorrevoli, quindi capita di utilizzare il 44 con maggior frequenza rispetto ad altre bici di pari tipologia. Tuttavia il bash ci pare più indicato della tripla su una bici del genere.
_Attacco manubrio più corto: quello da 80mm montato di serie va bene e garantisce un ottimo equilibrio fra prestazioni in salita ed in discesa. Chi volesse dare un’impronta un po’ più discesistica al mezzo potrebbe però pensare ad un attacco da 60mm. Noi l’abbiamo provato e ci siamo trovati bene, non riscontrando particolari problemi in salita.
_Ammortizzatore posteriore DHX: il Float montato di serie svolge bene il suo lavoro, è leggero ed il Propedal impostabile su tre posizioni è molto pratico in salita. La regolazione della compressione è però fissa e potrebbe non soddisfare tutti i gusti (per il nostro peso ad esempio era sin troppo frenata), idem la resistenza al bottom out. Il DHX è maggiormente personalizzabile e più sensibile sulle piccole asperità.
A differenza dei precedenti si tratta di un upgrade costoso, ma da tenere in considerazione specie se si privilegia la discesa alla salita.
ATTENZIONE: Lo spazio a disposizione per l’ammortizzatore è abbastanza risicato. Secondo le nostre misurazioni il DHX ci dovrebbe stare, ma consigliamo di chiedere conferma a Rose prima di buttare un bel gruzzoletto alle ortiche.
_Compatibilità HammerSchmidt: prevista una versione compatibile a partire dal tardo autunno

Inconvenienti occorsi durante il test:
_allentamento mozzo posteriore Mavic. Serrato una prima volta, non si è più allentato (la chiave in plastica in dotazione si è però rotta).
_allentamento perno passante posteriore Maxle (2 volte).
_lieve perdita di olio dalla pinza del freno anteriore Formula The One e conseguente contaminazione delle pastiglie.
_copertura posteriore Schwalbe Nobby Nic squarciata in salita su una pietra tagliente (probabilmente si sarebbe squarciata qualsiasi copertura). Numerose le forature a causa di spine non certo terrificanti.
_trafilaggio d'olio dal reggisella telescopico Joplin.

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Il perno passante posteriore Maxle non ci ha convinti totalmente. In almeno due occasioni ce lo siamo infatti ritrovato allentato, nonostante fosse stato serrato a dovere ad inizio giro.

Dalla pratica alla teoria, ovvero la Uncle Jimbo 8 analizzata da Ser con il software Linkage
Come nei precedenti test anche in queste analisi si assume una unità ammortizzante a molla, quindi lineare lungo tutta l’escursione. Per ulteriori chiarimenti sulla lettura dei grafici vedere test della LiteVille 901.

Come si può notare dal grafico delle forze (Grafico 1) il sistema ammortizzante della Uncle Jimbo è regressivo fino a circa 46 mm di escursione alla ruota. Oltre, progressivo.
Tale valore è anche quello di sag del 28%; questo complica leggermente il set-up iniziale. Precarichi con valori molto vicini portano ad elevati cambiamenti dei relativi valori di sag. Bisogna prestare attenzione perché con valori maggiori del 28% ci posizioniamo nella zona progressiva mentre con con valori minori del 28% in quella regressiva.
Questo significa che se vogliamo sfruttare al massimo l’escursione bisogna stare leggermente sopra a questo valore di sag (a discapito di vari fenomeni negativi tipo bobbing, pedal kickback, etc...). Di sicuro aiuto l’upgrade con Fox DHX Air 5 che permette di modificare la risposta di compressione lungo tutta la sua escursione.

forze.png

Grafico 1

Anche il Grafico 2 del rapporto di compressione rispecchia la non linearità del carro.

compressione.png

Grafico 2

E' una bici da pedalare "in piedi" su terreno tecnico. Infatti dall’ingrandimento della traiettoria ruota (Grafico 3) si nota un Δs con valori negativi solo sotto il 70% di escursione.

trairttoria.png
Grafico 3​


Anche il pedal kickback (Grafico 4) conferma la sensazione di leggera fatica nel superare ostacoli nelle fasi di salita.

pkb_22_34.png
Grafico 4​


Di seguito la rappresentazione dell'effetto di pedal kickback con rapporto 22/34 a fondo corsa con forcella completamente estesa (Immagine 1; con escursione di 0 mm i pedali sono paralleli al terreno)

pkb_22_34_im.png
Immagine 1​


Il pedal kickback rimane positivo anche con rapporto 36/15 (Grafico 5)

pkb_36_15.png
Grafico 5​


Il centro istantaneo di rotazione e il relativo centro di curvatura sono molto dilatati rispetto a molte altre concorrenti con medesima escursione. Il bobbing è quì evidente e obbliga l'utilizzo di una piattaforma che stabilizzi tale effetto. Il valore di Antisquat con ammortizzatore e forcella estesi è pari 140% (Immagine 2). Brevemente, valori maggiori di 100 portano ad una estensione dell'ammortizzatore. Il medesimo effetto è dato anche dal tiro catena. Il centro di massa è ciclicamente alzato e abbassato. Ecco innescato il bobbing.
Inoltre un IC poco circoscritto porta a valori di antisquat molto dipendenti dalla escursione istantanea.

ic_cc.png
Immagine 2​
 
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Aggiungo una curiosità: Andy, l'ingegnere che ha progettato l'Uncle Jimbo, risiede ad Abbadia Lariana (Co) da anni e conosce molto bene i sentieri del posto. Per raggiungerli ci sono lunghe salite e le discese sono decisamente toste. Probabilmente ha creato la bici giusta per quella zona (o per il Garda - o per i laghi italiani ;-) )
 

alberto monti

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13/10/08
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quando sono andato a Friedrichshafen:i-want-t:,il settembre scorso,insieme allo stand canyon,ormai già nel mio cuore,ho visto anche,con molto interesse,quello della rose in particolare la jimbo;concorrente della torque es!!!!tra le due geometrie preferisco la canyon,forse più stabile sul veloce e più piazzata,mentre la rose mi sembrava meno "discesistica"(non arrabbiatevi l'ho messo tra virgolette:smile:)!!!per quanto riguarda la cura dei dettagli e i componenti,i due marchi sono molto simili,forse il prezzo leggermente a favore di canyon,comer anche la conoscenza del marchio che quest'anno a letteralmente sbancato in italia!!a parte queste mie considerazioni,credo che rose sia un buon marchio,affidabile e cattivo come tutte le bike tedesche!!!!alla prossima....ciao a tutti alby
 

muldox

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...tra le due geometrie preferisco la canyon,forse più stabile sul veloce e più piazzata,mentre la rose mi sembrava meno "discesistica"(non arrabbiatevi l'ho messo tra virgolette:smile:)!!!per quanto riguarda la cura dei dettagli e i componenti,i due marchi sono molto simili...

Guarda che le geometrie delle due bici sono pressochè identiche!
Per quanto riguarda la cura dei dettagli, quantomeno da un punto di vista estetico, Canyon secondo me è superiore.
Sul prezzo non saprei. La concorrente diretta della Jimbo potrebbe essere la 9.0 SL, la quale costa effettivamente 200 Euro meno ma non ha il Joplin. In definitiva a me i prezzi sembrano piuttosto allineati.
 

muldox

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E mi ispira parecchio!

OT:
Non sbagli. Quel giorno abbiamo fatto due discese (funivia) entrambe molto divertenti. I passaggi nel video sono fra i più lenti, ma in realtà ci sono anche delle sezioni più fluide e veloci. Comunque se chiedi a Carb ti saprà illuminare meglio di me.

La bici invece.... :omertà:

Che cosa non ti convince? Su sentieri tipo quelli fatti a Merano con Carb è un gioiellino.
 

uedro

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alcune
Che cosa non ti convince? Su sentieri tipo quelli fatti a Merano con Carb è un gioiellino.

Non è la bici in se che non mi convince, sto un po cambiando il mio modo di andare in bici, in questo momeno mi ispirano di più bici leggere con 140 di escursione.

Questa certo è molto leggera, e non ti nascondo che un po mi lascia perplesso.
 

uedro

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Nel senso che ti sembra "troppo" leggera?
Eppure, coperture a parte delle quali si è detto, non monta componenti inadatti ad un utilizzo AM.

No no, niente da dire sul montaggio, direi che di meglio difficilmente si potesse fare. La 36 tendo a considerarla poco AM ma questa versione in effetti lo è.
Considerando che monta anche camere e joplin immagino che si possa far scendere ancora il peso, avete provato a pesare il solo telaio?

E' solo una mia sensazione, senza nessuna base "scientifica", ma il telaio, per quanto molto pulito e senza troppi fronzoli, deve essere ben leggero.
Ovvio poi che probabilmente è un telaio che mai si romperà se usato per l'uso a cui è stato destinato :mrgreen:

E' qualche mese che ho la sensazione che quasi tutte le case stiano puntando a bici da AM leggere con escursioni di 160+160 principalmente per esigenze di marketing più che di reale necessità. La rincorsa ad escursioni sempre maggiori pensavo si fosse fermata qualche anno fa.
Talvolta ho la sensazione che la mia wotan da 160 mi sia più d'impiccio che di aiuto, se solo la meta non avesse quell'angolo di sterzo maledettamente chiuso.... :omertà:

Concludendo.... mi ci fai fare un giro? :mrgreen:
 

muldox

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...Considerando che monta anche camere e joplin immagino che si possa far scendere ancora il peso, avete provato a pesare il solo telaio?...

Per il discorso Joplin ok. A livello di coperture non so quanto si potrebbe ancora tirare giù, dato che le Nobby Nic sono veramente leggere pur tenendo conto della presenza della camera.
Noi abbiamo pesato solamente la bici montata, Rose però dichiara 2850g per il solo telaio senza ammo. Che taglia non è specificato così come non specificano il tipo di verniciatura, anche se sarà certamente l'anodizzato.
 

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ma perchè sti' tedeschi continuano a montare le camere d'aria?:nunsacci:

Me lo sono chiesto anch'io, visto che i cerchi sono tubeless.
La spiegazione che mi sono dato (tutta da dimostrare) è che, trattandosi di bici vendute solamente via internet, montare la camera d'aria mette al riparo da possibili inconvenienti che potrebbero invece verificarsi con i tubeless.
 

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